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Autore: jaredvojce_    11/02/2014    2 recensioni
le parole di chi dopo tante lotte molla, le parole di chi perde una guerra morendo da soldato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao mamma.
Quando leggerai questa lettera fa' attenzione a non bagnarla con le lacrime altrimenti l'inchiostro si scioglie e non avrai più niente di me.
Hai già letto i primi due righi e io intanto sono a terra, sull'asfalto umida d'inverno circondata di sangue, il sangue che esce dalla mia testa che con l'impatto avrà liberato nell'aria tutte le mie speranze e i miei sogni, tutte le favole che mi leggevi e tutte le lezioni di storia che mi aiutavi a memorizzare, quelle lezioni che la mattina seguente ripetevo a scuola e quando ti dicevo il voto tu mi abbracciavi.
Ah i tuoi abbracci, quanto mi mancheranno mamma..
Ma non disperarti, tu devi crescere Elena, che ha solo cinque anni ed è troppo piccola per capire.
Troppo piccola per capire che sua sorella non c'è più.
Cinque anni non bastano per sapere che la ragazza che giocava con lei non l'abbraccerà più al ritorno dall'asilo.
Ma dille che sono partita, che ora sono in un bellissimo posto e un giorno verrete a trovarmi.
Scusa.
Scusa se quella vita che nasceva in quella lontana mattina di Settembre si è interrotta bruscamente.
Scusa se dopo il mio battesimo, la mia cresima, la mia comunione adesso devi organizzare il mio funerale.
E non piangere.
Non piangere quando la bara bianca lascerà la chiesa della nostra città
Quella città che amavo, ma che diventò troppo cattiva per me.
Sii forte mamma, quando entrerai nella mia camera.
Quando vedrai il mio viso da bambina attaccato alle pareti, quando leggerai le scritte in inglese sull'armadio.
Traducile mamma.
Traducile e scopri tutto il dolore che portano quelle parole scritte nella lingua che amavo, quella lingua che mi dicevi mi avrebbe dato un futuro, un futuro per la quale saresti stata fiera di me.
Aprilo.
Quel diario blu nella libreria.
E leggi, leggi quello che mi hanno fatto.
Leggi in che modo mi hanno distrutta.
Solo allora capirai che non avevo freddo quando mettevo e felpe anche d'estate, non vomitavo perchè avevo il virus, e non rimanevo a casa perchè non mi andava di uscire.
Capirai che il mondo è sbagliato, proprio come lo ero io, capirai che i Beatles ad alto volume servivano per coprire le mie lacrime acide.
Acide come la mia personalità.
Acide come il nomignolo che mi attribuivano
Ma non piangere mamma quando ricorderai le serate quando guardavamo Harry Potter sdraiate sotto le coperte, non piangere quando leggerai gli insulti che mi sentivo dire ogni giorno.
Non piangere quando saprai com'era difficile la mia vita.
Come odiavo me stessa..
Come odiavo la gente.
Ecco perchè ora sono schiacciata a terra come quel gioccatolo che comprasti a Noemi alle bancarelle estivi.
Ecco perchè il vento soffia sui miei capelli che mi stiravi la domenica mattina.
Ecco perchè sulla scrivania c'è quel foglio che recita le ultime parole che le mie dita hanno scritto.
Quelle dita le cui unghie mi tingevi di azzurro perchè non sopportavi che le colorassi di nero.
Nero come la mia vita.
Nero come i miei vestiti.
Nero come l'eyeliner che in prima media mi proibivi di mettere.
Nero come l'inchiostro della penna con cui mi firmavi le giustifiche.
Nero come i miei occhi dopo la caduta verso l'inferno.
Mamma io ero troppo diversa per questo mondo, ero troppo complicata.
Ero troppo strana.
Troppo poco.
Mamma non piangere.
Mamma non correre verso la casa abbandonata del nostro quartiere, ormai la mia vita si è spenta.
Come la lampada sul mio comodino che mi spegnevi quando mi addormentavo leggendo.
Spenta come la lucetta verde sul router quando passavo troppo tempo su internet.
Mamma non piangere.
Mamma neanche Dio può salvarmi ora che i miei occhi si chiudono lentamente.
Quindi le domeniche in cui mi trascinavi a messa non sono servite a niente, così come i lunedì in cui mi mandavi al catechismo.
Io maledivo Dio!
Maledivo il giorno in cui mi mise in questo schifo.
Non pregare dopo la mia morte mamma, nessuno può salvarmi.
Non farlo mamma.
E scusa se non ero brava a scuola.
Scusa se i miei temi non erano abbastanza felici per la mia professoressa.
Scusa per le volte in cui ti chiamavo fingendo il mal di pancia perchè odiavo stare in mezzo a quella gente che mi detestava.
Chissà se domani sul mio banco al posto dello zaino viola ci saranno dei fiori.
Sciocchezze.
Non se ne sono mai sbattuti di me.
O forse è vero che la gente ti ama solo quando sei morto
Chissà se ora la prof di matematica mi toglierà quei due perennemente stampati sulle mie verifiche.
Due come le ore che sono passate da quando sono morta mamma.
Mamma non piangere
Un giorno ci rincontreremo.
Mamma non correre, fuori piove.
Piove e le goccie mi bagnano il viso che pian piano sbianca.
Mamma ti prego.
Ricordami per sempre come la figlia che hai voluto.
Mamma ti amo
Mamma non piangere.
 
  
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