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Autore: _Black 10    11/02/2014    6 recensioni
{Erotica-Romatica} {BanGaze dedicata a Kori no tamashi}
Due ragazzi, stessa squadra, ma di rango differente.
Si amano a vicenda, ma qualcuno dei due potrebbe capirlo troppo tardi.
Ma quel giorno....potrebbe succedere qualcosa.
*Angolo Autrice*
Shalve a tutti!
Questi imbarazzante BanGaze è
dedicata alla mia amica Reby!
Le parti più hot saranno segnate in rosso
così chi volesse saltarle (può farlo liberamente)
Ciaoooooo.
Ps. Scusate i vari cambi dei tempi verbali (passato, presente e futuro) ma non sono ancora allenata sui verbi e sbaglio di continuo.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~It's never too late!~
La fresca brezza accarezzava i capelli dell'albino intendo a chiudersi il giubbotto per il troppo freddo, camminava a testa bassa mentre giocherellava con le mani nelle tasche e ripensava al momento in cui le sue labbra avevano sfiorato quelle del tulipano rosso, ma...come poteva Nagumo sperare che lui potesse ricambiare il suo amore? Però le cose andavano esattamente così, entrambi avevano scoperto di amarsi, ma il mondo intero sarebbe stato contro di loro, a partire dai suoi genitori fino a finire ai genitori del Tulipano. Appartenevano a due diverse stirpe di sangue, non potevano permettersi tutta questa libertà di amarsi.
''Suzuno...'' qualcuno pronunciò il suo nome e appena l'albino si sentì chiamare si girò incontrando un paio di occhi rossi, il suo viso era adornato da dei bellissimi capelli biondo oro lunghi fino alle caviglie.
''Afuro...'' sussurrò l'albino a sua volta.
''Che cosa succede?'' chiese continuando la frase rimasta in sospeso.
''I nostri genitori ti stanno cercando, rivogliono a casa il loro primogenito.'' viene avvisato Suzuno.
''Afuro ma ti rendi conto di quello che dici? Parli come un damerino inglese, a me non me ne frega niente se i nostri genitori sono una delle più ricche famiglie, mi stanno rompendo le scatole.'' urlo l'albino contro il biondo.
''Eh comunque sono fuori solamente da dieci minuti.'' continuò addolcendo il tono verso il fratello.
''È tutta colpa sua se tu sei cambiato.'' sussurra amaramente Afuro. L'albino capisce a chi si riferisse e si trattiene dallo sferrare un pugno al fratello.
''Torniamo a casa.'' ordina il maggiore. Il minore non proferisce parola, ma si limita ad annuire; durante il tragitto nessuno dei due osa aprire bocca, finché non si trovano davanti ad una porta dai cardini massicci, era da sempre una porta strana (nonostante esiste da più di un secolo si manteneva ancora forte e possente.) Appena il maggiordomo li apre si recano in camera da pranzo, dove i loro genitori li aspettano per pranzare.
''Oh cari! Finalmente siete tornati.'' esordisce la giovane madre. È una donna stupenda: dai capelli neri e lunghi come quelli di Afuro e gli occhi rossi, insomma era uguale al figlio minore.
''Figlioli, sedetevi.'' tuona la voce più rude del padre. Un uomo severo e senza cuore, interessato soltanto ai soldi, ma che per la moglie farebbe di tutto persino morire su due piedi. È  un uomo magro e slanciato, ha i lunghi capelli neri raccolti in un codino basso ed ha il viso adornato da uno spunto di barbetta e da un pizzetto corto che rendeva il tutto più bello insieme ad un paia di labbra carnose. Sentito l'ordine del padre i due ragazzi decisero di accomodarsi a tavola, iniziando a pranzare e a discutere sulla giornata.
''Allora piccoli, com'è andata la scuola?'' chiese la mamma guardando i due ragazzi mentre assaporava la sua porzione di spaghetti con il caviale.
''Io ho preso dieci al compito di matematica e nove a quello d'italiano.'' si vanta il minore, lui è il migliore in campo scolastico, mentre Suzuno è il migliore in un campo da calcio ma anche Afuro lo è altrettanto. Insomma, lui era migliore di Suzuno (almeno questo è quello che sostiene l'albino). Afuro è l'idolo della madre e l'erede perfetto del padre.
''E tu Suzuno? Quando inizierai a vivere la tua vita seriamente?'' chiede il padre. L'albino irritato da quell'affermazione/domanda si alza e sbatte le mani sul tavolo, ma subito dopo capisce che no ne vale la pena litigare, così decide di rimettersi il giubbotto e andare a fare una passeggiata lungo il fiume.
*****
Il tulipano dai rossi capelli è stato mandato dalla madre a pescare un pesce perché gli è venuta questa strana voglia. Nagumo è contentissimo di questa richiesta, la madre  ultimamente è molto malata e ne lui e ne la sorella minore possono permettersi di comprarle medicine, ma fanno quello che possono lavorando. Per puro caso Hikari (la sorella minore) lavora alla pescheria della città, ma appena Nagumo arriva non la trova così domanda a Endou (ovvero un collega di Hikari) dove fosse finita la sorella.
''Endou, hai visto per caso mia sorella?'' 
''Si, l'ho vista andare fuori con un ragazzo.'' dice tranquillamente. Immediatamente Nagumo sfreccia sull'asfalto e raggiunge un vicolo ceco, dove Endou gli ha suggerito di andare a controllare, quello che vede è al dir poco raccapricciante: un ragazzo dai lunghi capelli sta cercando di spogliare Hikari.
*****
Hikari era andata tranquillamente in pescheria, quando un ragazzo dai lunghi capelli la blocca e la porta in un vicolo ceco.
''Ciao bambola! Ti va di divertirti?'' gli chiede e Hikari disgustata e spaventata si dimena dalla sua presa.
''Lasciami andare, per favore.'' chiede innocente la piccola.
''Prima spassiamocela.'' detto questo l'estraneo l'afferra per i fianchi e la sbatte al muro iniziando a strusciarsi contro di lei. La povera bambina impaurita non sa che cosa fare, è ancora piccola e indifesa, non è in grado di difendersi. Lo sconosciuto le strappa la parte superiore della maglia (facendola restare in reggiseno) e inizia a baciarle il collo.
''Se non vuoi morire, ti conviene lasciarla stare.'' tuona la voce che riconobbe subito come ''la voce del fratello.''
******
''Fratellino...'' dice con occhi supplichevoli la sorella, mentre quel bastardo continua a baciarla e a toccarla da per tutto. Preso dalla rabbia Nagumo si scaraventa su quell'essere, e senza che il rosso se ne accorgesse fece sbattere a Hikari la testa al muro.
''Non toccare mia sorella.'' urla Nagumo prima di sferrare un gancio destro sul volto del ragazzo, un altro e un altro ancora....lo stava massacrando, ma all'improvviso la situazione si rivoltò e Nagumo ricevette una serie di calci, per fortuna di lì passava qualcuno, che sarebbe corso ad aiutarlo.
''Nagumo..'' urla una voce familiare, è quella di Suzuno che dopo pochi minuti si fionda sullo sconosciuto riempiendolo di pugni e cacciandolo via a calci. L'albino si avvicina al tulipano e gli afferra la mano.
''Grazie Suzuno..'' lo ringrazia Nagumo. I loro occhi si fissavano, stanno facendo una battaglia invisibile che solo loro due potevano sentire, i loro cuori battono all'unisco, le loro labbra si attraggono, Nagumo prende coraggio e decide di annullare le distanze con un bacio, non è un bacio cattivo ma è uno di quelli dolci e pieni di amore. Nessuno osava interrompere quel momento così magico, ma Nagumo si ricordò poco dopo della sorella. Appena si stacca dalle morbide e carnosa labbra di Suzuno, si gira verso la sorella e vede che ha una ferita alla testa sanguinante.
''Hikari...Hikari ti prego svegliati.'' chiede il fratello triste e disperato.
''Nagumo, aspetta un attimo.'' dice l'albino poggiando la testa di Hikari sulle sue gambe, si strappò un pezzo di giacca e le fasciò la testa per fermare lo scorrimento del sangue.
''Questo dovrebbe fermare l'avanzamento eccessivo di sangue.'' dice Suzuno prendendo la piccola in braccio.
''Dove abitate?'' chiese.
''In cima alla collina.'' rispose Nagumo esterrefatto dal comportamento dell'albino, il povero rosso si ritrovò a pensare che a lui non fosse piaciuto quel bacio, stava per incamminarsi e seguire Suzuno, ma quest'ultimo si fermò senza mai girarsi.
''Ah! Per tua informazione, quel bacio mi è piaciuto davvero.'' detto questo continuò per la sua strada, era davvero successo? Possibile che il freddo Suzuno abbia un cuore? Infondo anche lui è umano.
Finalmente erano giunti a casa di Nagumo.
''Mamma, aprimi sono io.'' dice il tulipano al citofono.
''Certo tesoro.''risponde la mamma.
Appena la porta gli fu spalancata, Suzuno rimase a bocca aperta.
La casa del suo amico/ragazzo era molto modesta: all'entrata vi erano un divano, una televisione e una tavola (per pranzare.) Uno dei suoi più grandi vizi era quello della curiosità, ma venne richiamato dal tulipano.
''Suzuno, vieni.'' gli sussurra per poi continuare.
''Non voglio che mia madre veda Hikari in queste condizioni, nasconditi e portala sopra in camera mia.'' gli suggerisce e l'albino acconsente.
Inizia a camminare per la piccola casetta e trova subito la stanza del tulipano, forse perché sulla porta c'è un insegna con la scritta ''Stanza di Nagumo'' abbassa lo sguardo e nota che al centro della porta c'è una scritta ''Perdete ogni speranza o voi che entrate''
''Ecco ci mancava solo la scritta infernale.'' sogghigna Suzuno. 
Decide così di lasciar perdere la camera di Nagumo e di portare la piccola Hikari, nella sua cameretta dove vi è un altra insegna con scritto ''Stanza di Hikari'' e sotto c'è scritto ''E se la vita non ti sorride, tu falle il solletico.'' quella sicuramente doveva essere una bambina molto solare pensò. Con un calcio spalancò la porta e adagio Hikari sul suo lettino, poi si guardò intorno e la camera che lo circondava era interamente dipinta di rosa. Ma era troppo curioso, voleva vedere la stanza di Nagumo, così senza pensarci due volte chiuse la stanza di Hikari e entrò in quella del tulipano. Lo shock fu talmente tanto da farlo quasi svenire, la stanza era tutta rossa con delle folgori di cartone giallo pendenti dal soffitto (il tetto della camera sembrava una vera e propria notte in tempesta) subito dopo notò delle sue foto appese dietro la porta.
''Dov'è Hikari?'' domandò facendo la sua irruzione Nagumo.
''In camera sua.'' rispose Suzuno.
''Dobbiamo parlare.'' replicò il rosso.
''Cosa si tratta?'' domandò a sua volta l'albino.

''Allora: dobbiamo capire cosa proviamo l'un per l'altro e...''iniziò il tulipano, ma Suzuno lo interruppe con un bacio, all'inizio un bacio casto ma con il passare dei secondi divenne sempre più passionale.
Come avevano potuto in tutti questi anni ignorare il loro amore? Anzi, come aveva potuto Suzuno non amarlo?
''Ah Suzuno!'' gemette Nagumo quando l'albino gli infilò una mano fra i capelli e accavallò una gamba sulla sua. I baci continuavano, ma Nagumo non resistette più così con una mano strappo di dosso i vestiti a Suzuno, entrambi rimasero in boxer.
Nagumo continuava a massaggiare il membro del suo ragazzo, finché non lo vide ben'eretto.
''Ti amo.'' sussurro il tulipano.
''Anche io.'' rispose l'albino.
Nagumo si divertiva a far soffrire Suzuno penetrandolo con più dita: uno, due, tre....poi si decise, si avvicinò al buchino e lo penetrò con tutta la sua virilità, assicurandosi di non fargli tanto male.
''Ah!'' gemerono entrambi. Una volta finito il lavoro, Suzuno afferrò saldamente il membro del più piccolo e se lo mise in bocca, i gemiti di Nagumo venivano soffocati  da Suzuno, per paura che la mamma e la sorella del rosso potessero sentire. La serata continuò e entrambi erano esausti.
''Come ho fatto a non capire prima che ti amavo? Forse ora è troppo tardi.'' chiese Suzuno addolcendo il timbro della voce.
''Non è mai troppo tardi.'' sussurrò Nagumo prima di lasciargli un bacio bagnato sulle labbra.
Quella fu la prima e una delle tante serate che passarono insieme, quei due si amavano davvero tanto.
*Angolo di un'autrice in imbarazzo*
Shalve a tutti!
Piaciuto il capitolo?
A me no (troppo volgare)
però è un regalo che dovevo fare alla mia
Reby, quindi. Bé vi lascio con due disegni fatti
da me, (ovviamente scelti da Rebbina-sempai.) che
sinceramente a me non mi convincono per niente (fanno schifo)
{Scusatemi se i disegni sono troppo grandi, ma se li metto piccoli non si vedono}



 
  
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