Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Kaninchen    08/02/2014    4 recensioni
E se Elsa non fosse l'unica ad avere dei poteri? Se anche Anna possedesse dei poteri di cui nessuno, nemmeno il re e la regina di Arendelle, ne era a conoscenza? E se qualcuno nell'ombra stesse tramando contro le due sorelle per un torto subito?
- In revisione -
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XI


 

- Granmamà, cerca di svegliarla velocemente... è ora che Anna conosca Mùspell. -

 

Granmamà guardò sconvolta il suo consorte, non potendo non chiedersi se del saggio troll che conosceva fosse rimasto ancora qualcosa.

Quella povera ragazza stava male, era più che evidente che fosse ferita e che ci fosse qualcosa di strano in lei.

Strano.

Granmamà tornò ad osservare Anna preoccupata, non riusciva a trovare un altro termine per definire quell'assurda situazione in cui si trovava quella bambina, se non strana.

La troll non aveva capito poi molto della vicenda in cui Anna era coinvolta, se non che la giovane doveva trovare assolutamente un certo Mùspell prima del calar del sole o si sarebbe trasformata in un qualcosa che si chiamava Nefilim...

Ma alla troll l'idea che la ragazza si potesse trasformare non la preoccupava poi molto, come dire, se al suo caro Kristoff andava bene così non sarebbe stata certo lei a preoccuparsene; quello che piuttosto la preoccupava era l'esplosione che Anna aveva causata poco prima, in seguito al colpo che il marito le aveva inferto sulla nuca con il suo bastone.

Già l'esplosione...

Granmamà scostò il suo sguardo da Anna, per poter osservare la piccola voragine annerita prodotta dalla ragazza poco prima.

Era stata Anna.

La troll aveva un infinità di domande che le riempivano la testa, ma di una cosa era certa, era stata quella ragazza a creare quel buco e a bruciare il terreno.

Quello che però la troll si chiedeva e che la preoccupava maggiormente era se nel momento in cui aveva rilasciato quel potere la giovane fosse consapevole di quello che stava facendo o se era stato causato solo dal forte colpo ricevuto poc'anzi dal re.

Per un attimo immaginò che di fronte alla giovane ci fosse stato uno dei suoi figli o Kristoff e non poté non rabbrividire alla sola idea.

 

- Non credi sia il caso di aiutarla a controllare quel... quel potere prima? O quanto meno accertarci che sia in grado di controllarlo? - chiese Granmamà volgendo il suo sguardo al troll preoccupata.

 

- Sinceramente sono più preoccupato per il Nefilim al momento, che per una semplice voragine sul muro mia cara. In ogni caso, sono quasi del tutto sicuro che quello – cominciò il troll, puntando il suo bastone verso il buco annerito – e il Nefilim siano collegati. Per questo andiamo da Mùspell. Se c'è qualcuno che può aiutarla quello è lui. -

 

- Tu... tu lo conosci? E sai dove si trova? - chiese incredula la troll.

 

- Mia cara, vorrei ricordarti che sono in questo mondo da molto prima di te. - sorrise bonariamente il re – Ora cerca di svegliarla. Vorrei evitare di veder distrutta la nostra casa, senza contare che ci vorrà un po' per raggiungere la dimora di Mùspell. -

 

Granmamà guardò Anna, cominciando a riflettere.

Il suo consorte conosceva questo Mùspell e voleva condurre la ragazza da lui, però questo avrebbe significato che la giovane avrebbe dovuto alzarsi e sforzare non poco il suo corpo, già sufficientemente debilitato, per raggiungere il luogo in cui si trovava questo essere...

La troll continuò ad osservare Anna combattuta.

Da una parte era preoccupata per i suoi figli, se come temeva Anna non fosse stata in grado di controllare quel potere e questo fosse esploso all'improvviso sarebbe risultato alquanto pericoloso per tutti loro averla lì; dall'altra parte però non poteva permettere a quella povera ragazza di sforzarsi in quel modo, ricordava perfettamente quando quella sera l'avevano soccorsa e soprattutto ricordava le condizioni in cui l'avevano trovata.

Ormai molte delle ferite che Anna aveva subito si erano rimarginate, ma quelle alla spalla e al fianco preoccupavano ancora parecchio la troll.

Aveva passato diverse ore a pulirle e medicarle le ferite sul suo corpo, e in quel frangente aveva avuto modo di notare come la straordinaria capacità rigenerativa della giovane faticasse a completare la guarigione in quei due punti.

La troll sospirò.

 

- Granpapà non posso. – cominciò voltandosi a guardare il re, distendendo Anna sul pagliericcio e allontanandosi un po da quel letto – Non posso svegliarla dopo che le hai quasi rotto la testa con quella bastonata, ma soprattutto non posso permetterti di portarla a zonzo nelle condizioni in cui si trova! Quelle ferite finirebbero con il riaprirsi e peggio ancora infettarsi! Non le hai già portato via i suoi ricordi più cari con la sorella, mascherando la vera natura della regina attraverso delle illusioni? Vuoi rischiare anche di ucciderla adesso? -

 

 

Granpapà guardò tristemente la moglie, distogliendo poco dopo lo sguardo.

Sapeva perfettamente quanto quelle due bambine avevano sofferto, ma era anche vero che allontanandole avevano passato lunghi anni in totale sicurezza.

Era stato per il loro bene.

Solo per il loro bene...

 

- Ciò che ho fatto, l'ho fatto solo per il suo bene... e anche per quello di Elsa. È stata probabilmente una decisione drastica, ma hanno potuto comunque vivere serenamente per diversi anni senza rischiare di farsi del male a vicenda o far del male ad altri... Insomma! Guarda cosa è accaduto quando poi si sono riavvicinate! – disse il troll rialzando lo sguardo – Arendelle per poco non finiva seppellita da una bufera di neve e con il paese anche la sua gente! Ed Anna... Anna per poco non si tramutava in una statua di ghiaccio a causa di quel potere! -

 

- Vivere serenamente?? – chiese la troll, non riuscendo a credere al termine usato dal marito per rappresentare quei terribili anni vissuti dalle due ragazze – Se a causa del tuo suggerimento i sovrani non le avessero separate probabilmente Elsa sarebbe stata in grado di controllare molto prima il suo potere, proprio sapendo che stando accanto ad Anna avrebbe dovuto necessariamente controllarlo! E invece cosa è accaduto? Quelle due bambine sono state separate ed Elsa è stata divorata dalla solitudine e dalla paura, finendo con l'essere sopraffatta dal suo stesso potere! E non è stata l'unica ad aver sofferto! -

 

- Io ho dato loro solo un suggerimento, avrebbero potuto scegliere un'alternativa. - protestò il troll rabbuiandosi.

 

- Il saggio troll che da la colpa ad altri per non riconoscere la propria... Questa sì che è bella... Andiamo Granpapà, ammettilo che è stata colpa tua se quelle due ragazze hanno sofferto! -

 

 

Il re dei troll guardò malamente la moglie, mentre i cristalli della sua collana diventavano più scuri.

 

- Se proprio vuoi sapere di chi è la colpa se quelle due bambine hanno sofferto ti accontento subito! È stato Mùspell! É lui la causa per cui le due principesse di Arendelle possiedono quelle abilità, quei poteri! Se proprio mi devo incolpare di qualcosa, mi incolpo di aver permesso ad Hel di rubare il cuore di Mùspell e averle quindi permesso di trasformare Anna in un Nefilim! - finì il troll, sbattendo pesantemente il bastone sul terreno, sotto lo sguardo scioccato di Granmamà.

 

- Che... che cosa...? -

 

 

 

Anna si era alzata a sedere, non curandosi della fitta che avvertiva al fianco e alla testa, ne tanto meno si preoccupò della coperta che ora non le copriva più il busto nudo.

Non le importava, non dopo quello che aveva sentito.

Si era svegliata con un forte mal di testa, accentuato dalle voci dei due troll che sembravano come rimbombare all'interno di quella tana, ascoltando quell'assurda discussione che non aveva avuto il coraggio di interrompere; ma che alla fine, dopo che il troll aveva sbattuto il suo bastone sul terreno aveva trovato, sciogliendo in delle semplici parole la confusione che regnava nella sua mente.

Ed ora era lì immobile a fissarli sconvolta e dolorante, mentre quei due si erano zittiti di colpo, guardandola non appena aveva emesso quei suoni.

Mùspell...

Mùspell era davvero la causa dei poteri suoi e di quelli di Elsa?

Era stato a causa di questo sconosciuto, se la sorella aveva avuto in dono un così meraviglioso potere?

Ed era grazie a lui se era riuscita a salvare la vita a Grace e Gerda quella volta?

E Granpapà...

Era stato a causa sua se lei e sua sorella avevano sofferto così tanto in quegli anni?

Per uno stupido suggerimento che aveva dato ai loro genitori??

Ma a che scopo poi separarle?

Lei sarebbe stata entusiasta di scoprire prima il potere di Elsa, avrebbero potuto fare così tante cose insieme...

Avrebbero potuto trascorre più tempo e poi...

Già, il tempo...

Il tempo insieme alla sua amata sorella, alla sua Elsa...

Un tempo che ormai non avrebbero più potuto avere a causa sua...

 

- Anna... -

 

Anna alzò lo sguardo incrociando quello della troll che le posò delicatamente una mano tozza e pesante sulla spalla.

La troll la stava guardando con occhi tristi e colpevoli ma anche pieni d'amore, quell'amore materno carico di calore... un calore che la giovane non aveva più avuto modo di sentire da tre lunghi anni...

Tre anni...

In quel momento se ne rese davvero conto, mentre la consapevolezza le divorava l'anima con la sua cruda realtà.

Era sola...

Adesso sarebbe stata davvero sola...

 

- Perché... -

 

Anna si voltò con sguardo rabbioso verso il troll, attendendo una risposta; ma Granpapà si limitò semplicemente a sostenere il suo sguardo, senza proferire alcuna parola.

La rossa cominciò a guardare sempre più rabbiosa il troll di fronte a lei, mentre si spostava con le gambe intenzionata ad alzarsi, ignorando le proteste della troll di fianco a lei.

Voleva sapere il perché...

Perché lei e Elsa aveva dovuto soffrire in quella maniera?

Perché erano state costrette a separasi da un giorno all'altro?

Perché nessuno le aveva mai spiegato che dietro il comportamento della sorella e dei suoi genitori si nascondeva in realtà uno stupido suggerimento di un troll nano?

Perché il troll in questione si ostina a restare zitto??

 

- Perché... spiegami il perché...-

 

Ancora silenzio.

Anna abbassò lo sguardo cominciando a tremare per la rabbia.

Sentiva la rabbia e il dolore crescere a dismisura nel suo cuore, mentre il sangue cominciava a scorrerle selvaggiamente nelle vene.

Non lo sopportava.

Non sopportava quel silenzio.

Le doveva una spiegazione.

Aveva il diritto di sapere quale pazzia c'era dietro a tutta quella faccenda.

Strinse i pugni sulle ginocchia fino a far diventare le nocche bianche.

 

- Dimmi il perché... - ripeté al troll.

 

La sua voce era uscita strana, quasi cavernosa ma non se ne curò.

Non le importava che timbro di voce avesse in quel momento.

L'unica cosa che voleva, era sapere.

 

- Anna... Io non... -

 

Anna alzò lo sguardo furente, mentre il suo corpo fu pervaso da una strana luce bianca, quasi accecante, che costrinse Granmamà ad allontanarsi dalla ragazza.

 

Accadde tutto in un attimo.

 

La rossa fece una leggera pressione sui suoi piedi, scattando verso il troll con l'intenzione di colpirlo.

Il pugno pronto per essere sferrato, carico di tutta quella rabbia e di tutto quel dolore che in quei lunghi anni aveva segregato nel suo cuore.

 

 

 

 

 

Granpapà vide Anna alzare lo sguardo furente e non poté non ammutolirsi.

Una calda luce bianca stava avvolgendo la ragazza modificando parzialmente la sua forma, mentre con la luce che irradiava dal suo corpo stava accecando la consorte, che si vide costretta ad indietreggiare coprendosi gli occhi.

Ma lui era diverso dalla troll e sebbene la luce fosse forte riusciva a vedere perfettamente la principessa, che puntando lievemente i piedi sul terreno si stava dando una lieve spinta, avanzando verso di lui e preparandosi a sferrargli contro un pugno avvolto dalle fiamme.

Qualcosa dentro di lui lo incitava a spostarsi, ma anche così non si mosse, non ci riuscì.

Era rimasto ammaliato dalla principessa.

Guardò il volto della ragazza che si stava avvicinando velocemente verso di lui, sorpreso nel vedere due orecchie canine appiattite sul suo capo e delle piccole zanne che fuoruscivano dalle sue sottili labbra, mentre stava digrignando i denti verso di lui, verso quello che per lei al momento era un nemico.

Ma quello che più di tutto lo sorprese erano i suoi occhi.

Non presentavano più l'iride rossa come poco prima, ma un caldo e acceso oro che illuminavano il suo sguardo come se fosse stato colpito indirettamente dalla stessa luce che avvolgeva il corpo della giovane.

La guardava sconvolto, felice e affascinato da quella forma assunta, e da quella luce che l'avvolgeva come un involucro di bianche fiamme che sembravano quasi volerla proteggere.

 

Lei può...

 

Mùspell aveva ragione, lei aveva davvero il potere di poter controllare il Nefilim dentro di lei.

Sorrise, prima che il pugno della principessa lo colpisse in pieno.

 

 

Una forte esplosione fece tremare la stanza, seguita da una serie di rumori più tenui.

Granmamà ancora lievemente accecata si costrinse a togliere il tozzo braccio dagli occhi per provare a capire cosa fosse accaduto, ma non appena lo fece si lasciò sfuggire un urlo di terrore.

Nel punto in cui poco prima si trovava il marito, ora si stagliava una profonda voragine nel cui centro vi era una figura che stava estraendo con un po' di fatica la propria mano dal terriccio, in cui si era sicuramente conficcata in seguito al colpo.

Fissò la figura, mentre la vedeva cadere all'indietro e guardarsi le mani tremanti.

Granmamà si avvicinò lentamente alla voragine, come un automa, mentre i cristalli della sua collana variavano velocemente il proprio colore da un roseo brillante ad un nero violaceo.

Non poteva crederci...

Non poteva essere stata davvero lei...

Ma non appena la vide non ebbe più alcun dubbio.

 

- Anna... che cosa hai fatto... -

 

 

Anna si voltò verso la voce che l'aveva chiamata con le lacrime agli occhi, incrociando quelli vuoti e scuri della troll.

 

- Che cosa hai fatto... CHE COSA HAI FATTO??!! - urlò la troll disperata.

 

Anna non fece nemmeno in tempo a risponderle che un enorme masso le oscurò la vista, mentre questo piombava nella voragine in cui si trovava colpendola sulla schiena e schiacciandola al suolo; la rossa gemette lievemente quando sentì la pelle nuda tagliarsi a contatto con le piccole pietre e cocci di cristallo sparsi sul terreno sconnesso, restando poi immobile.

Granmamà riassunse velocemente le sue sembianze di troll e voltò bruscamente la giovane in modo da portela guardare in faccia, non curandosi minimamente dei lamenti di lei e della sua pelle che raschiava su quel terreno graffiandola.

 

- Tu... tu l'hai ucciso... dopo tutto quello che abbiamo fatto, che HA fatto per te... TU L'HAI UCCISO!! -

 

Urlò disperata la troll afferrando per le spalle la rossa e cominciando a scuoterla violentemente.

 

Anna non riusciva a parlare.

Non voleva...

Non voleva ucciderlo...

Voleva solo prenderlo a pugni.

Voleva sfogare su quel troll tutta la sua rabbia e il suo dolore, la frustrazione di tutti quegli anni in cui era stata allontanata da Elsa e la consapevolezza che non avrebbe mai più avuto occasione di abbracciarla...

Voleva solo questo.

Assestargli un bel pugno e magari con quello farlo pure cadere...

Ma non voleva altro...

Anzi era sicura, di più era sicurissima che si sarebbe rotta una mano cozzando contro il corpo del troll, ma mai...

MAI si sarebbe aspettata quello...

Nell'esatto istante in cui l'aveva colpito, il troll era semplicemente esploso.

Puff...

E lei era rimasta lì, con la mano incastrata nel terreno e la stessa luce bianca che la proteggeva nel cuore del Nefilim che si diradava.

Guardò negli occhi della troll, totalmente neri, mentre continuava a farle sbattere la schiena contro quel suolo tagliente.

 

“Non è davvero Granmamà... Non è lei... questo troll non è Granmamà!”

 

Chiuse gli occhi.

Non la voleva guardare.

Quella non era la sua Granmamà.

Era qualcos'altro...

 

 

- L'HAI UCCISO! L'HAI UCCISO!! L'HAI UCC...-

 

Anna avvertì la presa di Granmamà lasciarla bruscamente, mentre ricadeva pesantemente sul terreno, seguita da una voce che non avrebbe mai creduti di udire nuovamente.

 

- ADESSO BASTA GRANMAMÀ! -

 

La rossa riaprì gli occhi, osservando sorpresa e sconvolta la figura del re dei troll che si frapponeva tra lei e Granmamà.

Non ci poteva credere...

Era esploso in mille pezzi ne era sicura!

Eppure adesso era lì davanti a lei, a proteggerla dopo che l'aveva fatto saltare in aria.

Ma era lì...

Lui era lì...

Era vivo...

Guardò felice la figura del troll, felice che fosse salvo... tuttavia la sua attenzione fu ben presto occupata da alcuni particolari che percorrevano il corpo del re.

Il corpo di Granpapà sembrava ricoperto da una serie di piccole crepe, le quali si illuminavano fiocamente come un piccolo fiume di lava e sembravano quasi fare da congiuntura alle varie parti del corpo del sovrano.

Anna alzò tremante una mano sfiorando delicatamente una delle crepe, per paura che il troll si sgretolasse nuovamente sotto i suoi occhi; ma nel momento in cui toccò la crepa questa si illuminò con più forza seguita come un fiume in piena da tutte le altre, per poi scomparire flebilmente insieme alla luminosità con cui si erano attivate, mostrando una pietra liscia e priva di crepe.

La principessa vide il testone del troll voltarsi verso di lei, regalandole un sorriso riconoscente al quale la rossa non poté non rispondere.

 

- Granpapà... sei... sei vivo... -

 

Chiese con voce tremante la troll allungando un braccio verso il marito, la quale lo scostò bruscamente.

 

- Sì, IO sono vivo, mentre TU stavi per morire!! Guarda la tua collana! Guarda i cristalli!! - ordinò Granpapà mostrando la collana della consorte che reggeva tra le mani - Erano diventati neri... NERI!! Ti sei abbandonata al loro potere lasciandoti trasportare dall'odio e dalla rabbia, due dei più pericolosi sentimenti che potessi provare per attivarli!! Ti sei dimentica qual'è il nostro compito?? Ti sei dimenticata perché siamo nati?? Rispondimi! -

 

- No... io non l'ho dimenticato... ma quando ho visto tutto questo io... - cominciò la troll facendo vagare lo sguardo nella voragine – ho avuto paura di averti perso... - finì con voce tremante.

 

- Granmamà... dovresti saperlo ormai che sono un troll dalle mille risorse, non credi? - cominciò il troll sorridendole e abbracciandola – Il potere con cui mi ha colpito Anna è simile a quello con cui sono stato generato, inoltre il fatto che lei sia qui... credo abbia riattivato il potere del nostro guardiano, del nostro creatore... per questo sono stato in grado di riassemblarmi... -

 

Granmamà lo guardò sorpresa, sorridendogli serena per quella inaspettata rivelazione.

 

- Già... peccato che oltre alla capacità di riassemblarti non hai anche il potere di riassemblarti i vestiti... - sorrise felice la troll ricambiando l'abbraccio.

 

 

 

 

Anna guardò i due troll confusa.

Non aveva capito molto del discorso che avevano fatto sul loro cristallo, ne tanto meno cosa centrasse lei con il fatto che Granpapà fosse riuscito a riassemblarsi; ma poco le importava, stava bene ed era vivo e questo era più che sufficiente al momento.

Sorrise alla coppia, incrociando però gli occhi della troll.

Sì, quelli erano proprio gli occhi della sua Granmamà.

 

- Anna... io... non so davvero come scus... -

 

- Non ne hai motivo Granmamà. Dopotutto è stata a causa mia se eri impazzita quindi non ti devi scusare tu, ma piuttosto dovrei essere io... - la rossa guardò il troll un po imbarazzata – Granpapà ecco io... -

 

- Ehi, tutto bene?? Abbiamo sentito un gran fracasso provenire da qui! State tutti bene?? -

 

Un gruppo di troll si era affacciato all'entrata della piccola stanza, fermandosi di colpo di fronte alla voragine in cui si trovavano i loro sovrani e la ragazza.

Un piccolo troll si fece spazio tra la folla curioso di per poter vedere cosa avesse causato tutta quell'agitazione; ma non appena arrivò guardò perplesso la scena e con una manina cominciò a tirare le vesti di un troll adulto vicino a lui, mentre con l'altra puntava il suo piccolo dito verso la voragine.

 

- Come mai c'è questo enorme buco sul pavimento? Perché Granpapà è nudo vicino a Granmamà? E perché c'è quella ragazza nuda al centro di quel buco?? -

 

 

Anna guardò la piccola folla.

Ragazza nuda...

Ragazza... nuda...

Nuda?

Si guardò e in quello stesso istante sentì il sangue nel suo corpo ribollirle nelle vene.

Nuda!!

La rossa lanciò un urlo che fece sussultare tutti i presenti, mentre cercava di coprirsi con le braccia in qualche maniera.

 

 

Granpapà rotolò velocemente verso la principessa dandole la schiena e cercando di coprirla con il suo corpo, sperando vivamente che non andasse nuovamente in escandescenza come poco prima.

 

- I TROLL ESCANO IMMEDIATAMENTE!! - urlò Granpapà – LE TROLL PORTINO QUALCOSA PER COPRIRLA VELOCEMENTE! -

 

La piccola folla si disperse velocemente, eseguendo l'ordine che gli era stato dato dal loro re, mentre l'unico che rimaneva in quella stanza, oltre ai sovrani ed Anna. era il piccolo troll che li osservava con un dito in bocca pensieroso.

 

- Uhm... io però vorrei sapere cosa è successo... - si lamentò il piccolo guardando il re.

 

Granpapà guardò con la coda dell'occhio Anna, mentre questa si era rannicchiata dietro di lui dandogli le spalle.

Sorrise divertito.

Povera ragazza, ne stava passando di tutti i colori e pur troppo il peggio doveva ancora arriva, si ritrovò a pensare il troll mentre il suo sorriso si spegneva.

 

- Che ne dici se mi accompagni a vestirmi? Nel frattempo potrei raccontarti cosa è accaduto qui? - propose il re.

 

- Davvero? - chiese elettrizzato il piccolo troll.

 

- Certo. - sorrise bonariamente il re, elaborando velocemente una buona storia da raccontare al pargoletto – Andiamo su, comincia ad avviarti. -

 

- Va bene! - urlò entusiasta il piccolo uscendo dalla stanza.

 

Il troll si voltò verso la principessa posandole una mano sulla spalla.

 

- Appena sei pronta esci. Sarò fuori ad aspettarti per condurti da Mùspell. -

 

Vide la rossa annuire e rotolando raggiunse il piccolo troll fuori dalla stanza.

 

 

 

 

Osservava preoccupato il cielo.

Ci stava mettendo troppo.

Mùspell era vicino alla radura dove abitavano i troll, ma il vero problema era che la principessa arrivasse lì intera e prima di sera.

Sospirò.

Da quanto gli aveva raccontato il suo figliolo, la giovane non se la cavava per niente bene in quel genere di percorsi, tendendo ad inciampare in qualche radice o in qualche sasso.

Era anche vero che Kristoff la portava in sentieri di montagna, in cui il tragitto era nascosto da un manto nevoso, sostenendo che se riusciva a camminare su sentieri in cui non vedeva cosa la aspettava allora sarebbe stata in grado di fare tutto...

Che sciocchezza.

Ma dopotutto non poteva biasimarlo, erano stati loro a mettere in testa al giovane certe idee...

 

- Granpapà... -

 

“Finalmente è arrivata.”

 

Il troll si voltò verso la voce che l'aveva chiamato, restando a bocca aperta.

Non era possibile...

Sapeva perfettamente che condurre la ragazza da Mùspell sarebbe risultata una impresa piuttosto ardua, ma così... era diventata impossibile!

 

- Non c'erano altri vestiti che potevate darle??- chiese incredulo il troll.

 

- Kristoff ha venduto i suoi vecchi abiti e le sue vecchie scarpe, portandosi via diversi indumenti... e noi abbiamo trovato solo questi vestiti... - cercò di giustificarsi una delle troll.

 

Granpapà guardò disperato la rossa.

Le troll avevano fatto sicuramente del loro meglio fasciando gli indumenti del giovane intorno al corpo della ragazza ma il risultato non lo convinceva molto...

Erano troppo larghi...

 

- Potresti fare qualche passo... - chiese Granpapà debolmente alla rossa.

 

La ragazza cominciò a camminare davanti a lui, ma dopo appena tre passi la vidi sbracciarsi nel tentativo di riacquistare l'equilibrio per poi, come si aspettava, cadere rovinosamente a terra.

Il troll si mise una mano sulla faccia scuotendo il testone sconsolato, mentre le troll aiutavano la rossa a rimettersi in piedi.

Sarebbe stato un suicidio portarla da Mùspell in quello stato.

Guardò attentamente Anna, per cercare di risolvere in qualche modo il problema.

Le troll avevano fatto indossare alla principessa il completo che Kristoff usava in estate, che di fatto era identico a quello invernale se non per il maglione più leggero.

Già il maglione...

Granpapà osservò attentamente l'indumento, notando che la stoffa arrivava fin sotto le ginocchia della giovane, rendendo probabilmente i movimenti della principessa ancora più impacciati.

 

- Provate a toglierle quel maglione e vediamo come cammina... -

 

Le troll annuirono avventandosi sulla povera ragazza e liberandola velocemente, attraverso la loro formazione a totem, del maglione incriminato; mostrando l'intricata lavorazione che avevano compiuto per far sì che i pantaloni del ragazzo rimanessero ancorati al corpo della rossa.

Non appena ebbero finito il troll sorrise soddisfatto della sua idea, mentre osservava Anna che si circondava le braccia nude con le mani, facendole correre velocemente sulla sua pelle nell'inutile tentativo di mantenere il calore che fino a poco prima le stava donando il maglione.

 

- Hai freddo? - chiese gentilmente il troll.

 

- No... in realtà non sento ne il freddo dell'aria ne il caldo che dovrebbero darmi questi vestiti... sento solo un lieve calore... - cercò di spiegare Anna leggermente confusa.

 

Granpapà sorrise a quelle parole.

 

- Bene, in questo caso potresti provare a fare nuovamente qualche passo? -

 

Anna annuì solamente mentre si avvicinava al re, che nel frattempo si era spostato per permettere alla giovane di camminare più liberamente.

Ci mise un po, ma quando finalmente la principessa lo raggiunse esultante, il troll distese le sue labbra in un sorriso; per tutto il tragitto aveva osservato Anna avanzare con un passo un po incerto e traballante, ma era riuscita a mantenere comunque un suo equilibrio.

 

- Ottimo, direi che ora possiamo andare... -

 

“Con qualche possibilità in più di tornare indietro...” pensò tra sé il re dei troll.

 

 

 

 

 

 

Anna si fermò per riprendere fiato, appoggiandosi al tronco di un albero lì vicino.

Era da diverse ore che camminava seguendo il troll in quella boscaglia, senza proferir parola, troppa impegnata a guardare dove metteva quelle sottospecie di navi in incognito delle scarpe del suo amato.

Non immaginava minimamente che camminare con delle scarpe, in cui il proprio piede ci sarebbe potuto entrare comodamente altre tre volte, fosse così difficile, ne tanto meno si sarebbe aspettata che Kristoff avesse un piede così enorme.

Come dire, pensava che il ragazzo avesse un piede normale come tutti gli esseri umani e che fossero le scarpe a farli sembrare più grandi... non si aspettava di certo che fossero davvero grandi quanto quelli di un troll!

Sospirò sconsolata.

Conosceva davvero molto poco quel ragazzo e probabilmente non avrebbe più avuto modo di conoscerlo...

Dopotutto lei era diventata quella cosa e... avrebbe fatto meglio a stargli lontano fin tanto che non avesse trovato una soluzione.

 

- Tutto bene? -

 

- Sì... è solo che camminare con queste scarpe è un po complicato... - spiegò al re.

 

- Ero tentato di farti togliere anche quelle se devo essere sincero, ma non credo sarebbe stata una buona idea considerando dove sia e dove andremo... Ad ogni modo manca poco, poi non ci saranno più rami ad ostruirci il passaggio. - le sorrise incoraggiante Granpapà.

 

Anna lasciò il suo sostegno, per seguire nuovamente il troll in mezzo a quella fitta vegetazione.

Camminarono ancora e ancora.

La principessa ogni tanto guardava preoccupata quei piccoli sprazzi di cielo, coperti dai rami degli alberi che si intrecciavano sopra le loro teste, per controllare quanto tempo gli restava.

Tempo.

Ancora il tempo.

Sembrava che da quando quell'incubo era iniziato, il tempo era l'unica cosa che gli mancava.

Persa nei suoi pensieri non si accorse di essere finalmente uscita dal bosco e che Granpapà la stesse aspettando ai piedi di una montagna, vicino all'entrata di una grotta.

Si fece forza, avvinandosi il più velocemente possibile al troll.

 

- Cerca di fare attenzione a dove metti i piedi, mi raccomando... -

 

- È da quando ti sto seguendo che sto facendo attenzione a dove sto mettendo i piedi. - rispose la giovane roteando gli occhi e seguendo il troll all'interno della grotta.

 

 

Non appena Anna lo raggiunse all'entrata, Granpapà cominciò a camminare lentamente, in modo che la ragazza non lo perdesse di vista e lo potesse seguire tranquillamente attraverso quell'intricato labirinto di tunnel che li circondava.

 

- Pensavo che al loro interno le grotte fossero buie e invece... - cominciò Anna, incantata dalla strana luminescenza azzurrognola che le pareti emettevano, illuminando l'interno del cunicolo in cui si trovavano.

 

- Infatti è così. Ma questa è una grotta particolare, potremmo dire quasi magica. - rispose sorridente il troll - Noi in genere la usiamo come prova finale per i giovani troll. Una volta completata la prova viene affidato loro un cristallo o anche più cristalli, dipende dall'esito che hanno ottenuto nelle prove che gli sono state assegnate... - spiegò.

 

Anna si ammutolì, tornando a camminare silenziosamente al fianco del re.

I cristalli.

Le tornarono in mente quelli che aveva Granmamà e che il re gli aveva strappato dal collo, rimproverandola...

Erano davvero così pericolosi quei cristalli?

Aveva così tante cose da chiedere al re e così tante scuse da rivolgere a lui e alla troll, ma non sapeva nemmeno da che parte cominciare...

 

- Granpapà io... -

 

- Se stai per scusarti per quello che è accaduto alla radura non ne hai motivo. - rispose seccamente il troll.

 

- Però io... -

 

La rossa si sentì afferrare saldamente una mano, fermando il suo cammino.

 

- Anna. Ascoltami. Non hai alcun motivo per cui ti devi scusare. Sono stato io a provocarti, pur sapendo che c'era una minima possibilità di scatenare qualcosa che non saresti poi riuscita a controllare. Quindi smettila di sentirti in colpa. -

 

Ci fu un attimo di silenzio.

 

- … Puoi spiegarmi perché hai suggerito ai miei genitori di separare me e Elsa da piccole... - chiese flebilmente la rossa scostando lo sguardo da quello del troll.

 

- Non credo sia il caso. Anche perché ormai quel che è passato è passato, guarda piuttosto al futuro che hai davanti con tua sorella... - suggerì bonariamente il re.

 

Ma quando cercò nuovamente lo sguardo della rossa, sperando con quel suggerimento di aver chiuso la faccenda, vide sul suo viso dalle lacrime.

 

- Non posso... Non posso più guardare ad un futuro con me ed Elsa... Perché... perché la persona che ho ucciso... è proprio mia sorella! - urlò disperata la ragazza accasciandosi al suolo, mentre Granpapà la guardava con occhi vitrei.

 

 

Avevano rovinato la vita a quelle due bambine...

Mùspell distruggendo quel dannato oggetto, condannandole ad una vita priva di normalità, e poi lui separandole... senza contare che era stato solo a causa sua se ora Anna si trovava in quella situazione e se Elsa era morta.

Morta...

 

- Anna... andiamo avanti... ti racconterò la ragione per cui consigliai ai tuoi genitori di tenerti all'oscuro dei poteri di Elsa... -

 

 

 

Anna si alzò e ripresero a camminare.

Camminarono e parlarono.

Parlarono e camminarono.

Anna ascoltava tutto ciò che il troll le stava raccontando senza interromperlo.

Le raccontò ogni cosa di quella notte... e alla fine capì.

Capì ogni cosa.

Lei aveva sofferto in quei lunghi anni, credendo addirittura che la sorella la odiasse...

Ma la realtà era un'altra...

Elsa l'amava.

L'amava a tal punto da rinchiudersi in una stanza, isolandosi da tutto e tutti pur di saperla al sicuro.

Senza un contatto umano se non quello dei loro genitori... e alla fine senza neppure quello...

Si chiese come doveva essersi sentita quando ogni mattina bussava alla sua porta...

Quando ogni giorno le chiedeva se voleva costruire un pupazzo di neve con lei...

Un pupazzo di neve...

Strinse le sue mani in due pugni.

Era stata un egoista.

Egoista e crudele verso Elsa.

Eppure la sua dolce sorella non aveva smesso un secondo di amarla o di preoccuparsi per lei...

Lei non sapeva e non ricordava quello che era accaduto quel giorno, ma non aveva nemmeno provato a capire...

Capì però solo in quel momento il pieno senso delle parole che le disse suo padre prima di partire...

Mai... Non dubitare mai dell'amore e del bene che ti vuole Elsa. Mai, Anna... Mai...

Lei invece aveva dubitato...

In quei lunghi anni prima di ricongiungersi, aveva dubitato...

Aveva dubitato di ogni cosa...

 

- Quindi è questa la ragione... - chiese la rossa, portandosi una mano lì dove una volta c'era la sua ciocca di capelli bianchi.

 

- Sì... mi dispiace veramente che sia finita in questo modo... se avessi saputo come sarebbe andata a finire, forse avrei consigliato in maniera diversa i sovrani di Arendelle... -

 

Anna osservò distrattamente l'ennesima entrata in cui la stava conducendo Granpapà, ormai aveva perso il conto di tutte le vie e cunicoli che avevano preso ed era certa che se non ci fosse stato il troll a guidarla, probabilmente si sarebbe già persa da un pezzo.

Un lieve bagliore però ridestò la sua attenzione sulle pareti di roccia vicino all'entrata, e man mano che si avvicinava osservò le pareti, fino a poco prima azzurrognole o verdastre, tingersi di un colore infuocato sempre più acceso; mentre una serie di piccole scie dorate fuoriuscivano da delle fessure in cui vi erano incastonati dei cristalli.

Quella scia però la insospettiva.

Si fermò, raccogliendo un piccolo sassolino lì vicino e lanciandolo verso la piccola pozza incandescente.

Osservò attentamente la pietra, mentre questa cominciava ad assumere una tonalità lievemente rossastra...

 

“Aspetta un secondo ma quella non sarà mica...”

 

… vide la pietra cominciare a sciogliersi per poi scomparire in quella pozza dorata.

 

- LAVA?? LAVA??? MA STIAMO SCHERZANDO??? - urlò in preda al panico la rossa.

 

- Non esattamente, quella non è lava... ma se ci cadi dentro credo che l'effetto sia il medesimo. - rispose ridacchiando il troll divertito dall'espressione sconvolta della principessa.

 

Prese la mano della giovane attraversando l'entrata che avevano di fronte, ma non appena varcato l'arco sentì la mano di Anna scivolare via dalla sua; si voltò preoccupato, temendo che vedendo quello che vi era all'interno la ragazza fosse scappata, ma quando la vide sorrise divertito.

 

 

 

Anna guardava a bocca aperta il luogo in cui Granpapà l'aveva condotta.

Era enorme.

No.

Enorme non rendeva davvero l'idea.

Mastodontico?

Nemmeno...

Gigantesco?

Ecco, forse con gigantesco ci si avvicinava almeno un po...

La principessa guardava incantata ciò che la circondava, mentre avanzava lentamente attraverso i piccoli ruscelli di lava e le imponenti cascate roventi che la separavano dal centro della sala circolare.

Quel luogo era affascinante quanto pericoloso, ma probabilmente erano proprio questi contrasti a renderlo ancora più accattivante ai suoi occhi.

Mentre continuava ad avanzare in quel mare di fuoco, Anna osservava rapita la lava, che serpeggiava famelica sul quel terreno roccioso, inciso e perforato con delle lastre di cristallo di piccole e grandi dimensioni. Quel cristallo era qualcosa di unico nel suo genere, sembrava come se quella lava non avesse alcun effetto su quello strano materiale e anzi gli scorreva lento e placido intorno, finendo con il creare dei piccoli sentieri insieme a quel po' di rocca scura che ancora si salvava dalla morsa di quell'inferno di cascate e flutti incandescenti.

Anna non aveva parole per descrivere quel luogo se non... Magico.

Superò l'ultima cascata che ancora la separava dal centro della sala e ciò che vide la lasciò ancora più stupita.

Un arco.

In mezzo a quell'inferno si trovava un arco.

Si avvicinò incuriosita da quell'oggetto che arrivava in altezza a toccare quasi il soffitto di quella sala, ma non appena fu abbastanza vicino si rese conto del suo errore.

Non era un arco...

Era uno specchio...

Uno specchio antico e finemente lavorato, concluse sognante.

Anna guardò ammirata lo specchio, pensando che a suo tempo doveva essere davvero un oggetto stupendo...

Sospirò sognate, volgendo il suo sguardo all'immenso vuoto all'interno della cornice, chiedendosi come mai qualcuno avesse distrutto un così bell'oggetto, e in quel momento notò qualcosa di curioso...

Ancora attaccato alla cornice, vi era un pezzetto di quello che un tempo doveva essere la superficie riflettente dello specchio, ma sembrava quasi...

 

- Non lo toccare Anna! - ordinò Granpapà fermando la mano della giovane.

 

- Granpapà ma... quel frammento... assomiglia molto ai vostri cristalli... come anche a quelli conficcati in queste rocce da cui sta uscendo la lava! Cosa significa tutto questo? - chiese la rossa perplessa.

 

Granpapà sospirò.

C'erano davvero troppe cose da dover spiegare e così poco tempo...

 

- I cristalli che indossiamo e i cristalli che vedi qui intorno, non sono delle semplici decorazioni... sono dei frammenti di quello specchio... e questa non è lava, ma sangue... -

 

- Sa-sangue? E di chi? - chiese tremante la rossa.

 

- Il mio... -

 

Anna alzò il volto di scatto, verso il luogo da cui aveva avvertito la voce e per poco non svenne.

Sopra le loro teste un cumulo di roccia nera stava sorridendo, mentre una fessura di un rosso rubino emergeva dalla parete.

La principessa indietreggiò impaurita, mentre la figura sopra di loro cominciava a ridere sguainatamene provocando forti scosse nel terreno.

 

- Perché indietreggi, mia cara principessa? Credevo tu mi stessi cercando per risolvere il tuo problema con il Nefilim di fuoco... -

 

- Che... che cosa? - chiese Anna sbarrando gli occhi impaurita.

 

“Non vorrà mica dirmi che lui è...”

 

- Io sono Mùspell, Signore dei giganti del fuoco... -

 

 

 

Angolo dell'Autrice:
Buahhaahhahaha
Su le mani!!
In quanti si aspettavano una cosa simile?? XD
Intendo oltre al mega iper super capitolo O:O (con cui spero di essermi rifatta per l'attesa del precedente XD)
Che tra l'altro... avevo detto nel pomeriggio ma...
Notate la lunghezza O:O
Vi dico solo che io e l'Italiano abbiamo avuta delle dispute, finendo con il prenderci a cazzotti <.<
E sinceramente spero di aver vinto io questa battaglia chilometrica XD *si massaggi l'occhio nero*
In ogni caso vedrò di controllare il tutto domani ù.ù
Per i nomi ho ponderato attentamente... e non li scrivo XD
Almeno non qui ù.ù
Aspettate il prossimo da bravi, così che arrivano gli ultimi e spiego attraverso la trama un po quelli della storia prima di dirvi le loro origini XD
Spero comunque di avervi divertito e di essere riuscita a creare anche a voi lo stesso filmino che c'era nella mia testolina *w*
*riavvolge il nastro sulla scena Granmamà vs Anna e vede la troll che sbatte furiosa la ragazza sul terreno mentre schizzi di sangue cominciano a sporcarle le mani*

...
no... non credo che abbiate proprio le stesse immagini XD
Ah, prima che qualcuno se lo chiedi...
Mi piace il personaggio di Anna ò-ò
Anche se preferisco di più Elsa...
Solo che sono sadica mauhahahahahahha
...
Abbiate pazienza con i pazzi e non avrete mai niente di cui lamentarvi ù.ù
Bene vi lascio... è già tanto se abbiate letto fino a qui XD

A domani (un po' improbabile) o la prossima settimana (estremamente più probabile) XD

Ringrazio chi ha inserito la storia tra i preferiti e le seguite, chi mi ha inserito tra gli autori preferiti, chi legge solamente (vi voglio bene anche a voi :3) e chi spende del tempo anche per recensire (Grazie mille *-*)

Nota per The_Sky_Is_Awake: aahaha hai notato niente di particolare nel capitolo mia cara XD??
  
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