Il Mistero dell'Isola delle Nebbie
Prologo
Il palazzo era colossale, abbarbicato su un lungo promontorio, sembrava
un gigante addormentato, un gigante dorato. Era costituito da cupole e guglie:
una vera meraviglia per gli occhi! Non c’era un solo punto che non valesse
qualcosa, tra marmo, oro, argento, pietre preziose… e tutto questo riluceva
alla luce del sole, brillando per chilometri e chilometri. Le sue sale erano
foderate con il legno dei più pregiati
esemplari delle più pregiate specie. Ogni mobile era disposto in modo da
sottolineare la potenza e il sapere incommensurabile dei suoi abitanti. Lo
stesso sapere simboleggiato dalle centinaia di volumi custoditi nelle grandi
biblioteche o nelle stanze private degli eruditi che lì avevano trovato
alloggio.
Sotto le mura di questo palazzo c’era un mare, furioso, indomito e
tempestoso e una grandissima città, con alte case a più piani, strade
lastricate e mura possenti. Era uno spettacolo meraviglioso da vedersi,
soprattutto nei giorni in cui il luogo non era sommerso dalle nebbie, che di
solito facevano da padrone, però. Da
millenni era conosciuto come Città d’Oro, capitale del regno degli Studiosi.
Questa potente gilda era composta dai membri di una razza molto diversa
dalla nostra, molto diversa dagli umani e molto, molto più forte. Quando gli uomini
giunsero in quelle terre la differenza fra le due specie fu palese e
incolmabile. E anche l’odio. I due popoli iniziarono a chiamarsi reciprocamente
“alieni”, giurandosi inimicizia eterna, ma quello non era l’unico scontro in
atto sul pianeta. Ad ogni gli Studiosi affermavano che il nome corretto della
loro razza fosse Vendryk Nich.
Così come nel nebbioso Ovest regnava incontrastata la sapienza,
l’intelligenza e la maestosità degli Studiosi, nel deserto del Sud vivevano i
Guerrieri, alieni indomiti, robustissimi, dall’abilità innata per il
combattimento e una ferocia implacabile. E questi combattenti erano per lo più
nomadi, forse per necessità, forse perché non avevano il sapere adatto per
erigere una città. Per millenni i Guerrieri e Studiosi vissero in pace,
aiutandosi a vicenda e riuscendo perfino a sottomettere la razza degli uomini,
arrivata in numero elevatissimo dalle misteriose regioni settentrionali, dove regnavano
incontrastate alte montagne indomite. Per anni i padroni del Pianeta grigio
furono gli alieni. Finché non scoppiò la guerra.
Nessuno, almeno fra i sopravvissuti, ha mai saputo il motivo che fece
traboccare il vaso, perché il rapporto fra Studiosi e Guerrieri era sì
instabile, ma non era arrivato in nessun caso alla guerra civile.
E l’ombra del conflitto arrivò sino alle soglie della capitale degli
Studiosi che, pur erigendo a loro difesa barriere e trucchi altamente
tecnologici, non poterono nulla contro la furia dei Guerrieri. Guidati dal
perfido e crudele Immortale, il capo della gilda guerriera, i combattenti
alieni irruppero nella Città d’Oro travolgendo, razziando, uccidendo,
distruggendo tutto al loro passaggio. Primi fra tutti gli uomini rimasti in
città, ovvero quelli che non erano riusciti a fuggire. L’errore dei Guerrieri
fu uno solo: attaccarono con tutte le forze a disposizione e, giunti a passo
dalla vittoria, vennero distrutti. Decisi a non perdere quella battaglia, gli
Studiosi furono pronti a sacrificarsi. Sotto la guida del loro misterioso capo,
il Senza Nome, l’Occultato, colui di cui nessuno sapeva l’identità, tranne
pochi, che avevano troppa paura per rivelarla.
Quella notte, conosciuta come il declino degli alieni, gli umani videro
solo una grande esplosione dalla Città d’Oro, che, improvvisamente, scomparve
nel nulla, lasciando dietro di sé solo fondamenta, i ricchi sotterranei e un
manipolo di alieni, sconfitti e impotenti. Sia Guerrieri che Studiosi, ma
questo contava, ormai?
La risposta era no, perché in quel momento iniziò il dominio degli
uomini.
Insediandosi nelle rovine delle città antiche, il genere umano riprese
a vivere, bramoso di arrivare, se non superare, il livello raggiunto dagli alieni.
Per un momento il loro desiderio si realizzò, dalla misteriosa Isola delle
Nebbie una grande e potente famiglia, il clan delle Nebbie, i Settercik,
studiarono i resti della precedente civiltà progredendo notevolmente e
divenendo il punto di riferimento di tutti.
Gli ultimi alieni rimasti, però, stavano elaborando un piano per
riconquistare il pianeta e, temendo che gli uomini diventassero troppo forti,
annientarono i Settercik, tuttavia il sogno di questa famiglia non morì con
essa. Anzi, il desiderio di conoscere fece nascere gli Avventurieri: uomini
coraggiosi e intrepidi che, esplorando delle rovine millenarie, raccoglievano
reperti e oggetti antichi, alcuni per cercare di riportare alla luce il Sapere
conquistato dagli alieni, altri per arricchirsi. Fu in questo modo che la splendida città di
Acquamarina, il più grande porto del mondo, divenne la patria degli
Avventurieri dell’Ovest ed è proprio qui che inizia la nostra storia.