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Autore: lynn12    15/06/2008    3 recensioni
Questa volta un nuovo incarico porterà i nostri eroi su una nave da crociera, ma a causa di un imprevisto dovranno affrontare una situazione difficile e dai risvolti imprevedibili...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 – Un’isola non troppo deserta

La vista dell’isola per un attimo gli sembrò un miraggio. Ryo e Kaori si trovavano in acqua da ore, lui che cercava di tenere entrambi a galla, lei sofferente per la ferita tra le sue braccia. Con un ultimo sforzo, lo sweeper nuotò verso la riva, e, appena i suoi piedi toccarono il fondo sabbioso, si alzò in piedi sollevando Kaori tra le braccia e camminò fino alla spiaggia. La posò delicatamente a terra, poi anche lui si lasciò cadere stremato sulla morbida sabbia.

-Stai bene?- chiese a Kaori

-Sì…Mi fa male la ferita, ma ora che non sono più immersa nell’acqua salata va meglio- rispose lei –E tu? Hai nuotato per ore…-

-Non ti preoccupare, ora piuttosto dobbiamo trovare qualcosa per medicare la tua ferita-

Kaori si sollevò a sedere, non senza una smorfia di dolore, e si guardò intorno.

-Non mi pare di vedere ospedali o farmacie in vista- ironizzò

-Mai sentito parlare di erbe medicinali?- replicò lui –Te la senti di camminare? Dobbiamo inoltrarci all’interno se vogliamo trovarne-

-Sì, credo di farcela-

Ryo l’aiutò ad alzarsi e insieme si incamminarono verso la foresta che ricopriva l’intera parte di isola che riuscivano a vedere.

-Dove credi che siamo?- chiese Kaori

-Visto il tragitto della nave, credo che siamo in una delle molte isole dell’arcipelago delle Filippine- le rispose Ryo –Da quello che ho visto finora, temo che sia deserta-

-Fantastico…Di bene in meglio…- sospirò lei

Dopo qualche minuto di cammino, Ryo individuò una pianta che avrebbe potuto essere utile. Fece sedere Kaori su di un masso, spezzettò alcune foglie della pianta e le schiacciò con un sasso, facendone una poltiglia, poi lo spalmò sulla ferita di Kaori e fece una fasciatura con le maniche della propria camicia.

-Ti ha insegnato il Professore ad usare queste erbe?- gli chiese Kaori respirando lentamente per cercare di attenuare il bruciore

-Sì, quando eravamo in Centro America- le rispose lui finendo di sistemarle la fasciatura –Fra un po’ il bruciore passerà, però queste erbe non saranno sufficienti se si sta formano un’infezione-

-E allora che si fa?-

-Ci sono delle erbe che potrebbero fare al caso nostro, ma nascono ad un’altitudine maggiore di questa-

Kaori guardò la montagna che si scorgeva oltre le fronde degli alberi. Non era molto alta, ma era comunque una bella scarpinata.

-Vuoi dire che dovremmo andare fino a lassù?!-

-Non proprio fino in cima…Ma sì. Te la senti?-

-Non credo di avere molta scelta…- rispose lei con una smorfia

-Vedrai che andrà tutto bene, Sugar, te lo prometto- Ryo le sorrise e le accarezzò una guancia

E così ripresero il cammino in direzione della montagna. Nonostante l’ombra che offrivano le chiome degli alberi, il caldo era opprimente e l’umidità insopportabile. Kaori, già ferita, ben presto cominciò a risentirne e fece sempre più fatica a camminare. Ryo la fece sedere e riposare per un po’. Poi controllò la ferita.

-Accidenti, si sta infettando, ti senti la febbre?- le chiese

-Mi sento un po’ stordita, ma non è grave, posso continuare- rispose lei

-Non se ne parla nemmeno, da ora in avanti ti porto io-

-Ma sei stanco anche tu! Perché non mi lasci qui e continui da solo?-

-Non ti lascio da sola, perciò smettila di protestare o ti sollevo in spalla come un sacco di patate!- scherzò lui

-D’accordo, uomo di Neanderthal, mi arrendo!- rispose Kaori ridendo

Ryo la sollevò tra le braccia e continuò il cammino con la stessa andatura di prima, come se portare Kaori non gli costasse il minimo sforzo. Lei si stupì ancora una volta di come, nonostante la situazione in cui si trovavano, soli e dispersi chissà dove, si sentisse così tranquilla e al sicuro tra le sue braccia. Ryo era in grado di affrontare qualsiasi situazione e, con lui al suo fianco, tutto sarebbe andato bene. In fondo, Miki e Umibozu probabilmente si erano già mossi per cercarli.

-Quanto credi che ci vorrà perché Miki e Umi ci trovino?- chiese a Ryo

-Sinceramente…Non lo so. Ci sono un sacco di isole deserte da queste parti- rispose lui

-Va beh, posso sempre considerarla una vacanza su un’isola tropicale…Anche se preferirei un bell’hotel a cinque stelle e un bel massaggiatore-

-Ehi, come sarebbe a dire un bel massaggiatore? E io?-

-Beh, puoi massaggiarmi tu se vuoi…- replicò lei maliziosa

Ryo la guardò così intensamente da toglierle il fiato, ma quel momento fu breve, perché ben presto il suo sguardo si fece attento e si spostò in un punto di fronte a loro. Anche Kaori voltò la testa e si trovò davanti ad un gruppo di uomini vestiti solo di alcuni pezzi di stoffa intorno ai fianchi e armati di lance. Aveva sempre più l’impressione di trovarsi dentro un film di Spielberg…

Il più anziano del gruppo, quello che doveva essere il capo, fece un passo avanti e rivolse loro la parola:

-Quién eres vosotros?- (Trad. Chi siete voi?)

-Che lingua parlano? Spagnolo?- chiese Kaori a Ryo bisbigliando

-Sì, molti abitanti indigeni delle Filippine lo parlano- le rispose lui

Poi lo sweeper disse qualcosa in spagnolo all’uomo che aveva rivolta la parola e, dopo qualche scambio di battute, quello iniziò a parlare in giapponese per farsi capire anche da Kaori.

-Conoscono la nostra lingua. Gli ho detto quello che ci è successo e perché siamo qui, ci aiuteranno- le disse Ryo

-Abbiamo l’erba che vi serve al nostro villaggio, seguiteci- confermò l’uomo

Così, Ryo e Kaori si trovarono a seguire quello strano gruppo, che sembrava orientarsi nella foresta come se fosse niente. Durante il tragitto, il capo spiegò loro che il gruppo di uomini si trovava a caccia quando li avevano trovati e che il villaggio si trovava a un paio d’ore di cammino. Kaori cercò più volte di convincere Ryo a metterla giù e a farla camminare, ma lui fu irremovibile. D’altra parte, lei si sentiva sempre più debole, probabilmente a causa della febbre che stava salendo, e faceva sempre più fatica a tenere gli occhi aperti.

-Resisti, siamo quasi arrivati- le sussurrò Ryo facendole bere un po’ d’acqua che gli indigeni avevano dato loro

Tuttavia, Kaori fece appena in tempo a vedere le sagome di alcune capanne di legno e paglia, prima di perdere i sensi.

 

 

  
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