In una notte di luna piena, un samurai
riposa nel bosco
La sua katana brilla alla luce delle
stelle
Il suo cuore batte veloce dopo
l’assassinio del nemico
Ma dopotutto è suo dovere uccidere, a
nome del suo padrone…
Il cielo è così limpido, stasera. Le stelle e la luna mi sono compagne, mentre illuminano il mio cammino proteggendomi dall’oscurità. L’erba fresca e umida conforta il mio corpo caldo, mentre il mio cuore batte veloce come le frecce che i nemici mi hanno scagliato contro. Ciò che mi ha aiutato nella battaglia ora costituisce un peso, l’armatura. Stretta in pugno ho la mia fida katana, macchiata del sangue del nemico. Proseguo il cammino in questa notte come tante altre, avvicinandomi a una fonte cristallina e immergendoci la lama. Mentre mi sfilo il pesante elmo dalla testa, lascio miei lunghi capelli, nerissimi e scompigliati, liberi.
Il samurai osserva dall’altro lato della
fonte,
C’è un ragazzo dai capelli d’oro come il
sole
Si trascina a fatica per bere un po’
d’acqua
I suoi occhi sono cerchiati di nero
carbone e sulle guance sono disegnati dei baffi
Stremato, gli occhi rossi come il fuoco,
a fessura, l’espressione furbetta
Continuo a osservarlo in silenzio. Non sembra mi abbia notato. Ripongo lentamente la katana nel fodero, in modo da non spaventarlo. Ora mi fissa, incuriosito, come se non avesse mai visto una persona. Si butta in acqua e mi raggiunge a nuoto in poco tempo. Veste un kimono maschile rosso, con ricamata una volpe a nove code dorata. Allungo una mano verso di lui, che indietreggia un po’. Lo accarezzo sulla testa, e lui chiude gli occhi contento. Mi levo l’armatura un pezzo alla volta, mentre il ragazzo, che sembra tanto un kitsunetsuki, mi osserva. Poi, liberatomi da quel peso, mi avvicino piano a lui, stringendolo a me. La sua espressione si contorce, piena di dolore. Ha il corpo pieno di ferite, il sangue ancora caldo usciva dalle ferite. Gli domando quale sia il suo nome, e lui mi risponde in un sussurro ‘Naruto’. Allora lo prendo in braccio, rassicurandolo:
‘Io sono Madara Uchiha’
Il samurai lo porta via con se, il
kitsunetsuki gli mette le braccia attorno al collo
Sapeva che il guerriero voleva aiutarlo…
O forse no.
Note Autrice:
Eccomi con una raccolta sui crack pairings, e sono più che decisa a completarla! Aspetto le vostre richieste, e magari, qualche suggerimento!
Ah, il kitsunetsuki erano le
persone che, nel Giappone medievale, erano possedute da una volpe. Spesso,
venivano tormentati nella speranza la volpe uscisse dal loro corpo.