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Autore: eltanininfire    10/02/2014    2 recensioni
Bonnie, Stefan, Elena, con tutti i loro amici e Damon, non si aspettavano minimamente di incappare in un segreto più grande ed antico di loro, che abbracciava il mondo intero da oltre 3000 anni, quando decisero di andare in vacanza ad Aprica, in provincia di Sondrio, nell'Italia del Nord.
Probabilmente non sapevano che la loro parentela era più grande del previsto.
ATTENZIONE: CROSS-OVER CON PERCY JACKSON
Pairings principali: PercyXNuovo personaggio; AnnabethXNuovo personaggio; JasonXPiper; MeredithXNuovo personaggio; NicoXNuovo personaggio; BonnieXDamon; ElenaForeverAlone; StefanXAltro personaggio; HazelXFrank; LeoXNuovo personaggio; LauraNonSiInnamora
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Chiedo cortesemente di leggere tutte le note, fino in fondo, in quanto contengono una spiegazione esauriente di ciò che succederà. Grazie.

 

Capitolo 2

 

 

POV STEFAN, Aprica (SO), per strada, diretti al supermercato, domenica 22/12/13, ore 19.25

 

Camminavo in silenzio, con Bonnie accanto, tutta infagottata nel giaccone e nella sciarpona. Non avevo voglia di parlare, ma solo di essere in compagnia di qualcuno e, visto che avevo mollato Elena, mi ero avvicinato molto sia a Meredith sia alla piccola rossa che tentava di stare al passo con me.

Rallentai. –Scusa, ero perso nei miei pensieri e non ti ho aspettato-

-Non fa niente. Sto bene- rispose, ma iniziava già a battere i denti.

-Si, ma se sudi, poi ti viene minimo un raffreddore. Con questo freddo, poi!- esclamai. Ora avevo voglia di sfogarmi.

-Non ti preoccupare per me, fallo per te, piuttosto. Come stai?- disse, ribaltando la situazione.

-Meglio. Certo, non sono felice di vedere Elena che si avvicina sempre di più a mio fratello, ma avevo sperato che non accettasse, così da passare almeno le vacanze invernali senza di lui- spiegai.

Annuì. –Ti capisco. Mi è sembrato che Elena non pensasse a te quando ha detto di sì a quella sottospecie di ricatto infame-

-Già, l’ho pensato anch’io. Però non l’ho lasciata solo per questo- dissi, iniziando un discorso, ma non sapendo bene come terminarlo.

-È da un po’ di tempo che non prende in considerazione ciò che penso io. Come se il mio parere non contasse più, come se io accettassi a priori tutto ciò che va bene a lei. Come se io non esistessi- conclusi, a voce bassa.

-Non per intristirti ancora di più, ma ultimamente mi sembrava più distaccata verso tutti e più vicina a Damon- disse, soprappensiero.

-Ti prego, non parliamone più- la supplicai quasi.

-Oh! Si, certo. Scusa- aggiunse, facendomi gli occhioni dolci. Non potei non perdonarla.

Le sorrisi e lei mi rispose.

-Oh, eccolo! Dev’essere questo- esclamò, indicando il supermercato.

Entrammo e la sentii sospirare. Probabilmente per il calduccio che si doveva sentire qua dentro.

Scegliemmo velocemente i tre regali, tutti uguali e pagammo. Qui la moneta era l’euro, perciò avevamo concordato di usare le carte di credito per tutto.

Quando rientrammo, la situazione non era cambiata, anzi, mi sembrava ancora più ferma di prima. Solo Meredith e Alaric erano vicini, tutti gli altri erano sparpagliati nel piccolo appartamento e Damon era scomparso, di nuovo.

-Ecco fatto- dissi, attirando gli sguardi dei presenti.

-Andremo domani, adesso mi pare un po’ tardi- disse Rick. –Chi prepara la cena?- aggiunse.

-Lo faccio io- sospirai, avviandomi ai fornelli.

-Aspetta!- gridò quasi Elena, alzandosi dal divano. Io mi girai. –Non mi sembra giusto. Tu sei appena rientrato, vado io- disse, scrollando le spalle.

-Senza offesa, Elena, ma tu non sei questa gran cuoca, sai? Faccio io, tanto non sento la stanchezza- mi giustificai.

La bionda non ebbe più nessun motivo di fermarmi ed io potei mettermi a cucinare.

Mezz’ora dopo potevo invitare tutti gli umani a tavola.

-Uhm, davvero Stefan, sei un cuoco bravissimo- disse Matt, tra una forchettata e l’altra di pasta al pesto.

-Veramente eccezionale- rincarò la dose Meredith, seguita dal fidanzato.

-Vi ringrazio, ma non ho fatto nulla di speciale-

-No, fratellino, hai solo sfamato un branco di umani- disse una voce. Damon era tornato ed era appoggiato alla parete di fronte a dove si era seduta Elena.

-Non siamo animali- lo redarguì la cacciatrice, con un’occhiataccia che lui ignorò bellamente. Stava fissando la bionda Guardiana.

Immediatamente un moto di fastidio mi invase lo stomaco a quello sguardo troppo intenso.

“Attento, fratellino, di questo passo ti verranno le rughe” mi prese in giro.

“Attento, fratellone, di questo passo ti ritroverai con un paletto di legno conficcato nel petto” gli feci il verso.

“E chi sarebbe il mio assassino, tu?” chiese, ridendo nella mia mente.

“Meredith Sulez, Cacciatrice” dissi, trucidandolo con lo sguardo.

Lui quasi si mise a ridere. “Sono troppo potente”

“Lo sarai fino a quando ti uccideranno” replicai.

“Proprio perché sono potente, non ci riusciranno”

“Tu hai paura”

Ringhiò. –Come, prego?-

-Mi hai sentito-

-Ripetilo, se ne hai il coraggio-

-Tu. Hai. Paura- scandii, alzandomi in piedi. Sentii il respiro di tutti mozzarsi, gli occhi sgranati e il corpo rigido, pronto a qualsiasi evenienza.

Damon assottigliò le palpebre, minaccioso, dopo emise un –Mnh- con un tono disgustato e fece un passo indietro.

-Non ne vale la pena- si giustificò, tirando fuori un sorrisino storto in favore di Elena. Poi si diresse in salotto e sprofondò in una poltrona, dove rimase per tutta la sera.

 

 

POV ALE, Aprica (SO), condominio Berrigan, pianterreno, appartamento Berrigan, domenica 22/12/13, ore 23,30

 

Finalmente il film era finito! Adoravo “Il Signore degli Anelli” ed annessi, ma mi sentivo la testa un po’ intontita e gli occhi mi bruciavano.

-Ehi, guarda!- disse Laura, facendomi vedere un’immagine. C’era Peeta di “Hunger Games” con un sacco di distorsioni del suo nome. Era bellissima e piena di fantasia.

-Johua Hutcherson è molto carino in versione bionda, non mi piace in “Viaggio nell’isola misteriosa”, ma in “Hunger Games” è molto meglio- risposi.

-Vero, ma comunque lo preferisco in “Un ponte per Terabithia”, quando ancora non aveva quella mascella da mastino napoletano che tutte trovano sexy, ma che lo fa sembrare un cane da guardia- commentò Laura, digitando sulla tastierina del telefonino a velocità supersonica.

-Ma ti rendi conto che questo qui ha recitato anche con Kate Beckinsale, Dakota Fanning e Jeanne Tripplehorn!- esclamò, gli occhi che le brillavano di furia.

-Chi?-

-Tu. Mi. Spaventi. La Tripplehorn ha fatto “Basic Instinct”, la Beckinsale è la vampira Selene di “Underworld” e seguito, e la Fanning è la vampira Jane di “Twilight”. Mi sto chiedendo come tu non le abbia riconosciute-

-Mnh, adesso ricordo. Kate ha anche fatto “Van Helsing”-

-Quello che fa Viktor in “Underworld” ha fatto anche Davy Jones in “Pirati dei Caraibi”!-

-E lo sai adesso?-

-Sì- disse, e mi rifilò uno sguardo al vetriolo.

-Comunque in quella saga ha recitato anche Stellan Skarsgård, quello che fa Bill in “Mamma mia”- aggiunsi.

-Lo so, ma chère- disse lei, con tono leggero.

Due squilli in contemporanea distolsero la nostra attenzione dal discorso – stupido, ma noi siamo fatte così – che stavamo facendo. Lo stesso messaggio era arrivato in contemporanea ad entrambe.

From: Luka

To: Laura; Ale

“Noi arriveremo domani pomeriggio. Ci saranno anche i vostri familiari.”

-Bene- borbottò. –Non vedevo l’ora di rivedere mio fratello-

-Eddai, almeno tu non ti devi sorbire la chitarra classica del mio-

-Che fortuna che hanno gli altri, non devono sopportare parenti inutili- continuò.

-Questo è vero, ma vedila così: un’occasione in più per riappacificarvi. Qualsiasi cosa vi siete fatti l’un l’altra- aggiunsi.

-È questo il problema: non so cosa gli ho fatto. È da quando ci conosciamo che non fa altro che darmi contro, anche quando ho ragione!- sibilò, cercando di non alzare la voce e non arrabbiarsi troppo. Quando succedeva, il terreno tremava e si udivano strani lamenti che mettevano i brividi.

-Secondo me è perché è il più grande tra te e vostra sorella e non è ancora stato riconosciuto- dissi, sovrappensiero.

-Cosa?- chiese Laura, con la voce strozzata.

-Non lo sapevi?-

-No, credevo che lo fosse, ma forse adesso lo capisco. Nostro padre ha sempre preferito sua sorella a lui, e ora, vedendo che non viene riconosciuto, se la prende con me- sussurrò la castana.

-Siete i fratelli più strani che io abbia mai visto- dissi, cercando di risollevarle il morale.

-Ha parlato quella che è uguale identica a suo fratello!- rise.

In effetti non aveva tutti i torti. Io ero bionda con gli occhi verdi e, fisicamente, assomigliavo tantissimo a nostro padre, mentre mio fratello era castano scuro con gli occhi nocciola. Lui aveva preso il talento canterino e musicista del nostro genitore, mentre io ero un bravo medico, anche se non me la cavavo male nel pianoforte.

Lanciai il telefono sul divano e mi ci sdraiai, sbuffando sonoramente.

-Ehi, che ne dici di andarcene a letto, altrimenti domani sembreremo due zombie- sussurrai.

-Tu inizia ad andare, io ti raggiungo. Sto parlando con Ginny- spiegò ed io annuii. Ginevra era una sua amica e compagna di classe, nonché semidea romana di seconda generazione, nipote di Venere da parte di padre e di Vulcano da parte di madre.

-Cosa ti sta chiedendo?-

-Ha trovato un mezzosangue potente, probabilmente figlio di Marte o Giove, non sa se rivelargli la verità o aspettare che lo trovino i mostri per farlo-

-Meglio farlo subito, così da portarlo in fretta al Campo Centrale-

Eh già, da quando la Seconda Gigantomachia era terminata, gli dei, in ogni loro aspetto, si erano adoperati per creare un unico Campo per tutti i semidei, ma non tutti si erano trasferiti lì. Alcuni non si erano adeguati all’esistenza dei Greci o dei Romani, così erano rimasti nelle rispettive Bay Area, mentre i curiosi avevano fatto un tentativo. Questo era il quinto inverno che il Campo Centrale era in vita.

Io ero una semidea greca, mentre Laura era Romana. I nostri genitori, o meglio, le nostre madri, che poi si erano sposate con i nostri patrigni, sapevano tutto, ma non si aspettavano che una di loro sarebbe morta con il proprio marito. L’altra – mia madre – volle adottare a tutti i costi Laura e da allora siamo sorelle oltre che cugine divine.

Scrisse alla ragazza, la quale rispose che l’avrebbe fatto subito, anche a costo di svegliarlo.

Ridemmo. –Dai, che sono stanca- sospirò.

-Speriamo che domani non succeda qualcosa di male- dissi, raggiungendo la camera. C’erano tre letti ad una piazza e mezza, che di solito univamo e facevamo un mega lettone matrimoniale, così da stare tutte vicine. Ilaria non era ancora arrivata, così rimanemmo separate.

-Io spero di non ammazzare mio fratello- borbottò. Affondammo il viso nel cuscino e ci addormentammo, con la sensazione che il giorno seguente sarebbe stato importante per entrambe.

 

 

Spazietto dell’autrice:

anche in questo capitolo non succede niente. Odio le storie in cui già al primo o al secondo cappy succede qualcosa, quindi l’azione si avrà dal prossimo aggiornamento.

Allora, spero si sia capito di chi è figlia Laura. Ho fatto i salti mortali per dire tutto senza rivelare i nomi. Ale è figlia dell’Apollo greco e ha un fratello per controparte Romana che conosceremo nei prossimi capitoli, anche se lo nomina già da adesso. I loro amici sono un figlio di Ares, un figlio di Giove, un figlio dell’Apollo romano (il ragazzo descritto da Ale) e una figlia di Nyx, dea della notte. I loro nomi sono nel capitolo precedente. Chi li indovina, vince un abbraccio virtuale.

Ho voluto dedicare la prima parte del capitolo a Bonnie e Stefan. Secondo me, se non ci fossero di mezzo Elena e Damon, loro due starebbero insieme, ma ormai sono una Bamon abbastanza convinta.

Il condominio, in sé, esiste davvero, ma non è di proprietà della famiglia di Ale né i miei sono morti.

Il periodo in cui è ambientata la storia è 5 anni dopo la guerra con Gea, Percy e Annabeth hanno 22 anni, Nico 19, Hazel 18, Frank 21, Leo, Piper e Jason 20, Thalia (metterò la H per distinguerla da un’altra mia protagonista, Talia Salvatore) perennemente 15.

Il Campo Centrale (mia invenzione) si trova dalle parti di St. Louis, e mischia Greci e Romani. Ci sono le Case tipo i greci, ma la mensa è in comune come i romani. I templi sono per ambedue le controparti degli dei e ci sono sia i 2 pretori (Reyna e Frank) sia il leader del Campo (Percy). Coloro che fanno parte di questo Campo hanno sia le perline come i greci, sia il tatuaggio come i romani, rigorosamente sul braccio sinistro (dato che zio Rick non specifica su che braccio ce l’hanno, io ho visto una foto dove Reyna ce l’ha a sinistra).

Il simbolo del genitore divino

SPQR

Le cicatrici ad indicare il numero di anni di servizio

 

Invece per “Il diario del vampiro”, il periodo è l’inizio del college, ma senza Zander (lo odio quel licantropo), quindi siamo in “L’alba”.

Spero di essere stata esauriente. Per altre info, contattatemi via MP.

Al prossimo capitolo.

Baci

Fire

P.S.: per me si legge Thàlia, non Thalìa, come mi hanno fatto notare e come dicono nel 2° film.

   
 
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