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Autore: terrastoria    16/06/2008    6 recensioni
“Nonno…”
Se c’è una cosa che accomuna tutti, che non sia l’amore, quella è proprio il dolore
[Terza classificata alcontest sui personaggi dimenticati indetto da ragazza_innamorata]
Buona Lettura
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Konohamaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una bara

E’ con piacere che vi presento la fan fic che ho scritto per il concorso sui personaggi dimenticati indetto da ragazza‑innamorata.

Il personaggio che ho scelto è Konohamaru.

Buona Lettura a tutti

 

Disclaimer: i personaggi di questa fan fic non mi appartengono, sono opera del maestro Kishimoto.

 

Buona Lettura

 

 

Rain and tears

[A small tribute for a child in the pain’s day]

 

 

Una bara.

Soltanto una bara.

 

Tutto un popolo.

Per la prima vera volta si ritrovarono tutti sotto la stessa porzione di cielo.

 

Un cielo rabbioso.

Così contrastante con l’uomo che tutti stavano definitivamente lasciando…

 

Il silenzio.

Innaturale, divino, esperante silenzio.

 

Era arrivato il giorno del dolore.

 

E se c’è una cosa che accomuna tutti, che non sia l’amore,

Quella è proprio il dolore.

 

Per qualcuno era arrivata l’ora, precocemente, di non voltarsi indietro e ricominciare a vivere:

da solo.

 

 

 

- Nonno…

 

 

Le lacrime sgorgarono incontenibili dai suoi grandi occhi di bambino, mescolandosi alla pioggia scrosciante.

 

Plic Plic Plic

 

Pioveva senza interruzioni da tre giorni, come se il terzo Hokage, andandosene via per sempre, avesse portato con sé il sole.

 

- Nonno…

 

Alzò il viso al cielo scuro, lasciando che le gocce rabbiose lavassero via quelle dolorose.

 

- Nonno...

 

 

 

Fu un attimo.

Un lampo di luce nel cuore.

 

 

Urlò al mondo la sua enorme tristezza, con voce roca e rotta dal pianto.

 

- Nonno!

 

Girò le spalle alla folla che piano se ne stava andando, a quella tomba inutile, troppo concreta, senza vita, che non gli rappresentava nulla.

 

E si ritirò dal rito, tremando, gemendo, sfogandosi unicamente con la pioggia la quale, insistente, continuava a martellargli affosso, scalfendogli le minute spalle, quasi a volerlo sfidare per prima.

 

Dal canto suo, Konohamaru, avrebbe accettato, da quel momento in poi, qualsiasi sfida:

Per il suo orgoglio focoso

Ma soprattutto per qualcuno che da qualche parte e in chissà che forma l’avrebbe protetto, come sempre aveva fatto, con affetto e dedizione, sorridendogli pacifico in sogno e rassicurandolo col sole nei momenti bui…

Sempre.

 

E questa convinzione, ne era certo, avrebbe portato avanti ogni sua giornata.

 

 

***

 

 

Una tomba.

Soltanto una tomba.

 

Dove non c’era altro che un corpo.

Soltanto un corpo.

 

Un cielo senza nuvole, puramente azzurro, con il sole alto in cielo,

 una leggera brezza tiepida muoveva piacevolmente le foglie sugli alberi.

L’ideale per colui che aveva ereditato la passione per Konoha.

 

Una lapide.

Con l’immagine della prima dedica mattutina.

 

Il silenzio.

Innaturale, pacifico, dolce silenzio.

 

 

 

Raggiunse la sua prioritaria destinazione, mentre la brezza si divertiva a giocare con i suoi capelli castani, lasciati un po’ crescere negli ultimi tempi.

 

- Un altro giorno è cominciato, nonno.

 

Sotto un cielo azzurro e caloroso si chinò sulla tomba.

L’abbellì con fiori freschi e bianchi, adempiendo ad un suo personale dovere.

 

- Lo vedi che luogo ti hanno fatto? Il più bello che c’è, credimi!

 

Erano già passati dieci anni.

 

Sorrise alla fotografia, raffigurante un volto saggio e sereno.

Gli occhi brillarono di pacifica nostalgia.

 

“Konohamaru!”

 

 

Aveva sempre l'apparenza di sentirne la voce.

Quel tono basso e calmo…

 

Il cuore battè veloce.

Era come se il nonno apparisse, senza forma…ogni volta. Lo percepiva.

 

Congiunse le mani, ormai grandi, e si mise a pregare con tono sommesso.

Quella di rivolgersi agli Dei era diventata un’abitudine che teneva ostinatamente segreta.

Perché Konohamaru, “la copia giovane di Naruto”, con il nonno aveva sempre potuto essere l’essenza di se stesso, senza badare agli occhi del mondo esterno. E continuava ad essere così.

 

“Buona giornata, figliolo”

 

- A presto, nonno.

 

Come ogni mattina, prima di incominciare qualsiasi cosa, baciò la lapide.

Nel silenzio più bello.

Il silenzio del nonno.

 

 

The end…

 

****

 

 

Quasi non riesco ancora a crederci di essermi classificata terza al mio primo contest…


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*_*

Ringrazio di cuore ragazza_innamorata per la puntualità e l’impegno che ha dimostrato, davvero, è stata un’ottima giudice.

I miei più vivi complimenti vanno a Kurenai 88, classificatasi prima *_* e anche alla seconda classificata Hope to Save: bravissime!

Mi complimento già  anche con tutte le altre partecipanti (Talpina Pensierosa, Ayumi Yoshida, Muppello…e le altre): non vedo l’ora di leggere le vostre storie e di commentarle!

 

Grazie a chi leggerà e commenterà.

 

 

 

Un bacio

terrastoria

   
 
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