Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Evanne991    08/02/2014    4 recensioni
Dal testo, Cap. VI:
"La scusa del non ho dormito stanotte funziona sempre. Sono triste. Non ho dormito stanotte. Sono arrabbiata. Non ho dormito stanotte. Sono delusa. Non ho dormito stanotte. Non voglio parlarne. Non ho dormito stanotte."
Cap.X:
"Stai solo prolungando l’attesa, e non sempre l’attesa è alimento di desiderio: a volte lascia esausti. Non tutti sanno aspettare. Tu per prima." [...] "Ha una bella bocca. Delle belle labbra. Un bel sorriso. Dei begli occhi. E riconosco il suo odore. Come se l’avessi sempre sentito. Come se l’avessi nascosto da qualche parte in me, e lo riscoprissi ogni volta che mi sta di fronte."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo secondo –
 
Non ho mai partecipato ad una riunione tanto difficile da sostenere ed imbarazzante come quella di questa mattina. Dopo la figuraccia che Mr.Barker, ossia lo stronzo, mi ha fatto fare davanti a tutti i colleghi, credevo che non sarei riuscita più a proferire parola. Devo ringraziare sentitamente il mio orgoglio ed il mio egocentrismo, però, che mi hanno portata a sorridere beffardamente ed a rispondere, stringendo più del dovuto la sua mano:
-Non è il caso, visto che Dio è appena entrato in questa stanza assumendo le sue sembianze, Mr.Barker.
Sì, lo so: forse ho esagerato, ma lo stronzo ha apprezzato, credo, questa mia uscita, tanto da sorridermi (ok, era una smorfia, la sua) per poi presentarsi allo staff e fare un discorso noiosissimo sullo spirito di collaborazione e la genialità che contraddistingue la nostra compagnia. Stronzate, ognuno lavora per conto proprio e l’unica collaborazione palpabile è quella che c’è quando qualcuno combina un pasticcio di cui potremmo essere responsabili tutti, e lì allora si cerca di porre rimedio insieme. In realtà è successo solo una volta, voglio dire: siamo quasi cinquanta teste diverse, come si possono mettere d’accordo così tante persone? È questa l’oggettivazione dei partiti politici: non ne esce mai nulla di buono.

Comunque, torniamo a me (l’avevo detto che sono egocentrica!) ed alla mia giornata difficile. Dopo che lo stronzo ha blaterato idiozie a cui tutti sorridevano miti ed a cui io prestavo attenzione attentamente (sia mai che mi beccasse con la testa altrove, lo stronzo!), la parola è passata a me. Ho mellifluamente ringraziato Mr.Barker per il suo discorso e la sua presenza. Poi velocemente ma dettagliatamente ho illustrato i nuovi progetti a cui lavoreremo da qui ad un anno, spiegando le motivazioni professionali che ci hanno spinto a creare diversi gruppi di lavoro per ogni nuovo progetto a cui dedicarsi. Un sacco di parole ben mescolate per dire che ci stiamo parecchio sul culo, tra di noi, e che ci siamo divisi il lavoro equamente in base alle nostre competenze mantenendo i soliti gruppi di lavoro. Il mio, ovviamente, consiste nel trio più figo della storia: Denise, Leeve e Giselle.
Non sono scesa in questi particolari, ma quando pensavo di essere quasi giunta al termine del mio discorso, lo stronzo ha iniziato a farmi domande tecniche, di sistema, a cui ho risposto propriamente, fino a quando non mi ha chiesto specifiche azioni economiche a cui la compagnia stava andando in contro.
Ok, sapevo benissimo di cosa parlare, ma quello non è il mio campo. Voglio dire, Mr. So Tutto Io ha un master in Marketing, non io. Quando si è fatto più insistente, sono sbottata, dicendogli:
-Mr.Barker, per quanto mi riguarda posso darle chiarimenti a livello sociologico, quindi sull’aspetto umano delle trattative. Sull’aspetto economico credo che il nostro commercialista, David Hope, potrà essere molto più esauriente di me.  
Avete captato il fastidio e l’acidità nel mio tono, vero? Ah, dettagli. David è stato carinissimo, ed ha subito colto l’occasione per prendere parola, bloccando in tempo quella lingua maligna dello stronzo che sicuramente stava per ribattere. In effetti Gis e Leeve mi ripetono da tempo che David è innamorato della sottoscritta e che solo io faccio finta di non accorgermene.

Suvvia!

Passiamo a cose più quiete. La riunione è termina dopo quattro ore. Lo stronzo ha praticamente interrogato tutti noi, per poi liquidarci con un:
-Bene, credo di aver dell’ottimo materiale su cui lavorare. Domani vi darò le mie direttive. Buona giornata.
E si è dileguato. Capite? Non è rimasto in ufficio fino alle 18:00 come ci si aspetta dal capo, almeno il suo primo giorno di lavoro. No, è sparito. Niente male, comunque. Era palese che tutti fossero sconcertati e sconvolti da Mr.Barker. Ha qualcosa, quell’uomo, di dittatoriale, dicono. Per me è solo uno stronzo.
Finalmente sono nel mio appartamento, piccolo e grazioso. Abito da sola dai tempi dell’università, quando mia madre ha deciso di tornare in Italia con il suo compagno. Ah, non ve l’ho detto? Sono di madre italiana e padre inglese. I miei hanno divorziato secoli fa, ormai, ed ho sempre abitato con mia madre dato che mio padre è sempre in giro per il mondo a fare l’hippie. Per cortesia, evitate di commentare. Mia madre, Emma, ha conosciuto Luigi al cinema, erano vicini di posto, ed erano andati a guardare Vicky Cristina Barcelona. Avevano poi passato il resto della serata a chiacchierare ed a bere coca cola al bar del multisala. Mia madre non aveva più avuto nessun altro uomo dopo mio padre, quindi ci pensò bene a presentarmi questo simpatico signore napoletano. D’altronde mia madre è originaria della splendida Capri, e per me è risultato familiare fin da subito quell’accento strano e quei “Bella wagliona!”.
Cos’è, vi stupite perché non solo parlo perfettamente italiano (non ironizzate sulla mia modestia!), ma mastico bene anche il napoletano?
Dunque, dov’ero? Mia madre è tornata in Italia ed io abito da sola da ormai qualche anno. Il mio appartamento è piccolo ma comodo, colorato, intimo. Ci sto bene. Ogni tanto quelle due psicopatiche di Leeve e Giselle irrompono qui e vi si stabiliscono anche per giorni credendo che stando da sola si alimenti la mia acidità, ma tutto sommato so che lo fanno perché loro abitano insieme e sentono la mia mancanza.

Adesso, subito dopo una doccia bollente, mi rilasso, in previsione di un post cena tranquillo al pub con le ragazze.
Accendo il mio pc, ed accedo direttamente alla mia mail. Ho bisogno di scrivere a Dimitri.
Dimitri è il mio… amico di posta? In realtà non saprei come definirlo. Sono circa quattro anni che scambio email e parole con uno sconosciuto, che si fa chiamare Dimitri, di cui so poco o niente, trovato per  caso dopo una serie di commenti a video su YouTube.
Abbiamo creato entrambi un contatto email solo per parlare con l’altro, proprio perché abbiamo deciso di non voler sapere il nostro vero nome. Lui mi conosce come Stella. Le ragazze non vedono di buon occhio questo mio scambio, diciamo, epistolare, più che altro perché temono che dietro Dimitri possa esserci la più grande delusione della mia vita. Nonostante questo però mi sento molto vicina a lui.
È la mia valvola di sfogo, la mia oasi. Credo di essere innamorata di lui.

From Stella To Dimitri:

Ciao bell’uomo! Ti scrivo velocemente, prima di andar al pub con Leeve e Giselle. Vengo da una giornata pesantissima. Al bar uno stronzo ha occupato il mio posto, e ti lascio immaginare come mi sia innervosita. Come se non bastasse oggi c’è stato il primo incontro con il capo, Mr.Barker. Indovina? Lo stronzo del bar! Inutile dirti come sia infastidita e quanto non lo tollero. Mi darà del filo da torcere, già lo so, e non chiamarmi Drama Queen! Devo scappare, è tardissimo. Cioè, no, ma mi conosci… Buona serata!

Invio, ed accendo lo stereo. Fantastico! Kate Bush mi accompagna dal salotto alla camera da letto, mentre ballo e canto con lei Wuthering Heights. Davanti allo specchio mi dondolo e mi cingo i fianchi con le braccia scoperte, immaginando  Heathcliff che mi culla… Magari Heathcliff si fa chiamare Dimitri, no?
Mi vesto velocemente, do un’occhiata all’orologio, mentre Kate continua a cantare in modalità ripetizione. Ho deciso di indossare dei semplici jeans ed un maglione bianco, degli stivali bassi e lascio i capelli sciolti, indomabili. Prima di truccarmi torno in salotto, controllo la posta elettronica e trovo esattamente quello che aspettavo.

From Dimitri To Stella:

Mai fare arrabbiare la mia Stella! Questo Mr.Barker non ha idea di con chi ha a che fare! Vai, che gli fai il culo! Sappiamo entrambi che vali molto. Dimostralo. Buona serata, e saluta le ragazze da parte mia, ché prima o poi diverrò loro simpatico! D.

Cosa vi avevo detto?
 
Note della (pseudo)autrice:
Bonsoir! Ho aggiornato in extremis, perché poi sarò incasinata con gli esami e non saprò quando pubblicare il terzo capitolo.
Qualcosa: la storia è ambientata a novembre 2013, Vicky Cristina Barcelona è un film di Woody Allen del 2008, Heathcliff è il protagonista maschile del romanzo di  Emily Brontë, Cime Tempestose, da qui la canzone di Kate Bush.
Ora vi lascio, non voglio dire nient’altro! Baciotti, Evanne.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Evanne991