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Autore: Madness in me    10/02/2014    2 recensioni
Tre ragazze un po’ fuori dalla norma, cinque ragazzi più fuori dalla norma di loro.
Un intreccio di momenti di vita quotidiana, vita quotidiana di otto adolescenti alle prese con la vita, con la scuola, alle prese con loro stessi, con la musica, con dei genitori che non capiscono, con coetanei che non li sopportano perché “diversi”.
Una semplice storia di amicizie –e anche altro- nata da una mattinata di pioggia e tanta voglia di scrivere.
Dal primo capitolo: < “Effie, le cose cominciano a girare, la vita non sarà più la stessa.” E nonostante la cosa mi spaventasse perché, diciamocelo, i cambiamenti spaventano sempre, non vedevo l’ora.>
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 “Rev sei un dito al culo, non puoi urlare di prima mattina, sta zitto!” disse Zacky, con le mani infilate in tasca e una sigaretta tra le labbra.
“OH ANDIAMO VEE, OGGI E’ VENERDì, STASERA SI SCATENA IL DELIRIO PIU’ TOTALE, BISOGNA ESSERE FELICI!” gridò Jimmy, abbracciando Zacky da dietro.
Brian scoppiò a ridere per la faccia di Zacky poi dopo un po’ si girò verso di me.
“Ehi Matt, tutto bene ?” chiese, affiancandomi ed accendendosi una sigaretta.
“Sì, sono solo distrutto dal sonno.” Annunciai, sbadigliando.
“Non hai dormito neanche stanotte ?” fece lui.
“Niente, neanche un’ora.” Aggiunsi, sospirando.
“Hai provato a prenderti una camomilla ?” fece Zacky, infilandosi nel discorso.
“Con quella stazza dovrebbe prendersene almeno quindici ed andare in overdose di camomilla per potersi riposare!” disse Jimmy, scoppiando a ridere e sfilando una sigaretta dal pacchetto di Brian.
Jim si stava accendendo la sigaretta quando alle sua spalle il cancelletto di casa Seward si aprì silenziosamente e ne uscì Johnny, avrei dovuto avvisare Jim ma decisi di prendermi la mia rivincita per le continue battute mattutine di Jimmy.
“Buongiorno rag- JIMMY STAI FUMANDO DI NUOVO ?” gridò Johnny, cominciando a prendere a schiaffi su una spalla Jimmy che buttò a terra la sigaretta, schiacciandola con il piede.
“UN’INTERA MARLBORO SPRECATA COSì!” gridò Brian, cadendo in ginocchio.
“JC, CALMO, NON LA VOLEVO FUMARE TUTTA!” cercava di giustificarsi Jim mentre Zacky ed io ridevamo come matti.
“NON PUOI FUMARE, IL DOTTORE HA DETTO CHE TI FA MALE, CHE è PERICOLOSO PER LA TUA SALUTE QUINDI VAFFANCULO E SMETTILA!” detto ciò infilò una mano in tasca, estrasse il pacchetto di sigarette, ne accese una e prese a camminare seguito da tutti noi.
“Scusa, tu cosa sei ? Immortale ?” fece Jimmy, avvicinandosi a Johnny e portandogli un braccio intorno alle spalle.
“SHHHHH.” Fece il più piccolo.
“Sono assurdi, marito e moglie.” Disse Zacky, camminandomi di fianco ed io annuii.
“Una.. Marlboro.. intera.. uccisa così.” Continuava a farfugliare Brian.
“Ma vuoi farla finita ?” dissi, dando una pacca dietro la testa a Brian.
Arrivammo davanti scuola e ci fermammo fuori al cancello.
“Ragazzi, ci vediamo in terza ora!” annunciò Johnny, raggiante, scappando poi verso l’interno dell’edificio.
“Che materia abbiamo, ora ?” chiese Zacky, strusciando i piedi a terra mentre anche noi ci dirigevamo verso l’interno della scuola.
“Letteratura.” Bofonchiò Jimmy, impegnato ad osservare Johnny che, all’interno della classe, parlava con dei ragazzi.
Letteratura era l’unica materia in cui Johnny aveva un professore diverso e quindi non stava in classe con noi.
Entrammo in classe e prendemmo posto negli ultimi quattro banchi, io e Jim al penultimo e Brian e Vee all’ultimo.
“Fratello, se continui a mangiartelo così con gli occhi, non fai prima a dichiararti ?” chiese Brian picchiettando su una spalla di Jimmy che si era incupito terribilmente alla vista di Johnny che parlava con quei compagni di classe.
“Non rompere le palle, Gates. Glielo dirò quando sarà il momento.” Disse Jimmy, lanciando una penna in fronte a Brian.
Ero impegnato ad osservare i due discutere e me ne stavo seduto sul banco quando mi sentii chiamare.
“SHADOWS.”
Mi girai verso la porta.
Una ragazza abbastanza alta, i capelli neri come la pece lunghi fino alle spalle ed una frangetta dritta, degli enormi occhi rossi come il sangue mi venne in contro, sfilandosi il giacchetto e mostrando le sue braccia ricoperte di tatuaggi; mi alzai dal tavolo e rimasi in piedi ad aspettarla, imitando un saluto militare.
“Riposo, soldato!” fece lei, sorridendo ed abbracciandomi.
“Buongiorno, Lexi.” Dissi, ricambiando l’abbraccio della mia migliore amica.
“Ehi, amore! Buongiorno!” disse Zacky, riprendendosi ed alzandosi per andare a salutare Lexi.
“Dov’è Shannon ?” chiese Brian.
“Si era fermata a chiacchierare con JC.” Rispose, girandosi, Lexi.
Appena finita la frase, una ragazza con dei capelli biondi legati in una coda altissima, degli occhi color cioccolato e vestita con una maglia dei Pantera e dei jeans stretti varcò la porta della classe.
“buongiorno!” gridò, ricevendo tutti i nostri sorrisi e i nostri ‘buongiorno’.
Brian in una frazione di secondi si alzò ed andò a baciarla.
Lexi e Shannon erano le mie migliori amiche, Lexi stava da due anni con Zacky e Shan da un anno con Brian ed ero felicissimo perché erano delle coppie perfette.
Nonostante l’aspetto –soprattutto di Shannon- non erano affatto le classiche ragazze che si trovavano in quella scuola, loro erano proprio come  noi.
Passavano i pomeriggi con  noi nel garage a suonare, Shan era una bravissima chitarrista e Lexi una fantastica batterista, adoravano uscire con noi e andare a bere nei locali ed erano le prime a prendere e scappare quando avevamo bisogno di staccare.
In più, adoravano venire con noi ai concerti.
La professoressa entrò in classe e tutti noi prendemmo posto, ero impegnato ad osservare Zacky e Brian che infastidivano il povero secchione al primo banco tirandogli di tutto quando Jimmy –che fino a qualche secondo prima era impegnato a messaggiare- lasciò cadere la faccia sul tavolo sbuffando.
“Ehi Jim, tutto bene ?” sussurrai.
“No, sto impazzendo.” Rispose lui, sottovoce.
“Vuoi parlarne ?” chiesi.
“Magari dopo fratello, grazie comunque.” Disse sorridendo.
Stavo per ribattere ma una pallina di carta finì sul mio banco attirando la mia attenzione, la raccolsi, la aprii e lessi: Mi sono dimenticata di dirvi una cosa, in terza ora, quando passiamo all’altra aula per fare matematica ci sarà la new entry del gruppo, si chiama Effie ed è una carissima amica mia e di Lexi, la conosciamo dai tempi delle elementari –Shan
Feci leggere il biglietto a Jim che annuì, poi lo passai a Zacky e Brian, quando il foglietto tornò a me avevano aggiunto delle parti: E da dove viene ? E che viene a fare ? –Brian
E’ stata espulsa dalla scuola femminile privata in cui quei pazzi scatenati dei genitori l’avevano chiusa ed è riuscita a farsi iscrivere qui per stare a scuola con me e Lexi –Shan
Ma sarà mica una delle classiche “miss. Sono-troppo-perfetta-per-tutto-il-mondo” come le Di Benedetto ? –Vee
Nah, è tutto il contrario. Vi piacerà, fidatevi –Lexi
“SANDERS!” sentii chiamare mentre passavo il foglietto a Zacky.
Mi girai e vidi l’odiosa cornacchia della professoressa di letteratura squadrarmi da dietro i suoi piccoli occhiali rosa.
Mi alzai in piedi.
“Interrogato.” Disse lei, scatenando la risata di tutti e cinque i miei amici.
“Come, scusi ?” domandai, incredulo.
“Interrogato, non ci vuole un genio per capirlo.” Rispose, acida, lei.
“Ma fa sul serio ? Voglio dire, in un mese mi ha interrogato sei cazzo di volte! Siamo venti persone in questa classe di merda, perché chiama sempre me ?” risposi, battendo i palmi delle mani sul tavolo e facendo sobbalzare dalla sorpresa Jimmy.
Io ero il più calmo del gruppo, ci voleva veramente qualcosa di grave per farmi perdere la pazienza e tutti lo sapevano, per quel motivo non ci volle molto prima che Shannon, preoccupata, si alzasse e attirasse su di se l’attenzione, offrendosi come volontaria per l’interrogazione.
Presi comunque un richiamo ufficiale ed una convocazione dei genitori che mi sarebbe costata un’infinita ramanzina dei miei ma poco m’importava.
Tornai a sedermi con gli sguardi increduli di Lexi, Zacky, Brian e Jimmy puntati addosso.
Mi infilai le cuffie e mi girai verso la finestra, perdendomi tra le gocce di pioggia che iniziavano a cadere sui vetri.
Finite le due ore di letteratura uscimmo tutti dall’aula per andare in contro a Johnny e raggiungere poi tutti insieme l’aula di matematica.
Stavamo camminando per i corridoi quando Lexi mi si affiancò, prendendomi sotto braccio.
“Fratellone, che succede ?” mi chiese, fulminandomi con lo sguardo.
“Niente, Lex. Sono due settimane che non riesco a chiudere occhio, i miei non fanno altro che litigare e mia sorella ha deciso di trasferirsi. Capisci ? L’ha detto ieri sera a cena. Da domani va a vivere in Pennsylvania con il suo ragazzo e finirà gli studi li, sai cosa vuol dire ? Senza lei che calma i miei genitori, dovrò sopportarli che si sfogano contro di me ogni volta che a loro rode il culo. Impazzirò.” Dissi, sospirando.
“Casa mia è sempre aperta per te, Matt.” Fece Lexi, sorridendo.
“Grazie.” Aggiunsi, sorridendo anch’io.
Arrivammo davanti la classe di Johnny e rimanemmo in attesa mentre Jim entrava a prendere il suo amato e –da quanto avevo capito- anche la “new entry” del gruppo.
Jimmy uscì per primo dall’aula, ridendo, seguito da Johnny e poi la vidi.
Una ragazza piccolissima, più bassa di Johnny, con dei lunghissimi capelli rosso fuoco legati in una treccia lasciata cadere su una spalla e degli occhi incredibilmente neri evidenziati dal trucco nero sulle palpebre e la matita nera calcata anche troppo, portava un enorme maglione nero con uno scollo a V che però non lasciava vedere nulla se non l’enorme rosa nera tatuata sulla sua gola, dei jeans un po’ strappati qua e la che le fasciavano anche troppo le gambe e degli stivaletti neri borchiati.
Johnny ci raggiunse seguito dalla ragazza e disse, sorridendo come un bambino “Ragazzi, vi presento Effie!”
Arrossendo un po’ ogni tanto, si presentò a tutti poi arrivò a me.
Le porsi la mano senza staccarle gli occhi di dosso e notando così tutte le piccole lentiggini che le ricoprivano delicatamente il naso e sorrisi “Matthew Charles Sanders, ma chiamami Matt.” Dissi.
“Effie” soffiò  lei e dissi a me stesso che anche la voce era veramente bella.
Effie non incrociò mai, neanche per sbaglio, il mio sguardo.
Sciolse in fretta la stretta della mia mano poi affiancò di nuovo Johnny e ci incamminammo tutti verso l’aula di matematica.
“Chiudi la bocca che entrano le mosche.” Mi disse Brian, sottovoce, avvicinandosi e dandomi una gomitata.
“Cos- Ma che cazzo dici.” Feci io, guardandolo storto.
“Te la stavi mangiando con gli occhi.” Aggiunse Shan, prendendo sotto braccio Brian e scoppiando a ridere.
“NON E’ VERO!” gridai io.
“Oh sì, l’hai consumata, povera bimba.” Disse Zacky affiancandomi dal lato opposto rispetto a dov’erano Shan e Brian, con Lexi sorridente sottobraccio.
“Andate a fanculo.” Annunciai, girando l’angolo ed entrando nella classe.
Durante l’ora di matematica Zacky e Lexi erano al penultimo banco dalla parte del muro, dietro di loro c’erano Brian e Shannon, al banco di fianco nella fila centrale c’erano Jimmy e Johnny ed io avevo il doppio banco con un posto vuoto di fianco, in fondo, vicino alla finestra.
Mi misi seduto poi il professore entrò in aula tenendo Effie in piedi di fianco a lui.
“Dunque, quest’oggi darete il benvenuto ad una nuova compagnia, il suo nome è Elizabeth White.”
Quindi era quello il suo vero nome, bello, Elizabeth e mi piaceva come le calava addosso delicatamente quel nome eppure si faceva chiamare Effie, curioso.
Mi persi nei lineamenti di quella splendida ragazza che teneva tutte le dita delle mani intrecciate tra di loro e batteva, nervosamente ma anche silenziosamente, la punta del piede sul pavimento che era anche il soggetto fisso della sua attenzione sì perché, da quando era entrata, non aveva degnato di uno sguardo nessuno escluso il pavimento.
Le sue guance erano tinte di un acceso rosso, acceso quasi quanto i capelli e il labbro inferiore continuava ad essere tormentato e martoriato dai sui piccoli denti bianchi.
“SANDERS ?” Il professore mi chiamò e mi accorsi che tutti mi stavano fissando, che avessi pensato ad alta voce ?
“Allora ?” fece il professore.
“C-cosa ?” dissi io.
“Il posto di fianco a te, è libero ?” disse il professore visibilmente scocciato, picchiettando un dito sulla cattedra.
“Oh.. OH, s-sì, sì certo.” Risposi, confuso.

 
















“La vostra nuova compagna, Elizabeth, si è trasferita qui da un’altra scuola quindi mi aspetto che ognuno di voi la tratti con rispetto, come se fosse qui da tre anni come ognuno di voi.”
Sbuffai, silenziosamente continuando a fissare una piccola crepa nel pavimento che aveva attirato la mia attenzione.
Da quanto diavolo stava parlando quel vecchio ?
Tanto non se lo stava fissando nessuno perché, ovviamente e giustamente, a nessuno importava veramente della ragazza nuova.
“Vediamo dove potrai sederti per il resto delle lezioni..” disse, attirando leggermente la mia attenzione.
Cercai Shannon con lo sguardo e vidi che vicino a lei c’era seduto il suo ragazzo, Brian così mi girai in cerca di Lexi e la trovai accoccolata a Zacky allora, disperata, cercai Johnny ma mi accorsi a malincuore che era seduto vicino al gigante dai capelli neri, che mi pareva di ricordare si chiamasse Jimmy.
Allora mi assalì il panico.
Tornai a fissare la crepa.
Come si chiamava quel ragazzo.. Matthew.. Matt..
“SANDERS.” Annunciò il professore e sentii il mio cuore fermarsi “E’ libero il posto vicino a te ?” chiese, ma non ricevette risposta.
Dopo qualche minuto, con la coda dell’occhio, vidi il ragazzo dagli occhi verdi alzare lo sguardo terrorizzato come se avesse compiuto un reato.
“SANDERS ?” lo richiamò il professore.
“C-cosa ?” chiese, con la voce tremante.
“Il posto di fianco a te, è libero ?” continuo il professore, picchiettando nervosamente con il dito sulla cattedra.
Non sapevo più se la mia testa mi diceva “NO” o “Sì” all’idea di finire vicino a quel ragazzo.
Rimasi in attesa, come tutta la classe.
“Oh.. OH, s-sì, sì, certo.” Rispose Matt.
“Perfetto, allora prego, signorina White, si accomodi vicino al signor Sanders.”
Deglutii e, senza alzare lo sguardo dal pavimento, mi incamminai tra i banchi verso l’ultimo posto in fondo.
Ero quasi arrivata ma un piede sbucò lateralmente da sotto un banco facendomi cadere di faccia sul pavimento.
Perfetto, primo giorno con figura di merda.
La classe esplose in una fragorosa risata, sentii le mie guance ribollire e quando tirai su la testa per vedere chi mi aveva fatto lo sgambetto mi ritrovai faccia a faccia con una biondona tutta naso, ricoperta di trucco che rideva sguaiatamente.
“Ti sei fatta la bua ?” mi chiese, con una voce stridula da far schifo.
“No, ma se mi alzo ne farò a te.” Annunciai, furiosa.
La bionda sgranò gli occhi e mi disse “Tu non sai contro chi ti sei messa, ragazzina.”
Stavo per ribattere ma una mano abbastanza grande entrò nel mio campo visivo, la seguii fino a raggiungere il viso dolce di Matt contratto in un espressione preoccupata.
Titubante afferrai la sua mano e lasciai che mi tirasse su, raccolsi il mio zaino dal pavimento e mi incamminai, seguendo Matt, fino all’ultimo banco.
“ORA BASTA, FATE SILENZIO O COMINCIO A METTERE 2 A TUTTI.” Gridò il professore riportando l’ordine ed il silenzio, mentre mi mettevo seduta.
“Psst, Effie, tutto bene ?” mi sussurrò Johnny, lo guardai e abbozzando un sorriso, annuii.
Vidi Shannon e Lexi dall’altra parte della stanza furiose poi presi a fissare il banco.
Sentivo lo sguardo pesante di Matt su di me.
“Ti sei fatta male ?” chiese, sottovoce, dopo un po’.
“No, grazie per avermi tirata su.” Sussurrai, poi mi girai ad afferrare un quaderno e una penna ed iniziai a scrivere tutte le frasi che mi venivano in mente, come al solito.
Tirai fuori l’iPod e mi infilai una cuffia, stavo per mettere l’altra poi ci ripensai e mi fermai con la cuffia a mezz’aria.
Ero un gesto che ero abituata a fare con Lexi e Shannon ed ero curiosa di vedere la reazione che avrebbe avuto quel gigante con le fossette e, inaspettatamente, reagì proprio come Lexi e Shannon, afferrando una cuffietta e portandola all’orecchio.
Con mio stupore tutte le canzoni che avevo nell’iPod gli piacquero, le conosceva tutte.
Dopo qualche minuto, Matt mi passò un foglietto su cui c’era scritto: Allora, “chiacchieriamo” un po’, da quanto conosci Lexi e Shannon ?
Scrissi e gli passai il foglietto: Da quando avevamo cinque anni, tu ?
Rimase un po’ fermo, poi scrisse e me lo ripassò: Circa quattro anni. Cazzo, quindi è praticamente una vita che le sopporti, COME FAI ?
Dopo aver letto alzai leggermente lo sguardo per vedere la sua espressione e lo trovai con un enorme sorriso stampato in faccia, con le tenere fossette ben fisse nelle sue guance, arrossii e tornai al foglietto: Effettivamente.. ma ne vale la pena.
Matt lesse, annuì poi mi ripasso il pezzetto di carta: Ti hanno mai parlato di noi ?
Risposi in fretta: Sì.
E che ti hanno detto ?
Sorrisi, era curioso come un bambino: Beh, ovviamente mi hanno parlato prima di tutto dei loro ragazzi. Shannon è tutta un “è bellissimo, è dolcissimo, è bravissimo, è così figo, è così perfetto” e ogni tanto “è uno stronzo, è un coglione ma lo amo” e boh, la mia idea su di lui me la sono fatta; è il classico finto-gradasso con un cuore enorme. Poi Lexi ha passato ore a parlarmi di Zacky, di quanto si assomigliassero, di quanto si sentisse bella e giusta tra le sue braccia, di quanto fosse bambinone e anche bellissimo. Mi fermai, sospirai e ripresi a scrivere: Poi mi hanno parlato di Johnny che è un po’ il piccolo tenerone del gruppo, sempre pronto ad aiutare tutti e mi hanno detto che ha una cotta gigantesca per –appunto- il gigante, Jimmy, che è anche lui cotto di Johnny e allora proprio non capisco perché non si dichiarano. Comunque, di Jimmy mi hanno detto che è un po’ strano ma una volta che riesci a prenderlo dal lato giusto, diventa una di quelle persone che non vuoi mai rischiare di perdere. Mi hanno parlato anche di te.
Finii di scrivere e glielo passai.
Lo vidi tutto impegnato a leggere poi prese a scrivere: Oh la storia di Jim e Johnny è luuuuunga, c’è tempo, te la spiegherò. Cosa ti hanno detto di me ?
Scoppiai a ridere portandomi subito una mano davanti alla bocca per non farmi notare né dai compagni né dai professori poi, quando fui sicura che nessuno mi aveva sentita, tornai a scrivere: Te lo racconterò, c’è tempo.
Gli passai il foglietto poi tornai al mio quaderno, sorridendo.
Sembrava veramente tenero e sincero come le mie amiche l’avevano descritto.
L’ora di matematica passò in fretta , appena suonò la campanella mi alzai, seguendo Matt e raggiunsi gli altri che erano corsi in corridoio.
“Ora, si va a pranzo poi due ore e siamo liberi!” annunciò Zacky che aveva deciso di farmi da guida turistica.
Sorrisi affiancando in fretta Johnny che era l’unico dei ragazzi con cui non mi sentivo a disagio e con cui avevo parlato tantissimo durante le prime due ore di lezione.
“Allora, come ti è sembrata la classe ?” domandò Jimmy, affiancando Johnny dopo poco.
“A parte la troia bionda, non male.” Dissi, scatenando una risata generale.
“Quella è Valary, la sorella di Michelle Di Benedetto.” Mi disse Shannon, con voce acida, da dietro le mie spalle.
“Oh, la famosa troia.” Aggiunsi, sovrappensiero.
Shannon mi aveva raccontato di Michelle che cercava sempre di portarsi a letto Brian da quando si erano messi insieme e mi aveva parlato anche di Valary che continuava a provarci con Matt nonostante lui non avesse nessuna intenzione di avere qualcosa a che fare con lei.
“Elizabeth.” Mi sentii chiamare e mi girai, seguita da tutto il gruppo.
Valary Di Benedetto, affiancata da quella che dedussi essere Michelle e da altre due platinate, camminava verso di me sui suoi enormi tacchi.
Passò vicino a Matt e se lo mangiò con gli occhi poi si fermò vicinissima a me.
“Mi è sembrato, e spero di aver capito male, che tu prima mi abbia fatto una minaccia.” Gracchiò.
“Non ti è sembrato” dissi, imitando la sua voce “Era proprio una minaccia.” Conclusi.
“Forse non sai chi sono io.” Disse lei, sempre più acida.
“Oh, sì che lo so, la tua fama ti precede.” Presi un profondo respiro poi incrociai il suo sguardo “In giro si dice che sai usare bene quelle belle labbrone piene di rossetto, e non per parlare, e si dice anche che la dai via per poco.” Sentii ridere poco dietro Valary e vidi Brian con una mano davanti alla bocca che cercava di trattenere una risata.
Valary sgranò gli occhi poi fece un passo verso di me “COME CAZZO TI PERMETTI, RAGAZZINA” alzai una mano come a chiedere silenzio poi parlai “La tua fama ti precede ma mi permetto di informarti della mia, sono stata espulsa da due scuole femminili per rissa e da un collegio femminile per aver frantumato il naso di una bionda contro lo spigolo di marmo della finestra della presidenza quindi, ti prego, VALARY DI BENEDETTO, stammi lontana se tieni al tuo enorme nasone.” Detto ciò mi girai e ripresi a camminare, seguita da Johnny e gli altri mentre Valary si portava, sconvolta, una mano sul naso per coprirlo.
“OH MIO DIO, EFFIE, SEI STATA FANTASTICA!” gridò Zacky, affiancandomi.
Sentii le mie guance bollire “Non ho fatto nulla di che..” sussurrai, sorridendo.
“NULLA DI CHE ?” aggiunse Jimmy, saltellando “QUELLO ME LO CHIAMI NULLA DI CHE ? HAI APPENA SMONTATO LA TROIA PIU’ MONTATA DELL’INTERO ISTITUTO!”
Scoppiai a ridere.
“Era questo che intendevo quando vi ho detto che Effie vi sarebbe piaciuta.” Disse, ridacchiando, Shannon.
Arrivammo nella mensa e prendemmo tutti mangiare, i ragazzi riempirono i loro di vassoi di qualsiasi tipo di cibo ed io presi una mela e una bottiglietta d’acqua, poi li seguii fino ad un tavolo in fondo alla sala.
Mi misi seduta tra Johnny e Matt.
“Dov’è il tuo pranzo ?” chiese Jimmy.
Indicai la mela.
“E mangi solo quello ?” mi chiese, sconvolto, Zacky.
Annuii.
“Spero scherzi!” aggiunse.
“No, non ho molta fame.” Sussurrai, arrossendo di nuovo.
“Oh.. chissà come fai..” disse pensieroso Jimmy, prendendo poi il gigantesco panino che aveva preso.
Diedi un morso alla mela poi notai che Matt mi stava guardando, mi girai e lui si voltò di scatto verso il suo vassoio.
“Ehi, Effie, posso chiederti una cosa ?” disse Brian ed io annuii.
“Quella rosa sulla tua gola, ha un significato ? E chi te l’ha tatuata ? E quando l’hai fatta ?”
“Ehi ehi ehi” cominciai “Avevi detto una cosa, non un interrogatorio!” tutti scoppiammo a ridere, poi io ripresi a parlare “Ha un significato ma te lo spiegherò più avanti, me l’ha tatuata una mia cara amica e l’ho fatta l’anno scorso.” Sorrisi.
“Wow! Hai altri tatuaggi ?” chiese, curioso, Matt.
“Sì.” Tagliai corto.
“Facci vedere!” disse, insistente, Brian.
“Magari più tardi.” Sviò Shannon, ricevendo un mio sorriso in risposta.
“Come mai ti fai chiamare Effie e non Elizabeth o Liz o Beth ?” chiese, con la bocca piena, Zacky.
“Elizabeth è un nome da vecchia riccona e lo odio, mi fa schifo e per quanto riguarda Liz e Beth, beh, sono le abbreviazioni più comuni per il nome Elizabeth e non mi piacevano.” Dissi, dando un altro morso alla mia mela.
Continuammo a chiacchierare del più e del meno poi, finito il pranzo, Johnny mi si avvicinò mentre stavamo per uscire “Ora tecnicamente avremmo le ultime due ore di letteratura ma la professoressa non c’è, è andata via prima quindi abbiamo due ore buche, io penso di andare in biblioteca, tu cosa farai ?”
“Credo me ne tornerò a casa.” Sussurrai, sorridendo.
“Oh, beh, stasera sei dei nostri, vero ?” chiese Jimmy, sbucando dal nulla.
Rimasi in silenzio, non avevo mai ricevuto inviti ad uscire da nessuno che non fossero Shannon o Lexi che giunsero subito in mio soccorso vedendo il disagio stampato nei miei occhi.
“Ovvio che è dei nostri!” annunciò Lexi, abbracciandomi.
“Passiamo a prenderti noi stasera.” Concluse Shannon.
Annuii poi Lexi, Shannon, Brian, Zacky, Jimmy e Matt uscirono dalla sala salutandoci.
Io e Johnny ci incamminammo verso la fine del corridoio chiacchierando del più e del meno.
“Bene, qui a destra c’è la biblioteca, a questo punto ci vediamo stasera.” Mi disse Johnny, abbracciandomi.
Ricambiai l’abbraccio e sussurrai “S-sì, a stasera”.
Percorsi il corridoio fino alla fine ed uscii da scuola, girai a sinistra infilandomi le cuffiette nelle orecchie e camminai fino a casa.
Arrivata a casa infilai le chiavi nel cancelletto, percorsi in fretta tutto il vialetto e poi aprii di corsa la porta e, senza salutare, mi lanciai al piano di sopra.
Ero seduta sul letto con la musica a palla e il computer sulle gambe quando il mio cellulare vibrò nella mia tasca attirando la mia attenzione.
Aprii l’sms che mi era arrivato e lessi “Ehi, Effie, sono Matt. Spero di non aver disturbato. Shannon mi ha detto di chiederti se va bene uguale se passo a prenderti io stasera, per uscire, dato che lei sta a pranzo da Brian con Lexi e Zacky e quindi andranno direttamente da lì.”
Rimasi qualche istante a fissare il cellulare, maledissi la mia migliore amica, poi digitai una risposta “Certo, nessun problema. Sai dove abito ?”
La risposta arrivò subito “Sì, me l’ha spiegato Shannon. Passo per le 19.00, va bene ?”
Sorrisi “Più che bene, come devo combinarmi ?”
Qualche istante poi il cellulare si illuminò “Oh come vuoi, andremo prima sulla spiaggia che danno una specie di festa e mangiamo li, poi quando ci saremo annoiati ce ne andremo al solito pub a bere e ascoltare un po’ di musica.”
Digitai in fretta una risposta “Perfetto, allora a stasera.”
La risposta arrivò subito “A stasera :)”
Buttai il telefono sul letto insieme al computer poi mi alzai di corsa ed andai a rovistare nell’armadio.
Non sapevo che mettermi e stavo per entrare nel panico.
Non ero abituata ad avere amici e ad uscire di sera, ero abituata a starmene da sola chiusa in casa e ad uscire solo quando mi invitavano Lexi e Shannon.
Eppure il mio mondo stava per cambiare ed anche alla grande.
Lo sapevo, era qualcosa che mi sentivo dentro, come un campanello d’allarme, come una vocina che gridava “Effie, le cose cominciano a girare, la vita non sarà più la stessa.” E nonostante la cosa mi spaventasse perché, diciamocelo, i cambiamenti spaventano sempre, non vedevo l’ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tremaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaate, gente, sono tornata *Fulmini e saette in sottofondo(?)*
Sì, proprio così.
Sono qui di nuovo e COME AL SOLITO scrivo degli Avenged Sevenfold, i miei ammmmmmmori.
Sentivo la mancanza di una storia con i miei cinque scemi e mi mancava avere qualcosa da fare durante le giornate(?)
Quindi, boh, eccomi qui.
Spero vi piacerà,
Somuchlove,
Sah. 

  
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