Capitolo 1

Uscii da quella casa che ormai era diventata soltanto una prigione per me, aveva perso tuttto il significato che le davo quando ero piccola, dicevo di volerci vivere per sempre ma mi ricredetti quando quel pomeriggio tornai da scuola e trovai il corpo di mia madre in fondo alle scale. Era pallida, ormai senza vita. Riuscii soltanto a chiamare mio padre, non versai nemmeno una lacrima perchè sapevo che se avrei iniziato a provare dolore non avrei più smesso. 
Ma la mia vita era un continuo dolore, piena di delusioni e di sogni irrealizzabili. Continuavo a crederci, a sperarci perchè mi era rimasta solo quella, la speranza.
Chiusi la porta alle mie spalle e prendendo le cuffiette che avevo messo in tasca mi incamminai verso la mia seconda prigione, un posto dove nessuno mi considerava. 
La musica della mia idola, Demi, era tutto quello che mi era rimasto, lei sapeva come consolarmi e come fare in modo che io potessi andare avanti.
Era ancora molto presto, adoravo la tranquillità che c'era tra le strade di mattina. Il sole stava sorgendo e la leggera brezza mattutina accarezzava il mio viso, facendomi provare quei piccoli brividi per il freddo.
Mi sentivo libera solo quando stavo sola, il mondo si estraniava e rimanevamo solo io e la mia musica.
Arrivai alla fermata del bus e aspettando i cinque minuti che mancavano per il suo arrivo riflettei sulla mia vita penosa. Come avevo fatto a far succedere tutto questo a me? Ero la ragazza più solare, più apprezzata dalla scuola e ora mi ero chiusa in me stessa, nascondendo a tutti il mio lato dolce e comprensivo.
Salii sul mezzo e mi andai a sedere nell'ultima fila, ormai era diventata un abitudine, mi accasciavo sul sedile e guardavo fuori dal finestrino. 
Mi affascinava il mondo esterno, sembrava una meta irraggiungibile che si poteva soltanto osservare, mi ripetevo che dovevo provare in qualche modo a riprendere la mia vita di prima ma non ero abbastanza forte, questa era la verità.
Ero così presa dai miei pensieri che non mi accorsi del ragazzo che si era seduto accanto a me e che mi osservava attentamente.
-Ho qualcosa in faccia?-
chiesi mentre abbassavo il volume della musica un po' troppo alto per sentire la risposta.
-Come scusa?-
rispose lui senza capire.
-Mi stai fissando da più di cinque minuti.. C'é qualcosa che non va?-
dissi fredda e distaccata.
-No, scusa.. Volevo solo cercare di capire a cosa stessi pensando.-
abbasò lo sguardo arrossendo leggermente.
Si girò completamente e mi guardò negli occhi, un vortice di emozioni mi travolse, le così dette farfalle che io definirei più una mandria imbufalita di uccelli iniziarono a sbizzarrirsi nel mio stomaco.
In quegl'occhi azzurri cielo potevo leggere i sentimenti più profondi provati da quel ragazzo, in quel momento vidi tristezza e stupore, distolsi lo sguardo da quel paradiso che mi aveva tanto incantato e cercai di mantenere la calma. 
Avevo le mani che tremavano e sentivo un certo calore sulle guancie, una cosa che mi capitava raramete era arrossire ma quel ragazzo sembrava avermi colpito e stregato, tanto che non riuscivo a controllare i miei ormoni da diciassetenne.
-Io sono Louis, te sei?-
Disse il ragazzo dagli occhi oceano.
-Hope.-
-Piacere Hope, sai sono nuovo qui e non ho avuto ancora la possibilità di conoscere la città.. Ti andrebbe di fare un giro questo pomeriggio?-
-Ho da fare.-
Risposi senza pensarci su,
mi pentii subito appena vidi il suo viso diventare cupo e un'espressione addolcita si fece largo sulla mia faccia.
-Sarà per un'altra volta Louis, oggi proprio non posso, scusa-
Mi alzai dal sedile per dirigermi a scuola, non mi voltai perchè sapevo che avrebbe fatto male alla vecchia Hope vedere di nuovo quegli occhi così belli.
-A dopo Hope!-
Sentii in lontanza queste parole mentre mi addentravo nella calca di studenti. 
La sua voce sfumò quando girai l'angolo e tesi l'orecchio per sentirla ancora.
Entrai nell'aula di storia e presi posto all'ultima fila, accanto alla finestra.
Mi donava tranquillità il fatto di poter vedere tutta la classe, così potevo essere certa che nessuno mi stesse guardando. 
La finestra mi dava la possibilità di sognare, di sognare una vita libera al di fuori di quelle quattro mura.
Ero così assorta dai miei pensieri che non mi accorsi che qualcuno o meglio lui si fosse seduto per la seconda volta accanto a me.
Cosa alquanto strana perchè nessuno in quella scuola aveva mai provato ad avvicinarmisi dopo la morte di mia madre.
-Ehy ciao Hope!-
Disse sfoderando uno dei più bei sorrisi che avessi mai visto.
-Ci si rivede Louis.-
-Abbiamo gli stessi corsi a quanto pare, che fortuna!-
Disse entusiasta, molto più di me perchè non sarei riuscita a mantenere quella maschera che mi ero creata col tempo avendolo così vicino.
Avevo l'impressione che la vecchia Hope non sarebbe rimasta ancora per molto, avrebbe lasciato il posto ad una Hope diversa, ancora meglio di quella che c'era all'inizio.

SPAZIO AUTRICE. 
Ehy ragazze questa è la mia nuova ff. Ne avevo iniziata un'altra ma l'ho cancellata perchè non mi piaceva :( 
Beneeee allora in questo capitolo la protagonista (Hope) si incontra per la prima volta con il nostro Louis, si capisce molto l' effetto che ha lui su di lei, Hope è sicura che cambierà e spera che Louis la possa aiutare. 
Il prossimo capitolo sarà tutto un Louis P.O.V e scopriremo anche le sue emozioni, Hope ha letto la tristezza nei suoi occhi... Chissà perchè.. Lo scoprirete nel prossimo capitolo e per favore lasciatemi una recensione per capire cosa ne pensate della storia. 
-Naima