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Autore: Stargirl1998    11/02/2014    4 recensioni
- Andiamo a cena? Mi dovrei trovare con gli altri al pub. Dovresti conoscerli visto che probabilmente sarai tu ad accompagnarci.-
- Perché sei così sicuro? -
- Le altre ragazze avevano la faccia perversa di una che si può infilare nella tua roulotte nuda nel pieno della notte. Non è una qualità che si apprezza, in genere, è inquietante. Tu sembri una seria e che lavora. Poi non mi dispiacerebbe neanche tanto se, durante l’anno, ti infilassi nuda nella mia roulotte, non so se mi spiego. -
Fanfic tanto stupida quanto gratificante, una scemenza che scrivo tanto per divertirmi... Recensite anche solo per dirmi che sono deficiente!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aidan Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.A. Salve a tutti!
Solo alcune parole…
 
Umpa Lumpa, Unicorno. (solo per Halfblood :3)
 
Ci rivediamo alla fine…
 
Capitolo 19
 
Il resto del viaggio lo abbiamo passato a ronfare beatamente sui comodi schienali della prima classe, interrompendo ogni tanto i beati sogni per sorseggiare bevande costose di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza, almeno, prima di poggiare il culo sui sedili di questa trappola mortale.
Quando l'uomo che amo mi sveglia, mi rendo conto che c'è qualcosa che non va.
Il rumore che mi ha accompagnato (terrorizzato) per le ultime 23 ore, vale a dire il rumore di qualcosa di grosso sotto il mio culo, non c'è più. La consapevolezza di quello che è appena accaduto si fa strada nella mia mente.
Siamo atterrati. Sono viva. Probabilmente per qualche altro anno, fino a che mia mamma non deciderà che è ora di venire a vivere a Londra con la piccola di casa, diventata la più giovane dotata di Polizer dalla nascita del premio, circa. A quel punto potrò prendere in considerazione di buttarmi dal Tower Bridge e di diventare una creatura radioattiva.
Ma per il momento, ci tengo alla mia vita.
Salto in piedi cercando di abbracciare Aidan (per manifestargli il mio entusiasmo alla testardaggine dei miei polmoni), ma mi dimentico della cintura, che è veramente dura e che, a contatto stretto con la pelle/organi interni, provoca un dolore molto simile a quello di una mano di ferro che gioca a "ti ho preso il fegato". Vagamente dolorante, e con un principio di emorragia interna, decido di slacciarmi la cintura e di scendere dalla trappola mortale con le ali.
-Te l'ho detto che saresti sopravvissuta…-
Aidan me lo sussurra all'orecchio, sorreggendomi con un braccio. Ha l'aria più sveglia di me, ma la prova schiacciante è la macchia di caffè sulla sua felpa. Ho il timore che il suo fegato si stia per autodistruggere. Evito di fare una scenata, e mi accoccolo contro il suo petto, guardando gli addetti dell'aereo porto scaricare i bagagli dalla stiva. Le navette ci stanno aspettando, grazie a Dio. In Nuova Zelanda fa freddo tanto quanto a Londra ed io mi stringo addosso la giacca a vento, del tutto congelata, dopo il tepore dell'aereo.
Nelle navette ci sono pochi posti a sedere, che i galantuomini cedono a noi. Il mio istinto di giornalista è partito, urlando qualcosa sul "Sono tutti qui, aggrediscili e fai loro delle domande". Il mio istinto da fan urla altrettanto forte "Sono tutti qui, aggrediscili e obbligali ad abbracciarti e a consolarti per la fine della tua prima, in ordine cronologico, saga preferita". Ignoro entrambe le voci (che bello, sento le vocine) e decido di dare retta quella reale, vale a dire quella di Orlando.
-Les ti ha detto tutto?-
Mi sfugge il perché mi venga a chiedere una cosa del genere, ora e soprattutto a me.
-Sì, Orlando. Congratulazioni. Posso chiederti perché sei preoccupato e perché mi fissi come se ti avessi ammazzato il gatto?-
-Sei una giornalista…-
Ah, è vero.
-Tranquillo, non ho voglia di perdere la vostra fiducia nei primi cinque minuti… Chiedi conferma al tuo amico, che per la cronaca, mi fotte. Quindi ha abbastanza fiducia in me-
-Scusa Ell- sbuffa e poi si siede accanto a me. Tutta sta confidenza l'ha cagata, ma non sono proprio dell'umore esatto per fare fisime senza sprofondare nell'isterico.
-È solo che ho paura… Dopo Il falso allarme…-
-Lo capisco… Ma metti in ansia anche lei. Ha bisogno di supporto, non di pannolini e di un marito isterico. Senza offesa-
-Niente. Quindi credi che io sia troppo agitato?-
-Vagamente-
-Ma… A me sembra di non aver sbagliato nulla…-
-Orlando. Sei seduto accanto ad una mezza sconosciuta, mezza addormentata, su una navetta dell'aereo porto, a parlare di come dovresti comportarti con la tua moglie segreta incinta. Cogli le anomalie nello schema, fratello? Anche il fatto che io ti abbia appena chiamato "fratello", da una chiara panoramica di quanto io sia fusa. Comprendi, Orlando?-
-Capisco-
-Vai a parlare con tua moglie, e dammi l'esclusiva per lo scoop, come regalo di benvenuto, solo quello del matrimonio. Tienili sulla corda… Te lo avrà detto il tuo agente, no?-
-Qualcosa…-
-Vai a parlare con tua moglie, ora. Credo che il mio ragazzo sia talmente pieno di caffeina da poterti aggredire credendoti Azog-
Orlando sorride e mi da una pacca sulla spalla, andando poi a sedersi accanto a Lesley, accarezzandole i capelli.
-Ell…-
Prevedo una testa mozzata fra tre, due, uno…
-Sì…?-
-Ho bevuto troppi caffè-
-Non mi dire!-
-Credo di sì…-
-DAVVERO?!-
-Ell. Non sei divertente-
-Oh, invece sì. Tantissimo. Da scompisciarsi-
-Hai sonno, Ell?-
-In confronto Biancaneve e la Bella Addormentata sono iper attive-
Apro un occhio e mi trovo davanti uno di quelli di Aidan, con la pupilla talmente sottile che sembra una ciglia di topo in orizzontale.
-Spiegami cosa dovrei fare per farti dormire. Spiegamelo, tesoro, perché mi sfugge. Devo tirarti una botta in testa con il freno a mano di questo aggeggio? Devo farti un'endovena di morfina? Perché, amore, ti devo dire una cosa. Ho finito l'ultima per lavarmi le mani-
-No, volevo sapere se ti andava di fare conversazione-
-L'istinto mi dice che stai scherzando, il cervello ride e dà all'istinto dell'ottimista senza speranza. Amore, non puoi parlare con Deano? Impediscigli di rompere i coglioni a Chiara, la conosco, va a letto con le galline, ma è troppo educata per dirgli di togliersi dalle palle o di farle da cuscino…-
-Sta dormendo anche lui…-
Mette su il broncio da "sono un dolce cucciolo di gatto con grandi occhioni bisognoso di amore" ed io, futura gattara, cedo.
-Cià, parliamo. Quanti caffè hai bevuto, tesoro mio?-
Ridacchia, vagamente compiaciuto, mentre li conta sulle dita.
-Circa quattro. Corti. Nelle ultime… Quattro ore-
Faccio un rapido calcolo. E' l'una e mezza. Ne avremo per circa altre tre ore, prima che io opti per abbandonarlo a se stesso e lasciarmi cadere in un sonno pesante e comatoso.
-E… questa tua improvvisa mossa stupida è derivata da quale connessione saltata nella tua zucca ricciuta?-
-Sto cercando di smettere di fumare…-
L'avevo notato. Stava evitando decisamente l'area fumatori e aveva regalato a Dean il suo pacchetto quasi nuovo, stupendolo non poco. A quanto pare Aidan era possessivo con le sue sigarette.
-E…Questo tuo improvviso moto di pietà peri tuoi polmoni?-
-Nessuna pietà per i polmoni. Ultimatum del medico. O il mio sistema immunitario va direttamente a fan culo senza passare dal via…-
La navette (guidata da un gatto ubriaco), inchioda, facendo volare per terra Adam Brown.
Partono bestemmie a non finire.
-Quando andiamo a dormire?-
E' la richiesta, abbastanza adatta al contesto, di Dom, che ringhia non poco all'autista.
A quanto pare, bisognerà passare un'ora in pullman, poi si arriverà alla terra promessa.
Ripartono le bestemmie.
 
Un'ora, dieci minuti, qualche nanosecondo dopo…
 
Ci hanno fatto scendere dal pullman con il cucchiaino e ci hanno ammassato nell'area parcheggio degli Studios. Tutti sono a dir poco morti, accasciati gli uni agli altri, senza essere pienamente coscienti.
Peter, l'unico sveglio, tiene saldamente un foglio in mano, dove sono scritti i numeri delle roulotte.
Nessuno vorrebbe prestargli veramente attenzione, stanno tutti cercando di capire se l'asfalto è così scomodo come dicono, per dormire.
Ci hanno sottratto le valigie, che hanno già spedito alle roulotte, e ci hanno affidato un numero di assistenti, che ci porterà alla magica area abitazioni, per mezzo di un dannato golf kart.
-Bene signori! Un poco di attenzione prego! Le seguenti coppie al numero di roulotte assegnato. NESSUNO SCAMBIO. Vero Turner? O'Gorman? Chiaro?-
-Cristallino- borbottano i due interessati, scambiandosi l'occhiolino. Il panico mi pervade.
-Quasi tutti voi avrete diritto alla roulotte singola, ma…- (N.D.A. ASSOLUTAMENTE FITTIZIO, IL PRIMO CHE CRITICA VIENE SBRANATO. Sto scherzando, vi amo. Ma non criticate. Per favore. Ho troppo sonno per prenderla costruttivamente.)
-Peter! Taglia. Abbiamo tutti sonno-
-Ehm… Sì- appende il foglio sulla bacheca alle sue spalle, poi inizia a leggere ad alta voce
-Roulotte 1; Martin Freeman;
Roulotte 2; Richard Armitage;
Roulotte 3; Sir Ian;
Roulotte 4; Turner e O'Gorman;
Roulotte 5; Luke Evans,
Roulotte 6, McTavish, Brown…-
Respira profondamente e ricomincia, cercando di mantenere un andamento ritmico, con il solo risultato di farci addormentare di più.
-… Roulotte 26; Bianchi e la nostra Ellie;
Roulotte 27; Monoghan e Boyd, non fatemi pentire di avervi chiamato per… Quello che voi sapete-
Il sorriso che si scambiano i due mi fa pensare troppo male.
Un tipo (che potrebbe essere anche Mr Universo Mondo, per quanto mi riguarda ma ho troppo sonno per indagare) ci carica su un golf kart praticamente di peso, per poi raggiungere la roulotte 26.
 
***
 
Chiudiamo la porta senza tante cerimonie, buttandoci vestite sui letti. Chiara poi cede, e va a farsi una doccia, tirandomi fuori anche il pigiama dal borsone. Mi infilo stancamente il mio idillio felpato, dedicando un angolino della mia testa ad Aidan.
Con chissà quale forza (ogni tanto mi stupisco della mia stupidità), prendo il telefono e guardo la sua chat di whattsapp. Online.
"Buonanotte, bestiaccia. Dormi bene."
Lo visualizza subito e dopo pochi istanti risponde.
"Anche tu, meraviglia. Ti sei ripresa dall'orario delle riprese?"
"Quale… Oh no. A che ora devo smuovere il culo?"
"Dobbiamo; alle cinque."
Guardo l'ora lampeggiante sull'angolo dello schermo. Ore 3:00.
"Andiamo a dormire."
"Già. Notte, amore mio."
"Notte, bestiola."
Circa trenta secondi dopo chiudo gli occhi, ma faccio in tempo a vedere lo schermo del telefono di Chiara illuminarsi.
Dean: "Sogni d'oro, tesoro."
L'unico pensiero coerente che riesco a formulare prima che il cervello si spenga è "Opporcaccia la mieseria schifa. Mi sono persa qualcosa".
Poi, il nulla.
  
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