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Autore: fraviaggiaincubi    10/02/2014    1 recensioni
I suoi occhi si posarono sulla scrittura di Aragorn e la profezia cominciò a scorrere sotto il suo sguardo.
La leggenda era mito e il buio ormai calato,
nelle viscere della terra l’anello è celato.
Il sangue reale potrà di nuovo strappare,
a colui che domina la notte e mai potrà amare.
La fonte del potere che oro e sangue unisce
in una micidiale alchimia che un cuore fragile ghermisce.
Ditegli: “Pazienta e la sua anima dimenticherà!
Perché quando il sacrificio sarà perpetuato
e al dito l’anello sarà forgiato.
Il nove sarà dieci e il puro corrotto diventerà,
così che Mordor travolga come un’onda la bianca città.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Gandalf, Nazgul, Sauron, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Predatore e preda


Aragorn incespicò per la terza volta e stavolta niente gli impedì di cadere a terra; le sue mani erano troppo deboli e la fatica troppo grande per tentare di alzarsi un’altra volta.
Sono stanco di scappare.’
Il terreno gli venne incontro e la guancia sbatté dolorosamente contro i sassi conficcandosi sulla guancia e tra la barba. Il respiro usciva lento sollevando la polvere che entrava fastidiosa nel naso, ma l’uomo non si mosse pregando che il dolore al fianco cessasse e sopraggiungesse la morte.
Solo tre giorni fa avrebbe fatto di tutto per sopravvivere mentre lo Stregone di Angmar tentava di ucciderlo. Poteva ancora sentire l’aura di potere che emanava, vedere i riflessi sulla seta del mantello ad ogni movimento, ascoltare lo scontrarsi delle lame quando aveva penetrato la sua carne con la lama nera e vedere…si vedere quel buco nero senza volto che lo fissava impassibile mentre affondava la lama nel suo fianco e poi la visione, quelle parole che si conficcavano nella sua testa e ancora adesso non gli davano pace e lui che mutava in uno spettro, le dita strette all’Unico anello in una muta preghiera e gli occhi folli di desiderio mentre il suo potere malefico lo consumava.
Aragorn aprì gli occhi ribellandosi e si impose di alzarsi, ma appena tentò di farlo i muscoli bruciarono e la ferita pulsò al ritmo del pompare del sangue. Si arrese e tornò a distendersi quando un rumore ritmico sferzò l’aria destando i suoi sensi in un grido di allarme.
Battito di ali nell’aria, ritmico, potente e vicino, troppo vicino.
Un grido lacerante risonò nell’aria e il sangue ghiacciò nei polmoni dell’uomo.
 
Si alzò di scatto urlando per il dolore e costrinse le sue gambe intorpidite  ad una corsa disperata.
‘Mi ha trovato…’
Un boschetto poco distante sembrò comparire di fronte ai suoi occhi e ad Aragorn sembrò che i rami degli alberi si protendessero per incitarlo a trovare rifugio. Costrinse le sue gambe ad accelerare tra gli spasmi e il dolore nauseante al fianco, ma era inutile. Il Nazgul piombò sull’uomo artigliandolo a terra e bloccandolo con un’immensa zampa. Un muso irto di zanne si spalancò soffiandogli un fiato caldo e putrido sul viso e Aragorn pregò che lo uccidesse per distruggere la profezia, ma una voce dall’alto risuonò gelida come la lama quando era penetrata nel fianco: “A quanto pare è vero che i topi corrono in fretta per salvarsi la pelle, anche quelli che hanno sangue blu nelle vene”. La risata dello Stregone di Angmar lo schiaffeggiò e la sua figura comparve nel campo visivo di Aragorn, la lama sguainata puntata come una condanna contro di lui. “Ciao Aragorn, pronto a morire tra atroci sofferenze? In questo campo sono molto afferrato, quasi quanto tu a scappare come un codardo, lo fai da tutta la vita no?” lo derise e un sibilo divertito accompagnò le sue parole.
Aragorn sorrise con sfida. ‘Ammazzami, farai un favore all’intera Terra di Mezzo.’
Lo stregone accarezzò il muso del Nazgul e con lentezza appoggiò la lama sulla gola dell’uomo, ma gli occhi di Aragorn rimasero colmi di sfida.  ‘A quanto pare non hanno scoperto che sono io colui di cui parla la profezia.’  pensò e con un sorriso amaro immaginò Arwen, l’elfa che amava e che mai più avrebbe visto.
Vide la lama sollevarsi di pochi centimetri dal suo collo e aspettò immobile che affondasse a rubargli la vita.
 
  
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