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Autore: PoisonRain    11/02/2014    5 recensioni
Serie di storie riguardanti Rumpelstiltskin e Belle.
Sia insieme sia separati.
Squarci di vita, pensieri, parole azioni della coppia a mio parere migliore della serie. Spero sia di vostro gradimento.
12-Ninnananna
13-Sentire
14-Rullo di tamburi
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Belle stava sistemando canticchiando il retrobottega, nonostante Rumpelstiltskin le avesse più volte ripetuto che non era più la sua domestica e che c’erano oggetti là dentro che avrebbe fatto meglio a non toccare, tuttavia non poteva rischiare di rompersi l’osso del collo ogni volta che entrava nella stanza, così aveva deciso di riordinare.
Stava ripulendo un vecchio armadio quando vide un pezzo di stoffa azzurro, lo prese, lo rigirò tra le mani e lo osservò estasiata: era l’abito azzurro che aveva al castello Oscuro.
“Dearie che stai facendo qui? Quante volte ti ho detto che non sei più la mia serva e non c’è bisogno che tu pulisca?” disse un uomo in piedi alle sue spalle.
“Rumple guarda! Il mio vestito azzurro, quello che mi hai dato al Castello scuro, era nell’armadio. Io l’avevo perso… e invece ora qui tra le mie mani, come è possibile?”. Domandò la giovane felice e stupita allo stesso tempo.
“Credo che le cose significative, che per qualche ragione perdiamo, trovano sempre il modo di tornare da noi” esclamò lui serio.
Sorrise pensando che, non solo l’abito era tornato da lei, ma anche il suo Vero Amore.
Quel vestito era veramente importante per lei, nella Foresta Incantata rappresentava l’unico oggetto materiale che le ricordava Rumplestiltskin, la tazzina sbeccata era rimasta al Castello, e, quando era stata catturata e imprigionata da Regina, una delle cose che le dispiacevano maggiormente era non avere con sé l’abito che le avrebbe ricordato quel periodo al Castello Oscuro.
Restò inginocchiata a rimirare quel pezzo di stoffa, ricordando come l’avesse ottenuto.

Belle si ritrovava in biblioteca immersa nelle pagine di un vecchio libro, quando un orologio a pendolo suonò le cinque di pomeriggio.
Maledizione erano già così tardi e lei avrebbe dovuto trovarsi nel salone con il the per il suo padrone, invece si era persa nei suoi racconti e ora era in ritardo.
Aveva preparato la bevanda e si stava recando verso il sala dell’arcolaio, ma, mentre saliva la scala, il vestito dorato si impigliò in qualcosa.
Decise di tirare la stoffa, convinta che fosse solo qualche scheggia che sporgeva dalle mensole di legno, ma nonostante i suoi movimenti non riusciva a liberarsi.
Strattonò la parte dell’abito incastrata con forza e un rumore di stoffa squarciata tranciò l’aria.
La ragazza notò con orrore che il vestito era stato incastrato in un vecchio chiodo arrugginito, e il colpo dato per liberarsi lo aveva strappato, non in un punto qualsiasi e insignificante, ma sulla spallina e questa rottura causava che l’abito le scivolasse dal corpo rivelando un seno.
Sempre più sconsolata la giovane decise che avrebbe portato il vassoio con una mano, sperando di non rovinare un’altra tazzina, mentre con l’altra avrebbe tenuto insieme i lembi di stoffa, e successivamente si sarebbe preoccupata di trovare un soluzione a quel danno.
Arrivò al Salone del Castello e le sue speranze che Rumpelstiltskin non si fosse accorto del suo ritardo sfumarono all’istante.
La giovane servì il the velocemente con un unico braccio mentre il folletto la osservava sospettoso.
“Sai dearie, ho notato che oggi continui a fare tutto con un un’unica mano, tuttavia mi pare che madre natura te ne abbia notata di due. Vuoi spiegarmi questa tua ennesima stranezza?” domandò il padrone con tono canzonatorio.
Belle sì stupì che l’Oscuro non si fosse lamentato del ritardo, pensò che fosse di buon umore, così decise di sfruttare l’occasione per chiedere qualche nuovo vestito, visto che quello che aveva indosso era irrimediabilmente rotto.
“Bhe sapete mi sono incastrata in un chiodo e ho strappato l’abito… non è che potete procurarmene un altro?” domandò la giovane.
“Fammi pensare” disse il folletto, appoggiando due dita sulle tempie per pensare, in maniera teatrale “Tu mi stai chiedendo di usare la magia per creare un vestito  poiché sei troppo distratta e distruggi tutti ciò che tocchi?”  
La giovane annui speranzosa, in fondo il suo rapporto con il suo padrone dopo la vicenda di Robin Hood era notevolmente migliorato, inoltre aveva un sacco d’oro che non sapeva come sfruttare, di certo l’avrebbe impiegato per comprarle qualcosa con cui coprirsi.
“Perché invece non vai in giro nuda, così eliminiamo il problema alla radice?” domandò l’Oscuro.
La ragazza lo guardò scioccata, non aveva mai pensato che lui  potesse provare quel certo tipo d’interesse nei suoi confronti, anzi nei confronti di qualcuno, e per poco non rovesciò la sua tazzina rendendola sbeccata come quella del folletto.
“Era uno scherzo” sorrise inquietante Rumpelstiltskin “con il tuo fisico mingherlino andare in giro per il castello senza vestiti ti porterebbe solo a un malanno, rendendoti completamente inutile”
Era uno scherzo, perché non l’aveva capito subito? L’aveva pronunciato con lo stesso tono con cui le aveva detto che doveva aiutarlo a scuoiare i bambini.
Sollevata Belle richiese se avrebbe ricevuto qualche abito nuovo, visto che quello che indossava era ormai inutilizzabile, e il suo padrone le rispose che ci avrebbe pensato.

La mattina seguente mentre preparava  la colazione per il folletto trovò sul tavolo della cucina un pacchetto dalla carta argentata; curiosa, come sempre, decise di aprirlo senza domandarsi a chi fosse destinato quel regalo e quello che trovò le strappò un sorriso.
Era un vestito azzurro, leggermente scollato,  dalla gonna lunga ma non ingombrante, ideale per pulire il Castello Oscuro, era provvisto di sott’abito bianco con le maniche a sbuffo leggermente ricamate.
La ragazza se lo indossò immediatamente, sorprendendosi della comodità e della consistenza di quel pezzo di stoffa: la parte bianca era di un cotone leggero, quasi impalpabile, mentre la parte azzurra era di una lana strana, che tratteneva il calore, ma senza risultare pesante.
Felice, corse all’arcolaio e fece una piroetta su di essa per mostrare al suo padrone il regalo.
“Allora come mi sta?” domandò Belle con un sorriso.
“È solo un abito” rispose il padrone mentre osservava la ragazza senza capire il suo entusiasmo.
La giovane sorrise ancora un volta, pensando alla differenza dei regali ricevuti da Gaston e da Rumpelstiltskin.
Gaston, le regalava un mucchio di cose, gioielli preziosi, abiti opulenti, profumi rari, chiedendole di essere più ben disposta nei suoi confronti; Belle, di buon educazione, accettava tutto con un sorriso, ma quegli oggetti erano per lei privi di qualsiasi valore ed essi finivano puntualmente in un vecchio armadio.
L’Oscuro invece le aveva donato solo due cose: quel vestito e la biblioteca, senza una ragione precisa e senza pretendere da lei nulla in cambio; eppure questi due unici doni erano stati più graditi rispetto a tutti gli altri che aveva ricevuto, avevano un loro valore, poiché, non solo rappresentavano un suo tentativo  di renderle la sua prigionia meno sgradevole possibile, ma anche un modo di dimostrarle un affetto, che tentava di tenere segreto.
Prima di tornare alle sue faccende Belle pose un ultima questione al folletto: “Dove avete preso quest’abito?”.
“Diciamo che è stato fabbricato da un anima disperata” rispose Rumpelstiltskin con una punta di amarezza, senza staccare gli occhi dall’arcolaio.

Era notte inoltrata e la sua governante era ormai andata a letto; l’Oscuro si alzò dall’arcolaio e si diresse verso il camino; tra le mani teneva un pezzo di stoffa azzurro, come gli occhi di Belle, lo osservò un ultima volta, riflettendo sul fatto che la sua magia, per una volta, era riuscita a produrre qualcosa che aveva fatto sorridere una persona senza condurla alla disperazione, prima di gettarlo tra le fiamme.


Buongiorno a tutti, ecco il sesto capitolo della raccolta! Vi chiedo scusa se il capitolo non è all’altezza di quella dei precedenti, è solo che mi esce meglio raccontare i pensieri e analizzare i pensieri dei personaggi, piuttosto che narrare degli eventi. Forse in questo capitolo Rumpelstiltskin non è abbastanza IC, spero di no ma il giudizio sta voi, il fatto è che ho voluto mettere in risalto la sua parte folle quella delle battute macabre e dell’umorismo contorto.
Un paio di chiarimenti: Primo ho voluto fare Belle distratta e sempre fa le nuvole non solo perché da questa idea del telefilm (rompe tazze, cade dalle scale e chi più ne ha più ne metta) ma anche per omaggio alla sua doppiatrice italiana che è la stessa di Ninfadora Tonks (personaggio di Hp che come sapete è piuttosto goffa).
Seconda cosa la prima fase di Gold è una rivisitazione della frase detta da Luna ad Harry nell’Ordine della Fenice.
Ultima cosa Rumpelstiltskin era serio sul fatto di lasciare Belle senza vestiti? Prova già questo tipo di attrazione nei suoi confronti? Sì? No? A voi la decisione. Personalmente io l’ho scritto pensando che l’Oscuro per ora fosse interessato a Belle ma solo dal punto di vista caratteriale, anche se penso non gli dispiaccia vederla in giro nuda per il castello.
Questo è tutto grazie a tutti voi che hanno messo la storia tra le seguite/preferite e chi ha commentato. Un bacio
PoisonRain
P.S. ho modificato il primo capitolo, se volete dategli un’occhiata.


 
  
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