In questa stanza d’albergo.
Ho ceduto.
[Di nuovo.]
Sono un debole.
Non me ne stupisco.
[Lo sei sempre stato.]
Dovrei smetterla.
[Non ci riesci.]
Doveri dimenticarla.
[E’ troppo difficile]
.Fisso il corpo nudo che dorme accanto a me.
Le giovani curve appena accennate.
[Come le sue.]
Le mani delicate, affusolate e piccole.
[Come le sue.]
La pelle candida.
[Come la sua.]
I capelli rossi.
[Come i suoi.]
Le labbra rosse che sembrano dipinte su quel volto.
[Il sogno prende vita.]
La immagino in questa squallida stanza.
[Lei non ci avrebbe mai messo piede.]
Mi sorride.
[E’ solo un fantasma del passato.]
Allunga una mano verso di me.
[Sai bene che non é vero.]
Le sue labbra si muovono, ma non sento alcun suono.
[I fantasmi non parlano.]
Sembra felice, serena.
[Lo sai il perché. E’ con Lui.]
Il mio cuore si spezza ancora una volta.
[Devi smetterla di pensare a lei]
Allungo una mano verso il suo fantasma.
[Non la prenderà.]
Mi illudo, ancora una volta, di poter rimediare ai miei errori.
[E’ troppo tardi.]
Sento le lacrime pizzicare agli angoli degli occhi.
[Ma non scenderanno.]
Mi sforzo di non mostrare il dolore che provo in questo momento.
[Stupido orgoglio Serpeverde.]
Il corpo accanto a me si muove un poco.
[Non e’ lei.]
Abbasso la mano e lo sguardo sulla donna che ha diviso con me questa notte.
[Non é lei.]
Apre gli occhi, mi perdo per qualche istante nelle sue iridi azzurre.
[Le Sue erano verdi.]
Fa un lieve sorriso e si mette a sedere.
La parrucca scivola dal capo liberando i ricci corvini.
[L’incanto si é spezzato.]
- Sei già sveglio amore?
Mi alzo indispettito.
[Non deve chiamarti amore.]
- Non sono il tuo amore.
Non mi preoccupo di esser nudo.
Prendo i vestiti dal pavimento e mi vesto velocemente.
- Già vai via amore?
Mi volto di scatto e la fulmino con gli occhi.
[Nessuno ti deve chiamare amore.]
- Li conosci i patti: non devi parlare.
Lei si alza ferita.
Si avvolge il corpo con un lenzuolo sbattendosi la porta alle spalle.
[Non sei l’amore di nessuno.]
Allaccio i bottoni della casacca nera.
Sistemo meglio il colletto della camicia e prendo il mantello.
Lo appunto sulle spalle.
[Quelle fibbie a forma di foglie te le ha regalate Lei
per il tuo quindicesimo compleanno.
Il tuo ultimo compleanno che vale la pena ricordare.]
Dal bagno proviene l’inconfondibile rumore dello scroscio della doccia.
Osservo con una stretta al cuore la parrucca abbandonata sul copriletto bianco.
[Sono solo capelli finti...]
Hanno lo stesso colore del sangue che macchia le mie mani.
[Del Suo sangue...]
Mi volto verso l’angolo dove mi é apparso il fantasma di un passato irrecuperabile.
Troppo lontano anche solo per vederne uno spiraglio sbiadito.
[Lily...]
- Questa é l’ultima volta. – momoro continuando ad osservare la parrucca.
[Sai che non é vero.]
FINE
L'angolo di Elena
Ho sempre detto che, dopo l'uscita del settimo libro, avrei scritto solo AU perché la coppia Severus / Lily mi fa proprio schifo. Ma avevo anche aggiunto che averi scritto qualcosa su questa coppia se avessi avuto l'idea buona e che mi spingeva a scrivere senza vomitare.
Fino a qualche settimana fa avevo un'ideuzza per una drabble con incentrata la figura dell'altalena ma non sono riuscita a svilupparla come volevo poi é arrivata questa one shot. Breve e senza troppe pretese. Le frasi in corsivo sono la coscienza e la razzionalità di Severus.
Bene buona lettura e non siate crudeli!