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Autore: Will Darklighter    10/02/2014    29 recensioni
"Unisciti a me, e insieme potremo governare la galassia, come padre e figlio!". Questa celeberrima frase racchiude in se tutto il desidero di un padre di ricongiungersi alla propria discendenza e al contempo la volontà di un apprendista di voler mettere fine una volta per tutte al legame che lo vincola al proprio Maestro. E se questa duplice intenzione avesse avuto una possibilità di realizzarsi? E se al padre fosse riuscito quantomeno di porre il seme del dubbio nel cuore del proprio emotivo figlio? A questo e ad altri interrogativi, come un possibile approfondirsi della relazione sentimentale tra gli inconsapevoli gemelli Skywalker e un miglior trattamento di alcuni comprimari sin troppo maltrattati nei film, provo a rispondere in questa storia.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Capitolo 5 - Diverse interpretazioni

Luke

 
" Ehi Luke ! - si voltò ancora infastidito ad ascoltare l'uomo insieme al quale era fuggito dalla Morte Nera a seguito della più rocambolesca delle fughe - che la Forza sia con te ! "
" La Forza, Han ? Che ne puoi sapere tu della Forza ?! "
Erano li di nuovo sulla base di Yavin IV, lui indossava la tuta pressurizzata color arancio per la prima volta. Non ricordava neanche di aver formulato un pensiero così antipatico ma a quanto pare...
" E pensare che sono stato io a convincerti a restare."
Ma cosa stava succedendo ? Han gli aveva salvato la vita, se non fosse stato per lui la Morte Nera avrebbe distrutto Yavin IV e tutti coloro che erano li ad aspettare una fine quasi certa. Cos'era quel egoismo che sbucava forte tanto all'improvviso?
La scena cambiò di colpo. Questa volta si trovavano su Hoth e Leia... Leia lo stava baciando. Poi se ne andava smorfiosa dicendo rivolgendosi a Han: " Vedo che devi imparare ancora tutto sulle donne !"
" E meno male che doveva imparare visto che alla fine hai scelto proprio lui !"


Riaprì gli occhi quasi di soprassalto.

" Sogno..."


Era ancora a bordo del caccia Ala-X, destinazione Dagobah. I viaggi iperspaziali a bordo di un velivolo monoposto potevano essere molto noiosi e pertanto dormire era una delle poche cose che si potesse fare per passare il tempo. Era ancora sotto sedativi e questo aveva facilitato l'addormentarsi, insieme alla tecnica Jedi di meditazione che gli era stata insegnata dal maestro Yoda.
Grazie alla Forza, mancava poco meno di un'ora all'arrivo nel sistema dove si trovava il pianeta palude, sede del ritiro dell'anziano e strambo alieno. Aveva dormito per molto tempo eppure non si sentiva troppo riposato: forse era l'effetto delle medicine.
Risistemò il sedile reclinabile in posizione seduta e si mise a controllare meglio i dati sul Navi-computer: tutto in regola, ogni cosa era al suo posto ed R2 era ancora disattivato.
Approfitto di quel risveglio avvenuto un po' prima di quanto volesse per provare a metter a posto le idee: presto avrebbe potuto chiarirsi con i suoi due mentori. Sperava infatti che Ben si manifestasse ancora una volta a loro e gli potesse spiegare meglio il significato delle parole di Vader. E Yoda? Anche lui era informato della situazione ? Doveva esserlo, in fondo era stato il maestro di Ben.
" Va tutto bene, stai calmo. Quell'assassino non può essere tuo padre. Non può esserlo !"
Trasse un paio di profondi respiri, presto avrebbe avuto le risposte che cercava e ,ne era sicuro, avrebbe ritrovato la serenità.
" Beh non del tutto."
Già, Leia l'aveva respinto nell'infermeria e il motivo non era troppo difficile da comprendere. Lei e Han si punzecchiavano negli ultimi tempi come due ragazzini e a quanto pare c'era un motivo.
" Un 'altra cosa che forse sarebbe stata meglio dirmi chiaramente molto prima!"
La ragazza aveva dedicato al giovane apprendista Jedi molte attenzioni in quegli anni, si confidava con lui praticamente su tutto e come gli aveva detto in più di un'occasione non c'era una sola persona nell'Alleanza con cui si sentisse più a suo agio.
Del canto suo, Luke si era innamorato di lei quando l'aveva vista per la prima volta in quel ologramma a casa degli zii. Non le aveva mai detto nulla per non diventare un peso per lei, con tutte le responsabilità che aveva. Gli bastava starle vicino, sostenerla e ad aiutarla come poteva. Il momento per dichiararsi sarebbe arrivato. Ma mentre lui si faceva tutti quegli inutili scrupoli, qualcun altro che pensava molto di meno e agiva molto di più, l'aveva irretita.
Han era un conquistatore, più di una volta avevano affrontato l'argomento in quei tre anni, ridendoci su: aveva avuto molte ragazze prima di Leia e molto probabilmente ne avrebbe avute altrettante quando si sarebbe stancato di lei!
Il pensiero lo fece innervosire e non poco. Meno male che aveva deciso di andarsene: infastidito com'era dalle due scoperte che aveva fatto in rapido successione, avrebbe potuto essere un pericolo per la buona riuscita della missione. Rieekan avrebbe certamente aiutato Leia, era un comandante assai abile e per nulla coinvolto emotivamente.
Provò a fare ricorso alla tecnica di rilassamento Jedi per ritrovare un po' di tranquillità e ci riuscì sebbene molto a fatica. Stette immobile fino a quando un cicalino lo avvisò che stavano uscendo dall'iperspazio.
Il caccia ebbe un sussulto quando ritornò nello spazio reale, rivelando innanzi all'abitacolo la familiare sagoma del pianeta verde.
L'astrodroide cominciò a fischiettare.
" No, non preoccuparti, R2. Lasciami i comandi manuali. Voglio atterrare molto vicino alla capanna di Yoda. Non vorrei che la nave finisse di nuovo in un pantano."
Ricevette in risposta un trillo molto preoccupato. Il ragazzo sorrise.
" Tranquillo, non sarai ingoiato da nessun mostro questa volta. Fidati di me."
Con sicurezza il giovane guidò il caccia nell'atmosfera di Dagobah per poi atterrare ad una ventina di metri dalla casupola ove risiedeva l'anziano Jedi.
Luke scorse la sagoma del piccolo essere seduto su di una panca proprio di fianco la magione. Al suo fianco, circondato da un alone azzurrino, c'era anche lo spirito di Ben.
" Ci siamo..." Il giovane uscì svelto dalla carlinga del velivolo con un elegante salto. Si sfilò il casco mettendoselo sotto braccio, e prese a guardare entrambi gli Jedi.
Quando fu abbastanza vicino, prese la parola.
" Maestro Yoda. Ben." Il tono tradì una certa irritazione che tuttavia sembrò passare inosservata.
" Tornato tu sei! Come promesso avevi! " Il piccolo alieno era  contento e anche positivamente sorpreso, era evidente. Lo spirito invece era immoto nel suo essere un tutt'uno con la Forza. La sua presenza non tradiva la minima emozione, nel bene e nel male.
" Avevate qualche dubbio, Maestro Yoda ? - la frase era piena di sarcasmo e questa volta non venne ignorato.
" Una grande insolenza in te io sento. Di ciò bisogno tu non hai." Le lunghe orecchie dell'alieno si abbassarono e il suo tono era ora serio e composto. " Da qualcosa afflitto tu sei."
" Lo sono - replicò il giovane istintivamente. " Ed entrambi conoscete benissimo il motivo della mia afflizione!"
I due tacquero attendendo che Luke continuasse.
" Ho fatto una scoperta e vorrei che voi mi diceste se è verità o menzogna.
Maestri, Darth Vader è mio padre ?"
Disse tutto di un fiato per non rischiare che quelle parole gli si strozzassero in gola.
Passarono istanti interminabili. Poi fu lo spirito a parlare.
" Si."
Un semplice monosillabo, pronunciato con una tale tranquillità da far accapponare la pelle del giovane.
" Si ?! - guardò irato il suo primo mentore - ma eri stato tu a dirmi che mio padre era stato assassinato! Assassinato da Darth Vader che tradì e passò al male!"
Lo sguardo di Obi-Wan Kenobi sembrò caricarsi di comprensione prima di proseguire.
"Tuo padre fu sedotto dal lato oscuro della Forza. Cessò di essere Anakin Skywalker e divenne Darth Vader. Quando ciò accadde, il bene che era in lui venne distrutto. Quindi quello che ti dissi era vero, da un certo punto di vista."
" DA UN CERTO PUNTO DI VISTA ?! - la risposta era carica di rabbia e di delusione. " Perché me lo avete tenuto nascosto ? Perchè ?
Era veramente troppo : poteva sopportare le difficoltà di una guerra, il peso del complicato destino che gravava sulle sue spalle e la solitudine che questo comportava ma tollerare quella menzogna da parte di chi aveva dato completa fiducia, no.  Senza accorgersene delle lacrime gli salirono agl'occhi.
Questa volta fu il piccolo alieno a rispondere. " Non preparato al compito eri tu, Luke. Non potevamo..."
Non riuscì a finire quella frase visto che il giovane Jedi lo interruppe alzando ancora una volta la voce.
" QUALE COMPITO ? QUELLO DI UCCIDERE MIO PADRE ?"
Yoda continuò. " Tuo padre più non esiste. Corrotto, divorato da Darth Vader egli è stato. Sempre ricorda, quando la strada buia tu intraprendi , per sempre essa controllerà tuo destino." Il tono paziente e tranquillo di quelle parole, pronunciate con la sicurezza di chi è certo delle proprie convinzioni, ebbero l'effetto di far infuriare ancora maggiormente il ragazzo.
" Voi non siete minimamente pentiti - ora la sua voce era diventata quasi un sussurro - mi avreste preparato a questo compito affinché lo uccidessi e se io non ve lo avessi chiesto, non mi avreste detto nulla."
Nessuno dei due replicò subito a quelle parole così cariche di livore. Il giovane fece qualche passo indietro, a voler mettere distanza tra lui e quei due individui non più così meritevoli di fiducia ai suoi occhi.
 
 
Lo spirito tornò a parlare, ancora una volta provando ad essere conciliatorio. " Tuo padre ha tradito i suoi confratelli, Luke, e la Repubblica che aveva giurato di difendere. Credimi so come ti senti, ho provato un dolore identico al tuo. Anakin era come un figlio per me, ma ho dovuto accettare che fosse diventato qualcun'altro."
Il giovane arrestò i suoi passi e si passò una manica della tuta sugli occhi per liberarli dalle lacrime.
" La tua via è già così difficile. Se ti avessimo detto del tuo legame, avremmo solo peggiorato la situazione."
Il ragazzo si voltò.
" Si capisco i vostri timori - disse ora con voce più tranquilla - ma non li condivido. E non posso ignorare quello che è avvenuto." Si incamminò verso il caccia e cominciò a risalire la scaletta.
" Dove andrai adesso ? - ancora una volta fu la presenza di Kenobi a prendere la parola.
" Voi avete la vostra idea su questa faccenda, io ho la mia. Grazie per tutto quello che mi avete insegnato. Ma io farò ciò che devo."
Le orecchie del piccolo alieno si abbassarono ulteriormente con mestizia. Ma non aggiunse altro, non sarebbe servito a nulla.
Luke risalì a bordo e riaccese i motori mentre il droide pigolava un po' deluso alle spalle.
" Si , scusami R2. Ci fermeremo più a lungo nella nostra prossima meta."
Lasciò l'atmosfera del pianeta senza mai voltarsi indietro e senza ripensamenti.
" R2 , calcola un salto nell'iperspazio veloce. Basteranno un paio di parsec."
In risposta arrivò un cinguettio interrogativo.
" Tu fai il calcolo e basta... devo fare una comunicazione e non voglio che dall'altra parte sappiano che sta arrivando da Dagobah."
Quando tutto fu pronto, l'Ala X entrò in iperspazio per uscirne una mezz'ora più tardi. Si trovavano nel bel mezzo del nulla.
Recuperò dalla tasca della tuta il codice cilindrico che gli era stato lasciato su Bespin e lo inserì nel Navicomputer.
" E ora manteniamo un'altra promessa."
   
 
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