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Autore: Sognatrice_2000    09/02/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se quella sera all'Haido City Hotel Conan non riuscisse a salvare Ai da Pisco,e Gin scoprisse il suo segreto?
La giovane scienziata sarà costretta a tornare a lavorare per l'organizzazione,per mettere al sicuro i suoi amici,ma proprio quando Shinichi la verrà a liberare,ella scoprirà che non vuole andarsene.Qualcosa dentro di lei è cambiato,i suoi sentimenti sono mutati. Shiho si ritroverà a vivere una lunga lotta interiore,combattuta tra ciò che è giusto e i suoi personali desideri,scoprendo un sentimento nuovo dentro di sè.Riuscirà l'amore a trionfare per la coppia più bella e misteriosa del manga?
Dedicato alla fantastica scrittrice Aya Brea,che mi ha fatto sognare ed emozionare con la sua magnifica fanfiction ''Mia cara Sherry''.
Un bacione e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia!
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: un antidoto contro l’APTX,un sogno che presagisce la morte(2° parte)
Da quando ebbe quell’incubo,la piccola Ai non riusciva più a dormire serena,si chiedeva incessantemente se il suo amico Shinichi stesse bene. Quel sogno le sembrava un orribile presagio di morte,aveva un brutto presentimento.
Finchè un giorno,stanca di tutti quei dubbi che la tormentavano,decise di correre il rischio di spedirgli una mail con il computer portatile del laboratorio dell’organizzazione,l’unico mezzo che aveva a disposizione.
Sapeva che nel laboratorio c’era una telecamera,installata per controllare se stesse effettivamente lavorando,ma gli uomini dell’organizzazione non potevano vedere cosa stesse scrivendo.
Cercò quindi di apparire il più naturale possibile,e in pochi minuti riuscì a mandargli l’e mail senza destare sospetti. Si era firmata con le iniziali del suo vero nome,ma era sicura che Conan avesse capito che quel messaggio lo aveva spedito lei.
Restava un solo problema,ora: prendere l’antidoto o continuare a vivere nel corpo di una bambina?



“Conan,svegliati o farai tardi a scuola!”la voce squillante di Ran si diffuse per le pareti della casa.
A quel richiamo il bambino si sbrigò ad alzarsi dal letto,ancora assonnato,con i capelli arruffati e il pigiama azzurro arrotolato fino alle ginocchia.
La ragazza dai lunghi capelli corvini gli apparve davanti con un grande sorriso.
“Avanti,vai a fare colazione e vestiti,sono già le otto”lo ammonì premurosamente.
Accidenti,lui detestava quando si comportava come una mamma nei suoi confronti.
Conan si diresse in cucina e si sedette al tavolo,prendendo svogliatamente la sua scodella di riso.
“Uffa,anche oggi devo andare a scuola a sentire cose per bambini di prima elementare,mentre invece avrei cose più importanti a cui pensare”pensò sbuffando.
Era abbastanza preoccupato,perché non aveva notizie di Ai da molto tempo,e sperava con tutto il cuore che stesse bene. Ormai mancava poco tempo: secondo quanto stabilito con Vermouth,tra un paio di giorni avrebbero messo in atto il loro piano per liberare la scienziata.
Immerso in questi pensieri,non si accorse che il suo cellulare rosso stava squillando. Non appena udì la suoneria però tornò alla realtà,e portò immediatamente il cellulare all’orecchio.
“Pronto?”
“Shinichi,sono io”era la voce del dottor Agasa,ansimante e preoccupata.
“Dottore,è forse successo qualcosa?”domandò Conan stupito.
”Stamani è arrivata una mail sul mio computer,ed era indirizzata a te. Ecco …. non ne sono molto sicuro,ma credo l’abbia mandato Ai.”
Il cuore del piccolo detective compì un balzo di gioia e di sollievo.
”Passo da lei subito dopo le lezioni”rispose immediatamente,dopodiché riattaccò.
Una parte di lui era felice,perché significava che la bambina stava bene,ma dall’altra era preoccupato: quale poteva essere il motivo per cui aveva corso quel rischio? Se fosse successo qualcosa?
Cercò di tenere a bada i cattivi pensieri,ma il resto della giornata,a scuola,lo passò con la mente completamente altrove,e quando suonò la campanella per lui fu una liberazione.
Non si preoccupò nemmeno di salutare Ayumi,Genta e Mistuhiko ,e corse come un razzo fino alla casa del dottore.
Suonò il campanello,ed entrò ancora trafelato e con il fiatone.
Si diresse verso il computer del vecchio scienziato e aprì la casella della posta elettronica.
”Come faceva a sapere che il messaggio è stato mandato da Ai?”chiese poi,sospettoso.
“Ho visto che proveniva da un indirizzo sconosciuto,così mi sono preoccupato e l’ho aperto. Mi dispiace,forse non avrei dovuto …. era un messaggio che avresti dovuto leggere solo tu  ”fece Agasa,imbarazzato.
“Per quale motivo?”si stupì lui.
Agasa abbozzò un sorriso leggermente rammaricato.
“Leggilo. Guarda,è questo”disse indicando con il dito un messaggio tra la sfilza di quelli che si erano presentati davanti ai loro occhi.
Conan deglutì e vi cliccò sopra con il mouse.
La pagina si aprì e,davanti alle sue pupille azzurre,si aprì un messaggio. Le righe erano poche,e il detective le percorse velocemente,da sinistra a destra.

Caro Shinichi,mi auguro che tu stia bene. Gli uomini in nero hanno scoperto il tuo segreto,devi fuggire,sono sicura che tenteranno di ucciderti. Non preoccupati per me,per il momento mi basta sapere che stai bene e che non ti abbiano fatto niente. Sono giunta finalmente alla creazione di un antidoto definitivo,che però non è ancora stato testato sugli esseri umani. Sarebbe troppo pericoloso fartelo prendere,ma se vorrai averlo,troverò un modo per mettermi in contatto con te e per realizzare il tuo desiderio.
Non so se avremo ancora occasione di parlarci,ma vorrei ringraziarti di cuore. Sei stato un amico prezioso,mi hai aiutata molte volte,e per questo ti sarò immensamente grata. Grazie,grazie davvero, Shinichi.
Ti auguro buona fortuna,S.M.

Conan spalancò gli occhi. Non poteva credere a ciò che aveva appena letto: gli uomini in nero avevano dunque scoperto realmente la sua vera identità? Era in pericolo,doveva fare qualcosa.
Ma non avrebbe certo lasciato Ai nelle loro mani. L’avrebbe salvata,come aveva promesso. Eppure le parole della sua amica presagivano qualcosa di oscuro. Sembrava fosse assolutamente convinta che non si sarebbero mai più rivisti. Cosa aveva in mente?
Senza neanche pensarci,decise d’istinto di risponederle.
No,non poteva finire così. Loro avrebbero dovuto rivedersi,l’avrebbe tirata fuori da lì,e presto tutto sarebbe finito,entrambi avrebbero condotto una vita felice e spensierata.
Doveva credere in questo. Sì,sicuramente sarebbe andato tutto bene.



Non era passato neanche un giorno,e la piccola Ai fu molto felice nel vedere che Conan le aveva già risposto. Si affrettò a leggere ciò che lui le aveva scritto.

Cara Ai,sono io,Shinichi. Sto bene,non ti devi preoccupare. Hai ragione,forse dovrei davvero scappare,ma non ti abbandonerei mai,e tu dovresti saperlo. Non temere,andrà tutto bene,presto verrò a liberarti. Noi ci rivedremo,e allora questo ci sembrerà solo un ricordo lontano.
Aspettami,Ai. Ti voglio bene.

Inaspettatamente una calda lacrima le scivolò sulla guancia. Shinichi stava bene. Per il momento, per lei contava solo questo. Ma ne era anche molto stupita. Stentava a credere che Gin o qualcun altro non lo avesse già ucciso.
Come poteva sapere che,in realtà,quello di Shinichi Kudo era diventato l’ultimo dei pensieri di Gin?
Come poteva sapere che lei era veramente importante, che contava veramente molto per lui?
Ai aveva riconosciuto con molta fatica che si stava innamorando di lui,ma era assolutamente convinta di essere soltanto una pedina nelle sue mani. Inoltre il senso di colpa per quel sentimento era davvero troppo forte.
Si era ormai convinta che non aveva più nulla da perdere.
In quel modo,avrebbe finalmente potuto rendersi utile a Shinichi. Avrebbe provato su di lei l’antidoto,lo doveva a quel ragazzo che aveva sempre creduto in lei. Avrebbe potuto vedere se funzionava davvero o se fosse stata l’ennesima creazione mortale.
Non le importava se quella capsula l’avesse uccisa. La portò alla bocca,con un sorriso triste.
“Scusami,Shinichi. Non ci potremo rivedere come pensavi tu”bisbigliò nel buio della stanza,mentre le lacrime presero a traboccarle lentamente dagli occhi.
Deglutì,la portò alle labbra, e infine,senza esitazione,la inghiottì.


Da una sala secondaria,Gin stava osservando tutti i suoi movimenti attraverso la telecamera e,ad un tratto,la vide portarsi alle labbra quella pillola,mentre piangeva.
Un brutto presentimento si impadronì di lui. Inaspettatamente,seguendo la corrente di un sentimento mai provato prima,si alzò e si diresse a grandi passi verso la stanza dove si trovava la bambina. Doveva assolutamente impedirle di commettere sciocchezze.



Improvvisamente Ai fu colta da un grande dolore. Il suo corpo sembrava non appartenerle più,non riusciva quasi a respirare. Tutte le ossa le facevano male,e ben presto crollò a terra. Sarebbe morta,non sarebbe riuscita a salvarsi.

Ci rivedremo presto.  

Questo le aveva detto Shinichi,ma per lei questa frase non aveva più senso. Era certa che non l’avrebbe più rivisto.
I contorni persero consistenza,le palpebre erano troppo presenti per restare aperti. Era la fine, pensò Ai.
L’ultima cosa che vide fu una sagoma in penombra stagliarsi davanti alla porta,ma credette di essere stata vittima di un’allucinazione.
Le sue iridi stanche si chiusero,e dal quel momento tutto divenne nero.
Nero,come nel peggiore dei suoi incubi.

 
  
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