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Autore: patty92    16/06/2008    1 recensioni
"Sullo sfondo di un mare in tempesta l'isola si ergeva dai flutti tumultuosi, improvvisamente e senza alcun sentore. Banchi grigiastri di nebbia l'avvolgevano, occultandone la vista e donandole il suo nome. Proprio in quel luogo due grandi poteri della storia erano nati ed erano stati distrutti. E l'eredità di sapere lasciata dal passato attendeva, con trepidazione: occorreva solo che qualche temerario accogliesse la sfida..."
Due avventurieri partono alla ricerca di un misterioso tesoro, nascosto su un'isola che tutti considerano maledetta. Storia ambientata su un altro pianeta, con un'ambientazione dai caratteri prettamente medievali e un possibile risvolto fantasy. In realtà qual è il segreto dell'Isola delle Nebbie?
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIN - Prologo

Il Mistero dell'Isola delle Nebbie

Prologo

Come ogni prologo che si rispetti, questa non è la vera storia, ma aiuta semplcimente a comprenderla. Quello che ho preannunciato nell'intorduzione inizierà nel prossimo capitolo, in ogni caso spero di risucire ad incuriosirvi!

Il palazzo era colossale, abbarbicato su un lungo promontorio, sembrava un gigante addormentato, un gigante dorato. Era costituito da cupole e guglie: una vera meraviglia per gli occhi! Non c’era un solo punto che non valesse qualcosa, tra marmo, oro, argento, pietre preziose… e tutto questo riluceva alla luce del sole, brillando per chilometri e chilometri. Le sue sale erano foderate con il legno dei più pregiati esemplari delle più pregiate specie. Ogni mobile era disposto in modo da sottolineare la potenza e il sapere incommensurabile dei suoi abitanti. Lo stesso sapere simboleggiato dalle centinaia di volumi custoditi nelle grandi biblioteche o nelle stanze private degli eruditi che lì avevano trovato alloggio.
Sotto le mura di questo palazzo c’era un mare, furioso, indomito e tempestoso e una grandissima città, con alte case a più piani, strade lastricate e mura possenti. Era uno spettacolo meraviglioso da vedersi, soprattutto nei giorni in cui il luogo non era sommerso dalle nebbie, che di solito facevano da padrone, però. Da millenni era conosciuto come Città d’Oro, capitale del regno degli Studiosi.
Questa potente gilda era composta dai membri di una razza molto diversa dalla nostra, molto diversa dagli umani e molto, molto più forte. Quando gli uomini giunsero in quelle terre la differenza fra le due specie fu palese e incolmabile. E anche l’odio. I due popoli iniziarono a chiamarsi reciprocamente “alieni”, giurandosi inimicizia eterna, ma quello non era l’unico scontro in atto sul pianeta. Ad ogni gli Studiosi affermavano che il nome corretto della loro razza fosse Vendryk Nich.
Così come nel nebbioso Ovest regnava incontrastata la sapienza, l’intelligenza e la maestosità degli Studiosi, nel deserto del Sud vivevano i Guerrieri, alieni indomiti, robustissimi, dall’abilità innata per il combattimento e una ferocia implacabile. E questi combattenti erano per lo più nomadi, forse per necessità, forse perché non avevano il sapere adatto per erigere una città. Per millenni i Guerrieri e Studiosi vissero in pace, aiutandosi a vicenda e riuscendo perfino a sottomettere la razza degli uomini, arrivata in numero elevatissimo dalle misteriose regioni settentrionali, dove regnavano incontrastate alte montagne indomite. Per anni i padroni del Pianeta grigio furono gli alieni. Finché non scoppiò la guerra.
Nessuno, almeno fra i sopravvissuti, ha mai saputo il motivo che fece traboccare il vaso, perché il rapporto fra Studiosi e Guerrieri era sì instabile, ma non era arrivato in nessun caso alla guerra civile.
E l’ombra del conflitto arrivò sino alle soglie della capitale degli Studiosi che, pur erigendo a loro difesa barriere e trucchi altamente tecnologici, non poterono nulla contro la furia dei Guerrieri. Guidati dal perfido e crudele Immortale, il capo della gilda guerriera, i combattenti alieni irruppero nella Città d’Oro travolgendo, razziando, uccidendo, distruggendo tutto al loro passaggio. Primi fra tutti gli uomini rimasti in città, ovvero quelli che non erano riusciti a fuggire. L’errore dei Guerrieri fu uno solo: attaccarono con tutte le forze a disposizione e, giunti a passo dalla vittoria, vennero distrutti. Decisi a non perdere quella battaglia, gli Studiosi furono pronti a sacrificarsi. Sotto la guida del loro misterioso capo, il Senza Nome, l’Occultato, colui di cui nessuno sapeva l’identità, tranne pochi, che avevano troppa paura per rivelarla.
Quella notte, conosciuta come il declino degli alieni, gli umani videro solo una grande esplosione dalla Città d’Oro, che, improvvisamente, scomparve nel nulla, lasciando dietro di sé solo fondamenta, i ricchi sotterranei e un manipolo di alieni, sconfitti e impotenti. Sia Guerrieri che Studiosi, ma questo contava, ormai?
La risposta era no, perché in quel momento iniziò il dominio degli uomini.
Insediandosi nelle rovine delle città antiche, il genere umano riprese a vivere, bramoso di arrivare, se non superare, il livello raggiunto dagli alieni. Per un momento il loro desiderio si realizzò, dalla misteriosa Isola delle Nebbie una grande e potente famiglia, il clan delle Nebbie, i Settercik, studiarono i resti della precedente civiltà progredendo notevolmente e divenendo il punto di riferimento di tutti
.
Gli ultimi alieni rimasti, però, stavano elaborando un piano per riconquistare il pianeta e, temendo che gli uomini diventassero troppo forti, annientarono i Settercik, tuttavia il sogno di questa famiglia non morì con essa. Anzi, il desiderio di conoscere fece nascere gli Avventurieri: uomini coraggiosi e intrepidi che, esplorando delle rovine millenarie, raccoglievano reperti e oggetti antichi, alcuni per cercare di riportare alla luce il Sapere conquistato dagli alieni, altri per arricchirsi. Fu in questo modo che la splendida città di Acquamarina, il più grande porto del mondo, divenne la patria degli Avventurieri dell’Ovest ed è proprio qui che inizia la nostra storia.

Questa non è la mia prima storia: io amo scrivere e credo di aver scritto tanto nella mia vita. Tuttavia questa è la prima storia che pubblico su questo sito, quindi non posso ammettere di essere tranquilla. Anzi, sono davvero insicura. Con il tempo ho imparato che le critiche sono davvero utili e aiutano a migliorare. Ogni scrittore dovrebbe sempre cercare di migliorare il proprio stile in effetti, almeno a mio parere. Dunque un vostro commento, sia esso negativo o positivo, sarà ben accolto. In ogni caso, sono sempre convinta, che bisogni scrivere per se stessi, solo in questo modo ci si può divertire e si può considerare la scrittura un piacere. Dunque credo che continuerò lo stesso a pubblicare questa storia, almeno nella parte che ho già scritto. In base alle recensioni - qualora le ricevessi - proseguirò con gioia questa storia.

Patty
  
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