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Autore: zoey_gwen    08/02/2014    9 recensioni
Un regno, Arcandida.
Una ragazza, cresciuta dal tutore, il signor Chris, a causa della prematura scomparsa dei genitori, la principessa Heather.
Tre damigelle al suo servizio, Bridgette, Gwen e Courtney.
Una vita monotona, che lei passa rinchiusa nella sua stanza, guardando al di fuori da una finestra.
Il comando di non provare nessuna emozione.
E quattro ospiti inattesi, che sapranno sconvolgere tutto e rivelare segreti nascosti per anni.
Mettete tutto insieme e otterrete qualcosa di simile ad una storia.
Ecco, quella storia è stata scritta ed è sotto i vostri occhi.
Questa è “The Princess Without Emotions”.
-Zoey di zoey_gwen
P.S:Dedicata a delle persone molto speciali per me qui su EFP. Per ora non rivelerò quali, lo farò al momento giusto ^^
Genere: Introspettivo, Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Chris McLean, Courtney, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 2

 

Il risultato fu che la corte di Arcandida passò la settimana tra le domande e i preparativi per accogliere al meglio il nobile ospite, badando bene di non far sapere niente alla Principessa Heather, come aveva comandato Blaineley, che era ancora convinta che il Principe Alejandro sarebbe andato via in poco tempo e che, quindi, si sarebbe dimenticato di voler conoscere la figliastra.

Il gran giorno arrivò in fretta e in modo del tutto inaspettato.

Erano appena le sei di mattina e solo poche persone erano sveglie.

Zoey, la vedetta, era nella sua postazione, sopra all'albero più grande, antico e maestoso del giardino reale, più addormentata che sveglia e ci mancò poco che cadesse giù quando avvistò il principe e il lunghissimo corteo che si portava dietro.

Cercò di sistemarsi in maniera appropriata e respirò profondamente, per poi iniziare ad urlare a squarciagola.

Inutile dire che tutti coloro che ancora dormivano beatamente nei loro comodi letti scattarono in piedi commentando il modo in cui erano stati svegliati con parole poco gentili, soprattutto una persona in particolare: Scott, il capomastro delle terre.

Per colpa dello strillo, infatti, gli era scivolato di mano uno dei suoi attrezzi da lavoro, che gli era puntualmente caduto sul piede e ora stava saltellando sull'altro per raggiungere il medico di corte. Non che gli sarebbe dispiaciuto, in realtà, se il motivo della sua visita non fosse stato quel dolore allucinante.

Entrò senza bussare, come suo solito, facendo prendere un colpo alla povera ragazza davanti a sé, che qualche secondo dopo lo guardò con aria di rimprovero.

-Ti costerebbe molto bussare e chiedere il permesso di entrare ogni tanto?-

-E dai Dawn, non fare tante storie! Ahia che male!-

-Che ti è successo?- spalancò gli occhi lei, dimenticando tutta la sua arrabbiatura e aiutandolo a sedersi.

-è tutta colpa di quell'oca della vedetta! Ah, se la prendo vede cosa le faccio! Ahi!-

-Sta buono, adesso ci penso io...- commentò lei, ridacchiando tra sé e sé e prendendo delle bendature e alcune erbe da un mobile marrone, per poi riavvicinarsi e curargli la ferita con la massima delicatezza di cui era dotata.

Scott, dal canto suo, la osservava quasi incantato: la pelle pallida, gli occhi azzurri e i capelli biondi risultavano così belli vicino ai suoi lineamenti rozzi, i capelli rossi e gli occhi grigio perla che l'avrebbe accarezzata tutto il giorno, ma non era possibile. Non per lui. Non per loro, che ogni volta che si sfioravano si ritraevano, quasi come si fossero bruciate. Sopratutto, non lì.

-Ho fatto.- annunciò lei, alzandosi e pulendosi le mani. Lui fece lo stesso e, dopo aver biascicato un grazie forzato, lasciò la stanza zoppicando.

Non cambierà mai” pensò sorridendo Dawn, che nel suo cuore lo corrispondeva senza ancora saperlo.

Contemporaneamente anche lo stalliere, Mike, aveva in mente lo stesso pensiero, rivolto però alla sua fidanzata, Zoey.

Lei, vedendolo uscire dal capanno dei cavalli, balzò giù dall'albero con una velocità impressionante, atterrando perfettamente a terra e correndogli incontro felice.

-Mike! Sono arrivati! Gli ospiti sono qua!- gli disse emozionata, abbracciandolo.

Lui le spettinò dolcemente i morbidi capelli rossi, prendendole la mano e facendola roteare.

-Lo avevo capito...- sussurrò lui, riferendosi agli “avvisi” di lei, beccandosi una sua occhiataccia risentita.

-Antipatico!- esclamò lei girandosi di spalle e fingendosi arrabbiata, ma lui non si arrese e l'attrasse a se, dandole un lungo bacio per farsi perdonare.

-Ehi piccioncini! Staccatevi e raggiungete l'entrata! Non vorrete mica che Ser Chris vi punisca e vi proibisca di vedervi!- li avvertì un altro servitore di passaggio.

A quelle parole i due si misero a correre come matti, cercando di arrivare in tempo per l'evento.

Poco dopo, tutti coloro che abitavano e lavoravano alla corte erano schierati all'ingresso del castello, come tanti piccoli soldatini in attesa del generale, intenti a controllare che tutto fosse in ordine come doveva essere. Il tutore e la sua consorte erano davanti a tutti, con l'atteggiamento superbo e disinteressato che li caratterizzava in casi del genere.

Finalmente, dopo quella che sembrò a tutti un'interminabile attesa, arrivò.

Un ragazzo dai lineamenti latini, il fisico indescrivibile, i capelli castani e gli occhi verdi montava uno splendido cavallo nero come la pece, preceduto da una miriade di ancelle adoranti e da altrettante guardie del corpo. Al suo fianco avanzavano altri tre ragazzi a cavallo che fecero letteralmente perdere la testa alle tre damigelle: un ragazzo moro con gli occhi verde chiaro e una chitarra sulle spalle, un altro sempre moro ma con una cresta verde brillante e gli occhi azzurro ghiaccio, poco più chiari di quelli dell'ultimo, che però era biondo. Le tre ragazze si ressero a vicenda, cercando disperatamente di non sembrare impazzite come effettivamente erano.

Tutto pareva essersi fermato. Nessuno fiatò, nessuno si mosse.

Probabilmente perché tutte le donne presenti erano totalmente affascinate dal principe e gli uomini erano impegnati a guardarlo storto, quasi come se gliele stessero rubando.

Mai pensieri furono più distanti dal suo scopo finale: lui ne voleva solo una e sarebbe stata sua. A qualsiasi costo.




ANGOLO AUTRICE:
E dopo aver fatto a botte con l'ispirazione e con le mie stupide mani che scrivevano solo cavolate sono finalmente riuscita a pubblicare anche questo capitolo. Spero vi piaccia, visto che sono io la prima che non ne è convinta, ma non vi biasimerò se mi scriverete una recensione critica o neutra. ^^
Dunque, con questo capitolo ho svelato due delle persone a cui ho dedicato questa storia:
1) Ad A_priori, come si può capire dalla parte Dott <3
2)A Kirlia, come si evince dalla parte Zoke <3
Le altre persone dovranno aspettare ancora un po' per saperlo (a meno che non lo capiscano da sole, in quel caso glielo dirò in anticipo), ma posso dirvi che 2 di queste recensiscono la ff, mentre un altra non può per ragioni tecniche XD
Ora parliamo della storia: Dawn dottoressa, Scott contadino, Zoey vedetta, Mike stalliere: i ruoli vi sembrano azzeccati? :P
Alejandro ha fatto la sua grande entrata (visto Kirlia?) con tutti coloro che l'hanno seguito:immagino che avrete capito tutti chi sono gli altri tre ragazzi descritti vero?
...
Trent, Duncan e Geoff ovvio! Ne combineranno di cotte e di crude, specialmente uno -_-''''
Visto che questo angolo autrice sta diventando il triplo della storia, vi ringrazio per tutti i complimenti che mi fate nelle recensioni (assolutamente non meritati) e per aver messo la storia nelle preferite/seguite e scappo. *>*
A presto,
Zoey

  
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