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Autore: jace draglen    11/02/2014    1 recensioni
La storia tratta del primo apprendista di Eragon dopo che egli ha riformato l'ordine dei cavalieri
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eragon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                      PARTENZA!

< < Cavolo come passano in fretta le giornate volando insieme a te Baen! > > disse Jace guardando il suo drago nero che rispose con un lieve cenno del capo,le sue corna erano diventato molto più lunghe e con loro erano cresciute numerose creste e aculei appuntiti di colore azzurro lungo la schiena,le ali erano molto più possenti, ‘’ricordano molto quelle di un pipistrello’’ disse un giorno l’elfo suscitando la rabbia del suo drago che con voce tuonante tramite il legame mentale aveva detto: *Guai a te Jace! Le mie sono ali potenti e non si paragonano a quelle di un topo cresciuto male,che a forza di osservare la maestosità di noi draghi sono riusciti a volare*.

Si incamminarono insieme verso il palazzo della regina Arya,una volta arrivati lei gli accolse già a cavallo di Firnèn e chiese con voce calma e autorevole: < < Spero siate pronti per partire,il viaggio che ci aspetta non è corto e mi aspetto serietà e pazienza, il nostro sarà solo l’inizio di un lungo percorso per diventare cavalieri > >

< < Arya-elda lei è gia un cavaliere? > >

< < Si,pensavo che tamerlein alla mia mano ti avesse levato ogni dubbio > >

< < Allora perché venite anche voi? > >

< < Visita ad un amico.. > > rispose l’elfa arrossita dalla timidezza.

< < Ah,noi siamo pronti,se vuole farci strada,Altezza >>.

Arya fece un cenno con il capo e Firnèn spiegò le sue immense ali,era grande 3 volte Baen e in men che non si dica si trovava già in cielo.

*Andiamo Baen,riesci a stargli dietro?*

*La domanda è: riuscirà a tenerci lontani?*.

Con un balzo partirono e pian piano arrivarono a toccare le nuvole, Jace non si era mai sentito così bene, ma allo stesso tempo era nervoso *fra pochi giorni inizieremo il nostro addestramento e conosceremo l’eroe di Alagaesia!* pensava, ma teneva schermati i suoi pensieri dai due draghi e la principessa.

In mezza giornata arrivarono a Sìlthrim ma l’elfa obbligò di andare avanti senza soste:

< <  Ci fermeremo a Ceris, non prima, troppa è la strada da fare > >.

La neo coppia non si era lamentata della decisione dell’elfa e Baen non accennava a mollare:

*Dimostrerò a Finrèn che sono il migliore* diceva e Jace lo appoggiava.

Per la sera arrivarono a Ceris dove scesero per riposare,L’elfa aveva una casa imponente,molto più umile rispetto al palazzo di Ellèsmera ma abbastanza da far invidia a chiunque in città.

Appena atterrati Baen e Finrèn vennero accolti da numerosi elfi e un banchetto fu organizzato in loro onore,cibo a volontà per i cavalieri e il permesso di cacciare ai draghi.

La festa durò a lungo poi la regina disse: < < Volete scusarmi ma io e Jace dobbiamo partire presto domani mattina,la strada è ancora lunga > >.

L’elfo annuì e seguì la regina in casa, Baen e Finrèn dormirono chissà dove per ricomparire il mattino seguente.

I cavalieri salutarono il popolo e partirono, come sempre il drago verde in testa e quello nero dietro,sorvolarono il fiume Edda e videro in lontanaza il lago Eldor,dopo varie leghe si fermarono in un immensa collina verde a riposare.

< < Che tipo è il maestro Eragon? > > chiese curioso Jace mentre sedeva con la schiena poggiata a Baen.

< < Molto socievole, ma esigente, è stato il mio maestro per 20 lunghi anni e con lui non si scherza > >.

Il ragazzo notò che anche i due draghi parlavano ma non poté seguire i loro discorsi perché schermati.

La sua curiosità aumentava, non aveva mai visto il cavaliere in azione perché quando si concluse la guerra contro Galbatorix era rimasto nella capitale per la sua giovinezza-40 anni all’epoca-e  il poco che sapeva era solo grazie alla canzoni a lui dedicate dopo la vittoria.

Si sfidarono con la spada smussando le lame,il cavaliere aveva avuto sempre la peggio,la sua tecnica era troppo bassa per competere con Arya e aveva ottenuto solo molti lividi.

< < Pausa,mi uccidi continuando di questo passo > > disse

< < Eragon non sarà cosi clemente,ma ti concedo una pausa solo per il viaggio che ci spetta  > >

Terminata la pausa mangiarono una zuppa di verdure e partirono di nuovo,verso luoghi nuovi per Jace,ormai erano usciti dai territori conosciuti e per lui era tutto una scoperta, vide una catena montuosa molto grande,laghi e fiumi e ogni volta che chiedeva informazioni la risposta era sempre la stessa: < < mio giovane cavaliere, non hanno nome questi luoghi sono sconosciuti > > disse Arya.

Attraversarono un mare che sembrava infinito quando all’orizzonte videro una figura volare,era immensa grande più di Finrèn,Baen era grande tanto quanto la sua coda ma, la cosa che più lasciò Jace senza parole fu il colore azzurro che aveva. Rifletteva ogni tipo di colore e il mare non era che una misera imitazione in confronto al zaffiro delle sue squame, subito esclamarono all’unisono drago e cavaliere:

*< < Saphira > >*.

 

Nota: le frasi scritte tra i segni che vedete sopra sono dette e pensate

Il secondo capitolo di oggi si conclude qui,come avete appena notato i nostri protagonisti sono arrivati a Dras-  Skulblaka e la prima cosa che hanno visto è Saphira,per darvi un’idea,la storia è abientata 30 anni dopo il crollo dell’impero e Saphira è grande quanto Glaedr,nel prossimo capitolo ritroveremo Eragon e nuovi personaggi,quindi alla prossima: Dras- Skulblaka

  
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