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Autore: occhicoloroceano    09/02/2014    1 recensioni
La vita di una sedicenne,Clara,la cui vita cambierà,non in modo positivo.
Una fanfiction che mette in risalto quanto sia difficile essere un'adolescente,le emozioni difettose,la tristezza,la felicità e molte altre cose.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Mamma: ‘Clara,svegliati tesoro’
 
Aprì leggermente gli occhi e vidi una luce abbagliante e gli occhi azzurri di mia madre.
Poi gli richiusi e mi tirai il piumone addosso coprendomi completamente da testa a piedi.
 
Clara: ‘Ma,ancora cinque minuti’ -le risposi io con una voce stanca e soffocata dal caldo e e morbido piumone.-
 
Mamma: ‘A che ora sei andata a dormire ieri sera?’
 
Clara: ‘Non me lo ricordo,forse l’una’
 
Mamma: ‘Non sei più in vacanza principessina,da oggi in poi a letto presto,su,alzati la scuola ti aspetta’ dopo che disse quelle parole che sentì a mala pena,talmente sonno avevo,mi tirò giù il piumone.
 
Quindi decisi di alzarmi dal letto,senza più fare tante storie.
 
Clara: ‘La scuola mi aspetta,pff,come se la scuola avesse bisogno di me e dei miei voti,scuola inutile’ -borbottai scendendo le scale per andare in sala da pranzo a fare colazione.-
 
Daniel: ‘La scuola è molto utile invece,guardami,sono un secchione. -mi rispose Daniel,mio fratello,un po’ rompi palle,ma gli volevo troppo bene.-
 
Clara: ‘Ma se i tuoi voti si concentrano solamente su tre,quattro e cinque’ –gli risposi in tono scherzoso facendo una smorfia-
 
Mi sedetti a tavola e mangiai i miei cereali.
Una volta finito andai di sopra e mi preparai per tornare a scuola,anche se in fondo mi mancavano gli amici e quei banchi traballanti pasticciati con scritte e disegni.
Poco dopo scesi,presi lo zaino,le cuffie e uscì di casa.
La scuola non era molto lontana,ma amavo ascoltare un po’ di musica la mattina,giusto per incominciare con il passo giusto la giornata.
Quando arrivai a scuola c’erano moltissime persone tutte raggruppate in corridoio,che sistemavano le loro cose nei propri armadietti.
Non vedevo l’ora di rivedere Hayley,la mia migliore amica.
Hayley era nata in Germania, ma si era trasferita per motivi che ancora non mi sono molto chiari.
Così entrai a scuola e,una volta sistemate le mie cose nell’armadietto,andai in classe.
 
Clara: ‘Buongiorno’ dissi a voce bassa entrando in classe.
             
Prof: ‘Buongiorno Clarisse’ – rispose il professore voltandosi verso di me.
 
Clara: ‘Professore,io mi chiamo Clara’ –dissi io imbarazzata-
 
Prof:  ‘E’ uguale,accomodati al tuo posto’ –mi rispose il professore,indicandomi il mio posto-
 
Andai a sedermi nello stesso posto dell’anno scorso.
Poco dopo arrivò anche Hayley.
Non era cambiata affatto.
Hayley era una bellissima ragazza, e non solo perchè era la mia migliore amica, ma lo era davvero; aveva i capelli biondo cenere, gli occhi verde scuro, quando c'era il sole diventavano verde smeraldo e avevano qualche sfumatura di marrone e le lentiggini, che facevano sembrare più grazioso il suo viso.
Anche se era sempre la stessa, esteticamente, sembrava malinconica e triste.
Hayley sorrideva sempre, spesso scoppiava a ridere per nulla, e aveva un sorriso che faceva invidia al sole.
Hayley e io eravamo molto amiche, avevamo molte cose in comune e lei mi stava più vicino di chiunque altro.
Venne a sedersi accanto a me.
 
Clara: ‘C-Ciao Hay’ –dissi io balbettando-
 
Hayley: ‘Ciao’ –mi rispose lei fredda,senza nemmeno accennare un sorriso.
 
Per tutta la giornata a scuola non mi parlò,non sorrise,non mi guardò.
 Quando suonò la campanella della quinta ora, Hayley uscì dalla classe per prima,con passo spedito.
Presi lo zaino –ero incazzata,ma anche preoccupata,non sapevo cosa aveva dato che non mi rispondeva mai ai messaggi- e uscì anche io.
La afferrai per un braccio e lei si voltò e bruscamente ritirò il braccio, nascondendosi le maniche dentro il suo maglione.
 
Clara: ‘Hay,che cazzo ti succede? Non mi hai parlato per tutto il giorno,il tuo sorriso dove è andato a finire?’ –le dissi io con tono arrogante-
 
Lei non rispose.
Abbassò la testa,guardando il pavimento.
Mi accorsi di averla trattata male in quel momento.
Appoggiai una mano sulla fronte e le dissi:
 
Clara: ‘Scusa Hay,non volevo,insomma,mi sembri cambiata e non so se sei arrabbiata con me,non mi rispondi ai messaggi…- dissi io balbettando-
 
 
Hayley: ‘No,non sei tu il problema Clara’ –disse lei alzando la testa,con gli occhi lucidi-
 
Clara: ‘E allora che succede?’ –dissi io avvicinandomi a lei-
 
Hayley: ‘Non mi va di parlarne qui,se vuoi più tardi possiamo incontrarci per parlare’
 
Clara: ‘Okay,ti chiamo io .’
 
Lei mi guardò negli occhi,si voltò e se ne andò.
Rimasi lì impalata a guardarla andare via.
Quel pomeriggio verso le quattro e mezza la chiamai.
Una,due,tre volte,non rispondeva.
La quarta volta che la chiamai rispose,stava singhiozzando,era ovvio che piangeva.
Ci demmo appuntamento alle cinque sul lungomare.
Quando arrivò indossava un’enorme maglione grigio e nascondeva le mani dentro le maniche del maglione con timidezza e forse paura.
Si sedette accanto a me su un muretto che dava sul mare.
Amavo andare lì soprattutto d’inverno,amavo vedere le onde blu infrangersi sugli scogli formando un meraviglioso spettacolo di schiuma.
Era un qualcosa di indescrivibile,mi rilassava.
Mi voltai verso Hayley e le afferrai le mani.
Lei le ritirò nuovamente dentro le maniche di quel maglione,come se volesse nascondere qualcosa.
Io la guardai perplessa.
 
Clara: ‘Che ti sta succedendo Hay,ti prego,ti scongiuro dimmelo,non voglio vederti così’
 
Hayley: ‘Mia mamma’
 
Clara: ‘Cosa?’
 
Hayley: ‘Mia mamma,non c’è più’
 
Rimasi impietrita da quella risposta.
Non ne sapevo nulla,non mi aveva detto nulla.
Ecco perché era così triste e non rispondeva mai ai miei messaggi.
 
Clara: ‘C-Come è potuto succedere Hay?’
 
Hayley: ‘Il cancro,l’ha divorata in pochi mesi’
 
Lei scoppiò a piangere e mi abbracciò.
Avevo gli occhi lucidi,volevo piangere anch’io ma dovevo essere forte.
Rimanemmo abbracciate per molto,mentre lei piangeva,io cercavo di tranquillizzarla.
 
Hayley: ‘Da domani non ci vedremo più Clara’
 
Mi disse lei alzando la testa e guardandomi negli occhi.
 
Clara: ‘Ma non dire sciocchezze Hay,perché non dovremmo?’
 
Hayley: ‘Ora che mia mamma è morta,non posso più restare con il suo compagno’
 
Il padre e la madre di Haylay divorziarono quando lei era bambina e ora la madre conviveva con Joshua, un tipo abbastanza simpatico con la testa sulle spalle.
 
Clara: ‘E ora tornerai in Germania?’
 
Hayley: ‘Sì’
 
Clara: ‘N-No non posso rinunciare a te,non posso,non voglio,non lasciarti’
 
 
Hayley mi abbracciò nuovamente e io scoppiai a piangere.
Parlammo per ore e ore.
Poi si fece tardi e tornai a casa.
Andai in camera mia e piangendo presi il mio diario.
 
 
Caro diario,
Hayley e io da domani non ci vedremmo più,una parte di me volerà via,dritta dritta in        Germania.
E di me che ne sarà,sarò di nuovo sola,senza nessuno accanto,che mi capisca,che con un sorriso mi doni tutto quello che solo Hayley sapeva darmi.
La mia vita senza di lei è incompleta.
So che ci sono Facebook, Skype e tutte le cazzate varie,ma a me non mi basta,io non la voglio vedere attraverso uno stupido schermo di un computer.
Io la voglio qui,voglio abbracciarla,e attraverso un computer non è possibile.
Come faccio?
Sento che potrei cadere da un momento all’altro,ma sto già cadendo a pezzi.
Vorrei solo svegliarmi e capire che tutto questo è un incubo.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Spazio autore.
Il primo capitolo non è il massimo ma dal prossimo inizieranno ad esserci scene più delicate e particolari. Dal prossimo capitolo inizierà davvero la fan fiction. Spero vi piaccia.
 
  
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