Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Love_in_London_night    09/02/2014    5 recensioni
Prendete un programma come Bake Off Uk.
Aggiungeteci due finalisti in procinto di vincere il titolo, June e Hayden.
Mettete pure che tra loro, in quei mesi, è successo qualcosa, un qualcosa che non sanno nemmeno loro cosa sia di preciso.
Come andrà a finire?
Dal testo: "June stava andando bene, troppo per i suoi gusti. Reggeva l’essenza di lavanda e il contagocce.
Cinque lacrime dell’aroma e i biscotti sarebbero stati perfetti.
Una.
Due.
Tre.
Quattro.
E cinque.
Poi guardò Hayden. I cestini di caramello belli ma imperfetti, la lingua tra le labbra mentre controllava la temperatura dello zucchero per i macarons. Bravo e sicuro come sempre, tutto però era molto… Spoglio. L’estetica non era il suo forte, puntava sempre a stupire con il sapore. Ma la presentazione era parte della prova.
Fissò il contagocce, poi il pubblico, infine quelli della produzione. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci.
Ma anche undici e dodici.
Nessuno l’aveva vista, pensò rincuorata. Ops! Forse aveva esagerato.
"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Fissò il tendone che l’aveva accolta ogni giorno negli ultimi mesi con tristezza. June era una dei finalisti del programma di pasticceria più famoso nel Regno Unito, e quel giorno si sarebbe tenuta la grande sfida.
Era l’alba e non riusciva a dormire, la troppa agitazione aveva prodotto adrenalina da vendere. Ecco perché si trovava lì, voleva distendere i nervi. E l’unico modo che conosceva era cucinare dolci.
Entrò nel tendone e, una volta all’interno, sospirò già più tranquilla. Poi si concesse le solite abitudini, quella routine che ai suoi occhi era tanto rassicurante. Legò i capelli in una coda alta, infilò il grembiule e lo allacciò attorno alla vita. Infine prese gli attrezzi del mestiere che le sarebbero serviti e gli ingredienti necessari.
Solo un dolce avrebbe potuto donarle la pace dei sensi, il suo cavallo di battaglia. Decise di cucinare una Pavlova, adorava l’odore che la meringa lasciava in cucina, la rendeva serena e di buonumore. Inoltre amava vedere come nella lenta cottura il dolce si trasformava: la leggera crosta che formava mentre l’interno continuava a restare morbido, il montare la panna a neve ferma e lo sminuzzare le fragole con minuzia e precisione.
Adorava i lavori di pasticceria perché richiedevano metodo e una certa rigidità nel seguire le ricette, anche il minimo cambiamento avrebbe decretato la debacle di un intero dolce. Ecco perché era arrivata fino alla fine di quel programma, aveva sempre rispettato le dosi, i tempi e la meticolosità necessaria perché tutto funzionasse al meglio, condito dalla sua determinazione.
Mentre montava gli albumi nella planetaria il suo sguardo si posò sul banco da lavoro accanto al suo, e il cuore mancò un battito.
Era lì la vera difficoltà della prova finale, non la pressione di tutte le aspettative, era brava sottopressione.
Hayden.
Sguardo enigmatico e barba folta, capello più lungo rispetto agli altri e parecchio spettinato, aveva catturato l’attenzione di June tanto con la decisione dei suoi modi quanto con le poche parole che diceva.
Si odiava, riusciva a diventare rossa anche solo a pensarci.
Chi l’avrebbe detto che la dolcezza sarebbe entrata nella sua vita tra una sfida per la sopravvivenza e un macaron?
Si erano ritrovati a parlare nella residenza. Schivo e taciturno davanti alle telecamere, nelle stanze in comune degli alloggi era allegro e sorridente, più disposto alla parola rispetto a quando si trovava in cucina.
Tutte erano cadute vittime del fascino di Hayden, e June non aveva fatto eccezione. Lo osservava incantata ogni volta, la sicurezza con cui si muoveva tra gli altri concorrenti non ostentava mai spavalderia o arroganza. Aveva imparato a capire che quando si grattava la barba era concentrato, mentre quando posava l’indice sul mento sapeva che qualcosa non era andato nel verso giusto. Inoltre adorava il suono della sua risata e gli sguardi che le rivolgeva. Ne era conscia anche lei, non fissava così le altre avversarie, e ne era profondamente lusingata.
Si erano avvicinati una sera a cena, per poi parlare davanti a un bicchiere di buon vino. Il giorno dopo si erano sorrisi ed erano usciti dal tendone mentre parlavano di film. Qualche giorno più tardi erano arrivati ai libri. Dopo ancora alla musica. E, nel silenzio della residenza in cui alloggiavano, così diverso dal trambusto della cucina, erano finiti a letto. Una, poi due volte, fino a farlo diventare un’azione quotidiana.
Non si bastavano più, dall’assaggio che dovevano essere erano diventati l’una la portata principale dell’altro, il dessert di giornate passate tra i dolci, eppure il momento più tenero era quello che trascorrevano insieme, sotto le coperte.
Si era innamorata di Hayden e la loro normalità quella sera non ci sarebbe più stata, perché non avevano mai sollevato l’argomento. Forse lui nemmeno si stava angosciando quanto June per la cosa.
Il timer del forno la riportò alla realtà, ricordandole che la meringa era pronta. Lei, purtroppo, no.
 
«Eccoci qui per la puntata più attesa di questo programma: LA FINALE» scandì la presentatrice mentre introduceva i due finalisti al pubblico.
Hayden annuì e poi seguì la folla in un applauso di circostanza mentre June cercò di regolare il proprio battito cardiaco espirando a fondo.
Lei aveva partecipato per sfizio, non pensava di arrivare in fondo a quell’avventura che, tra alti e bassi, le aveva regalato molto di più di quanto si fosse mai aspetta. Hayden invece era un caso particolare. L’azienda per cui faceva il programmatore informatico era fallita, aveva partecipato al programma pronto a tutto pur di arrivare in finale e accaparrarsi il montepremi in palio. La spada di Damocle che aleggiava sulla testa di lei, consapevole del problema.
I soldi le avrebbero fatto comodo, certo, ma lei uno stipendio e un posto di lavoro fisso li aveva, non le sarebbe cambiato poi molto. Come poteva fare un torto simile a Hayden? Avrebbe avuto una seconda possibilità con lui, in caso?
Ma forse era più giusto domandarsi se una chance l’avessero avuta davvero al di fuori del programma.
Troppo impegnata ad ascoltare i tonfi pesanti del proprio cuore, non prestava attenzione ai convenevoli che la circondavano. Gli occhi scuri scrutavano il pubblico e i vari membri dello staff della produzione, ma non si fermarono mai su un volto in particolare.
Poi vide lo sguardo liquido e chiaro di Hayden che la fissava interessato e curioso. Non la guardava soltanto, cercava di carpire parte di lei, lo sapeva, aveva imparato a conoscerlo.
«Ricordate: inventiva, gusto e presentazione» disse il pasticciere più bravo della Gran Bretagna, colui che – intransigente – elargiva critiche, dispensava consigli e faceva complimenti nelle giuste dosi come con i suoi dolci. «Cosa pensi di stupirci, June? Quale ricetta rivedrai per portare a casa la vittoria?»
Gli altri giudici la fissavano impazienti di sapere quali meraviglie le sue mani avrebbero prodotto e, d’improvviso, capì cosa fare.
«Preparerò dei biscotti cannella e zenzero con una glassa all’arancia che accompagneranno una torta al cioccolato bianco e pistacchi. Infine preparerò un dolce al cucchiaio alla lavanda» rispose sicura di sé, nella miglior imitazione che le uscisse di Hayden. Calma e sangue freddo.
«Sapori interessanti e anche pericolosi, attenzione agli aromi e allo zenzero. Se esageri firmi la sconfitta con le tue stesse mani» convenne il secondo giudice, una donna non più giovane con un grande carisma e un grande cuore.
«Sì chef, farò del mio meglio» e si concesse di sorridere con un angolo della bocca. Era meglio non dire troppo. June era un libro aperto, il suo scopo sarebbe stato chiaro se avesse aggiunto qualche frase in più.
«E tu, Hayden, come pensi di deliziarci per vincere MasterBakery?»
Il ragazzo non perse occasione per guardare la sua avversaria, la stessa persona che non avrebbe voluto sfidare ma che sapeva fosse l’unica in grado di meritare tanto, perché da altri non avrebbe accettato la sconfitta, e rivelò le proprie ricette senza che June lo ascoltasse, non voleva conoscere i piani di lui, le bastavano i propri.
Arrivò l’applauso del pubblico e il parere dei giudici, infine il timer partì e il tempo iniziò a scorrere, senza che ai due finalisti fosse concesso il tempo di assaporare la vera dolcezza di quell’esperienza.
 
Un pizzico di spavalderia.
Un cucchiaino di esperienza.
Una spolverata di decisione.
E un paio di tazze di coraggio.
Dove l’aveva lasciato? Le telecamere la inibivano.
June stava andando bene, troppo per i suoi gusti. Reggeva l’essenza di lavanda e il contagocce. Cinque lacrime dell’aroma e i biscotti sarebbero stati perfetti.
Una.
Due.
Tre.
Quattro.
E cinque.
Poi guardò Hayden. I cestini di caramello belli ma imperfetti, la lingua tra le labbra mentre controllava la temperatura dello zucchero per i macarons. Bravo e sicuro come sempre, tutto però era molto… Spoglio. L’estetica non era il suo forte, puntava sempre a stupire con il sapore. Ma la presentazione era parte della prova.
Fissò il contagocce, poi il pubblico, infine quelli della produzione. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci.
Ma anche undici e dodici.
Nessuno l’aveva vista, pensò rincuorata. Ops! Forse aveva esagerato.
 
«E stop!» urlò la conduttrice giuliva mentre June e Hayden posavano i piatti con i loro dessert sul tavolo che campeggiava davanti ai giudici. «Un bell’applauso di incoraggiamento per i nostri finalisti e i loro fantastici dolci!»
I ragazzi videro i tre giurati assaggiare ogni dolce con lentezza e accuratezza, mentre qualcuno della produzione li fece sistemare vicini.
«Ti ho vista» bisbigliò a denti stretti Hayden. June conosceva quel tono, l’aveva sentito un paio di volte e le aveva fatto venire le lacrime agli occhi. Era ruvido, al contrario di come era lui di solito.
«La lavanda, lo zenzero» riprese il ragazzo dopo aver visto lo sguardo finto sbalordito di lei.
Non era brava a fingere, men che meno a celare ciò che le illuminava il viso ogni volta. C’erano sentimenti troppo grandi per essere nascosti.
Una lacrima scivolò fuori dall’occhio di lei, forse aveva decretato più di una sconfitta con quel gesto.
I giudici fecero loro segno di mettersi di nuovo davanti al tavolo, pronti a dare i loro giudizi e a decretare il vincitore.
«Hayden, la tua Pavlova» e June alzò lo sguardo, sorpresa «Era eccezionale, sul serio. Peccato che fosse la presentazione a scarseggiare».
Aveva cucinato davvero una Pavlova? Ma Hayden odiava occuparsi di un dolce simile, gliel’aveva confidato più di una volta, per poi finire di prenderla in giro per quella sua scelta così strana. Tutti sapevano quanto detestasse quel dolce.
«Però» intervenne il secondo giudice «I cestini con la crema di lime erano perfetti. I macarons non saprei, non mi hanno convinto»
E Hayden aveva intrecciato le dita con le sue.
I giudici avevano sorriso e così i concorrenti eliminati. Tutti avevano capito cosa stava succedendo tra i due giovani, tranne i due ragazzi stessi.
«Io li ho apprezzati parecchio» aggiunse il terzo giurato «Hai saputo dare loro la giusta consistenza ed esaltarne il sapore, sembrava davvero di gustare un mojito. Ok, ammetto che non erano perfetti, ma non mi interessa, tanto finiscono nel mio stomaco».
Lo scroscio delle mani del pubblico coprì il battito del cuore di lui, che strinse di più la presa attorno alla mano di June.
Stupido Hyaden, si accusò tra sé. Si era sempre detto che ci sarebbe stato tempo, che ne avrebbero parlato prima o poi, invece stava finendo tutto senza che loro avessero sollevato l’argomento. Era arrabbiato a morte con June, aveva visto come, colpevole, si era guardata attorno prima di far cadere altre gocce nell’impasto. Aveva visto anche quanto zenzero aveva grattugiato. Sperava solo di essersi sbagliato, anche se quel gesto avrebbe detto più di mille parole, un po’ come la sua Pavlova. Sperava solo che il suo segnale fosse stato colto e si augurava, al tempo stesso, di non aver interpretato male il gesto di lei.
L’orgoglio però gli diceva che avrebbe voluto vincere per le proprie capacità, non per un errore – forse voluto – dell’avversario. Eppure la sua mano era là, incastrata in quella di lei, perché era l’unico modo per avere un po’ di forza per affrontare tutto quello, qualunque fosse la decisione.
Il dopo l’avrebbe deciso alla fine di quel programma, quando le telecamere si sarebbero spente e lui avrebbe potuto tornare a essere solo Hayden Dell, il ragazzo che aveva conosciuto June alla fine di ogni giornata passata in quel posto.
«June…» esordì il pasticciere per cui avrebbe potuto vincere uno stage «Sei sempre stata impeccabile. Cosa ti è successo oggi? Ansia da prestazione?»
«Già, i biscotti erano buonissimi, ma forse c’era un po’ troppo zenzero» annuirono anche gli altri giudici alle parole della donna.
La ragazza inspirò l’odore della Pavlova che c’era nell’aria, felice di sapere che almeno lì lei e Hayden riuscivano a mischiarsi in un connubio perfetto.
«E ci si può passare sopra. Ma quello che ci ha sconvolto è stato il dolce alla lavanda».
Il primo giudice riprese la parola «Te l’avevo detto di stare attenta con gli aromi»
«Forse l’ho aggiunto due volte, non ero sicura di averlo messo…» balbettò rossa in viso. Sapeva benissimo che l’odore di lavanda nell’impasto non sarebbe sfuggito a nessuno.
«L’emozione gioca brutti scherzi» la rincuorò la donna, magnanima. «Però la torta era buonissima, aveva un gusto unico, l’equilibrio era perfetto»
«Bene, ora ci ritiriamo per decidere il vincitore».
 
 Dopo essersi allontanati un paio di minuti per confabulare, tornarono a sedersi al tavolo, porgendo prima una busta alla conduttrice che, emozionata, avrebbe rivelato a tutti il nome di chi si sarebbe portato a casa centomila sterline e uno stage da Walden, il giudice più temibile nonché pasticciere numero uno del Regno Unito.
«E la persona vincitrice di MasterBakery è…»
Il silenzio ronzava nelle orecchie dei due concorrenti, le dita stringevano con tutta la forza in loro possesso quelle dell’altro, le lacrime accarezzavano amare le guance di June, sapeva di aver perso la sua conquista più grande del programma stesso.
«Hayden!»
Non fece in tempo e rendersene conto e a cercare con gli occhi la ragazza che aveva lasciato la sua mano, che fu circondato da tutti i vecchi concorrenti e i giudici che erano accorsi per congratularsi con lui.
June era ormai lontana, oltre il mucchio di persone che formavano una barriera che sembrava mettersi tra di loro. Più del silenzio in cui si erano chiusi per mesi per preservare quello che di bello c’era stato tra loro, più della cucina che li vedeva come avversari, più dei giudici che aizzavano la competitività a discapito degli affetti. Più di loro stessi che avevano creato quella situazione, peggiore di un soufflé al cioccolato che si sgonfiava appena fuori dal forno.
Hayden prese coraggio, voleva festeggiare come voleva lui, con chi voleva lui. Era il vincitore e meritava una simile ricompensa.
Si fece spazio tra la folla incuriosita dal suo gesto e raggiunse la fine del tendone.
«Non avresti dovuto» le disse duro, prendendola per il braccio per farla girare. «Come io non avrei dovuto stare zitto e arrivare a questo punto, eppure l’ho fatto».
June lo guardò preoccupata, non capiva a cosa si riferisse.
La risposta le arrivò sotto forma di bacio. Un bacio urgente, di chi non voleva che qualcosa cambiasse o, peggio, finisse. Le strinse le braccia attorno ai fianchi solo quando le mani di lei si posarono sul suo collo per avvicinarlo di più. Non era il gesto in sé a farli atterrire, ma le sensazioni che riuscivano a provocare e provare, quelle emozioni che avevano imparato a conoscere bene in quegli ultimi mesi.
Avrebbero voluto continuare a baciarsi, ma gli applausi e le urla della gente li avevano fatti sorridere e imbarazzare.
«Era ora!» esultò Melissa, una ragazza molto divertente che era arrivata a un passo dalla finale. «Ci avete messo più voi che una brioche di Phil a lievitare!»
Fece partire una risata generale atta a distogliere l’attenzione da loro due, riuscendoci.
«Me la dai un'occasione nonostante io sia stato così stupido da aver avuto la possibilità di perderti?» glielo domandò con la fronte appoggiata a quella di lei. Scottavano entrambi, ma era stata l’imprevedibilità della situazione a farli bruciare.
June annuì soltanto, inebetita e felice.
«Promettimi solo una cosa» aggiunse Hayden con un tono più basso, quasi suadente. «Non sabotare mai più un tuo dolce, commetteresti un peccato mortale. Inoltre, le cose che voglio me le so conquistare da solo».
Sorrise e tornò a baciarla, dolce come le prelibatezze che li avevano portati a quel punto.
June era felice. Come poteva dire che cucinare dessert era stato il suo più grande sogno, ma che Hayden era diventato la realtà per cui avrebbe rinunciato a tutto?
«Io penso di…» sussurrò emozionata lei.
«Non è il momento, avremo tempo per dirci tutto quello che vogliamo, fuori di qui…» le aveva messo un pollice sulle labbra. Voleva gustarsi le parole di June come avrebbe fatto con un suo dolce. Desiderava assaporare la dolcezza di quella frase che accarezzava la sua bocca mentre lei la sussurrava, intimorita dalla stessa forza che esprimeva. Accarezzare la sua lingua per rassicurarla, farle l’amore con lei per comunicarle la stessa cosa.
Lasciarono le altre persone ad assaggiare i loro piatti, loro si avviarono mano nella mano alla residenza accanto, pronti a preparare le loro cose e ad affrontare una nuova avventura insieme, consapevoli di avere trovato la loro ricetta segreta per formare un amalgama destinata a durare.
Avevano scovato l’ingrediente segreto della felicità: il loro amore.



Bonjour! Chi non muore si rivede, eh?
Dopo un lungo excursus che ha visto: l'allontanamento da EFP, poi il riavvicinarsi ma solo da lettrice, infine il tornare a scrivere ma nel fandom dei Thirty Seconds To Mars, sono RIapprodata nelle romantiche con questa One Shot piccina picciò che non ha molte pretese, in realtà.
La mia mente bacata ieri ha visto mezz'ora di Bake Off Uk e mi ha fatto partire lo schizzo e, siccome ieri sera ero a casa, l'ho scritta in un paio d'ore.
A dire il vero doveva pure finire male, ma sono stata contagiata dalla dolcezza dei piatti che avevo in mente e mi sono lasciata trasportare. Sono golosa, non posso farci niente. E poi era da un sacco che non scrivevo Romantiche fluffettose di questo genere.
Ci tengo a precisare che i dolci della finale li ho inventati di sana pianta, non so se simili accostamenti siano buoni o no, dubito fortemente. Diciamo che per me i dolci hanno ingredienti semplici: Crema, Panna, Cioccolato, Meringa e Caramello. O NUTELLA. Ma questi non ti portano in fondo a certi tipi di programmi, non trovate?
E niente, indovinate un po' quale sarà il mio prossimo aggiornamento? Yes, a breve tornerò con la mia long in stand-by da mesi, Ti ruberò il cuore - Heartlocked.
Se volete mi trovate nel gruppo facebook: Love Doses.
Spero che vi sia comunque piaciuta!
A presto in questa sezione... che strana cosa! Cris.

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Love_in_London_night