Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: LuxKatoUlisse    12/02/2014    1 recensioni
Lux Black, un ragazzo timido, introverso ma dotato di un grande animo nobile, è cresciuto nel passato dopo che la sua famiglia si è rifugiata nel 20° secolo a causa di intimidazioni da parte di alcune organizzazioni criminali del futuro.
Un giorno Lux, avendo compiuto 17 anni, scopre di provenire dal futuro e, una volta arrivato lì, il ragazzo dovrà affrontare molte peripezie, al fine di salvare la specie umana dall'attacco globale dei Rettiliani, alieni malvagi che da millenni progettano l'estinzione dei terrestri.
Sarà il grande sostegno dei suoi amici più fedeli ad aiutarlo a vincere la più grande battaglia di tutti i millenni.
La fantascienza, il mistero, l'amicizia e l'amore sono i principali ingredienti di questa avventura.
Le descrizioni dell'universo, del nostro sistema solare e di tutte le bellezze del cosmo a noi sconosciuto permettono di entrare in prima linea all'interno di questa realtà multiforme.
La storia, inoltre, è ricca di colpi di scena e di dettagli scientifici, spiegati con incredibile chiarezza e con una tecnica ispirata allo stile degli autori della fantascienza.
I concetti di spazio e di tempo nell'universo di Lux mutano in maniera radicale.
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10
Il vulcano Venus Olympus

 


Studio del prof. Pitt

Lux, Michelle, Alex e John furono convocati nello studio del prof. Pitt, il quale diede loro una nuova missione da compiere:

- Avete una nuova missione di serie A, ragazzi. - disse il prof. Pitt - Fra poche ore un pullman spaziale vi accompagnerà su Venere, in una campagna venusiana situata in provincia di Syon Suette, la capitale del pianeta.
Dovete impedire il risveglio del vulcano Venus Olympus. -
Impedire il risveglio di un vulcano??? - gli chiese stupito Lux - Ma è assurdo ciò, è impossibile!!! -
- Sign. Lux... - gli spiegò il prof. - ... il vulcano in questione è addormentato da 600 anni. Non si sa come ma qualcuno, la settimana scorsa, ha compromesso gravemente la caldera del vulcano, rendendolo cosi più pericoloso che mai.
Il Venus Olympus non è mai stato un vulcano pericoloso, ma ora che ha la caldera danneggiata, sarà dura contrastare il suo risveglio che sarà talmente violento da poter danneggiare anche il nucleo del pianeta. -
- Ma se non sbaglio non ci sono, per fortuna, abitazioni di nessun genere nelle vicinanze dei piedi del vulcano. - fece notare Michelle.
- Cosa potrebbe accadere se noi non riuscissimo ad "impedire" il risveglio del vulcano? - chiese Lux al prof. Pitt.

Il prof. Pitt, facendo sei secondi di silenzio per controllare i suoi battiti cardiaci al massimo, rispose alla domanda di Lux con un tono di voce freddo e teso:

- Cosa succederebbe, ragazzo? Lo vuoi proprio sapere? Ebbene... se il Venus Olympus dovesse eruttare con la caldera gravemente danneggiata, l'eruzione potrebbe far provocare uno spostamento delle placche crostali con una violenza inaudita tale da permettere una rottura chilometrica che andrebbe dal mantello superiore al nucleo.
L'alta temperatura del magma tenderebbe ad aumentare in maniera esponenziale, fonderebbe il nucleo rendendolo instabile e alla fine, nel peggiore delle ipotesi... - e qui il prof. Pitt si fermò tremando dal pensiero sulle terribili conseguenze.
- ... e nel peggiore delle ipotesi? - lo incoraggiò Alex con un'aria tesa.
- ... e nel peggiore delle ipotesi ... - riprese la discussione il prof. Pitt - ... il pianeta Venere esploderebbe, senza lasciare alcuna traccia. -

I ragazzi rimasero senza parole per ciò che disse il prof. Pitt.

- E ci sarebbe anche di più... - riprese il prof. Pitt - ... Ora che ci penso, di Venere ne rimarrebbe qualcosa: dei meteoriti venusiani colpirebbero la Terra e Mercurio, provocando altre vittime e caos totale.
Inoltre l'ordine cosmico del nostro sistema solare, in seguito alla scomparsa di un suo pianeta, avrebbe delle ripercussioni molto gravi con il passare del tempo, anche se ciò non è detto poiché questa rimane al momento solo una teoria;
le conseguenze potrebbero anche rimanere circoscritte su una scala molto bassa. -
- Accidenti... - disse senza parole Lux.
- Per evitare il peggio, ragazzi... - spiegò loro il prof. Pitt - ... dovrete aggiustare una parte della crosta della caldera, raffreddandola con dei tubi di azoto liquido che vi darò in dotazione nella sala delle armi e in più vi darò anche la mia "talpa robotica", un potentissimo trivellatore che vi permetterà di arrivare direttamente alla caldera del vulcano. -
- Woh, che ficata!!! - esultò Lux.
Ma prima che voi ve ne andiate, sarete attrezzati anche di un equipaggiamento di protezione: una tuta speciale in grado di resistere a temperature di 3000° C. L’eruzione del vulcano sarà di tipo Sialica. -
- Sialica? - gridò stupito Lux - Se non sbaglio un’eruzione sialica è anche comunemente nota come "eruzione esplosiva", per via della quantità maggiore del suo contenuto di silice, vero? -
- Esatto!!! - disse il professore.
- Ok prof., faremo del nostro meglio. - gli disse Lux con determinazione.
- Ottimo! - disse il prof. Pitt - Ora andate. -

Detto questo, i ragazzi andarono ad equipaggiarsi nella “Sala delle armi”(secondo piano, situato sotto allo studio del prof. Pitt), dove indossarono degli armamenti speciali in grado di combattere e di fermare l’eruzione vulcanica: 

 

  • un tubo di raffreddamento (Azoto liquido) , collegato ad un generatore a forma di grossi tubi da dietro la schiena;
  • una tuta speciale in grado di resistere a una temperatura di 3000° C;
  • dei caschi protettivi sulla testa;
  • degli occhiali scuri anti radiazioni;
  • iper jet da dietro le spalle per volare.

Scendendo poi giù, verso il garage dell'accademia, i ragazzi presero in dotazione anche la talpa robotica, un grosso trivellatore di 3,00 m, avente un elicoide in avanti, due grossi cingoli come quelli di un carro armato, una corazzatura in grado di resistere al fuoco di armi pesanti e alle temperature superiori ai 3000° C, e un sistema sofisticato di comandi situato all'interno del veicolo; inoltre la talpa robotica la si poteva pilotare dall'interno.
Quando arrivò il pullman spaziale, i ragazzi chiesero il favore all'autista di rimorchiare la talpa robotica, ma questo già aveva preparato gli attrezzi di rimorchio, dato che era già stato informato dal prof. Pitt.

 

Il pianeta Venere

 

Il Pianeta Venere si presentò ai presenti (soprattutto a Lux) ricco di vegetazione, costituito da oceani, nuovi continenti e da un'atmosfera ricca d'ossigeno.
Il pianeta Venere, come Mercurio, aveva uno nuovo strato di ozono superiore a tre volte rispetto a quello della Terra (New Gaia), permettendo cosi un giusto equilibrio di temperatura, nonostante la distanza dal sole.
Fino agli arbori del 24° secolo, Venere risultava un pianeta infernale per via della sua temperatura che arrivava fino ai 460° C, poiché la sua vecchia atmosfera imprigionava i raggi ultravioletti del sole per poi irradiarli sulla superficie; la possibilità di una colonizzazione spaziale sul pianeta era ritenuta impossibile da tutta la comunità scientifica.
Grazie, però, ad Alfred Synton e al nuovo macchinario degli Elohim, tutto ciò venne completamente ribaltato e Venere, "miracolosamente", tornò ad essere un pianeta simile alla Terra come lo era milioni di secoli prima, quando sulla Terra nacquero le prime forme di vita, molto prima dell'era dei dinosauri.


Una volta atterrati sul pianeta, esattamente in una campagna in una provincia di Syon Suette (la capitale di Venere), i ragazzi si trovarono ai piedi di uno dei vulcani più famigerati di Human Nation:

Il vulcano Venus Olympus.

Sulla bocca del vulcano iniziarono a farsi notare delle colate di fumo; l’eruzione era ormai alle porte.
Lux chiese ai suoi compagni:

- Come vi sentite, ragazzi? -
- Sembra una missione molto pericolosa. - rispose preoccupato Alex
- Ragazzi, non dimenticate che questa è una delle missioni di serie A. - fece notare Michelle
- In queste missioni purtroppo si può anche perdere la vita. - disse John con aria preoccupata
- Forse… - disse Lux con aria determinata - Ma non finché ci sarò io. -
- Senza offesa, amico ma te la senti di affrontare un polverone incandescente come quel vulcano? - gli chiese stupito John.
- In queste missioni mi sono reso conto di una cosa. - disse Lux - Queste missioni potrebbero essere garantite da Lady Earth e quindi potrebbero essere fattibili per il nostro livello di combattimento. -
- Sicuro amico, ti credo sulla parola. - disse ironicamente John - Ma noi stiamo parlando… di… ehm… un vulcano arrabbiato, sai com’è fratello? … Questo vulcano un altro po' si infurierà e si rivolterà contro di noi… Per noi saranno cavoli amari, bello. -
- Hai paura, per caso? - gli chiese Lux con un sorriso.
- Io? - gli chiese stupito John - Hahaha, io avere "paura", bello? Ah ha, ma certo che no, fratello, e ora te lo dimostro:
E ORA BELLI ENTRIAMO IN AZIONE!!! -

- Hey, questo lo devo dire io. - gli disse contrariato Lux, rivolgendosi poi agli altri:
- Ragazzi, entriamo in azione!!! -
- Si!!! - risposero tutti in coro.
- Hey, fratello… - Chiamò John a Lux, chiedendogli poi spiritosamente - Da quando sei il nostro capo? -
- Ahhh, ma piantala! - gli rispose Lux seccato.

Attivando gli iper jet, i ragazzi salirono in cielo per arrivare volando sulla bocca del vulcano:
la scena fu emozionante per i ragazzi, soprattutto per Lux il quale, in tutta la sua vita, non aveva mai avuto il piacere di sperimentare di persona tali meravigliose esperienze.

Arrivati sulla bocca del vulcano Lux, attivando il suo chip nel suo cervello, analizzò dal lontano non solo la composizione del magma ma anche il tempo previsto per un eventuale eruzione:
 

  • composizione del magma = magma sialico, alta percentuale di silice;
  • tipo di eruzione = sialica;
  • eruzione prevista tra = 12:24:50 (12 minuti, 24 secondi e 50 primi).

- Ah, bene. - esultò John ironicamente - Abbiamo 12 minuti prima di andarcene all’altro mondo. -
- E piantala John. - gli sgridò Michelle - Non dire baggianate. -
- Hey, biondina, ti ricordo che abbiamo pochissimo tempo per portare al termine la missione, quindi dobbiamo sbrigarci. - fece notare John
- Ecco, appunto! - disse Michelle - Quindi non dire baggianate e pensa a lavorare, per favore. -
- Ragazzi, io avrei un'idea... - propose Lux - ... abbiamo solo 12 minuti di tempo prima che il vulcano erutti. Se congelassimo la bocca del vulcano, forse avremmo più tempo, che ne dite? -

Inizialmente i ragazzi non furono d'accordo con la proposta di Lux ma poi, pensandoci bene, pensarono che ciò potesse essere un'ottima idea.


- Si, è un bel piano il tuo, Lux. - gli disse Alex - Ma dobbiamo fare presto, prima che sia troppo tardi. -
- Giusto! - rispose Lux, rivolgendosi poi ai ragazzi:

- Avete capito tutti il piano? -

- Si!!! - risposero tutti in coro
- Benissimo. - disse sollevato Lux - Attivate l’iper jet e iniziamo a congelare la bocca. Credo che useremo la tecnica della “Sintonia telepatica”. -
- Buona idea, Lux. - si complimentò Michelle.

Detto ciò Lux, Michelle, Alex e John presero le loro pistole di raffreddamento e le posizionarono tutti alla punta;
premendo poi il bottone del caricamento simultaneo, i generatori di raffreddamento dei 4 ragazzi si caricarono contemporaneamente, con scambi reciproci 
di energia, aumentando cosi di quattro volte la potenza delle loro armi.
Puntando le pistole di raffreddamento verso la bocca del vulcano, Lux disse ai ragazzi:

- Ok, ragazzi, al mio tre: uno, due e... -

Una terribile esplosione del vulcano, accompagnata poi da un terribile terremoto di ottavo grado, interruppe il conteggio a Lux.
Lux, accorgendosi del pericolo, gridò ai suoi compagni:

- SPOSTIAMOCI DA QUI , PRESTO!!! -

I ragazzi, con i loro iper jet, si spostarono lontano dalla bocca del vulcano, poiché da essa uscì la lava in eruzione, accompagnata da una nube ardente di Piroclasti:
Polveri, ceneri, lapilli (grandi come sassolini) e bombe (formate da lava semi solida); dopo di che, durante l’eruzione, alcuni piroclasti furono eiettati durante le esplosioni, per poi cadere giù per effetto della forza di gravità.
La lava, con le sue colate piroclastiche, scese a valle ad una velocità impressionante, lasciando di stucco i ragazzi che cercarono di contrastare l’eruzione.
Stupito John chiese a Lux:

- Ma il vulcano non doveva eruttare fra pochi minuti? -

- I dati che ho ricevuto dicevano cosi - rispose con stupore Lux - Mancavano solo 8 minuti e 40 secondi per l’eruzione.
È come se… -
- E come se? - gli chiese Michelle con il cuore in gola.
-  …è come se il vulcano fosse un'entità intelligente, in grado di prevedere le nostre mosse. -
- Ma dai!!! - disse scettica Michelle - Vuoi dire che questo vulcano potrebbe essere una creatura pensante? É ridicolo! -
- É solo una mia supposizione. - disse Lux - Hey, non perdiamoci in chiacchiere. Dobbiamo salvare i venusiani, ecco come agiremo:

Tu, John, gira con l’iper jet in alto intorno al vulcano per raffreddare con la pistola la lava che esce dalle pendici del vulcano. -
- Ok, Lux. - rispose John entusiasta
- Mentre voi due, Michelle e Alex... - disse Lux, rivolgendosi ai compagni - … cercherete di raffreddare la bocca del vulcano, d’accordo? -
- D’accordo! - risposero loro in coro

- Io nel frattempo, usando il mio chip nel cervello, analizzerò la situazione dal punto di vista statistico. Mi raccomando di non respirare la nube ardente, prodotta dall’eruzione, che è tossica; si può morire soffocati.
È chiaro a tutti il concetto? -
- Hey, per chi ci hai presi, per degli ignoranti? - gli chiese stupito Alex - Anche noi sappiamo benissimo queste cose, che ti credi. -
- Scusatemi ragazzi, è solo che non voglio che accada qualcosa a voi. - disse mortificato Lux.
- Tranquillo, caro. - gli disse Michelle con un sorriso - Faremo molta attenzione. -
- Ottimo! - disse contento Lux - Ora andate. -

 


 

Detto fatto John, alzandosi sempre di più in volo con gli iper jet, prese la sua pistola di raffreddamento, la posizionò dove scorreva la lava a valle e, una volta individuata la posizione esatta, azionò il potere dell’azoto liquidò dalla pistola, trasformandosi in seguito in un potentissimo raggio congelante.
Il raggio congelante poi riuscì a raffreddare la lava sialica scendente a valle, fermandola così del tutto; ma dall’altra parte del vulcano altra lava scorreva velocemente.

Cosi John, azionando sempre gli iper jet, fece il giro del vulcano dall’alto, raffreddando strada facendo la lava a valle.
Nel frattempo Lux, dal suo chip nel cervello, analizzò statisticamente il comportamento futuro dell’eruzione vulcanica, ma i dati gli risultavano anomali, nonostante la perfetta efficienza matematica dell’elaborazione dati da parte del chip; alla fine Lux scoprì una cosa sconcertante.
Intanto Alex e Michelle, ignari della preoccupazione appena ipotizzata da Lux, sorvolarono il centro della bocca del vulcano per fermare l’eruzione.
Michelle, fissando negli occhi Alex, gli chiese:

- Pronto? -
- Puoi dirlo forte, baby! - le rispose felice Alex con un tono di voce deciso.

I 2 ragazzi così puntarono le loro pistole di raffreddamento verso la bocca del vulcano, ma ad un tratto accadde qualcosa di imprevisto: il magma iniziò ad assumere una forma insolita, come se da esso dovesse sbucare una creatura mostruosa, o per lo meno cosi sarebbe stato agli occhi dei ragazzi.
Lux registrò con il suo chip un’enorme intensità elettromagnetica, derivare dalle pendici del vulcano, talmente enorme da far mandare in corto circuito qualsiasi comunicazione elettronica; convinto al cento per cento del pericolo Lux gridò a Michelle e ad Alex con tono disperato:

- ANDATE VIA DA LÌ , PRESTO!!!...SCAPPATE!!! -

- Perché?... - gli chiese con stupore Alex

Improvvisamente una tremenda esplosione all’interno del vulcano provocò un'altra imprevista eruzione sialica; Lux vide Michelle e Alex travolti dall’eruzione.
Non poteva credere ai suoi occhi: aveva visto i suoi amici perire in un eruzione vulcanica, sembrava tutto un incubo:

- Noooooooooooooo!!! - gridò disperatamente e incredulo il ragazzo. 

John, udendo il suo amico gridare, scese giù, chiedendogli:

- Hey, amico, perché hai gridato? -
È SUCCESSA UNA COSA TERRIBILE!!! -gridò Lux, mettendosi con disperazione le mani in testa - …come te lo posso dire?!! MICHELLE…. ALEX… LORO DUE… ECCO….SONO.. SONO… -
- Siamo vivi! - rispose una voce femminile

Quella voce infatti apparteneva a Michelle la quale, accompagnata da Alex, si avvicinò a Lux e a John;
Michelle e Alex erano sani e salvi, anche se avevano gli abiti un po’ bruciacchiati con un po' di polvere della nube ardente sulla pelle.

Lux, stupito di ciò, chiese a loro due:

- Come.. come… come vi siete salvati? -
- Semplice: ci siamo solo spostati. - rispose Michelle con semplicità
- Ma io… vi ho visti proprio investiti dal getto violento della lava… non è possibile! -
- Ok, vuoi sapere la verità, Lux? Noi non ce lo ricordiamo sinceramente. - rispose Michelle
- Come sarebbe a dire che non ve lo ricordiate? - gli chiese stupito Lux - Ma mi state prendendo in giro, ragazzi? -
- Mi dispiace Lux… Non so proprio che dirti: noi non ce lo ricordiamo; ci sono delle cose sfocate nelle nostre menti… - disse Michelle con aria desolata.
- Quali cose sfocati? - chiese Lux
- …Non lo so. - ripeté la ragazza, annuendo con la testa.
- La stessa cosa vale anche per me. - disse Alex - L’unica cosa che ci ricordiamo è che eravamo distesi lì, dietro quella roccia. Non lo so eppure eravamo sfacciati, non capisco… -
- … Hey, aspetta! - gridò Michelle, ricordandosi qualcosa
- Cosa c’è? - le chiese Lux.

La ragazza intravide qualcosa nella sua mente, ma la cosa era troppo sfocata per metterla a fuoco, troppo lontana per individuare l’origine.
Michelle sentiva dolersi la testa di continuo; avvertiva nella sua mente un odore un po' particolare, un qualcosa relativo a qualche prodotto chimico.
Michelle disse poi:

- Quando la lava ci ha colpiti… io mi ricordo di aver sentito un dolore… si, me lo ricordo, sentivo la mia pelle bruciare come carne alla brace ma… non capisco.
Noi siamo vivi, giusto?...  -
- Anche io ho sentito dolore, a contatto con la lava. - intervenne Alex - Non capisco come siamo riusciti a sopravvivere. -
- É un mistero. - disse la ragazza.

Improvvisamente l’attenzione dei ragazzi fu richiamata da un altro terribile terremoto di ottavo grado, accompagnato poi da una terza ma spaventosa eruzione del vulcano.
Sulla superficie venusiana si formarono delle crepe spaventose che fecero tremare tutta la zona circostante.
Il magma, una volta uscito dal vulcano, divenne lava, ma assunse di nuovo una forma insolita, indeformabile e instabile.

- Ora basta! - disse Lux - Entriamo nella talpa robotica e partiamo verso la caldera del vulcano. -
- Ok. - risposero tutti in coro.

 


I ragazzi entrarono nella talpa robotica, la attivarono e, grazie all'efficienza dell'elicoide, cominciarono a creare un tunnel sotterraneo.
Lux era alla guida del macchinario e in quel momento il ragazzo ebbe una strana sensazione:
Lux cominciò ad avvertire un senso di avventura che lo aveva preso nell'animo, e con tanto ottimismo, gridò ai ragazzi:

- EVVAI CON L'AVVENTURA!!! -
- Lux, ma sei impazzito? - gli chiese con stupore Michelle.
- Lascialo sfogare, Michelle. - le disse John - Dopo tutto la nostra vita non è poi cosi tanto noiosa. -
- E poi nella vita ci vuole ottimismo per vincere le sfide. - disse contento Alex.
- Avete ragione, ragazzi. - disse convinta Michelle.

Il viaggio durò una ventina di minuti, fino a quando la talpa robotica arrivò nel tunnel sotterraneo che la conduceva direttamente alla caldera del vulcano.
Michelle, dopo aver terminato le parole crociate per ammazzare il tempo, ordinò Lux di fermarsi vicino alla sponda del luogo: una spaziosa e lunga caverna sotterranea, divisa al centro da un fiume di magma.
I ragazzi rimisero le loro tute di protezione e il casco, aprirono lo sportello della talpa robotica e, come i primi uomini sulla luna, appoggiarono un piede sul terreno in stile epocale.

- Bella. - disse stupito Lux guardando la grotta attraversata dal fiume di magma.
- Io, invece, la trovo inquietante. - disse nervoso John.
- Non perdiamoci in chiacchiere e troviamo la crepa della caldera, ok? - disse con tono deciso Michelle.
- Va bene. - risposero tutti.

I ragazzi camminarono lungo la sponda della grotta, in cerca dell'enorme crepa da riparare; all'inizio sembrò come cercare un ago nel pagliaio, ma poi i ragazzi vennero attirati da un brusco rumore, proveniente da un tunnel nascosto. 
Una volta scovato il tunnel, i ragazzi videro davanti a se una gigantesca crepa, alta circa 12,00 m e larga 7,00 m; la crepa si stava aprendo man mano in seguito a nuove e violente scosse.
La crepa emetteva dall'interno un accumulo di gas e detriti, responsabili anche loro del disastro nella caldera del vulcano.

- Ecco la crepa. - disse Lux.
- Ok, ragazzi, siete pronti? - chiese Michelle al gruppo.
- Si!!! - risposero tutti.
- Molto bene. Si comincia! - gridò determinata Michelle.

I ragazzi, avvicinando le punte dei loro tubi di raffreddamento, li caricarono ancora una volta al massimo e poi, concentrandosi attentamente, cercarono di colpire contemporaneamente la crepa.
Mentre i ragazzi stavano accendendo i loro attrezzi, un altro violentissimo terremoto li distrasse e, voltandosi indietro, i ragazzi videro una cosa spaventosa:
il magma, una volta raggiunto un'elevata temperatura, cominciò a ribollire all'impazzata, mettendo cosi a rischio la loro vita.

- Presto, ripetiamo l'operazione! - gridò ansioso Lux.
- Va bene! - risposero tutti.

I terremoti continuarono ad aumentare sempre di più, fino a far crescere in maniera esponenziale l'enorme crepa ma i ragazzi non si arresero e si concentrarono di nuovo al massimo, anche se la cosa non era per niente facile.
Una volta raggiunto il pieno autocontrollo, i ragazzi avvertirono finalmente dentro di se la loro sintonia, aprirono gli occhi, puntarono i tubi verso la crepa e finalmente spararono nello stesso momento.
Una parte della crepa venne congelata per bene dall'azoto liquido ma mancava ancora un bel po' prima che Venere fosse considerata "fuori pericolo".

Dal soffitto caddero massi di pietra, per via di un altro terremoto, ma i ragazzi, dopo tante difficoltà, riuscirono a bloccare definitivamente la riapertura della crepa.
Il raggio dell'azoto liquido attraversò tutta la superficie della crepa, arrivando anche a congelare una parte del magma per raffreddare un po' la caldera.
L’eruzione vulcanica, con tutti i fenomeni sismici, in questo modo terminò e i ragazzi, contenti di aver portato al termine anche questa missione, esultarono di gioia.


- CE L’ABBIAMO FATTA!!! - gridò con entusiasmo Lux.

Felici e contenti, i ragazzi tornarono in superficie con la loro talpa robotica e, salendo sul pullman spaziale, ritornarono vittoriosi a casa.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: LuxKatoUlisse