Betting
Met a girl, thought she was
grand
fell in love, found out first hand
went well for a week or two
then it all came unglued
Ti
conoscevo da tanto quando cominciasti quel gioco, eri
mia cugina, la mia odiata bellissima cugina serpeverde.
Ti ho sempre odiata, e
pensavo che anche tu mi odiassi, come tutta la famiglia del resto, il primo
black nella storia che entrava a Grifondoro.
Mi guardavi dall'alto in
basso con quei tuoi occhi di ossidiana, così profondi che a volte temevo non
avessero fondo, dentro ci leggevo solo odio e disgusto, non lo saprai mai, ma i
tuoi occhi mi ferivano molto più di tutto il resto.
Non ho mai saputo perché
ma volevo rendermi desiderabile, giusto, per quegli occhi.
In loro volevo leggere
amore, desiderio, volevo cancellare quel disgusto e quell'odio, volevo potermi
specchiare in essi.
Quando mi sorridesti quel
giorno in sala grande non ci credetti, mi guardai intorno per un po’, cercando
di capire a chi fosse rivolto quel sorriso da predatore, ma dietro di me non
c'era nessuno, o almeno nessuno a cui avresti rivolto
un tuo sorriso.
Tornai a guardarti,
probabilmente avevo un'espressione talmente confusa che ti causò una risata,
non ti mettesti una mano davanti alla bocca con grazia, come avrebbero fatto le
tue sorelle, no, tu ridesti liberamente lasciando che quelle labbra di sangue
risaltassero sulla pelle candida, catturando completamente il mio sguardo e la
mia attenzione.
Ti stavo ancora fissando quando riapristi gli occhi, e io incantato alzai lo
sguardo per incontrare il tuo, e tu consumata predatrice mi incantasti incatenando i miei
occhi ai tuoi, e io seppi con sicurezza che ormai ero perduto.
In a trapped trip I can't grip
never thought I'd be the one who'd slip
then I started to realize
I was living one big lie
Quei pochi giorni furono i
più belli della mia vita, credevo di essere in paradiso o qualcosa di simile,
tu ti eri messa con me, mandando a fare in culo i tuoi amici, la tua famiglia e
tutta la tua casata di stronzi.
Professavi di amarmi,
dicevi che ero la cosa più importante di tutte per te, che eri mia e solo mia,
che la tua anima e il tuo cuore mi appartenevano.
E il tuo corpo…quel corpo
che avevo sognato in silenzio per anni ora era accanto a me, stretto al mio, e
sussurrava promesse oscene, mi portava verso la perdizione.
Quando mi trascinasti in
un'aula vuota non provai neanche a protestare, anzi sigillai la porta e
insonorizzai la stanza, mentre il tuo sguardo malizioso mi invitava a
sbrigarmi.
Non fui mai così nervoso,
era la mia prima volta, e con una ragazza più grande, per di più la mia
bellissima e sensuale cugina, corteggiata dai ragazzi più belli della scuola.
Le mie mani tremavano,
senza sapere bene cosa fare, quale parte del tuo corpo adorare per prima, ma tu
mi levasti dall'imbarazzo della scelta prendendole con sicurezza e
poggiandotele sul seno.
Mi ricordo che mi si
bloccò il respiro nel petto, mai mai nella mia vita
avevo provato qualcosa di così incredibile, sentivo il calore della tua pelle,
la morbida consistenza dei seni, i capezzoli eretti da sopra la camicia.
Pensavo che se fosse dipeso da me non mi sarei mai staccato da li, avrei
vissuto così, ma non me lo permisi, mi stingesti senza troppa grazie verso la
cattedra e mi ci feci sdraiare sopra.
Temetti per un attimo,
quando salisti cavalcioni sopra di me, che mi si fosse
fermato il cuore, ma fu solo un attimo, perché subito dopo iniziasti a
muoverti sopra di me, al ritmo di una musica che sentivi solo tu.
Accarezzandoti come avrei
desiderato fare io stesso, slacciandoti la camicia, lanciandola lontano, la mia
bocca si seccò completamente, sotto non portavi niente e il tuo seno svettava
orgoglioso e sensuale, proprio come te, come i tuoi occhi che non si staccavano
da me.
Ma si vedeva dai tuoi
occhi, dai tuoi movimenti che stavo solo giocando con me, nonostante questo
preferii non farci caso, preferii dimenticarlo, pensando che forse, forse, era solo per questa volta, e che poi mi avresti reso
partecipe di quel mondo che nonostante tutto vedevo solo riflesso, senza
viverlo.
Facemmo l'amore, o per
meglio dire, io feci l'amore, tu facesti solo sesso, niente di più niente di
meno.
Dopo, quando avrei
desiderato abbracciarti, coccolarti, sussurrarti che con te avevo toccato il
paradiso con un dito, che non avrei amato nessun'altra nella mia vita tu ti allontanasti
fredda come il ghiaccio.
Ti rivestisti senza
neanche guardarmi e ti rivolgesti invece verso un angolo della stanza, rimasto
in ombra, da li ne uscì un ragazzo, quasi un uomo, dai
lunghi capelli biondi e un sorriso freddo sulle labbra.
Alzò le mani al cielo,
come a scusarsi.
-Bhe Bella, ti devo le mie
più profonde scuse, hai vinto la scommessa.-
Disse facendo un inchino
sardonico, sentii Bellatrix ribattere, ma non le prestai ascolto, tutto ciò a cui riuscivo a pensare era quella parola: scommessa.
Allora tutto, tutti i
baci, tutte le parole dolci, tutte le promesse non erano altro che bugie?
Servivano a vincere una
scommessa?
Non riuscivo a
capacitarmene, il mio cervello proprio non riusciva a collegare le cose, a
stento notai che i due a braccetto uscirono dalla stanza ridendo di me.
L'unica cosa che riuscii a fare fu trascinarmi a letto e cadere in un sonno
profondo sperando che fosse tutto solo un brutto sogno.
She fucking hates me
trust
she fucking hates me
la la la
I
and she tore my feelings like I had none
and ripped them away
Il
giorno dopo scoprii che non era un sogno, quando sempre in sala grande provai a
sorriderti da te non trovai altro che un'occhiata sprezzante, una smorfia di
fastidio, mentre Lastrange richiamava la tua attenzione con una leggera
carezza.
E
allora tu ti voltasti verso di lui, con uno sguardo diverso, diverso da ogni
finto sguardo che mi avessi mai rivolto, era lui che
amavi veramente, non me.
Lui
non era una scommessa, lui era all'altezza dei tuoi occhi di ossidiana, del tuo
morbido corpo, del tuo amore.
E
io, io come al solito mi ritrovavo a essere odiato, a
essere ritenuto inferiore e sporco, mi chiedo se vi è mai venuto in mente quanto
male mi facevate in quel modo.
Avevi giocato con i miei
sentimenti una volta in più, io ti avevo donato il mio cuore e tu che hai fatto?
Me lo hai strappato via
dal petto con forza, e con quel sorriso stampato sulla faccia, quel sorriso per
il quale io morirei volentieri.
She was queen for about an
hour
after that shit got sour
she took all I ever had
no sign of guilt
no feeling of bad, no
Sei
stata la mia regina, tutto ciò che c'era di importante per me e mi hai portato
via tutto, la mia purezza, la mia gentilezza, parte della mia speranza.
Spero
tu sia contenta adesso!
Adesso
che hai provato una volta in più che sei superiore, a me, a qualunque
mezzosangue ti intralci il cammino, superiore persino alla maggior parte di
quelli che ti stanno attorno, ti vezzeggiano, si curano di te, senza capire
però che quella che hanno tra le mani è una predatrice, la più pericolosa di
tutte forse.
Mi
odi, ma io no, ci ho provato, davvero, con tutte le mie forze, ho provato a
cancellare dalla mente il ricordo della nostra prima e ultima volta, del tuo
sorriso, dei tuoi occhi sopra di me, ho provato anche solo a sporcarli, a
macchiarli con la consapevolezza del tuo odio e della scommessa, ma niente.
Rimangono
tutt'ora in me come regali preziosi e so che mi tormenteranno per il resto
della mia vita, che tu mi tormenterai per il resto della mia vita.
Ho
provato anche a cercare segni di senso di colpa nei tuoi occhi, ma non ne ho
trovati, tu non provi niente che non sia una selvaggia
gioia a ferirmi, a ferire chiunque, niente sensi di colpa, niente etica, è più
facile così no?
That's my story, as you see
learned my lesson and so did she
now it's over and I'm glad
'cause I'm a fool for all I've said
Vorrei avere ora, come
vorrei averlo avuto allora il coraggio di dire a tutti questa
storia, così altri imparerebbero dal mio dolore, dalla mia stupidità.
Ma non ce
l'avevo quel coraggio, non l'ho mai avuto, non lo ho neanche oggi, che
sono qui, davanti ad uno specchio a ripensare alle glorie e ai dolori passati,
a quelli che ci sono ancora e a quelli che purtroppo ci hanno lasciati.
Io ho imparato la lezione,
non senza sofferenza, non senza lacrime, non senza stare male, mai fidarsi di
te Bella, mai fidarsi di una donna che fa della caccia il suo stile di vita, ma
fidarsi di una donna che fino al giorno prima ti
guardava con odio.
Ma tu non credo abbia
imparato qualcosa da questa storia, o forse hai imparato solo quanto è facile
sottomettere qualcuno ai propri desideri, e quanto sia
divertente distruggere i suoi sentimenti.
C'è solo un'ultima cosa
che desidero dirti: spero che un giorno qualcuno ti riservi lo stesso
trattamento.