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Autore: silgio    08/02/2014    0 recensioni
“Ultimamente state conducendo una vita frenetica, qualche giorno di relax non potrà che farvi bene. Nuove conoscenze interessanti in amore, buttatevi a capofitto.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HOROSCOPE
“Ultimamente state conducendo una vita frenetica, qualche giorno di relax non potrà che farvi bene.
Nuove conoscenze interessanti in amore, buttatevi a capofitto.”

 
Mi giro intorno con aria annoiata, mentre mia madre gira come una pazza per il supermercato, alla ricerca disperata delle arachidi della Palestina, le uniche che a quanto pare il suo palato sopraffino riesce a sopportare.
Ormai è un’ora e mezza che siamo chiusi qua dentro e io non ne posso più, se sento ancora una volta i lamenti di mamma sul fatto che la disposizione sugli scaffali è così antiestetica e le fa venire l’emicrania, giuro che urlo e scappo. Al fine di evitare scenate imbarazzanti e rimproveri fino all’eternità, le sorrido e accampo una scusa sul fatto che ho dimenticato di prendere le fette biscottate per la colazione e quindi me ne vado, per riprendere il fiato.
Decido di andare per davvero al reparto colazione, quando ricevo un messaggio “Stasera festa da Karen, e tu vieni. Non voglio sentire se o ma, vieni. Alle 21.30 da te. Lou.”
Mi concedo di sbuffare tra me e me, rimuginando sul fatto che non ho voglia di andare a quella festa, Karen mi sta davvero antipatica ma sono mesi che Louis ci prova con lei, e questa sera potrebbe essere la sera. Cosa non si fa per gli amici, mi ritrovo a pensare, sbuffando di nuovo.
Senza accorgermene, mi ritrovo nella corsia esatta e mi guardo in giro alla ricerca delle mia adorate fette biscottate, finché il mio sguardo non si sofferma su una ragazza dallo sguardo serio e pensieroso, in piedi davanti allo scaffale dei biscotti.
La fronte corrucciata, il labbro inferiore leggermente sporto in fuori e due pacchi di biscotti diversi in mano, sembra in preda ad un vero dubbio amletico, dalla sua espressione sembra che ne possa derivare il futuro intero dell’umanità.
Mi scopro a sorridere guardando questa ragazza, anche se dalla sua altezza sembrerebbe più una bambina, e schiarendomi la voce, le dico «Fossi in te, prenderei quelli con le gocce di cioccolato. Sembrano più appetitosi.»
Lei mi guarda, non sembra sorpresa, anzi la sua espressione ora è diventata ancora più indecifrabile, sembra stia soppesando le mie parole.
«Non so, forse sarebbe ora di cambiare un po’. Questi altri sono alla cannella e non sembrano malaccio. Ma è anche vero che il cioccolato è pur sempre cioccolato e non so che scegliere, è che non voglio prenderli entrambi, mia mamma si arrabbierebbe un sacco. Sai, io lascio sempre le confezioni aperte a metà, dopo un po’ mi annoio a mangiare sempre la stessa cosa.»
Le sorrido, perché sembra proprio una bambina capricciosa e quindi medio con un «Che ne pensi di quelli alla vaniglia?»
«Vorrei, ci avevo pensato, ma il problema è che non ci arrivo a prenderli e non c’è nessun commesso che possa aiutarmi. Maledetti, scompaiono sempre nei momenti di vero bisogno.»
Questa volta scoppio proprio a ridere e quindi mi allungo e le prendo la confezione di biscotti alla vaniglia, senza alcuno sforzo. Lei spalanca gli occhi e mi rivolge un sorriso che sembra occuparle l’intera faccia, da tanto che è grande e genuino e mi sussurra un «Grazie. »
«Ma figurati, è il mio dovere quello di aiutare le povere fanciulle indifese» le faccio l’occhiolino e lei fa una risatina, allegra ma un filo nervosa. «E tu, cara fanciulla, sei?»
«Harry! È da dieci minuti che ti chiamo al cellulare, possibile che tu non risponda mai? Dai, forza, dobbiamo andare, tuo padre ci sta aspettando al parcheggio e sai quanto diventa nervoso se lo si fa attendere troppo.»
Senza darmi il tempo di ribattere, mia madre mi prende per mano e mi trascina via. Faccio appena in tempo a vedere la ragazza dei biscotti che mi mima un «Agnes.»
 
Sono le 21.25 e, davanti allo specchio,  mi sto dando un’ultima sistemata mentre quella povera donna di mia madre  mi legge l’oroscopo, che è diventata la sua ultima fissazione, assieme alle arachidi della Palestina, allo yoga e al giallo, colore con il quale ha ridipinto mezza casa. Lei dice che sia un infusione di “ottimismo e benessere, ottimi a rilassare i miei nervi sempre così tesi”. A me sembra di vivere dentro un uovo.
«Vedi caro, lo dice anche l’oroscopo, devi smetterla di essere sempre così esagitato ed iniziare a fare respiri più profondi, lo vedo con il mio occhio interiore, ascolta la tua buona madre. Non sei contento, eh? In amore nuove conoscenze, finalmente troverai qualche ragazza degna di essere chiamata con tale nome, non le solite svampite con cui ti chiudi in camera di solito.»
Sento suonare il clacson dell’auto di Lou. Sia lodato il Signore, penso, mentre do un bacio svelto a mia madre, e scappo fuori, per non sentire più altre sue uscite imbarazzanti, che potrebbero bloccarmi seriamente la crescita.
Arrivo alla festa con l’animo nero, so già che sarà una palla. Niall e Zayn sono già sbronzi, Liam deve ancora arrivare e Louis se n’è già andato con Karen, almeno lui concluderà qualcosa.
Mi avvio verso la cucina, per cercare un bicchiere pulito e quando ci entro, rimango di sasso. Ci ritrovo la stessa ragazza del supermercato, con la stessa espressione concentrata in viso, ma questa volta tra le mani ha una bottiglia di Fanta e una di Sprite.
«Fanta, tutta la vita.»
Si gira di scatto e rimane sorpresa almeno quanto me. Dopo poco si riscuote e mi sorride di nuovo, mentre annuisce lentamente con la testa.
«Niente alcool?»
«No, io non bevo. Non sento il bisogno di bere, sai. Trovo che la gente che beve lo faccia per dimenticare o per divertirsi di più. Io penso che entrambe le cose siano sbagliate, che non sia necessario bere per stare meglio. Io non ho problemi, non devo dimenticare, anzi io voglio ricordare. Voglio ricordare cosa ho fatto ieri, cosa faccio oggi e cosa farò domani. Il dimenticare mi spaventa. E in quanto al divertirsi, io mi diverto sempre, che sia più o meno. Non ho un motivo valido per bere.»
Rimango basito dalla sua risposta, ma anche piacevolmente colpito. Per essere alta un metro e una ciliegia, la ragazza ci sa fare.
Passiamo tutta la serata a parlare, a raccontarci aneddoti e episodi della nostra infanzia e adolescenza, anche certi che non avevo mai raccontato a nessuno, se non a Louis. Mi metto completamente a nudo con lei e sento che lei fa lo stesso.
Ci conosciamo da appena qualche ora, me sento di conoscerla da sempre. Accorgendomi di ciò che ho appena pensato, rabbrividisco. Insomma, io Harry Styles, che penso cose del genere? Devo proprio essere alla frutta.
Ma forse per una volta mamma ha ragione, dovrei buttarmi di più. Sono stanco di aspettare la ragazza giusta e intanto mi diverto con tutte le altre, devo iniziare a pensare più seriamente. Ecco, questo è il momento perfetto. Io e lei in veranda da soli, sotto le stelle che parliamo e siamo vicini, così vicini che riesco a scorgere le lentiggini che ha sul naso. Lentamente mi avvicino ancora di più, sempre di più chiudendo gli occhi, quando lei mi piazza un biscotto in bocca e scoppia a ridere.
Questa è pazza, penso.
«Dai assaggia, sono quelli alla vaniglia di oggi, sono gran buoni! Hai fatto bene ad avermeli consigliati, sei proprio saggio.»
Deglutisco amaramente il boccone e annuisco lentamente, sì sono proprio buoni. Tuttavia non reprimo uno sbuffo, mi sento così sciocco adesso. Sapevo che non avrei dovuto ascoltare mia madre, un’altra pazza. Possibile che io conosca solo gente squilibrata? Dovrei controllare meglio chi decido di farmi amico.
Lei mi guarda, con i suoi occhioni un po’ all’ingiù che quando sorride, sembrano quasi splendere e mi prende per mano. La sua mano è così piccola nella mia, mi fa sembrare un gigante.
Si avvicina e mi dà un bacio. Sulla guancia.
Ma per stasera va bene. Abbiamo tutto il tempo del mondo davanti a noi.
  
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