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Autore: Astoria317    10/02/2014    0 recensioni
"Continuò ad avanzare guardando a destra e a manca, tanto per vedere se c'era qualcosa di interessante, ma non trovò niente. Suo malgrado, però, vide davanti a sé una ragazza a lui familiare, si chiamava Viola, assorta a leggere un libro seduta su una panchina non molto distante dal molo. Allora se c'era lei doveva esserci anche la sua maledetta ciurma, pensò Kidd. Notò che un po' più in la c'era pure la sua nave."
One Shot che ha come pairing principale OCxKidd, dedicata a BeaDanno per le sue 100 recensioni
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Eustass Kidd, Killer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eustass Kidd era appena approdato su una nuova isola, Silver Town. Si chiamava così poiché era prospera di miniere d'argento e le sue gioiellerie si arricchivano ogni giorno di più. 
Il capitano e la sua ciurma erano approdati lì per riposarsi un po' dopo mesi di navigazione e ne avevano proprio bisogno. Ma la loro non era l'unica ciurma a gettare l'ancora in quel luogo, c'erano anche i Pirati di Emily. Anche loro, infatti, dovevano riposarsi prima di ripartire per mare.
Kidd scese dalla nave e, camminando a passo spavaldo, andò a farsi un bel giretto per la città, infischiandosene di tutti gli altri e dicendo "Io vado a farmi un giro, voi fate quel cazzo che vi pare". Finito il suo "discorso" altamente educato saltò giù dalla nave e con un tonfo atterrò sul legno del molo.
Continuò ad avanzare guardando a destra e a manca, tanto per vedere se c'era qualcosa di interessante, ma non trovò niente. Suo malgrado, però, vide davanti a sé una ragazza a lui familiare, si chiamava Viola, assorta a leggere un libro seduta su una panchina non molto distante dal molo. Allora se c'era lei doveva esserci anche la sua maledetta ciurma, pensò Kidd. Notò che un po' più in la c'era pure la sua nave. 

-Potrei salirci- rifletté il rosso. Non gliene fregava proprio niente se quella ragazzina era lì, tanto era girata di spalle, non l'avrebbe mai scoperto. Poi lui era il grande Eustass "Capitan" Kidd, una delle Supernove e terrore di tutti i mari, poteva fare quello che voleva. Quindi, senza tanti scrupoli, salì sul veliero e si guardò attorno. Era abbastanza grande come nave. Si diresse verso una stanza a caso, a poppa dell'imbarcazione, aprì la porta e trovò la cucina: una cucina a isola molto grande e attrezzata, verniciata di bianco e nero, molto moderna, il centro della stanza era ornato invece da un grande tavolo in legno di noce molto resistente; di solito nell'isolotto vicino alla cucina ci si faceva colazione, mentre al tavolo al centro il pranzo e la cena; infondo c'era anche la porta della dispensa. Niente di interessante. Chiuse la porta e si diresse a prua dove c'erano due piani: al primo piano si trovavano l'infermeria e la biblioteca che fungeva anche da studio di cartografia, al secondo piano c'erano tre stanze.
Aprì una porta a caso e si ritrovò in biblioteca: centinaia di libri erano ordinati sugli scaffali, alcuni messi a caso, altri ordinati per numero; al centro c'era una grande scrivania con gli strumenti di cartografia e navigazione. Anche lì niente di particolare. Uscì ed andò in infermeria: era grandina per i suoi gusti, a destra c'era una barella, a sinistra vicino alla finestra un letto nel quale dormiva Viola, dato che quella stanza serviva anche da camera da letto, un comodino e un armadio di medie dimensioni alla destra del letto e tutt'intorno alla stanza c'erano armadietti pieni zeppi di medicinali e strumenti chirurgici. Semplicemente il paradiso di ogni medico. Ma a lui non interessava e uscì pure da lì. Sali le scale per andare al secondo piano: a sinistra si trovava la camera di Emily, al centro c'era il bagno e a destra la camera di Tiffany. Le guardò tutte di corsa senza badare ai particolari e scese le scale annoiato. Sbadigliò sonoramente, quello che non si aspettava era trovarsi davanti una furiosa Viola che lo osservava con sguardo omicida.

-Cosa ci fai sulla mia nave?!- scandì bene le parole cercando di intimidire il rosso.

-Tu che cazzo vuoi ora, non mi fai paura chiaro?!- 

-SCENDI IMMEDIATAMENTE!!!-

-Io faccio quel diavolo mi pare e tu ragazzina non mi puoi obbligare a fare niente! Almeno sai chi sono io?!-

-Sai quanto me ne frega di chi sei tu?! Questa nave me l'ha costruita mio padre! È mia capito, MIA! Adesso tu scendi, avanti- provò a spingerlo ma con poco successo. 

-Ehy fermati bimba, cosa cazzo credi di fare così facendo?!-

-Zitto, ti ho detto di scendere! Poi si può sapere perché sei salito?-

-Ne avevo voglia ok?-

-Allora avevi voglia di essere malmenato! Se volevi questo allora eccoti accontentato!- così Viola cominciò a cercare di scaraventarlo giu dalla nave a suon di pugni ma senza successo, perché Kidd continuava a pararglieli senza difficoltà, anche se gli davano fastidio. 

Ad un tratto salirono sul galeone anche Emily e Tiffany che notarono qualcosa di strano: Eustass Kidd era sulla loro nave. Inoltre stavano facendo la guerra per chissà cosa...

-Ehm, ragazzi...che succede qua?- chiese Tiffany scettica e un pochino timorosa. I due risposero creando una confusione pazzesca, sbraitando e offendendosi come bestie imbufalite. Poi accorse Emily a salvare la situazione.

-Ehy ehy ehy, calmatevi ragazzi, che è successo? Viola?-

-Questo cretino di un rosso è salito sulla nostra nave senza neanche chiedere e adesso non vuole neanche più scendere!-

-Va bene allora resta- gli altri tre la guardarono esterrefatti. Che cosa aveva in mente? La sua idea era quella di usare la strategia inversa, chissà se su di lui avrebbe funzionato, non restava che provare no?

-Ma adesso stai dalla sua parte?! Tu sei strana!- 

-Tranquilla ho un piano- sussurrò il capitano al suo medico

-Che pia..- ma non fece in tempo a finire la frase che la sua voce venne bloccata dall'arrivo di un altro personaggio che Emily e Kidd riconobbero subito.

-Kidd ma dov'eri finito?! Non ti trovavo più!- era Killer, quella "maschera bucata" che aveva fatto disperare Emily con la sua minaccia di cattura.

-Beh come vedi sono qui!- 

-Tu!- sussurrò Emily con fare omicida -Tu mi hai fatto passare le pene dell'inferno!-

-Ma a che ti riferisci?!- disse il biondo confuso, purtroppo non compreso dall'ambrata che intanto lo inceneriva con gli occhi.

-Non fare il finto tonto con me!- urlò Emily in preda all'ira

-Io non ci capisco più niente, mi volete dire che succede?!- chiese Tiffany frustrata, ma nessuno le rispose impegnati com'erano a litigare.

Viola, stancatasi della situazione, esplose.
-ANDATE TUTTI AL DIAVOLO!!!- e se ne andò lasciando gli altri stupiti.


Saltò giu dalla nave, doveva esserci quell'evidenziatore al posto suo! Se solo non fosse stato per lui adesso se ne sarebbe stata tranquilla sul suo bel ponte a prendere il sole con una bella bibita fresca accanto. Invece il suo pomeriggio programmato perfettamente la sera prima per un non abituale relax era sfumato insieme alla sua felicità e adesso stava facendo tutto il contrario di quello che voleva fare. "Stupido Kidd!" imprecò tra se e se. Infondo aveva scelto una vita che era tutt'altro forché tranquilla e calma, ma un giorno al mese almeno lo pretendeva.
Si guardò attorno in cerca di una panchina dove poter sedersi, visto che camminava  avanti e indietro da due ore. La trovò, quella tanto amata e desiderata panchina che la sorreggeva nei suoi pomeriggi di shopping sfrenato. Si avvicinò e si sedette ad ammirare il paesaggio. Si distrasse per un po' pensando a quello che era accaduto poco prima: che scenate che facevano, a volte sembravano proprio dei bambini, ma infondo a lei quel loro carattere piaceva. Non sapeva dire con esattezza chi di loro fosse il più maturo, probabilmente Tiffany...
Si stiracchiò un poco, dopodiché guardò l'orologio, era stata a girovagare abbastanza, poteva anche tornare alla nave, i suoi bollenti spiriti si erano placati.


Erano le cinque del pomeriggio, il cielo cominciava a dipingersi di colori più aranciati e Viola non era ancora tornata alla nave. Camminava talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che davanti a lei c'era un Kidd stranamente altrettanto pensieroso, infatti finirono per scontrarsi e caddero a terra. Ormai quello era il loro modo di incontrarsi.

-Ma vuoi stare attento?!- lo rimproverò Viola fuori di sé

-Ma stai attenta tu ragazzina!-

-Rrrrrrrr!-

-Rrrrrrrr!-

-Io mi son rotta di litigare!-

-Anchio!-.

E infatti la smisero. Dopodiché tra loro piombò un silenzio imbarazzante, strano per due vulcani come loro, quindi la bruna ruppe il silenzio.

-Allora ehm..come ci si sente ad essere un pirata famoso?- domandò Viola non tanto interessata quanto imbarazzata. 

Kidd, sentendosi chiamato in causa, rispose con un tono fiero di uno che la sa lunga.

-Beh diciamo che è una cosa bellissima dopo tutto, tranne che la Marina ed il Governo Mondiale non smettono mai di cercarti- disse un po' impacciato ma comunque fiero che quella domanda gli sia stata fatta.

-Non vedo l'ora di esserlo anchio- Viola si fermò un attimo, ma poi riprese con tono pacato -mi accompagni sulla spiaggia?-

-E perché mai?!-

-Perché ne ho voglia, avanti alza il culo-

Kidd accettò lo stesso, anche se con molte imprecazioni. La bruna gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi e lui la afferrò, per poco non cadevano a terra un'altra volta per via del suo enorme peso che lei non poteva sostenere. Kidd, però, l'afferrò con prontezza in una sorta di casquet. Si guardarono negli occhi per qualche secondo, ma poi distolsero imbarazzati e si avviarono sulla spiaggia.


Si trovavano sul bagnasciuga da mezz'ora a litigare, chiacchierare, ridere e scherzare, su argomenti che saltavano fuori a caso man mano che continuavano a parlare. Non erano mai andati così d'accordo anche se si conoscevano da poco.

-Ma si può sapere a che pensavi prima quando ci siamo scontrati? Non ti facevo un tipo pensieroso- l'interpellato come risposta ringhiò, arrossendo vistosamente: infatti stava proprio pensando a lei e al suo carattere che seppur scontroso e autoritario, fosse anche determinato e leale, grintoso e spavaldo, con quel pizzico di arroganza che non guastava mai, erano simili dopo tutto... Inoltre non poteva di certo negare che avesse un fisico mozzafiato, uno di quelli che gli faceva andare in pappa il cervello, per non parlare di quegli occhi, rari come pietre preziose, gli ricordavano lo smeraldo. 
Tra loro si era creato ancora quel temuto silenzio, che nuovamente fu spezzato dalla ragazza.

-Sai, il mio sogno è diventare il miglior medico del mondo solcando i mari e ce la farò!- disse Viola con determinazione. Che tenacia. Adorava le ragazze così.
Kidd le spostò una ciocca di capelli ricci per guardarle quegli smeraldi che aveva al posto degli occhi, azione che la fece arrossire non poco. Presi dalla situazione i loro visi si avvicinarono sempre di più, fino a sfiorarsi con le labbra. Così si baciarono...o quasi, perché un'istante prima del bacio arrivò una pallonata dritta in faccia al rosso, tirata da alcuni bambini che stavano giocando a calcio sulla spiaggia. Kidd imprecò sonoramente, mentre la bruna se la rideva.

-E tu che hai da ridere bimba?!- Viola non lo degnò di una risposta e per farlo calmare lo baciò due volte: la prima per calmarlo e la seconda per non scordarsi il sapore della sua bocca. Dei baci piccoli, ma dolci, che servivano ad esprimere quello che volevano dirsi fin dal primo istante. Una scena così non l'avevano vissuta mai nessuno dei due. Ripresi dalla trans post-bacio Viola riprese facendo destare anche il rosso.

-Oh cavolo, è tardi devo tornare!- 

-Di già, uffa ora che ci stavamo divertendo!-

-Ahahaha, vuoi accompagnarmi?-

-E va bene- disse scocciato ma felice infondo.

"Alla fine quella ragazzina non è tanto male" pensò il rosso correndo dietro alla bruna che stava già salendo sulla sua nave, finché non si fermò.

-Che fai non sali?- lo esortò a salire con un gesto della mano. Allora questi ghignò, correndo verso di lei, salendo su per la scaletta. 

Quando furono sul ponte trovarono Killer ed Emily stesi sull'amaca, l'una sopra l'altro a guardare le nuvole e Tiffany che leggeva un libro su un famoso musicista ottocentesco, mentre li salutava con un cenno della mano.

-Vedo che ti sei calmata finalmente- disse il capitano facendola sobbalzare un po'.

-E vedo che tu ti sei calmata anche fin troppo, non sei d'accordo Killer?-

-Ehm ehm...si hai ragione, ma voi ragazzi cosa avete fatto intanto?- chiese Killer cambiando argomento.

-Mah, niente di speciale...- disse il medico facendo la vaga, ma con un sorrisetto stampato in volto, intanto che guardava il rosso.

-Già niente di speciale- disse con un ghigno stampato sul volto, mentre si avvicinava a baciarla sulla guancia e abbracciandola per la vita rivelando a tutti gli altri la loro relazione appena sbocciata.

-E poi sono io quella che si è calmata troppo...- proferì Emily ghignante, mentre anche lei baciava Killer sulla maschera e lui la abbracciava per le spalle.

Con loro sarebbe stato tutto più diverso d'ora in poi...

 
  
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