Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: tp naori    12/02/2014    0 recensioni
breve storia, che parla d'estate e di turisti, anche perche no le differenti culture di due nazioni. dal titolo non se ne capisce niente, lo so. e che, non riesco ha trovare un titolo adatto. anzi, se avete delle idee voi. saranno ben accette. un grazie Tp Naori.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Filtrava dalla finestra della camera di Rachel, la tenue luce dei lampioni. Fuori deboli fiocchi, continuavano a cadere dolcemente a terra. Colorando il paesaggio tutt’attorno di un bianco panna. Quella finestra dagli infissi in legno, tratteneva codesto bel calore in casa. Fuori si moriva dal freddo, e ora come ora avere un tetto sulla testa, era una gran fortuna.

Usufruendo del bagno Leo, s’era allontanato un attimo da quella camera. Lasciando sola Rachel, i due erano completamente soli. La madre ed il padre di Rachel, dovevano andare ad una cena di lavoro fuori città. Avrebbero di sicuro tardato a tornare, e con quella tormenta fuori non era detto che ci provassero ad rincasare. Dando del tempo prezioso per entrambi, alla continua scoperta delle loro nudità.

Usufruito del bagno Leo, torno in camera di Rachel. Volendo finir quel discorso, che prima s’era iniziato. Sui toni di un litigio, per motivi già prima citati.

Quella sua camera, comprendeva anche un piccolo divanetto anch’esso bianco. Ove Rachel, ebbe la brillante idea di spogliarsi sopra di esso. Accogliendo completamente nuda, e provocante Leo. Che proprio non s’e l’aspettava, quella gran sorpresa. Rimase interdetto sull’uscio della porta, per un istante. Ed infine decidendosi fece per andare incontro a Rachel, ma ella fece di no con la testa. E con una mano, indico il blocco da disegno di Leo. Da tempo egli, non lo usava più per ritrarre quella che col tempo, stava divenendo la sua musa ispiratrice. Capi Leo, ciò che intendeva Rachel con quel diniego. Ella voleva un altro ritratto, i precedenti non bastavano.

Era la cosa più eccitante, che mai avevano provato entrambi. Anche nel loro fare all’amore, mai si sentivano cosi caldi, e quel tremore non poteva essere visibile nell’atto d’amarsi. Era libidine, quei ritratti provocavano in entrambi libidine.

Egli prese la sedia, vicino la scrivania di Rachel. Si mise, proprio davanti ad Ella. Matita alla mano, foglio nell’altra, che debolmente tremava. Quei loro sguardi fulgidi, con rapidità sorprendente scambiati. Ne era la prova, di quell’eccitazione che provarono sulle loro pelli.

Ella, accavallo le gambe su quel divanetto bianco. Totalmente provocante, col suo sedere buttato all’infuori, e lo sguardo di fuoco, che parve prendere quella luce perfetta dal caos all’infuori di quelle mura. Quei seni rigogliosi, sporgevano appoggiati al reggischiena di quel divanetto. S’intravedevano quei capezzoli, che come fiori aspettavano solo d’essere ritratti cosi giusti colori. Niente matite colorate, era la regola di Leo.

Egli lentamente inizio col ritrarre la sua musa, sapeva che doveva concentrarsi per dar veramente il giusto peso a quella bellezza. Poteva solo farlo nel ritrarla cosi squisitamente desiderabile, come egli fra l’altro la vedeva adesso.

Ella tento di rimanere ferma in quella posa, sebbene il suo cuore martellava nel petto. E quel calore generato dall’eccitamento per ciò che stavano facendo, li provoco un debole rossore sul viso. Chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dall’emozione Rachel. Slanciando indietro la testa, come se stesse provando sulla sua pelle, il soddisfacimento nell’ultimo atto del fare all’amore. Era cosi sublime per Leo, che trattenne tutto a mente. E col il giusto tempo, lavoro ha quel ritratto. Aggiungendoci infine, quei piccoli particolari di quella camera. Come se egli, stesse scattando una fotografia in bianco e nero. Non manco, di ritrarre quelle labbra di sbieco, che proprio mimavano l’orgasmo.

Entrambi, e per loro fortuna sentirono la macchina dei genitori di Rachel arrivare.

“oh fuck..shit, shit” impreco ad alta voce Rachel, con un balzo discese da quel divano. Con rapidità sorprendete Ella si rivesti, di fretta dei suoi indumenti.

Proprio mentre suo padre, arrivo sul pianerottolo che dava sulla camera di Rachel. Trovo i due totalmente normali, verifico che quel ragazzo aveva tenuto le mani apposto. Lo stesso Leo, ora stava facendo finta di disegnare un motivo floreale che da tempo lo teneva scarsamente impegnato.

Lancio uno sguardo alla figlia, Rachel era totalmente arruffata dai capelli, sin agli indumenti un’po stropicciati. Nella fretta di metterseli addosso, ciò era normale. Tento di far finta che non fosse successo niente Rachel, girando per la stanza con aria indifferente, e guardando il padre menti rassicurandolo che non era successo niente. Quando il padre fu convinto, ed oltrepassando oltre il pianerottolo per dirigersi in camera sua. Rachel tiro un sospiro di sollievo, Leo ebbe l’ardore di ridere.

“la tua faccia, era cosi impagabile” e continuo, ha sganasciarsi di risate su quella sedia.

Che tanto il padre di Rachel, non capiva L’Italiano.

Arrivo un bambolotto di pezza, sul viso di Leo. Ignorando il fatto che il padre di Rachel, poteva sentire le sue risate. Continuo ha ridere comunque, trascinando con se Rachel.

“stupido, che ridi..lo può capire..” intercalo Rachel, ridendo ora a crepapelle per il pericolo scampato.

Che per tutti e due, in fin dei conti era un tale sollievo non essere stati beccati, in quei atteggiamenti.

Leo già sapeva da tempo, i gusti del padre di Rachel. E vedere la figlia, in quelle pose; non lo avrebbe mai accettato.

“ma va, non capisce..fidati..” continuo Leo.

“oh f’anculo..merda, merda” ripensandoci fu una situazione buffa.

“vuoi deridermi per tutta la sera, oh che gentile che sei” rispose Rachel, per nulla offesa di quel riso.

“scusami, la smetto; prometto che smetto subito..oh no, non ci riesco..” si lascio andare Leo.

Arrivo un altro bambolotto sul suo viso.

Entrambi ora si guardavano, trattenendo quei sorrisi ironici.

“posso?” domando Rachel, indicando col lo sguardo il blocco da disegno ancora fra le mani di Leo.

Egli li si accosto, porgendoli quel blocco, pieno dei ritratti della sua musa ed amore.

Ella guardo, ancora stupita di come egli riusciva cosi chiaramente ritrarle il viso, come se la si stesse guardando in prima persona. Cosi naturalmente, in un modo squisito quei suoi seni poco celati dal reggischiena di quel divanetto, quella linea cosi perfetta della sua schiena, quel suo sedere sodo. Ella perfino si riconobbe, nell’emozione del suo viso, d’eccitamento soddisfatto ritratto su quel foglio. Quei occhi chiusi, quella faccia buttata all’in giù. Era ciò che Rachel, provava realmente in quel momento.

“hai un gran talento” soffoco Rachel, sfiorando con le dita quel foglio, colma d’ammirazione e gratitudine. Rachel bacio Leo, mentre dalla finestra la neve si stava raccogliendo su quei infissi.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: tp naori