Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _Wild_Heart    11/02/2014    1 recensioni
E i miei amici ci hanno provato tante volte a dirmi che non dovevo farmela piacere, che non dovevo pensare a lei; ma io non ci riesco.
Non è mica colpa mia se è così perfetta.
Sospira nel sonno.
È veramente adorabile quando dorme, soprattutto perché fa delle strane smorfie col viso che sono anche più buffe di quanto non sia lei in realtà.
Mi porto le mani dietro la nuca e mi metto a pensare.
A come sarebbe se stessimo insieme; a come sarebbe se stessi con qualcun'altro; a come sarebbe se non l'avessi mai incontrata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Something.

Quando entro nella sua stanza è ormai sera e il sole tramonta. Il cielo ha assunto la stessa tonalità di arancione che hanno le pareti della sua stanza. Sta dormendo ed è bellissima. Mi ricordo di quando la vidi la prima volta in treno; e ricordo di aver pensato che non avevo mai visto una creatura più aggraziata, elegante e bella di lei. Stranamente c'è un disco in vinile messo su e, con la puntina che è rovinata, la voce del vecchio George Harrison risulta farfugliata e ricorda vagamente paperino. Sorrido al solo pensiero. Si è sempre lamentata del fatto che il suo giradischi sia ormai da sostituire. Mi mancano le sue lamentele. Mi manca tutto di lei. Solo il fatto che ormai si trovi a pochi metri da me mi mette agitazione, ma nonostante tutto prendo coraggio. Non sono venuto qui per niente. Mi siedo sulla parte libera del letto facendo attenzione a non svegliarla; non voglio che mi veda ora.
Ha gli occhi chiusi e le ciglia chiare le si posano sulle guance pallide con grazia e con la luce del sole a volte diventano quasi trasparenti; amo il pallore della sua pelle.
La sua bocca è socchiusa ed emette sbuffi caldi; amo le sue labbra rosee e carnose e il fatto che non stiano mai serrate.
I capelli biondi si spargono sul cuscino, formando delle strane spirali alle punte - anche se alcuni le coprono la fronte; amo i suoi capelli biondi.
Ora che ci penso ho sprecato le ultime quarantotto ore della mia vita a pensare ad almeno un difetto che la caratterizzasse, ma non ho trovato niente che riuscisse a non farmela piacere. Per quanto sia strana, goffa, impacciata, buffa, lunatica, imprevedibile, irrazionale, impulsiva, distratta, sbadata ed impertinente io la amo. La amo. Mi fa strano ripetere queste parole anche solo nella mia mente. Forse la cosa che mi sconvolge maggiormente è che non sono mai riuscito a dirglielo in faccia. E non per paura che mi rifiutasse, ma perché lei mi ha sempre visto come un amico. Il suo buono e caro migliore amico. È veramente come si dice nei film; quando ti innamori di una delle tue migliori amiche non ne esci più. È la friendzone; non ci si può fare niente. Chiudo gli occhi e mi sdraio accanto a lei. Ha addosso una veste bianca, molto simile a quella che ha indossato qualche giorno fa per venire al mare. Profuma di arancia e vaniglia, come sempre. È una delle mie fragranze preferite da quando lei ce l'ha addosso. Ogni volta che la sento da qualche parte, quegli occhi verdi da cerbiatto mi tornano in mente. Sono come un'ossessione, per me. E i miei amici ci hanno provato tante volte a dirmi che non dovevo farmela piacere, che non dovevo pensare a lei; ma io non ci riesco. Non è mica colpa mia se è così perfetta. Sospira nel sonno. È veramente adorabile quando dorme, soprattutto perché fa delle strane smorfie col viso che sono anche più buffe di quanto non sia lei in realtà. Mi porto le mani dietro la nuca e mi metto a pensare. A come sarebbe se stessimo insieme; a come sarebbe se stessi con qualcun'altro; a come sarebbe se non l'avessi mai incontrata. Forse sarebbe meglio. Non starei qui a rimuginare sull'esperienze passate, mentre osservo la ragazza che amo dormire al mio fianco ignara della mia presenza. È una bella atmosfera, quella che si è creata. Sarebbe romantica se lei fosse cosciente e se io avessi il coraggio di dirle ciò che provo.
«Beth?» la chiamo a bassa voce, sperando che in qualche modo mi senta anche se so che ha il sonno molto pesante. Intanto guardo il soffitto; la verità è che non riuscirei a guardarla mentre apre gli occhi e un'espressione confusa si fa spazio sul suo volto. È ancora addormentata. Porta entrambe le braccia sotto al cuscino e libera il volto dai capelli.
«Ancora cinque minuti» farfuglia nel sonno. Sorrido. Vorrei che sapesse che sono stato io a chiamarla, invece di sua madre. La voglia di abbracciarla in questo momento è irrefrenabile; la voglia di sentire il suo corpo stretto al mio, i suoi capelli che mi solleticano il naso perché è troppo bassa e le sue braccia che mi stringono i fianchi mentre affonda il volto nella mia maglietta.
Perché deve essere sempre tutto così complicato? Perché non posso essere come Harry? O Louis? O Zayn? O Liam? - ecco, lui magari no, che da quando si è fidanzato è diventato un caso perso. Sospiro.
«Sai? - dico come se Beth fosse partecipe della conversazione - io la vedrei bene una storia con te»
Sia chiaro: dico queste cose perché sono sicuro che non possa sentirmi. Ecco perché ogni secondo mi volto a guardare se è ancora addormentata. È una sorta di prova generale, quella che sto facendo. Se riesco a dirglielo mentre dorme ci riuscirò anche quando sarà sveglia. Basterà non guardarla negli occhi.
«Il fatto è che proprio non riesco a dirtelo» mormoro passandomi una mano sulla fronte. Le giornate si sono allungate ed il sole è ancora a metà dietro l'orizzonte. Mi piace così tanto, il tramonto; almeno tanto quanto mi piace Beth. Sono l'accoppiata vincente.
«Se mi dicessi come posso fare sarebbe tutto più facile!» la rimprovero. Poi scuoto la testa. Adesso parlo anche da solo; mi sono proprio rimbecillito. Mi volto verso di lei. Ha il viso rilassato ed è davvero stupenda. Non mi stancherei mai di dirlo e di pensarlo. Le accarezzo una guancia d'istinto; quando i nostri corpi entrano in contatto un brivido mi percorre la schiena. È per la sua pelle morbida e liscia; ho sempre adorato sfiorarle una mano o il volto.
«Sei bellissima» sussurro mentre sorrido. Si sta svegliando. Si muove scoordinatamente sul materasso e fa leva sulle braccia per alzarsi. Aggrotta le sopracciglia mentre aspetta che i suoi occhi si abituino alla luce. Poi mi vede ed io desiderei sparire; è adorabile con quell'espressione confusa sul volto. Sorrido e le passo una mano sulla spalla.
«Che ci fai qui?» domanda con la voce ancora impastata dal sonno. Mi stringo nelle spalle, mentre sento che le orecchie mi vanno a fuoco. Vent'anni suonati e ancora arrossisco.
«Sono venuto a trovarti, ma dormivi e non volevo svegliarti» spiego risoluto. Beth annuisce e si strofina gli occhi con le dita. Poi si passa convulsamente una mano fra i capelli per cercare di dar loro un senso. Non preoccuparti... vorrei dirle sei perfetta anche così. Ma le parole mi muoiono in gola quando la vedo sorridere. Ha gli occhi talmente cristallini che quasi riesco a specchiarmici e a vedere quanto sono paonazzo in viso.
«Qualcosa non va?» domanda premurosa. Scuoto la testa e guardo in basso. Stranamente la piega dei miei jeans è diventata la cosa più interessante da osservare. Beth sa che c'è qualcosa che non va; mi conosce troppo bene per non capirlo. Infatti poco dopo si para davanti a me con le gambe incrociate. Una ruga d'espressione che le forma un solco fra le sopracciglia.
«Guarda che a me puoi dirlo» dice poggiandomi una mano sulla gamba. Osservo prima la mano e poi lei ed inizio a tremare. È peggio se fa così. Sento che da un momento all'altro potrei esplodere e mettermi a gridare. La guardo negli occhi. È arrivato il momento di dirglielo? Deglutisco il groppo che ho in gola e poi è un momento. Mi sporgo verso di lei e la bacio; così, di getto. Se non mi vuole mi manderà via con un calcio nel di dietro, altrimenti si vedrà. Ma mentre le mie labbra sono appoggiate sulle sue - calde e morbide e che sanno di cioccolato - lei rimane immobile. Letteralmente; non si sposta di un centimetro. Lentamente l'idea che a lei non interessi un emerito cavolo dei miei sentimenti mi attraversa la mente. Ecco, bella scemata. E ora? Possiamo restare amici penso tra me e me, mentre mi allontano lentamente da lei. Non ha gli occhi sbarrati o le sopracciglia aggrottate. Mi guarda ed io guardo lei. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo. So che vorrebbe dire qualcosa, ma non lo fa perché è troppo imbarazzata. Le sue dita candide e affusolate si torturano fra loro, levando e mettendo in continuazione l'anellino d'argento che le circonda l'anulare. Sorrido guardando le sue mani giocare. Ma poi mi chiedo cosa ci sia da sorridere, visto che la persona che amo ha appena rifiutato un mio bacio. È andata così; se non ci avessi provato non l'avrei mai potuto sapere.
«Niall, io...» prova a dire, ma le parole le muoiono in gola. Le porto una mano sull'avambraccio e lo stringo. È in quel momento che lei alza lo sguardo e lo fissa nel mio. I suoi occhi brillanti sono caratterizzati da un velo di malinconia.
«La verità è che ti amo» dico semplicemente. Mi alzo dal letto e recupero le mie cose. Ora sono molto più leggero; probabilmente adesso non mi vorrà più vedere, ma io ho fatto quello che andava fatto. Non mi sembrava giusto continuare a mentire. Si alza anche lei per accompagnarmi alla porta, ma si ferma dietro di me e mi abbraccia posando la guancia sulla mia schiena. Chiudo gli occhi e mi godo quella sensazione; se proprio non la rivedrò almeno un bel ricordo voglio averlo.
«Grazie» sussurra contro la stoffa fina della camicia e il suo respiro mi solletica il collo. Something è ancora in riproduzione e, sebbene non abbia mai amato quella canzone, sono sicuro che dopo oggi diventerà una delle mie preferite. Sorrido e mi volto verso di lei. Non capisco davvero perché mi stia ringraziando. Perché l'ho baciata? Perché le ho detto che la amo? O perché non ho preteso niente da lei dopo quel bacio? Ma la risposta arriva qualche secondo dopo. Anche se Beth non dice niente capisco finalmente che tutti quei mesi di finzione non sono serviti a niente.
Perché ora lei è qui.
Perché ora io le ho detto che la amo.
Perché ora lei non mi odia come pensavo che avrebbe fatto.
Perché ora le sue labbra sono di nuovo sulle mie.


-
Allora, innanzitutto volevo dire che questa è la prima one-shot della mia vita (lo so, sembra strano). Non voglio dire niente sulla storia perché non saprei cosa dire. Non sono brava coi commenti e cose varie, specialmente se riguardano qualcosa che riguarda me in prima persona (?)
La canzone in questione (Something) è questa. Se volete ascoltarla, fate pure!
Spero vi piaccia e a presto! :)
Buona vita!
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Wild_Heart