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Autore: Akarai92    15/06/2008    1 recensioni
NdAmministrazione: l'utilizzo del codice html nelle introduzioni è vietato, ad esclusione di alcuni casi precisi previsti dal regolamento. Il codice html di questa introduzione è già stato modificato dall'amministrazione. Una volta visto questo messaggio, l'autore della storia può provvedere a cancellarlo in autonomia andando a modificare l'introduzione della storia. Lo sapeva, si disse prima che le labbra prepotenti di Dayel facessero proprie le sue, che svegliare suo fratello minore comportava strane reazioni animali."
Note: Non so da dove mi sia uscita una cosa del genere, fatto sta che adesso sono certa che non devo cimentarmi mai più con i dialoghi di qualsiasi genere XD [Durin/Dayel]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, adesso mi ucciderete XD E' passato un sacco ma davvero un sacco di tempo dall'ultima fic, ma sono stata occupatissima con la scuola, la famiglia, cazzi e smazzi. Comunque, eccola qua la nuova ficcina, chiaramente slash, sui miei fratellini *ç* Ah ho iniziato gli Elfi di Cintra (ormai faccio la cronaca delle mie avventure letterarie XD) e forse una slashetta l'avrei pure adocchiata *W* Tanto ormai accoppio chiunque, ho la "Sindrome del Pairing" U________U
AAAHH stavo dimenticando la parte più importante!! Ho fatto una follia XD Ho preso la Big Damn Table su Durin e Dayel, quindi sono in preparazione 100 fanfiction su questi due *suicidio di massa* 
Il link sarebbe questo: (casomai voleste prendere parte pure voi, oh amorevoli che leggete le mie fic)[info]fanfic100_ita

Buona lettuura e grazie per esservi sorbiti lo sproloquio XD






La calda luce dorata entrava dalla finestra chiusa, schermo contro il rigore dell’inverno, spargendo un caldo tappeto di riflessi oro sul pavimento ligneo della stanza. Le tende chiare, tirate proprio per evitare l’intrusione della luce dispettosa, non erano riuscite a prevenirne l’assedio e si erano arrese alla prepotenza del sole appena sorto.
C’era calma in quella camera da letto, la calma e il silenzio che precedono il risveglio e danno quel senso di ovattamento che scalda il cuore.
Durin aveva sempre amato l’alba, il suo timido chiarore. E forse era stato anche questo suo amore che lo aveva spinto ad aprire quella porta ai primi raggi di sole, intrufolandosi nella stanza di Dayel come se niente fosse.
Si era chiuso la porta di legno alle spalle cercando di non fare rumore, e lo scatto della serratura gli era sembrato un boato nel silenzio. Aveva mosso qualche passo incerto verso il centro, con il passo felpato di un gatto. Non sapeva se aveva più paura del fatto stesso di svegliare il fratello o della selvaggia reazione di un Dayel svegliato male, fatto sta che tentava di fare meno rumore possibile.
Si guardò attorno incuriosito: non era mai stato in quella stanza a quell’ora.
Oh certo era stato parecchie volte nella stanza di Dayel ma mai a quella particolare ora del mattino. O almeno se ci si trovava stava profondamente dormendo, avendo passato la notte a fare qualcosa che non era giocare a carte.
Così quella stanza alla luce tenue del sole sorgente era qualcosa di nuovo e bellissimo per Durin, beato come poteva esserlo solo lui anche solo del riflesso splendente della luce sulla copertina in oro di un libro.
Ma il riflesso davvero meraviglioso, da cui Durin rimase incantato, fu quello sui capelli dorati del fratello, sdraiato su quel letto che tanto era stato maledetto e amato, semi-coperto dalle coperte fini che dovevano proteggerlo dal freddo di quell’inverno così duro quell’anno. Respirava piano, si disse il maggiore mentre si avvicinava e posava dolcemente un ginocchio sul materasso per sostenersi mentre si piegava verso di lui. Sentiva il respiro caldo sul viso, proveniente dalle sue labbra rosate. Da cui scappò un piccolo mormorio impastato dal sonno quando la carezza gentile che gli aveva posato sul viso lo svegliò.
Le sue grandi iridi verdi si spalancarono faticosamente al mondo, inquadrando con un po’ di ritardo la figura del fratello maggiore chino su di lui, percezione che venne accompagnata da un sorriso e da una mano in cerca di quella gemella dell’altro.

-Non volevo svegliarti…-

Bugiardo, in realtà volevi con tutto il cuore che aprisse gli occhi e ti vedesse.
Comunque Durin ricevette in risposta soltanto un mormorio basso, come le fusa di un gatto pigrone, e un gentile invito a sdraiarsi accanto a lui da parte del fratello, cioè venne praticamente sbattuto sopra le coperte.
Già, Dayel aveva quella pessima abitudine, si disse il maggiore, di ancorarsi a mo di edera alla prima cosa che gli capitasse sotto mano la mattina. Poi che a lui non dispiacesse per niente essere l’oggetto in questione era un altro discorso.

-Sai, ho fatto un bellissimo sogno stanotte-

Aveva mormorato con una voce decisamente più sveglia accoccolato sopra al suo petto, e chissà per quale motivo Durin tornò nel giro di pochi minuti ad associarlo per la seconda volta ad un grosso micio che dal profondo della gola tirava fuori quei suoni ammalianti e rochi.

-Mh?-
-C’eri anche tu-
Il maggiore ridacchiò, facendo alzare la testa all’altro, stupito.

-Allora doveva essere davvero un sogno meraviglioso!-

La risata si spense subito, gelata da uno strano brivido freddo che Durin sentì chiaramente per tutta la spina dorsale. Quel ghigno. Il ghigno di Dayel, quello che al suo apparire annunciava solo guai. Per la terza volta consecutiva il gatto dorato riapparve davanti ai suoi occhi sgranati, mentre con un sorrisetto famelico che scopriva i suoi denti bianchi si arrampicava carponi, lentamente e con studiata fatica, sopra di lui.

-Oh sì! Se vuoi ti faccio un piccolo esempio…-

La frase lasciata a metà riempì ancora di più Durin di quel senso di paura folle e di eccitazione che di solito quel suo stupido fratello comportava.
E il gatto si avvicinava, sempre di più.
Lo sapeva, si disse prima che le labbra prepotenti di Dayel facessero proprie le sue, che svegliare suo fratello minore comportava strane reazioni animali.
  
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