-Buon
giorno, signori e... signori! Chi crede di essere all'altezza per
salire al primo posto in classifica come ragazzo più carino della
città? O più "sexy", o gentile???-
Il megafono bianco
e rosso vibrava ad ogni sillaba scaturita dalla bocca di Mimì. Erano
appena le 6 e mezzo del mattino, ma lei non aveva atteso: dopo aver
fatto montare un palcoscenico provvisorio da Pugnazzo, la mutante
aveva dato l'ordine a questo di tappezzare la città di avvisi ed
inviti per il "concorso". Poi si era messa a passeggiare
per le strade urlando come una pazza.
-Ehy, tu! Sai che ore
sono???-
-Sì, è l'ora di alzarsi, pelandroni. Ma che razza di
gente dell'ombra siete? Dormite ancora e sono quasi le 7? Pensavo che
la notte e la mattina presto foste più attivi!-
Rimproverò Mimì
ruggendo allo sfortunato che si era esposto dalla finestra, ancora in
pigiama.
-Non verrà nessuno. Non illuderti!-
Aveva risposto
questo prima di sbattere violentemente le persiane cercando di
limitare il frastuono della voce squillante della ragazza.
-Umpf!
Ora lo vedremo!-
Aveva proseguito così per un po', ma presto si
era accorta che nessuno rispondeva all'appello. Allora cambiò
tattica:
-Da questo momento sono aperte le selezioni per
aggiudicarvi il premio di "Miglior Galante dell'anno" o
"Miglior Fico dell'Universo"! In palio, un fantastico
regalooo!!! Accorrete in massaaa!!!-
Il tempo di urlare un paio di
volte questa frase, che tantissime finestre si erano spalancate, e da
esse si erano affacciati ragazzi e giovani uomini di ogni forma e
dimensione, tutti con un grande sorriso stampato sulle labbra.
Poco
dopo, Mimì si trovava nella piazza della Città Oscura, ed una folla
di Oscuri che osservavano impazienti di iniziare. Pugnazzo si
avvicinò a Mimì dicendo che aveva terminato nell'appendere
manifesti. Mimì allora annunciò:
-Alloraaa... andiamo subito al
punto! Da oggi sono aperte le iscrizioni per partecipare a due
concorsi: uno per gente colta e galante, ed uno per belloni muscolosi
ed affascinanti... allora, ragazzi, andate dall'Oscura alla mia
destra per il primo concorso, e parlate con Pugnazzo al banco alla
mia sinistra per il secondo. E che vinca il migliore!-
Detto ciò,
il gruppo si divise in due parti. Con dispiacere di Mimì, erano
pochi gli Oscuri che si iscrissero alla selezione che piaceva a lei,
ma si disse che la sua missione era incentrata su Nastasia e quindi
rimase sorridente. Pugnazzo aveva costruito due piccole bancarelle,
per le iscrizioni, e un'Oscura che Mimì aveva conosciuto all'Hotel
si era offerta di aiutarli.
Quando Mimì si era messa a
gironzolare per la piazza sbirciando i nomi degli iscritti, era
passata accanto a Pugnazzo che si chiedeva il motivo per cui vi erano
due concorsi.
-Non preoccuparti... capirai... (credo)-
Aveva
ridacchiato. Infatti l'omone era all'oscuro del doppio piano
dell'altra.
Il sole, che in quella città non arrivava limpido e
brillante come in altri luoghi, aveva già riscaldato l'atmosfera e a
mezzogiorno l'aria era diventata più pesa ed afosa. Ma gli Oscuri
continuavano a rimanere in fila per iscriversi. Mimì abbozzò un
sorrisetto perfido nell'immaginarsi la faccia dell'Oscuro vincitore
quando sarebbe venuto a sapere che il "premio" era
l'incontro con una sconosciuta ( e nel caso del secondo concorso, il
fidanzamento con Mimì ).
Nel pomeriggio, mentre sgranocchiava una
piadina calda appena comprata in un bar, notò con la coda
dell'occhio che le file di giovani iniziavano a dissolversi. Molti,
che erano rimasti in fila per più di due ore, iniziavano a stufarsi
ed andare via. Allora Mimì estrasse il suo megafono e con voce
tonante annunciò:
-Signori e signori! Le iscrizioni stanno per
terminare! O vi iscrivete più, o farete solo da spettatori! Gente, a
voi la scelta!-
E magicamente le file si erano nuovamente
compattate. Nessuno voleva perdersi il "meraviglioso"
premio.
Verso sera, tutti se ne erano tornati a casa stremati
dalla "esposizione prolungata alla luce del sole", e Mimì
aveva pensato che in effetti non avevano bisogno di abbronzarsi. Ora
lei e Pugnazzo controllavano le liste, guardando i nomi e le
età.
-Be', Nastasia ha bisogno di un giovane non troppo
giovane...-
L'altro aveva fatto una faccia stile
"che???".
-Nastasia non può stare con un ragazzino di
17 anni!-
Aveva concluso.
-Ah-
-Ma neanche con uno che
superi i 33-34 anni...-
-Ma 'er conte c'aveva 30 anni...-
-Il
conte non andava bene, infatti-
Aveva tagliato corto l'altra,
nonostante neanche lei pensasse che 4 anni di distanza fossero troppi
in una coppia. Ma lo aveva detto per zittire Pugnazzo.
-Consideriamo
adesso coloro che hanno tra i 22 ai 29 anni... sì, forse anche
30-31, ma non di più. Bene, domani li scarteremo...-
Posò i
fogli sulla prima selezione e prese quella che interessava a lei.
Cancellò i nomi di tutti quelli che superavano i 27 anni o di quelli
che ne avevano meno di 18. Poi sorrise pensando ad un ragazzo giovane
che le "stesse a pennello", e tracciò un'ulteriore
scarabocchio sui 27enni. 26 anni...? Andavano bene...? No, va',
facciamo 26... 25... ok, basta, sennò non rimane nessuno.
-Ok,
adesso andiamo a cena!-
Lo sguardo affaticato di Pugnazzo si
illuminò nel sentire le sue parole.
Lasciarono il mucchio di
fogli sparsi per terra nella camera di Pugnazzo ( Mimì aveva scelto
proprio la sua così da non dover star lei a rimettere tutto a posto,
quando la notte sarebbe andata a dormire ), e si diressero al piano
di sotto. Pronti a cenare, i loro desideri di riempirsi la pancia
furono infranti dall'Oscuro dell'albergo, che comunicò loro che per
quella sera il ristorante sarebbe rimasto chiuso.
-Ed
ora???-
Chiese impaziente Pugnazzo mentre il suo stomaco gridava
"fame".
-Adesso... non ci resta che andare a cercare un
posto dove mangiare fuori...-
E così fecero. Le strade erano poco
illuminate, e la notte il senso di oppressione si faceva ancora più
pesante. Dopo una buona mezz'oretta di ricerca, finalmente scorsero
una locanda dove avrebbero potuto saziare pancia e animo. Mentre si
avvicinavano ad esso, Mimì scorse in lontanaza la figura di un
giovane seduto su una panchina, con un grosso libro in mano, intento
a studiare alla luce fioca di un lampione.
"Chissà chi è
quello lì... non l'ho visto oggi alle iscrizioni... ed io mi ricordo
tutti i bei ragazzi che vedo, quindi sono certissima
di non averlo visto in giro, oggi..."
Bene, concluso anche questo. Dovrò sbrigarmi nel pubblicare questi capitoli, se voglio rispettare i tempi in cui mi sono ripromessa di finire la fan fiction. Come avrete notato, anche se inizio con Pugnazzo e Nastasia, la storia si incentra principalmente su Mimì. Ora vi saluto senza altri indugi, al prossimo capitolo!