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Autore: Aven90    11/02/2014    1 recensioni
A come Aven, naturalmente! Questo conclude la super long che avevo in cantiere, ma niente sarà più imprevedibile di così: tutta da leggere e da commentare, conclude in bellezza questo viaggi che mi ha colpito molto anche come autore!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball A'
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Goku rimase fermo, immobilizzato da quella domanda.

Oltre a lui, erano rimasti solo Vegeta e Piccolo.

Era finita: era questione di secondi, e Majin Freecell avrebbe cancellato per sempre gli Z Warriors dall’Universo.

I sentimenti che crescevano dentro i tre erano molto simili, ma nessuno di loro sarebbe mai stato disposto a morire umiliandosi, tenendo dunque alta la loro dignità.

Il guerriero più sconvolto di tutti era Vegeta: l’aver appena visto il figlio sventrato della maggior parte dei suoi organi interni l’aveva sfibrato, tanto da riportarlo allo stadio normale, vittima anche di uno stato catatonico.

Non capiva il motivo di quell’accanimento. Chissà, forse al demone creato dalla diabolica mente del dottor Gelo piaceva soltanto divertirsi.

Oppure era un pazzo assetato di sangue, esattamente come lui prima di incontrare Bulma.

Se nemmeno Kakaroth poteva fare nulla contro di lui, essendo stato riconosciuto da lui stesso come il numero uno, allora nemmeno il tanto decantato re dei Saiyan avrebbe potuto anche solo sfiorarlo.

Per quel che riguardava Piccolo, era pronto a morire combattendo, ma non capiva come sarebbe riuscito a portare con sé anche Majin Freecell, né se ci sarebbe riuscito.

Quella sensazione di impotenza aveva accompagnato i tre fino a quel momento.

“Che noia… vi state sottovalutando, credo. Avanti, che dite di un attacco di massa? Oppure gradite davvero il fatto che vi possa distruggere con un colpo solo?”

A quelle parole, seguitò un momento di silenzio.

Lugubre. Rotto solo da una lieve brezza la quale non fece altro che peggiorare le ferite che riportavano i tre.

Dopo tutto quel tempo, Majin Freecell non sembrava aver riportato grossi danni, e ora che aveva deciso di scatenare tutta la sua potenza, stava sottoponendo l’intero pianeta a un terremoto perpetuo, che dava l’impressione di un’imminente esplosione, peraltro impossibile, perché quel pianeta era stato modificato.

“Allora! Non abbiamo tutta la giornata!” incalzò il demone vedendo che i tre non avevano nessuna voglia di farsi ammazzare.

“Gettate così la spugna? Non è da voi, ragazzi!” proseguì, leggermente petulante.

“Non riesci a capire come ci sentiamo? Neanche la Genkidama ti ha fatto danno! Lasciaci pensare, almeno!” disse Goku, senza realmente capire ciò che stavo dicendo, affranto com’era dalla perdita dei suoi due figli.

Goten e Gohan erano lì, assieme,e tenendosi per mano per sempre, nella grande strada della disperazione.

Non era affatto sicuro che i due avrebbero trovato la pace anche nell’Aldilà, perché Majin Freecell era capace di distruggere anche quella dimensione e dominarla incontrastato per tutta l’eternità.

Era davvero finita.

“Allora lasciami colpirvi!”. Majin Freecell era pronto per conferire loro il colpo di grazia, ponendo fine a quello strazio; quando all’improvviso apparve una figura.

“KAIOHBITH! SPOSTATI! NON PERMETTERÒ ANCORA UNA VOLTA CHE GLI DEI KAIOH DIANO LA VITA PER I MIEI INTERESSI!” supplicò Goku, con le lacrime agli occhi. Non sentiva di meritarsi quell’ennesima grazia divina.

Ma la Fusion si girò sorridente verso di lui. “Stai tranquillo, Son Goku, e non ti succederà niente. Ti sei dimostrato superiore agli dei, in tutto e per tutto, e per questo vogliamo premiarti dandoti la possibilità di bere l’Acqua Sacra dalla Fiala”

Vegeta sbuffò “Tsk! Come sempre tutte le fortune!”

Goku non riusciva a capire: che cosa poteva conferire, una semplice acqua?

“Non riesco a comprendere” rispose con sincerità.

“Togliti, Kaioshin o chi per lui, o coinvolgerò anche te!” chiamò Majin Freecell, col colpo in canna.

Kaiohbith non rispose e il demone controbatté lanciando la sfera rosa che avrebbe dovuto distruggere i tre guerrieri rimasti, ma quella andò a collidere con una misteriosa barriera protettiva che protesse chi si trovava al di là.

“Incredibile… in condizioni normali, ci avrebbe colpito tutti, quindi presumo che quest’acqua sia il Liquido Divino che si trova nel pianeta dei Kaiohshin” disse Piccolo.

“Esatto” rispose la divinità. “Sfortunatamente, si può usare solo una volta, e quindi abbiamo dovuto decidere come e quando e se usarla, perché se dovesse capitare un altro problema di questa entità, non potremmo più usufruirne. Voglio dire, noi possiamo berla ma non ci conferirebbe una forza spropositata limitandosi a proteggerci, ma se bevuta da un mortale vivente la Potenza si sprigionerà in lui, portandolo al rango di Onnipotenza”

“E qual è la fregatura?” chiese brusco Vegeta.

Kaiohbith non rispose subito.

“Potresti morire, Goku” disse quasi con rammarico.

Ma al Saiyan, per com’era fatto, non importavano le conseguenze: se c’era una sola speranza, anche flebile, di poter distruggere Majin Freecell che in quel momento si arrabattava per varcare la barriera invisibile che lo stava fermando come non era riuscito a fare nessuno, se vi era una sola speranza, Goku si sarebbe aggrappata a quella.

“… D’accordo. Berrò la Fiala” disse.

Piccolo non poteva che essere d’accordo con la decisione presa. Vegeta sbuffò irritato: se fosse morto per colpa di quell’acqua, non se lo sarebbe mai perdonato.

“Sapevo che avresti accettato” disse Kaiohbith. “Ma permettimi di ricordarti che…”

“Lo so, lo so” tagliò corto il figlio di Bardack. “Se morirò, non tornerò mai più in vita”

Piccolo deglutì. Già il fatto di averlo fra loro in quel preciso momento andava al di là delle probabilità logiche, perché il Saiyan aveva avuto in dono la vita dal Sommo.

Ma il modo in cui l’aveva detto avrebbe potuto far pensare un profano che a Goku non interessava vivere o morire. Niente di più sbagliato.

Goku amava la vita, il cibo, gli allenamenti, la moglie, i figli e il cibo, e proprio per quello avrebbe donato la vita. Per ciò per cui lottava.

Ecco la grande differenza fra bene e male.

Goku afferrò la Fiala, ascoltando attentamente il sottofondo delle esplosioni che si susseguivano fuori dalla barriera. A quanto pare, stava reggendo.

Era calda al tatto, e una vaga luce rischiarava l’altrimenti azzurro colore.

Se l’avesse bevuta, avrebbe ottenuto un grande potere, che andava usato una sola volta nella storia.

Se però non avrebbe retto alla pressione, sarebbe morto, lasciando il mondo mortale e quello immortale in un guaio che nessuno avrebbe potuto più fermare.

I Kaiohshin stessi hanno reputato nella persona di Son Goku, e in nessun’altra, il migliore soggetto per far ingerire l’Ultima Carta.

Se avesse fallito, i morti che riposavano sotto i suoi piedi non avrebbero trovato la pace eterna, ma l’Inferno sarebbe diventato l’unica dimensione accettata ovunque.

Ma le Fiamme dell’Inferno non avrebbero mai prevalso, di questo Goku ne era convinto.

Ecco perché avrebbe bevuto in un sol sorso e sopravvissuto subito dopo.

Stappò la boccetta e bevve come pianificato.

La prima impressione fu un immenso bruciore alla lingua, come se avesse ingerito del tabasco senza preavviso.

Lasciò cadere la Fiala a terra, toccandosi la gola per sentire meno dolore.

Il bruciore si estese agli occhi e allo stomaco.

“Lo sapevo, lo sapevo…”. Kaiohbith si stava strappando i capelli e chiuse gli occhi, non osando guardare.

Goku cominciò a tossire ad avere alcuni spasmi involontari.

Si piegò in avanti provando una fortissima nausea, accentuata dal dolore di stomaco che stava già provando. Aveva anche i brividi da febbre.

A quota 39 di temperatura, Goku assunse un colorito rossastro.

A quota 40, il rosso divenne porpora,

a 41 di febbre, perse tutto il rossore e divenne bianco latte.

Dentro di sé non sapeva cosa pensare, accettando tutte quelle reazioni come venivano, senza opporre resistenza.

O forse era proprio quello che voleva l’Acqua?

Son Goku… cominciò a sentire dentro di sé, a 45 di febbre.

“Sì, sono io! Per favore, dammi la forza e non uccidermi!” Si ritrovò a dire, senza che neanche l’aveva pensato prima.

Son Goku, non temere. Io sono l’Acqua Eterna del Pianeta dei Kaiohshin. A te e a te solo è stata concessa di berla fra i mortali, e ora capisco la fermezza del Kaioshin dell’Est di somministrartela. Hai davvero uno spirito candido più della neve, ma allo stesso tempo è profondamente turbato, analizzò la voce.

“È vero… sto per morire, i miei figli sono morti, i miei amici sono morti e stavolta non sono in grado di difendere il mio pianeta” confessò il Saiyan.

Non sono d’accordo. Tu hai il potere dentro di te, dovevi soltanto trovarlo e avere fiducia in te stesso. Ma adesso lascia che ti guidi verso un futuro più radioso di quello che riesci ad immaginare… ma per consentirmelo di fare, devi riuscire a superarmi, disse l’Acqua, riferendosi ai sintomi che gli stavano pervenendo.

“D’accordo… lotterò contro di te e ti supererò!” rispose Goku, trovando quella sfida allettante. Era un combattimento così diverso dal solito!

Ma ci era abituato. Contro Broly aveva affrontato il sé Saiyan che era stato sepolto nella sua coscienza dopo la botta in testa avvenuta ai tempi di quando era un neonato, in quel momento invece stava lottando contro il sé affranto e pessimista.

Chiamò a sé tutte le cellule della sua volontà, per affrontare tutti uniti quel nemico che lo stava abbattendo.

Cominciò ad urlare e a trasformarsi in Ohzaru, pur senza Luna od Onda Bluetz.

Dall’esterno, Kaiohbith, Piccolo e Vegeta erano sconvolti.

“Oh, accidenti…” commentò il re dei Saiyan.

Persino Majin Freecell interruppe il suo assedio per osservare la mutazione inaspettata, che dal punto di vista di Goku tanto inaspettata non lo era, poiché aveva preso possesso di tutte le sue cellule Saiyan e cominciò ad affrontare a viso aperto l’Acqua Sacra, che era disposta a lasciarsi dominare, ma prima doveva verificare che il futuro vincitore avrebbe dovuto essere degno di lei.

La versione Ohzaru assunse un pelo bianchissimo, inedito fino ad allora.

“Che cosa può significare?” chiese Piccolo, a vegeta e a Kaiohbith.

“Non lo so…” rispose il dio, ma Vegeta socchiuse gli occhi e tentò di riflettere: “Secondo me, Kakaroth sta provando una nuova trasformazione in Super Saiyan, sempre che esista”

Nessuno conosceva Kakaroth meglio di Vegeta, o forse erano solo le sue cellule Saiyan che parlavano per lui. In fondo, fra simili ci si intende, e non poté negare a sé steso che se l’avesse ingerita lui, probabilmente avrebbe tentato di affrontare le varie malattie distruggendo i propri limiti.

   
 
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