Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Nezuchan Sketch    10/02/2014    3 recensioni
Un gruppo di sei amiche alle prese con la scuola e tutti i problemi che porta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Altri, Fate T., Hayate Y., Lord Dearche/Material D, Nanoha T.
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Giorni di scuola'
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Be my king pt 3

Erano passate due settimane da quando Dearche era andata via, e Hayate era sempre più giù di morale, tanto che stava ormai quasi sempre ad occuparsi della libreria per non pensarci. Quella mattina non si aspettava di trovarla lì fuori, ad aspettare lei e le altre. Rimase per un po’ a guardarla dalla finestra, prima di finire di vestirsi e uscire di casa, saltandole letteralmente addosso. “Mio re! Sei tornata!” Disse felice, stringendosi a lei mentre Dearche tentava di scrollarsela da dosso: “Che diamine ti sei messa addosso, della colla?! Staccati!” Disse, già nervosa di suo a causa del fuso orario. Alla fine Hayate si limitò ad abbracciarla, stranamente calma, mormorando in modo che solo lei potesse sentire “Mi sei mancata, Dearche” prima che l’altra potesse rispondere, Levi le interruppe, arrivando in quel momento: “Smettetela di fare le piccioncine voi due!  Non è gentile nei confronti di noi povere sfortunate in amore!”  Hayate si staccò, sorridendole e scusandosi, mentre Dearche guardava prima lei e poi Fate, che sembrava giù di morale.

“Cosa è successo?” – chiese, rivolta ad entrambe.

“Nah, niente. Fate si è confessata a Nanoha ed è stata rifiutata” – rispose l’inglese, facendo avvampare la bionda.
“Ho la bocca anche io, sai? E poi, perché gliel’hai detto?”

“Tanto lo avrebbe saputo comunque dalla sua ragazza… o no, Hayate?” prima che la mora rispondesse, Dearche disse, con tono freddo e sguardo quasi di ghiaccio: “Non è la mia ragazza. Muoviamoci che sennò facciamo tardi a scuola” A quella frase tutte e tre si fermarono a guardarla. Hayate fu la prima ad abbassare lo sguardo, ferita dalle sue parole.

Era stata una stupida a pensare che quell’appuntamento e quel bacio fosse significato qualcosa per Dearche. Mentre lei ci aveva pensato in quelle settimane, probabilmente l’inglese non si era fermata neanche un momento a rifletterci. Si avviarono a scuola, mentre Levi si mordeva il labbro inferiore, sentendosi in colpa per la frase che aveva detto.

“Sono già uscite le liste di chi farà la parte dei protagonisti nella recita?”

“Escono oggi, ed hanno scelto di rivisitare la bella addormentata per il festival”

“In che senso?”

“Nel senso è un misto tra la bella addormentata e Biancaneve. Inizia con lei che conosce il principe figo, e finisce che lui la bacia per svegliarla. Ma senza Drago, malefica, sette nani e roba figa” – Levi sbuffò, annoiata.

“Io volevo essere il drago!” disse, riuscendo a strappare un sorriso ad Hayate. Nella bacheca vicino all’entrata c’erano affissi il foglio con i nomi delle persone che avrebbero partecipato e il ruolo scelto.

Stern stava già lì e guardò Dearche, dicendole: “Buona fortuna, principe.” E si allontanò per entrare in classe. La ragazza si avvicinò alla bacheca, velocemente, osservando i nomi, sperando di aver capito male ciò che Stern aveva detto.

Principe: Dearche Kings Claudia;

Principessa: Yuri Eberwein

Come controparte della Principessa, nel caso che a Yuri fosse capitato qualcosa, c’era Hayate e Dearche sospirò, sperando che a Yuri non succedesse nulla fino a recita finita.

Yuri era una ragazza più piccola di un anno rispetto a loro e che Dearche aveva preso sotto la sua protezione, in quanto l’aveva difesa da dei bulli. Da allora erano diventate amiche, in un certo senso. Aveva i capelli biondi ed occhi dorati, la pelle era chiara ed era più bassa dell’altra. “Così sarai tu il mio principe, Dearche?” Le chiese, sorridendole.

“A quanto pare devo sempre salvarti, Yuri.” – Hayate guardò male Yuri, quasi fulminandola con lo sguardo. Non la sopportava, ma in quel momento l’avrebbe voluta eliminare dalla faccia della terra. Avrebbe fatto lei la principessa ed avrebbe avuto lei un bacio da Dearche.

‘ma non sarà un bacio come quello nel parco.’ Al pensiero Hayate arrossì, e si congratulò con le due per i loro ruoli, mentre si dirigeva in classe.

 

Dopo due giorni, Hayate riuscì a trovare il coraggio di chiedere a Dearche di andare a casa sua dopo scuola per provare un po’, giusto nel caso che Yuri non riuscisse a partecipare alla recita – cosa che Hayate sperava vivamente.

Dearche entrò in camera di Hayate, posando la cartella a terra, vicino alla scrivania, mentre Hayate si era seduta sul letto, guardando l’inglese.

“Da che scena vuoi iniziare, allora?” le chiese quest’ultima, sperando che la risposta non fosse quella ovvia che pensava. “Dalla scena in cui si incontrano, e poi continuiamo con tutte le scene in cui sono assieme, ok?” Il tempo passò velocemente mentre le due provavano, fino ad arrivare alla scena del bacio. Hayate si stese sul letto, chiudendo gli occhi, e sentì Dearche avvicinarsi.

‘perché il mio cuore batte così velocemente? E’ solo un semplice bacio a fior di labbra, una semplice scena da provare. Sono sicura che il suo non batte così’ pensò Hayate, arrossendo quando sentì il peso dell’altra sul letto. Dearche si mise a cavalcioni su di lei, appoggiandosi con una mano al letto prima di chinarsi a baciarla, un bacio che durò leggermente più a lungo del necessario, e, quando si staccarono, l’inglese le mordicchiò il labbro inferiore, facendola arrossire leggermente.

‘la scena non prevedeva questo’ pensò la mora, ricongiungendo le loro labbra in un altro bacio, che questa volta durò di più, con sommo piacere della ragazza, la quale mise le braccia attorno al collo di Dearche, approfondendo il bacio. Quando si staccarono l’inglese la guardò, sorridendo quando notò le guance rosse. “Sei diventata così rossa per un bacio? Non mi aspettavo che fossi così pudica…” prima che Hayate potesse protestare, però, le diede un altro bacio, facendole emettere un mugolio di protesta. La baciò con calma e alla fine Hayate si sciolse, ricambiando il bacio. Sentiva il braccio di Dearche attorno alla sua vita e l’altra che le accarezzava il fianco, quasi distrattamente. Quando la strine a se Hayate mugolò di nuovo, questa volta di piacere, senza staccarsi dall’umido bacio e le strinse leggermente la camicia, imbarazzata. Baciare qualcuno non l’aveva mai fatta imbarazzare tanto e non l’aveva neanche fatta rilassare così tanto. Passo le dita tra i suoi capelli, staccandosi per guardare l’altra negli occhi e in faccia. “Anche tu sei diventata rossa, mio re…” mormorò Hayate, abbassando lo sguardo, prima di ribaltare le proprie posizioni, facendo in modo che Dearche stesse sotto. I suoi capelli erano sparsi sul cuscino, e la sua aria estremamente carina fece sorridere la mora, che si chinò come per baciarla, ma si fermò a dei centimetri dalle sue labbra.

“Sai… non sapevo che eri l’erede di una catena di alberghi.” A quelle parole Dearche sembrò riprendersi, e guardò l’altra con sguardo strafottente. “Ed allora? Cambia qualcosa?” – Il suo tono era duro, ma Hayate non ci fece caso, dicendo: “Per me non cambia nulla, cara. Perché non ce lo hai mai detto?”

“Non lo ritenevo necessario… Hayate?” – Dearche guardò scocciata la ragazza.

“Che c’è?” Chiese innocentemente la mora, ricambiando il suo sguardo.

“La smetti di palparmi il seno?” Hayate rise, continuando a tenere la mano lì prima di stendersi al suo fianco. Sentiva il cuore di Dearche battere tranquillamente, come se non avessero fatto nulla.

“Rimaniamo un po’ così?” chiese Hayate, a bassa voce, stringendosi leggermente a lei.

Non voleva che se ne andasse di nuovo, come l’altra volta. Non voleva ancora che quella giornata finisse. “Sei una zecca” Disse Dearche, facendola ridere: sapeva che quello era un si e così si accoccolò per bene tra le sue braccia, chiudendo gli occhi, rilassandosi grazie alla presenza dell'altra. "Ne, Hayate?" - la mora mugolò in risposta, senza spostarsi per guardarla in faccia. "Anche tu mi sei mancata."


Note dell'autrice: Questo capitolo doveva andare in un altro modo, più triste, ma mi sono resa conto che non posso fare metà personaggi depressi e metà stronzi, quindi ho cambiato i miei piani. Ringrazio Wanna be a Neko che ascolta i miei scleri e Diavolo Bianco e Homu homu per le recensioni. Spero che vi sia piaciuto e che non ci siano errori grammaticali, alla prossima!
   
 
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