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Autore: Gleeky_00    09/02/2014    2 recensioni
AU
Inghilterra,Lima,1529,le due famiglie benestanti della città,gli Hummel e gli Anderson,lottano fra loro da tempo immemore senza più uno scopo né una ragione.
Blaine e Kurt non potrebbero essere più diversi:il primo svampito e infatuato della sua educatrice,il secondo civettuolo e pieno di voglia di vivere...la loro più grande differenza?
I loro cognomi sono Anderson e Hummel quindi nemici mortali.
Dovrebbero odiarsi ma entrambi sono stanchi di questa guerra e una semplice nottata fra giovincelli potrà cambiare le sorti di due famiglie?
Ispirato a Romeo e Giulietta ma io non sono William Shakespeare e posso garantirvi che le cose andranno diversamente.
[Medieval!Klaine]
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Cooper Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quando il mattino dopo Blaine si sveglia ha ancora il braccio stretto intorno allo stomaco e il cuscino bagnato di lacrime.

Come ha potuto anche solo dormire?

Se lo chiede ma non trova risposta.

Si palpa leggermente la pancia in cerca di qualcosa di solido,qualcosa che gli faccia capire che anche gli uomini possono procreare,qualsiasi cosa!

Non c'è niente.

Forse non aspetta bambini,forse gli uomini non posso averne o forse è troppo presto perché il feto faccia sentire la sua presenza.

Si alza comunque cercando di trattenere le lacrime perché piangere è da deboli.

Si alza e si leva la vestaglia per mettersi la calzamaglia e la blusa.

Non sa cosa farà quest'oggi,di certo non ritornerà nei campi,gli ricordano il suo peccato e un paio di occhi azzurri che odia ma che ama terribilmente.



Gli allenamenti sono diversi quel pomeriggio.

Ha passato tutta la mattinata a toccarsi il ventre cercando qualche segno di vita ma niente.

A chi potrebbe chiedere se gli uomini possono concepire?

A nessuno,non vuole rivelare questa vergogna a nessuno.

Quando si mette le bardature in cuoio non stringe troppo i lacci sulla schiena.

Se ha in grembo un figlio sarà frutto del peccato ma pur sempre un innocente creatura.

Cerca di non fare movimenti bruschi e di scansare i colpi di spada e per queste mosse riceve molti insulti in greco da Achillios.

Quando Lady Emma tutta sorridente gli annuncia che Sam ha detto di incontrarlo alla taverna Blaine risponde semplicemente con un no educato per poi ritirarsi nelle sue stanze.

Non vuole uscire con Sam e Rory,si ricordata troppo bene che cosa è successo dopo l'ultima volta che quei due hanno avuto un'idea,e gli fa male vedere Lady Emma.

Con quei suoi occhi verdi,così grandi,così pieni di speranza e di amore,amore che una volta lo faceva arrossire e sperare che un giorno quella magnifica donna diventasse sua moglie ma che ora lo trafigge come una lama affilata.

Quella donna lo stimava così tanto che ora gli sembrava di aver distrutto tutto.

Un enorme castello fatto di amore,ammirazione,frasi di incoraggiamento miseramente caduti sotto una notte di piacere.

Quanto era stato stupido.

Lasciargli ammaliare così da un demone bellissimo.

La Bibbia diceva che Satana si nasconde dappertutto ed è sempre pronto a tentarci per allontanarci dal Signore.

Blaine sapeva per certo che dentro il corpo glabro e sinuoso di Kurt Satana stava ridendo di lui.

I giorni successivi passarono così.

Il mattino Blaine si alzava,si vestiva,pranzava con la sua famiglia,tornava in stanza,al secondo rintocco andava nel cortile,si allenava con suo fratello ed Achillios,evitava Lady Emma,tornava nelle sue stanze,cenava e andava a dormire.

Ma quando arrivava la notte era quello il momento in cui Blaine provava qualcosa dentro che neanche uno dei suoi poeti preferiti avrebbe potuto descrivere.

Un misto tra la vergogna,la solitudine,il sollievo e l'impotenza.

Si vergognava perché era stato uno stupido,perché una bravata da giovincello gli era costata così tanto e si sentiva incredibilmente solo perché,con il braccio pressato contro la sua pelle fredda,non c'era nessuno a rassicurarlo e a dirgli che non c'era nessun bambino nella sua pancia ma c'era solo il buio e non aveva tutte le risposte che cercava ma in un buio così silenzioso non c'erano mille occhi a guardarlo,non c'era la paura di essere guardato ed essere scoperto.

Poi c'era lei,l'impotenza.

Non poteva fare niente per sapere come sarebbe andato il suo futuro e allo stesso tempo non poteva cambiate il suo passo ma non è solo questo.

Perché,anche dopo essere stato malamente abbandonato e inconsapevolmente sedotto,Blaine pensava a Kurt.

Si chiedeva dove fosse in quel momento,se fosse a cacciare o in un letto con un prostituta,si chiedeva quanti prima di lui avessero potuto toccare con mano le sue spalle possenti e la sua pelle chiara,si chiedeva quanti prima di lui avevano visto i suoi occhi così scuri di lussuria e quanti dopo di lui lo avrebbero fatto.

Si chiedeva se si ricordava di lui,se si ricordava di ogni singola persona con la quale aveva condiviso la notte o se lui era speciale.

Ma non era così e lo sapeva bene.

E poi,nel silenzio e nel buio più tetro della sua stanza,piangeva.

Piangeva con piccoli singhiozzi strizzando gli occhi e mordendo il cuscino per bloccare i gemiti mentre il braccio se ne stava sempre lì al sicuro sotto le coperte,sotto la vestaglia e sotto il suo dolore.



Passarono tre giorni quando decise di andare a lavare le brache.

Una mattina si sveglia e decide che così non può più stare,decide che ha bisogno di aria aperta e anche della luce del sole.

Si alza e recupera il suo vestiario ormai disordinatamente sparso per la stanza.

La sua schiava era stata spostata alla cucina e ora condivideva la servitrice con suo fratello.

Si chiamava Santana e aveva dei lunghi capelli neri e la pelle color del caffè.

La sua storia non era molto differente da quella di Achillios.

Con l'unica eccezione che Santana aveva la sua età ed era stata comprata quando era solo una bambina e strappata dalle braccia dei genitori in catene.

Dio Blaine non riusciva a immaginarsi che cosa avesse passato quella ragazza.

Fra i questi pensieri Blaine trovò i pantaloni che cercava.

La macchia era sbiadita ma comunque visibile.

Se li stringe al petto mentre esce dalla sua stanza,percorre il corridoio e arriva davanti alle porte che al giorno sono aperte.

La strada da casa sua alla piazza non è così lunga.

La piazza principale di Lima,a differenza di quelle della altre città,non si trovava al centro dell'agglomerato cittadino ma a nord,davanti alla Chiesa.

Poi ad est c'era il maniero degli Anderson,a ovest quello degli Hummel e la città si estendeva davanti a questo triangolo di potenza.

I trogoli si trovavano in piazza così tutta Lima poteva utilizzarli.

Blaine arriva davanti agli abbeveratoi e fa un bel respiro.

Se esistevano le lavandaie c'era un motivo.

Un nobile non avrebbe mai dovuto abbassarsi a lavare i suoi stessi panni sporchi.

Ma a Blaine di quello non importava niente,doveva lavare da solo la sua vergogna.

Immerge le mani nell'acqua fredda mentre comincia a strofinare i lembi di stoffa tra loro.

Forse avrebbe dovuto prendere il sapone.

Continua a strofinare e vede con grande soddisfazione che la macchiolina sta lentamente sperando.

Il suo stomaco fa una capriola.

Forse è la fame,forse è il bambino...

E' strano però.

Non aveva mai visto un uomo con un grande pancione,sempre e solo donne.

Forse si sta sbagliando e farsi queste paranoie è assurdo.

-Blaine!Amico!

Prima ancora che si volti un braccio gli passa sopra le spalle e il suo corpo ha un fremito di fastidio.

Non vuole essere toccato.

-Oh ciao Sam...

Dice a bassa voce.

-Blaine che stai facendo?Tuo Padre ha fatto scappare le lavandaie e ora ti lavi i panni da solo?

Il ragazzo si ostina a tenere gli occhi bassi sul riflesso dell'acqua.

-No Rory volevo semplicemente lavarmi i panni da solo.

Il suo tono è duro.

Perché ha questo atteggiamento verso i suoi migliori amici?

-Blaine ma che ti succede?E' da tantissimo tempo che non ci si vede e ora ci tratti così!

Blaine guarda la macchia sui suoi pantaloni.

E' scomparsa.

Tira un piccolo sospiro di sollievo mentre sguscia dalla presa di Sam.

-Scusate ragazzi ma devo andare a casa...

-Ma come?Non ti fai un giro con noi?

Il ragazzo con gli occhi azzurri è deluso mentre Sam lo guarda con la bocca aperta.

-No mi dispiace devo andare...

-Blaine che sta succedendo?Diccelo.Tuo Padre ti ha picchiato di nuovo?

Sam gli afferra il polso per farlo voltare e Blaine ha un altro sobbalzo.

Non vuole essere toccato senza il suo permesso.

-Sam non è successo niente lasciami!

Strattona il braccio liberandosi dalla morsa del biondo mentre corre verso casa con i pantaloni gocciolanti in mano e due cuori spezzati alle spalle.



Blaine si passa una mano sulla fronte per levare il sudore che l'allenamento gli procura.

Dio è così stancante.

Dopo l'incontro con Sam e Rory non riesce a non essere addolorato.

-Ehilà fratellino!

Cooper gli da una pacca un po' troppo forte sulla schiena.

-Bel lavoro oggi!Non è vero che non sai combattere,è Achillios che ha delle aspettative troppo elevate...

Gli sussurra complice e Blaine tenta di fare un sorriso.

-Oh Cooper non è vero!Il tuo adelfòs tiene in mano la spada come se fosse un koutàla o come lo chiamate voi!

Suo fratello ride mentre si leva le bardature anche lui e Blaine sgattaiola via silenzioso come un ladro.

Il ginocchio di Cooper ora è guarito ma ha tenuto segreta la fasciatura che portava alle nocche inventandosi qualche scusa.

Blaine sapeva esattamente che cosa era successo.

Si dirige in camera sua dicendo a Santana che pulirà lui e che non si deve preoccupare dell'ordine dalle sua stanza.

Chiude la porta,si siede sul letto e si guarda un po' in giro.

Nel silenzio della stanza torna a tastarsi la pancia non trovando niente.

Il dubbio di poter concepire figli lo attanaglia.

A chi potrebbe chiedere?A chi a chi?

Potrebbe chiedere a suo fratello senza lasciar intendere che tutto ciò riguarda lui,potrebbe cercare qualche libro...sì ma quale?

Pensando ai libri gli viene in mente una persona.

No è una follia.

Non chiederebbe mai a Lady Emma una cosa così fraintendibile e non riuscirebbe mai a fingere che questo problema non riguardi lui...non riesce a mentirle...

I suoi piedi si sono mossi da soli mentre percorre il corridoio abbracciandosi il busto come a voler proteggersi da qualcosa che in verità non c'è.

Arriva davanti al grande portone della biblioteca e attende un attimo prima di fare un bel respiro e aprire la porta.

Nella luce fioca del pomeriggio Lady Emma sta leggendo con le labbra increspate e le ciglia che quasi accarezzano le guance.

Quando faceva quell'espressione voleva dire che era molto concentrata e riportarla alla realtà era un vero crimine.

Ma Blaine doveva farlo.

Per una volta non si siede sulla sieda di vimini accanto a lei ma quella oltre il bordo del tavolo in modo da non esserle troppo vicino.

Troppo vicino.

-Lady Emma...

La chiama e la donna alza gli occhi dal libro.

-Blaine tesoro!Quant'è che non ti vedo!Mi è mancato vederti qui.

Blaine continua a tenersi le braccia intorno al busto mentre sente il senso di colpa piombargli addosso.

Questa donna lo ama così tanto e lui l'ha delusa.

Ma fa più male lasciarla vivere nella menzogna.

-Lady Emma vi devo chiedere una cosa...

Continua a guarda il bel tavolo di frassino perché fa male troppo male.

-Certo piccolino dimmi tutto!

Blaine fa vagare per un attimo gli occhi colmi di panico sulla biblioteca.

E' sempre bellissima,è sempre il suo posto sacro,posto che ora sta profanando con queste asserzioni

vergognose.

Il silenzio è durato abbastanza.

O parla o dice la prima cosa che gli viene in mente.

-Gli uomini...possono concepire figli?

Trova tutto il coraggio di alzare gli occhi per incontrare la bocca aperta di Lady Emma.

-N-no Blaine perché me lo chiedi?

A quelle parole Blaine tira un grande sospiro di sollievo tagliando il braccio dal suo stomaco.

Dio ne aveva il terrore.

Ma al sollievo iniziale si mischia la paura che ben presto prende il sopravvento.

Che cosa deve dire?

Come deve rispondere a quella domanda?

Deve inventarsi qualcosa...qualsiasi cosa...ma non ce la fa,non ce la farà mai a mentire alla donna che l'ha cresciuto.

I suoi occhi tornato a guardare il pavimento mentre misere lacrime calde cominciano a rigargli le guance.

-Io...io...

Che deve dire?

Non lo sa spiegare nemmeno lui che lo ha vissuto.

-Blaine perché mi fai questa domanda?

Un singhiozzo gli sfugge dalle labbra.

-Io...io non so cosa mi sia preso ma...io...sono scappato e ho attraversato le mura e...sono andato nei campi con l'intenzione...l'intenzione di tornare ma nel bosco ho incontrato...ho incontrato...

-Chi Blaine?Dimmelo!

La voce di Lady Emma è carica di dolore.

Non sarebbe mai voluto arrivare a questo punto.

-Sir.Kurt della casata Hummel...

Quel nome sulla sua lingua è come il più dolce dei veleni.

-E lui...io...

Blaine torna a stringersi lo stomaco con le braccia.

Ora sa che non c'è nessun bambino dentro di lui ma è più come una specie di difesa.

Come se avvolgersi con le sue stesse braccia potesse redimerlo dai peccati.

Quel gesto fa capire qualcosa alla sua educatrice.

Blaine alza gli occhi su di lei e la vede mentre si porta la mano alla bocca con gli occhi scioccati.

Subito dopo si fa il segno della croce.

-Blaine che il Signore lavi la tua bocca e i tuoi peccati ma cosa stai dicendo?!

Il ragazzo comincia a singhiozzare.

-Io...io non lo so...

-Aspetta Blaine aspetta.Sir.Kurt ti ha costretto?Lui ha usato la forze per indurti a...consumare con lui?

Dovrebbe dire sì.

Dovrebbe rispondere affermativamente e tutto muterebbe.

Fa segno di diniego con la testa.

-No.Ero consenziente.

Non ce la fa.

Blaine della casata Anderson non sa mentire.

-Oh Signore...

La donna si alza facendo produrre alla sedia un rumore assordante.

Blaine si alza dalla sedia.

-No aspettate Lady Emma vi prego!

La sua voce è disperata mentre tenta di afferrare la veste della donna come un bambino capriccioso tenta di afferrare la gonnella della mamma.

-No Blaine non posso...

La voce della donna è debole.

Blaine non può credere di essere la fonte di cotanto dolore.

-Aspettate vi prego io...non so che cosa mi sia successo vi prego...

Lady Emma strattona il vestito facendolo scappare dalle sue dita tremanti.

Blaine si accascia a terra mentre geme inerme.

-Anche Cooper ha un'amante!Anche Cooper pecca!

Lady Emma ferma la sua marcia furente verso la porta per voltarsi e prendergli il volto fra le mani.

-Blaine io ho soltanto istruito Cooper mentre invece ho cresciuto te!Ti ho cresciuto come se fossi il figlio che non ho mai avuto e mi sento una fallita per non essere riuscita a darti tutto il buon insegnamento che ho provato a comunicarti.

Anche i suoi occhi verdi sono colmi di lacrime.

Blaine mette le sue mani su quella pallide della sua istruttrice premendole contro le sue gote.

-Non è colpa vostra...sono io sono io...

Continua a ripetere tra i singhiozzi e Lady Emma gli da un bacio sulla fronte che gli fa bruciare la pelle.

-Tutti pecchiamo Blaine ma per questo ho bisogno di tempo...

La sua voce è dolce e distrutta al tempo stesso.

La donna si allontana e Blaine cerca di tenerla per la mano ma lei scappa e va via,chiude la porta della biblioteca e va via lontano da lui.

Lo lascia lì,in ginocchio sul pavimento sporco della biblioteca mentre il suo cuore vorrebbe esplodere.

Ha deluso l'unica persona che abbia mai creduto in lui e tutto quello che può fare e stringersi i capelli fra le dita e odiarsi.







N.d.a:

No troppo angst qua dentro xD

Pandini avete visto?Ho cambiato format!Vi piace?Spero di sì ;)

Vi starete chiedendo perché tra le coppie è apparso un het improvviso ma è solo perché nel corso della storia incontreremo anche coppie etero ;)

Che dire,spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi aspetto in massa sulla mia pagina FACEBOOK!

Scusate se ci sono errori di battitura :)

Alla prossima unicorni e grazie mille per i 23 seguiti,i 3 preferiti,i 3 ricordati e tutte quelle meravigliose persone che recensiscono o che leggono silenziosamente!

Grazie siete la mia gioia! <3

   
 
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