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Autore: Oldwhatsername_24    09/02/2014    4 recensioni
Dopo aver perso la donna che ama e la sua bambina, Billie Joe entra in uno stato di depressione, anche perché dopo il successo di American Idiot si sente un fallito sia a livello musicale che a livello familiare.
Ma quasi all'improvviso, una giovane donna e un giovane uomo che nella vita non hanno mai avuto nulla da perdere, gli faranno cambiare il modo di vedere le cose.
(Continuazione di "Now I wonder how Whatsername has been")
[dal testo...]
"Qualcuno dovrebbe parlare di una storia d'amore reale, basta cuori e amori, una alla Sid e Nancy, cazzo quella si che è una bella storia!"
"Sei volgare per essere una ragazza"
"E tu troppo per bene per essere una rock star"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll stop the whole world from turning into a monster.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-G-
“Sveglia e sorgi, bel sole!”
“mmh….”
“Sul serio, Gloria, sono le dieci passate, siamo in ritardo”
“mmmmmmmh….”
“Mugugnare non ti servirà a nulla, potevi pensarci prima di passare tutta la notte a ridere delle mie foto da quattordicenne”
Mi metto seduta sul letto, passandomi una mano tra i capelli che, contro ogni legge della fisica, sono ritti in tutte le direzioni.
“Ne avevi tredici e portavi i capelli lunghi, smettere sarebbe stato pressoché impossibile”
La verità era che non era tanto Billie Joe che mi interessava, nelle foto, ma Whatsername.
Mi sembrava sempre che mi sfuggisse qualcosa, riguardo a quella ragazza, mi sembrava sempre che fosse un passo avanti a me e non riuscissi mai a raggiungerla completamente.
Billie l’aveva lasciata andare, io avevo cominciato ad esserne ossessionata.
Guardo Billie, da quel giorno nel teatro ha sempre il sorriso in volto, e io comincio a pensare che, se avessi conosciuto W, mi sarebbe stata grata per questo.
Billie è quasi sopportabile, quando è felice.
Mi passa un enorme tazzone di caffèlatte che bevo in meno di due sorsi, poi lo fisso con tutto l’odio di cui sono capace.
“Cosa c’è di così importante da svegliarmi NEL BEL MEZZO DELLA NOTTE?!”
“Sono le dieci e venti del mattino!”
“Appunto! È notte fonda, per me!”
Billie ride e mi lancia il paio di jeans e la t-shirt poggiati sulla mia scrivania.
“Vestiti, oggi si girano i video!”
Ah, già, vero, i video.
Billie me l’aveva accennato una settimana fa, e anche in quel momento non mi sera sembrata una buona idea, considerando che ero ricercata in tutta la California e che quel video, con molta probabilità, sarebbe stato trasmesso da tutte le reti nazionali e internazionali per mesi, se non anni.
Ma Billie aveva insistito, e in quel momento ero troppo felice per la notizia dell’imminente matrimonio di Mike e Brittany, per non accettare.
E poi anche Christian aveva detto di si, e considerando che lui è quello sano di mente dei due, vuol dire che non lo considera un potenziale pericolo per la mia incolumità.
Billie esce dalla camera e io mi cambio, cercando di dare una forma ai miei capelli, il rosso comincia di nuovo a essere visibile alla radice, sarebbe stata necessaria una tinta al più presto.
Indosso la magiletta e in jeans, trascinandomi giù per le scale di casa, alla disperata ricerca di altra caffeina.
Christian è già pronto e raggiante, nei suoi nuovi vestiti presi col suo primo stipendio, sta suonando sul pavimento del salotto insieme a Jakob, e stanno ridendo di qualcosa che lui ha appena detto.
“Buongiorno, bella addormentata!”
Gli grugnisco contro, ancora mezza addormentata, e sorrido a Jakob.
Christian non vive più qui da tre giorni, ha affittato un bell’appartamento da un amico di Billie Joe, e io faccio finta di non sapere che Billie gli paga metà dell’affitto a sua insaputa, dopotutto anche Christian ci sta dando una mano per il nuovo album, quindi se lo merita.
A pranzo e cena è comunque sempre qui, quindi per me non è cambiato praticamente nulla, a parte che non posso più sgattaiolare in camera sua quando ne ho voglia.
Per la suprema felicità di Billie Joe, aggiungerei.
In cucina Adrienne sta preparando le frittelle, Billie le circonda la vita, baciandole la nuca, poi la fa roteare su se stessa e, con un casquè, la bacia sorridendo.
Anche tra di loro le cose vanno meglio, da quando Billie ha lasciato W libera.
Prendo una ciotola e la riempio di cereali e latte, poi bevo un ettolitro di caffè e metto la giacca, seguendo Billie Joe nel vialetto, insieme a Christian.
Saliamo in macchina e ci fermiamo di fronte allo studio di Jingletown soltanto per prendere anche Mike e Trè, poi un furgoncino bianco con quella che suppongo essere la troupe di ripresa ci segue, mentre ci dirigiamo verso le campagne.
Dove diamine stiamo andando? E quale maledetta idea vortica nella mente malata di Billie Joe?
Dopo venti minuti siamo arrivati in aperta campagna, davanti a noi c’è solo una pianura piena di erbacce molto desolata, con colori che vanno dal verde acceso a un giallo grano, tutti di erbacce dalle varie forme e dimensioni.
Camminiamo per un po’ tra l’erba secca, all’orizzonte noto delle figure che ancora non riesco a riconoscere, dietro di noi ci sono un sacco di tizi con telecamere e microfoni e roba del genere, in più due ballerine con parrucche bionde e un paio di truccatori.
Qualche minuto dopo capisco cosa sono le figure che avevo visto prima.
Sono… mobili? Che ci fanno dei mobili nel bel mezzo del nulla.
Indosso gli occhiali da sole e sbadiglio, girando tra quel bizzarro arredamento: c’è un letto a due piazze, un tavolo con quattro sedie, un angolo cottura, una libreria, una poltrona con televisione, un lavandino e una vasca da bagno.
Tutti abbastanza nuovi e nessuno con un motivo ben preciso per essere lì.
Più in là vedo che è montato una specie di palco improvvisato, la batteria di Trè è già montata lì sopra e, poco più in là, c’è un vecchio catorcio celeste che mi chiedo come possa essere stato guidato fin qui in quelle condizioni.
“Allora, cosa hai in mente?”
Billie indica con un gesto del braccio tutto quello strano caos.
“Questo è il set!”
“…Questo?”
“Si, esatto. È stata un’idea di Trè. L’ultima delle ragazze americane, volevamo dare l’idea di una specie di scenario post-apocalittico e questo posto calzava a pennello, però ci serviva anche che nel video sembrasse che tu mantieni una routine normale…. Ecco perché i mobili. Vedrai, ti piacerà?”
“E le due Lolita lì dietro?”
“Sono ballerine, ti ronzeranno intorno mentre sarai semplicemente te stessa, fai finta di non vederle”
“Non sarà troppo difficile. Ora parliamo di cose serie, come faccio a non essere riconosciuta?”
“Qui entro in gioco io”  dice una ragazza biondo cenere, con una lunghissima cosa di cavallo.
“Gloria, lei è Lana, la cugina di Brittney, nonché la migliore truccatrice che io conosca”
“A Billie piace fare complimenti gratuiti, coraggio, siediti, non ci vorrà molto”
Mi metto seduta su una di quelle sedie pieghevoli e Lana mi tira indietro i capelli con una fascia, per poi passarmi del fondotinta un po’ più chiaro del mio colore di pelle sul viso, sul collo e anche su braccia e altre parti scoperte. Ho capito cosa vuole fare, vuole farmi sembrare più chiara di carnagione. Poi passa alle sopracciglia, torturandomi con una pinzetta per dieci minuti buoni. Mi trucca leggermente gli occhi e mette un po’ di rossetto di un rosso molto molto scuro”
“Hai delle labbra di una forma davvero bellissima, è tremendo doverla modificare”
“Grazie…”
Mi scioglie i capelli e comincia a spruzzarci sopra un spray e poi pettinandoli.
Mi guardo allo specchio.
Wow, l’effetto è proprio strano.
Cioè, sono io, ma non sono io. Mi ha allungato leggermente la forma del labbro superiore con una matita per labbra, facendolo sembrare meno carnoso, lo spray sui capelli li ha resi di un colore più simile al marrone che al nero, coprendo la ricrescita.
Può andare.
Billie mi dice di mettermi una canotta blu scuro e dei pantaloncini e poi infilarmi nel letto, e non me lo faccio ripetere due volte.
Poi parte la musica, che serve solo a darci i tempi per le scene, ed effettivamente mi diverto un sacco.
Devo solo far finta di essermi appena svegliata, non particolarmente difficile, poi mettermi seduta sul letto, lavarmi i denti e stare a fissare la tv spenta, sulla quale poi verranno aggiunte delle immagini al computer, sulla poltrona e poi ascoltare musica da un paio di cuffie.
La scena più bella, però, è decisamente quella in cui faccio saltare il aria quel catorcio di macchina mimando una pistola con le mani.
Le altre parti del video saranno occupate dai ragazzi che suonano, e sono sicura sarà spettacolare.
Quando abbiamo finito torniamo in città, per girare il video di 21 guns, ed è già pomeriggio inoltrato. Billie è alla guida, ma la zona che stiamo percorrendo la conosco come le mie tasche, è il mondo mio e di Christian, e non mi è neanche tanto difficile immaginare dove siamo diretti.
-
L’hotel Fiamma doveva essere un posto bellissimo, prima di essere abbandonato.
E lo era ancora, prima dell’incendio.
Adesso invece è solo un cupo e tetro edificio totalmente diroccato e dalle pareti nere per i segni delle fiamme.
Ma noto con piacere che è ancora accessibile.
Superando l’ormai inesistente porta ci facciamo largo tra le macerie fino a raggiungere le scale, puntando all’ultimo piano che un tempo ho potuto chiamare casa.
Il nostro piano non è stato quasi per niente toccato dalle fiamme, se non qualche segno nero sulle pareti esterne della stanza. Apro piano la porta, ma mi sembra di essere entrata nella vita di un’altra, che quella Gloria che voleva cambiare il mondo, cresciuta tra quelle pareti, fosse bruciata insieme al resto del palazzo.
Perché adesso la mia vita mi piace,e  voglio proteggerla.
E sono disposta a rinunciare ai miei ideali per farlo? Non lo so, ma ho una paura matta.
Entriamo nella stanza piano, controllando ogni passo per paura che il pavimento ci crolli sotto i piedi.
“Gloria, se non te la senti di Girare qui, possiamo anche andare da qualche altra parte”
Penso al testo di 21 guns, e all’improvviso il fatto che qualcuno con una telecamera mi filmi nel luogo che racchiude praticamente tutta la mia vita non mi da’ più fastidio.
Così, quando Billie mi posa la mano sulla spalla, io non mi ritraggo.
“No, è perfetto”
E, per il testo e il messaggio della canzone, lo è davvero.
Per il video indosso i vestiti che avevo la sera del colpo e mi lego i capelli, chiara provocazione per quei tizi della casa farmaceutica e, soprattutto, per il mostro che mi ha torturata quella notte.
Nel video io e Christian siamo in casa, lui si rigira un proiettile tra le mani, fino al momento in cui cominciano a spararci addosso e noi, dopo una paura iniziale, ci baciamo, quasi ignorando tutto ciò che viene distrutto intorno a noi.
È un po’ una sintesi della nostra storia, in effetti.
Invece i Green Day gireranno le loro scene in una delle stanze che più è stata colpita dall’incendio, sempre per dare l’idea di quello scenario post-apocalittico.
Mi fa un po’ impressione baciare Christian davanti a una telecamera, soprattutto se mio padre adottivo è lì a guardarci, ma in effetti il nostro bacio è anche la copertina dell’album.
Finiamo il video in pochissimo tempo, e io giro per la casa.
Penso di recuperare qualche oggetto per poterlo portare a casa… ma non ci riesco. Questa stanza deve rimanere così, esattamente come l’ho lasciata.
Immobile, congelata, ferma a metà tra la Gloria che ero e quella che diventerò.
Usciamo in silenzio, e Christian mi prende per un braccio, spingendomi dietro un muro.
“Lo stanno progettando”
Mi sussurra, bloccandomi contro una parete per non farsi sentire da nessun altro.
Non c’è bisogno di chiedere di chi stia parlando o a cosa si riferisca, lo so già di mio.
Parla del colpo finale, della nostra ultima possibilità.
Riuscire o morire provandoci.
Era questo il piano.
Ma adesso? Sono ancora pronta a rischiare tutto il mio monto?
Non riesco a dire nulla, rimango con la bocca spalancata senza essere capace di aggiungere altro, ma Christian continua, ancora coinvolto fino in fondo, come un treno a tutta velocità o un cavallo imbizzarrito.
“è tutto un’idea, ovvio, ma abbiamo due mesi per recuperare materiali e studiare un modo per entrare senza essere visti, ci servi tu, Gloria! Potremo davvero riuscirci, questa volta! Abbiamo un’idea, facciamo una soffiata anonima ad un giornalista poco prima di entrare, così quando avremo finito vedranno tutti che quel che dicevamo a proposito di loro è vero, e saranno costretti a chiudere!”
Rimango in silenzio, costringendomi ad annuire, e Christian va via entusiasta.
Cammino piano, scalino dopo scalino, cercando di ingoiare il boccone amare, perché ancora una volta la stabilità che mi sono conquistata con i denti sarà messa a rischio.
Arrivati per strada dico a Billie e a Christian che ho bisogno di fare una camminata per schiarirmi le idee, loro acconsentono e io comincio a camminare verso l’Inferno.
Magari i ragazzi sono lì, magari loro sapranno ricordarmi per cosa vale la pena lottare in questo modo.
Quando arrivo lì noto che la porta è aperta, ma la luce all’interno è spenta.
Mi avvicino alla porta di metallo… il lucchetto è stato rotto con delle pinze e la porta sembra essere stata stradicata.
“Ma che ca….”
Un paio di enormi braccia mi afferrano per la gola, bloccandomi le braccia e tappandomi la bocca, fino a quando un’orribile, profonda e spettrale voce non mi sussurra nell’orecchio: “è un piacere rivederti, ragazzina”
 
ADA
ZAN ZAN ZAAAAAAAAAAAN sappiate che non pubblicherò nulla se non ho almeno tre recensioni, sia chiaro u.u dovete farvi perdonare per l’assenza! Tranne la nostra (neo) Whatsherface che è sempre fedele :’) prendete esempio ù_ù
  
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