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Autore: kibachan    16/06/2008    7 recensioni
13 anni prima della nascita di naruto. un altro trio di giovani ninja della foglia. un incidente che cambierà la loro vita. personaggi: Genma, Raidou, Shizune “ Questa fic ha partecipato al contest su personaggi dimenticati indetto da ragazza_innamorata e si è classificata quarta”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questa fanfic si è classificata quarta al contest di ragazza_innamorata sui personaggi dimenticati di Naruto.
complimenti a tutte quelle che hanno partecipato a prescindere dal piazzamento e grazie a ragazza_innamorata per aver indetto questo bellissimo concorso ^^

BURNED


Non riusciva a togliersi di dosso l’angoscia.
Quel groppo pesante come un macigno che gli gravava sullo stomaco.
Più tentava di evitarlo più immagini di pensieri orribili gli si affacciavano alla mente. Pensieri su eventualità che non voleva nemmeno lontanamente considerare.
Senza farci caso la sua mano si mosse contro il porta shuriken. Ne estrasse uno dei suoi lunghi spiedi da combattimento e ….. così….. senza motivo…. Se lo infilò in bocca cominciando a farlo roteare con la lingua. Facendolo stridere tra i denti.
Era strano. Concentrandosi sul movimento dello spiedo, sul modo migliore per non pungersi nessuna parte della bocca, teneva lontano quelle immagini terribili.
Soddisfatto lo lasciò lì dov’era.
-ma quel ragazzino sta ancora lì?- soffiò un infermiera all’orecchio della collega
-haimè- sospirò l’altra  -non me ne parlare…. Sono più di 5 ore ormai… ho provato a dirgli di andare a casa… che lo chiameremo non appena avremo notizie.. ma mi ha lanciato un’occhiataccia e non ha neanche riposto!-
l’infermiera annuì
-spero con tutto il cuore che il suo amico ce la faccia… per tutti e due- sospirò
- ma lo hai visto come è ridotto??-  esclamò l’altra a voce appena più alta – poverino… è orribile!-
il ragazzo si voltò a rivolgere alle due donne un’occhiata sprezzante. Ma cosa ne volevano sapere loro???? Zitte dannate donne!!! In quel momento alle spalle delle due comparve la figura solenne e pacifica del terzo Hokage. I capelli scuri, il cipiglio forte e vigoroso… aveva ancora molti anni di comando davanti a se… eppure già ispirava una saggezza e un rispetto che andavano aldilà dei suoi anni.
Sorrise benevolmente alle due donne che subito indicarono con poca discrezione nella  sua direzione. Il ragazzo abbassò freneticamente la testa tagliandosi l’interno della guancia con lo spiedo.
Chiuse un occhio dal dolore inghiottendo il sangue mentre percepiva i passi dell’Hokage avvicinarsi a lui.
-ciao Genma- gli disse Sarutobi in tono dolce
-non me ne vado!- esclamò lui in protesta ma senza alzare il viso da terra
l’Hokage sorrise
-non voglio che tu te ne vada…. Anzi! Sono molto fiero del fatto che sei rimasto sempre qui!- gli disse spiazzandolo.
Genma alzò stupito gli occhi color miele a guardarlo. Aveva quell’espressione intelligente tipica dei bambini mista a una piccola ruga che compariva quando increspava le sopracciglia. Segno di chi ne ha viste troppe per avere solo 15 anni.
-parla sul serio?- chiese diffidente
-stai aspettando Raidou non è vero?- domandò Sarutobi  -so che ha subito una ferita molto grave..-
il ragazzo si incupì.
-io l’ho tirato via dal fuoco….. sono ore che è li dentro… non lo sa nessuno se ce la farà a…- le ultime parole gli morirono in gola soffocate da un groppo di lacrime mal trattenuto.
-ce la farà!- esclamò l’Hokage con sfacciata sicurezza puntellandosi le mani sui fianchi
Genma lo guardò di nuovo, stupefatto per la seconda volta in pochi istanti
-e sai perché?? Perché conosco Raidou! Lui sa che sei qui fuori ad aspettarlo, e non è il tipo che manca un appuntamento dico bene?- disse
-si dice bene…- esalò il ragazzo smorzando un sorriso. Era grande per credere a una favola simile. Eppure ci si aggrappò con tutto se stesso. Voleva rivederlo vivo… quella mammoletta… voleva dannatamente rivederlo in piedi..
-forse dovresti mangiare qualcosa non ti pare?- Le parole dell’Hokage lo riportarono coi piedi per terra
- non credo che potrei.. ho lo stomaco chiuso..- bofonchiò in imbarazzo per quelle attenzioni
Sarutobi sollevò un sopracciglio divertito
-bhè quello spiedo deve essere assai gustoso allora se lo succhi in quel modo-
Genma arrossì
-non è una bella abitudine… è pericoloso sai?- incalzò l’uomo
- è solo ora per allentare la tensione…- borbottò in ripicca.
L’Hokage non disse nulla e sorrise di nuovo. Aveva detto che Raidou sarebbe sopravvissuto. Sperava ardentemente di aver ragione…
Passò tutto il giorno, e poi ancora tutta la notte.
Poi finalmente all’alba del mattino seguente Genma cominciò a vedere un fitto viavai dalla camera del suo amico.
Scattò in piedi come una molla dimenticando la stanchezza e stringendo ancora lo spiedo tra le labbra
-Mi scusi!- esclamò agguantando un infermiera –Raidou è…-
-è sveglio!- lo interruppe con entusiasmo la donna  -è un vero miracolo! Sta bene!- aggiunse stringendogli affettuosamente le mani sulle spalle
i lineamenti duri e gelidi di Genma si sciolsero in un sorriso mentre tirava un sospiro di sollievo.
-posso vederlo?- chiese
-solo qualche minuto, lo stanno sbendando adesso…- rispose l’infermiera prima di trotterellare via al colmo della felicità
Genma fissò la porta chiusa dietro alla quale tra breve avrebbe rivisto il suo compagno di squadra.
Dopo la felicità iniziale gli era tornata una certa ansia… non sapeva cosa avrebbe trovato veramente dietro quella porta. Non  aveva idea dell’aspetto che aveva Raidou adesso… ma importava  ben poco a pensarci… si disse mentalmente che qualsiasi cosa avrebbe visto gli avrebbe solo sorriso, con gentilezza. Non lo faceva mai, soprattutto con quella mammoletta di Raidou più che altro ghignava sarcastico, ma in questo momento era diverso.
In quel momento l’infermiera di poco prima sbucò dalla porta della camera di Raidou. Genma notò che aveva un’espressione un po’ avvilita ma quando lo vide si sforzò di fargli un sorriso.
-puoi entrare…- gli disse facendogli posto
Genma inghiottì a vuoto stringendo lo spiedo tra i denti, di nuovo travolto dall’ansia. Poi entrò.
Se non avesse sempre vantato un autocontrollo ormai quasi famoso in quel momento Genma avrebbe fatto un salto indietro ed urlato.
Raidou, o almeno credeva che fosse lui, era seduto sul letto,a torso nudo, e parlava con uno dei medici.
Non aveva mai visto ferite da ustione, ma decisamente non se le era immaginate a dovere.
Tutta la metà sinistra del corpo del suo amico era ricoperta da piaghe orribili, ora la sua pelle sembrava una strada dissestata.
E il suo viso… la metà sinistra del suo viso era sfigurata da cicatrici simili a quelle sul busto. I suoi lineamenti originari quasi non c’erano più da quella parte.
Avrebbe fatto un salto indietro e urlato.
Ma non fece niente invece. Mandò giù un groppo d’aria grande quanto un pallone, e con la sua solita espressione quasi annoiata fece un passo avanti.
-Raidou! Era ora! Ma lo sai quant’è che dormi??- esordì
il ragazzo voltò la testa di scatto verso la porta, e il suo viso deturpato si aprì in un sorriso felice
-Genma!- la metà sinistra del viso non riusciva a sorridere perfettamente ma non si notava molto
- mi hanno detto che sei rimasto qui tutta la notte! È vero?? Sono commosso!- incalzò con tono di scherno.
-così dicono…- commentò l’altro serafico agguantando una sedia.
Il medico li congedò dicendo al suo paziente che sarebbe tornato più tardi a vedere come stava. Entrambe lo salutarono.
I due amici si guardarono per qualche istante. Poi Genma ghignò e Raidou scoppiò in una risata.
-stavolta abbiamo davvero rischiato il patatrac vero amico?- gli disse cercando di smettere di ridere.
Non era stato granché bello al suo risveglio a dire la verità. Tutti che lo guardavano come se fosse un fenomeno da baraccone, le infermiere che giravano alla larga….e  poi lo specchio sul comodino… che volente o nolente aveva dovuto affrontare.
Ma Genma aveva sempre quell’aria così tranquilla e annoiata… che lo aveva fatto sentire subito a casa.
-dì un po’… ti fanno male?- incalzò Genma
-a dire la verità no…. non sento nulla… anche se mi fa un po’ strano toccarlo- rispose l’altro
le sopracciglia del biondo si corrucciarono leggermente e Raidou si affrettò a ricominciare a parlare
-sai mi sono visto.. non è un bello spettacolo… vero?-
-bhè è difficile renderti più brutto di come eri prima..- ribattè Genma in tono ironico
Raidou sorrise – bhè prima dicevano tutti che avevo un viso da ragazzina… almeno adesso la smetteranno! Guardami sembro il maestro Ibiki Morino!-
Era vero. Raidou fin da piccolo aveva avuto dei lineamenti molto delicati, e nonostante gli anni che passavano quelli, misti ai capelli castani con la frangia morbida, gli avevano sempre conferito un’aria da bimbo. Adesso quel viso non c’era più.
Genma non riusciva a farsene una ragione nonostante la sua espressione non lasciasse trapelare nulla. Continuava a pensare all’attacco che avevano subito.
Ripassando nella mente tutti i passaggi, tutti i movimenti… alla ricerca di qualcosa, un errore (preferibilmente suo) che se evitato gli avrebbe permesso di uscire integri da quella situazione.
La cosa che gli faceva più male… era che lui ne era uscito integro…. Mentre Raidou no… ed era stato per proteggere lui.
Chissà cosa sarebbe cambiato se non fossero stati da soli..
Loro non erano una coppia una volta. Erano un trio. C’era un’altra persona con loro: Shizune. Un  ninja medico. La più brava di tutte le apprendiste di madamigella Tsunade.
Ma lei era partita un anno e mezzo prima. Proprio con Tsunade. Per diventare un medico coi fiocchi…. Li aveva abbandonati. Lui e Raidou.
Con la rabbia che gli montava in corpo…. Con sotto gli occhi le orribili cicatrici del suo amico…. Genma senza rendersene conto, cominciò a pensare che forse (anzi sicuramente) se Shizune fosse stata con loro in quel momento…. Magari avrebbe potuto fare qualcosa di primo soccorso per Raidou… o magari non si sarebbero proprio trovati così in difficoltà.
Ma lei non c’era.
Lei se ne era andata.
Non preoccupandosi di lasciarli da soli.
Pensando solo a se stessa.
Lei se ne era andata via.
Era stupido.
Ma Genma nella sua testa riversò la colpa di tutto sulla loro ex-compagna di squadra.
E insieme alla colpa tutta la sua frustrazione…. E il suo odio.
Era tutta colpa di Shizune. Se lei non se ne fosse andata. Se lei non li avesse lasciati.. tutto questo non sarebbe successo.
Come aveva potuto fare questo a Raidou… lasciare che gli succedesse una cosa tanto brutta… soprattutto a lui… perché… per Raidou lei..
-non fare quella faccia lunga Genma! Non ci provare!- esclamò Raidou di colpo strappandolo con forza ai suoi pensieri.
Si tirò su meglio a sedere impettendosi
-non essere triste per me. Perché questa cicatrice che porterò addosso per tutta la vita diventerà il mio orgoglio- disse solennemente
Genma lo guardò sorpreso
-sarà la testimonianza visibile a tutti che ho combattuto fino all’ultimo per il mio villaggio… e sono tornato vivo. Sarà il mio orgoglio vedrai!- continuò lui.
Genma gli sorrise. Un sorriso di stima. Che in genere non riservava mai a quella mammoletta.
- e io ti prometto che farò di tutto perché tutti la considerino in questo modo. Il primo che ti guarda storto lo spacco.- aggiunse arrossendo un istante dopo essersi accorto di aver pronunciato una frase simile.
Raidou rise forte… poi lo guardò..
-a proposito Genma… perché tieni quello spiedo in bocca?- gli chiese incuriosito
il biondo sbuffò incrociando le braccia arrossendo leggermente di nuovo –è solo per oggi poi lo butto….-


TRHEE YEARS BEFORE


-oddio che giornata! credevo che non finisse più! Sono stanca morta!- si lamentò la ragazzina coi lunghi capelli scuri che gli camminava davanti
-per essere un ninja ti lamenti decisamente troppo Shizune..- la rimproverò con poca convinzione Genma
-quanto sei noioso!- ribatté lei facendogli una boccaccia e poi nascondendosi dietro le spalle dell’altro compagno di squadra quando lui la fulminò con un’occhiata
Raidou rise forte. Genma invece si corrucciò ancora di più.
Da bambino portava i capelli quasi a zero per darsi un aria da duro, e una espressione quasi perennemente incacchiata… ma quella scena, coi suoi compagni di squadra, era sempre servita a poco. Si ostinavano a non prenderlo sul serio. Specialmente quella sottospecie di femmina che si ritrovavano: Shizune. A 12 anni aveva i capelli lunghi e stoppacciosi, un kimono maschile corto e un aria da selvaggia… anche se risultava comunque molto carina quando sorrideva.
-bhè io me ne vado a casa- incalzò la ragazzina
-quando decidi di scendere dal piedistallo passa a salutarmi Genma!- aggiunse strappandogli un sorriso mascherato da ghigno.
Poi trotterellò vicino a Raidou, si alzò sulle punte e gli schioccò un forte bacio sulla guancia facendolo diventare di cento colori.
-bye bye!- trillò prima di andarsene.
Mentre i due ragazzi tornavano a casa Raidou se ne stava zitto zitto a rimuginare… cosa che Genma trovò piuttosto strano.
Poi di colpo si paralizzò in mezzo alla strada e lo chiamò:
-senti Genma ti devo dire una cosa…- il biondo si voltò a guardarlo
-mi sono innamorato..- buttò lì
Genma ridacchiò di una simile dichiarazione
-e di chi, di Shizune?- chiese ironicamente volendo essere spiritoso
-si- lo gelò l’amico.
Il biondo spalancò la bocca incredulo. Per una volta senza parole. Lui l’aveva detto tanto per scherzare… e invece..
Raidou arrossì davanti a lui drizzando bene la schiena in attesa di qualche commento… di qualsiasi tipo. Poi Genma distolse lo sguardo facendo un sospiro di sollievo
-bhè poteva andare peggio..- commentò
-come?- chiese l’altro incredulo
-potevi esserti innamorato di me!- rispose il biondo scoppiando a ridere e beccandosi un insulto non molto raffinato da parte dell’amico.
Poi riprese a camminare.
Raidou lo raggiunse.
-scherzi a parte sei sicuro che non ti scoccia?- gli chiese timidamente
-per quale motivo dovrebbe?- ribatté infastidito l’altro..
-bhè non lo so… nel caso in cui lei piacesse anche a te sarebbe un problema-
-chi Shizune?? Ma sei fuori?? Ma neanche morto!-
Raidou sorrise –bhè però nel caso un giorno dovesse piacerti promettimi che ce la contenderemo da uomini, senza rancori-
-stai facendo un discorso inutile perché Shizune non mi piace! E non mi piacerà neanche tra un milione di anni quella scimmia!-
-eddai prometti?-
Genma sbuffò esasperato da quella conversazione – va bene, va bene! Come ti pare prometto! Sei contento?-
Raidou si mise a ridere
-e poi scusa perché parlare di programmi così a lungo termine? Non hai intenzione di farti avanti?- gli chiese Genma senza capire cosa gliene fregasse di portare avanti quel discorso
-scherzi! Mi vergogno troppo!- ribatté l’altro arrossendo di nuovo
-dì un po’ sei sicuro di essere un uomo?- lo canzonò Genma
Raidou gli rifilò uno spintone che lo fece barcollare per un paio di passi –finiscila mica siamo tutti belli come te!-


ONE YEAR AND SIX MONTH GONE:

-davvero parti?....- le chiese Genma incredulo corrucciando le sopracciglia contrariato. Shizune gli sorrise in difficoltà
-si tutto vero…- ammise poi il suo viso si illuminò
-ma ci pensi?? Madamigella Tsunade che mi chiede di diventare la sua seguace! È un occasione unica per me!! Imparerò i suoi segreti! Diventerò un medico e un ninja eccellente!!-
ora Genma si ritrovò a sorriderle dolcemente per tutto quell’entusiasmo che mostrava… ma non riusciva tuttavia a non pensare a un dettaglio.. se ne sarebbe andata…
quindi non l’avrebbe più vista
per chissà quanto tempo
gli faceva uno strano effetto
man mano che ci pensava la sua espressione si irrigidiva fuori dal suo controllo.
-e quando tornerai?- le chiese interrompendo il suo fiume di parole.  Il sorriso della mora si spense
-n..non lo so… quando vorrà Tsunade-sama…- rispose
tra i due cadde il silenzio. Genma aveva la testa un po’ pesante… e Raidou? Raidou cosa ne avrebbe pensato?
Come se gli avesse letto nel pensiero Shizune gli rispose
-Raidou ci è rimasto malissimo quando gliel’ho detto, mi dispiace… poverino mi ha stretto così forte che mi è venuto quasi da piangere!-
il biondo si sentì stringere lo stomaco…
-ma tu no vero Genma?- incalzò Shizune con sguardo speranzoso
-tu mi capisci vero? Tu lo sai perché lo faccio..-
ma Raidou non ti ha detto niente?- disse invece Genma come sordo alla sua domanda
-si te l’ho detto era molto triste e…-
-no mi riferivo a…… no niente lascia stare- si morse la lingua appena in tempo
-cosa doveva dirmi?- incalzò Shizune curiosa
Genma rimase zitto non sapendo come uscire da quella situazione…. Raidou non le aveva detto cosa provava per lei…. Anche se lei se ne stava andando.. era proprio una mammoletta non c’era dubbio… ma allora perché si sentiva leggermente sollevato? E perché contemporaneamente gli dispiaceva così tanto per lui?
-Genma, cosa doveva dirmi Raidou?- insistette ancora la ragazza questa volta con una nota di apprensione nella voce
se lui non voleva dirglielo non vedeva perché doveva farlo al suo posto
-niente, no so…… qualcosa… scusa sono un po’ confuso, non credere che la notizia non mi tocchi- le disse. Shizune arrossì leggermente… cosa che davanti a lui non faceva mai…
Genma non riusciva a descriversi la sensazione che provava in realtà. Era come un senso di vuoto e insieme di pesantezza.
Sentiva il corpo vibrare e come gravitare verso quello di lei, sentiva che voleva toccarla, anche solo sfiorarla….. prima che se ne andasse.
Le sarebbe mancata. Certo.
Probabilmente era questo. Sentiva già nostalgia di lei. Perché se ne andava e non sapeva quando sarebbe tornata.
In fondo si conoscevano da talmente tanto… anche se non andavano d’accordo, era normale e naturale provare nostalgia.
Sempre che di nostalgia si trattasse………………
Ma scacciò questo pensiero in fretta.
Raidou sarà sotto un treno. Pensò invece.
Shizune alzò la testa arruffata a guardarlo
-bhè stammi bene….- sillabò lui
la ragazza si avvicinò a tentoni e lo abbracciò incerta. Faceva strano tra loro.
Lui ricambiò la stretta… lentamente…… come se non fosse certo di quello che avrebbe sentito nel toccare la sua pelle. Tra le sue braccia sembrava così minuta… non se ne era mai accorto troppo preso a litigarci.
-arrivederci scimmia-
-arrivederci noia mortale-
Shizune si staccò da lui e gli sorrise beffarda
-vedrai che prima o poi ci rivediamo...-


PRESENT TIME

Ora Raidou era ridotto a una maschera di piaghe e pelle carbonizzata, Shizune non c’era…e  Genma…. La odiava….


THIRTEEN YEARS GONE

Genma e Raidou stavano seduti davanti al locale a bere alcool di primo pomeriggio. Belle le giornate di nullafacenza.
Il biondo faceva ballare il suo vecchio spiedo tra le labbra mentre ascoltava con scarso interesse l’amico che gli faceva il resoconto dettagliato di tutte le scartoffie che aveva dovuto riempire dopo l’ultima missione.
Ad un tratto un gruppo di persone passò a razzo davanti al loro tavolo ciarlando ad alta voce
-ma è vero??? È veramente lei?-
-si ti dico che è lei! è uguale a quando è andata via, è incredibile!-
-quindi sarà lei la nuova Hokage di Konoha?-
-pare di si-
-che nostalgia…- disse il più anziano di loro mentre si allontanavano –dopo tutti questi anni madamigella Tsunade è di nuovo al villaggio..-
a Raidou sfuggì la bottiglia di mano per la sorpresa e si voltò di scatto verso quelle persone
-hai sentito???- esclamò
-cosa?! È stai un po’ attento hai buttato tutto a terra!- lo rimbeccò Genma; ma Raidou non lo sentiva nemmeno
-è tornata. È tornata Tsunade-sama!- Genma si grattò la testa coperta dalla bandana
-e allora?- chiese senza capire… forse più brillo di quanto voleva. Raidou scattò in piedi, nonostante fosse irritato non riusciva ad impedirsi di sorridere
- vuoi svegliarti testa a scolapasta??? Tsunade è tornata! E con lei ci sarà quindi anche…- per l’emozione non riuscì a completare la frase.
Genma sgranò gli occhi nel realizzare quanto l’amico cercava di dirgli, lo spiedo gli sfuggì di bocca e si conficcò verticalmente nel terreno ai suoi piedi.
=Shizune=  fu l’unico pensiero che la sua mente riuscì a formulare per diversi secondi. Un’ondata di rabbia gli investì il petto….. mista a una fastidiosa voglia di rivederla forte come un treno.

Ce l’aveva fatta. Non sapeva bene neanche lui come: Genma era riuscito a non accompagnare Raidou alla ricerca della loro vecchia compagna. Si convinse che non aveva proprio alcuna voglia di rivederla quella vigliacca, quella traditrice.
Camminava mani in tasca e spiedo tra le labbra, occhi bassi a terra, a cercare di enumerare tutti i motivi per i quali aveva iniziato ad odiarla da ragazzino e cercare, ora che era un uomo fatto, di dargli un senso anche adesso.
-non ci credo…. Genma….. sei tu?- alzò gli occhi e un sopracciglio, per trovarsi davanti una donna.
Aveva i capelli corti, neri e lucidi, gli occhi scuri estremamente vivi, ed era bella da togliere il fiato.
Genma rimase paralizzato lì dov’era, travolto in pieno da un turbine di emozioni forti e contrastanti. Le volte che da ragazzo aveva immaginato di rincontrarla non si era neanche avvicinato a quello che lei era davvero.
-Genma oddio! Sei proprio tu! non mi riconosci?? Sono Shizune!!- disse la donna raggiante mentre si avvicinava. Quando gli fu a un metro lo guardò negli occhi e inspiegabilmente arrossì
-sei… come ti ricordavo…- sussurrò posandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. L’uomo non riusciva neanche ad aprire bocca. Vederla… le causava emozioni troppo contrastanti da gestire: da un lato il suo odio di adolescente, dall’altro l’insopprimibile felicità che suo malgrado lo pervadeva per averla incontrata di nuovo.
Fu in quel momento che le cose si complicarono ulteriormente…
Una voce alle sue spalle -Genma! Senti sei proprio sicuro di..- vide Shizune spostare lo sguardo oltre la sua spalla. Non ebbe bisogno di voltarsi, ne di riconoscere la voce per capire chi era. Era il viso stesso di Shizune che glielo stava dicendo.
Aveva terrore, misto a disgusto stampato sul viso, misto a compassione. Le labbra di Genma si tirarono sottili a quella vista, e il suo cuore si fece di nuovo di ghiaccio.
Raidou sorrise felice –Shizune!!!- esclamò correndole incontro come un ragazzino. Genma la vide fare un piccolo passo indietro riluttante mentre lui si avvicinava e la stringeva forte tra le braccia.
-oh mamma quasi non ci credo! come sono contento di rivederti!!- esclamò ancora Raidou. Shizune scoccò un’occhiata a Genma, cercando di toccare il moro il meno possibile sulla braccia nude e segnate. Lui la fulminò con uno sguardo di disprezzo.
Poi Raidou si separò da lei e la guardò in viso sorridendo, era persino più bella di come la ricordava.. e lui non aveva mai smesso di pensare a lei.
Shizune si sforzò di sorridergli, e fu in quell’espressione tirata che il ragazzo riconobbe gli sguardi che per troppo tempo l’avevano accompagnato per strada.
Ah già….. aveva quasi finito per dimenticarsene dopo tanto anni, che la sua faccia non era più quella che Shizune ricordava.
Il suo sorriso si spense, e il cuore di Genma precipitò alle caviglie. Shizune non ricordava di essersi mai sentita più triste di così.

Parlarono per qualche minuto. Tutti e tre. Di tutto e di niente. Raidou faceva finta di nulla mentre raccontava di quanto era noioso il suo attuale lavoro all’ufficio dell’hokage, Genma faceva finta di nulla mentre spiegava scocciato a Shizune perché stringesse uno spiedo tra i denti (da 13 anni. Aggiunse divertito l’amico) e Shizune anche faceva finta di nulla mentre spiegava brevemente la sua esperienza con Tsunade in giro per il mondo. Ma c’era un senso di freddo che non si poteva ignorare…

Raidou dovette scappare via prima degli altri per finire di riempire le sue carte. Genma gli rivolse un’occhiataccia. L’ultima cosa che voleva era rimanere da solo con lei in quel momento, perché c’era una parte di lui, che minacciava nonostante tutto di affiorare, e lui non voleva neanche sapere cosa fosse.
Eppure Raidou se ne andò lo stesso.
Tra i due cadde un istante di silenzio. Poi lei disse quello che lui si augurava non succedesse:
- Genma….. posso parlarti un attimo?-
avrebbe voluto dire di no. freddo e distaccato. E andarsene. E invece….
- con che diritto lo hai guardato in quel modo??!- esplose.
- con che diritto dopo 13 anni ritorni e lo tratti come se fosse una brutta malattia!!-
Shizune spalancò gli occhi per quell’aggressione improvvisa indietreggiando impercettibilmente
-Genma…-
-non gli hai nemmeno chiesto cosa è accaduto!!- urlò lui ancora più forte. Se la strada non fosse stata deserta per la calura estiva si sarebbero voltati tutti a sentire proprio lui che urlava a quel modo
-mi è sembrato indelicato… si capisce benissimo cosa è accaduto..- pigolò ancora lei sulla difensiva
-no invece!!! Ma che ne sai tu!! tu non sai niente! Tu non c’eri! Cosa cazzo ne vuoi sapere tu di cosa è successo!!- più si arrabbiava, più la guardava, più sentiva di non riuscire più a reprimere quello che sentiva
- non chiedendogli niente hai dimostrato solo compassione per lui! E ribrezzo! Lui lo sa!! L’ha capito benissimo! Ha ricevuto sguardi come il tuo fino alla nausea non te ne rendi conto????-
-m..ma.. mi dispiace! Però cerca di capire che anche per me è stato uno shock! Insomma..- protestò lei ad alta voce riacquistando un po’ della sua verve.
Ma poi lui la gelò.
-è stata colpa tua.- le disse serio. Shizune sgranò gli occhi.
-si è stata colpa tua perché te ne sei andata!! Se fossi stata qui avresti fatto qualcosa e lui ora non sarebbe ridotto così!- si sentiva un idiota.
-questo è ingiusto Genma. Non me lo merito. E tu lo sai bene.- esalò lei con le lacrime agli occhi.
-no invece è così!! Te ne sei andata!! Per soddisfare il tuo egoismo! Ci hai lasciati qui e te ne sei andata!- e più parlava più con suo orrore se ne rendeva conto..
-tu hai pensato solo a te stessa! Non ti importava niente di quello che potevamo sentire noi… sentire io..- lo aveva detto. E nel momento esatto che lo aveva detto la cosa si era fatta certezza. Era innamorato pazzo di lei. Era sempre stato innamorato di lei. E non se ne era neanche reso conto. Era perché aveva lasciato lui che si era sentito ferito. Era per quanto si era sentito solo lui che aveva maturato il suo odio. Si accorse con orrore che la ferita di Raidou, che Raidou stesso, non era mai centrato niente col suo odio. Si sentì se possibile peggio di prima.
Shizune piangeva davanti a lui…. Senza neanche avere la forza di asciugarsi le lacrime o di abbassare la testa per celarle.
- non è vero che non me ne importava niente… per me è stato un sacrificio che non puoi immaginare andar via…- gli disse sottovoce
-perché vi volevo bene. Volevo bene a Raidou come a un fratello…. Ed ero innamorata di te-
Genma spalancò gli occhi dalla sorpresa. Lo spiedo cadde impuntandosi al suolo. Lo stomaco gli si accartocciò su se stesso.
-sono ancora innamorata di te- concluse Shizune asciugandosi le lacrime.
Genma aveva la gola secca e le braccia paralizzate. Non avrebbe scommesso un centesimo ne sui suoi sentimenti ne su quelli lei… eppure erano entrambe reali.
Shizune mosse un passo verso di lui guardandolo negli occhi
-tu mi odi Genma?- gli chiese. Gli poggiò le mani alla base del collo. Tra i capelli, mentre lui fremendo al suo tocco non riuscì neanche a risponderle.
Shizune poggiò le labbra sulle sue lentamente, e lo coinvolse in un bacio che sapeva di dolore, ma che al contempo era tutto ciò che Genma si rese conto di aver sempre desiderato.
Sentì tutto il suo corpo avvolto da brividi mentre senza accorgersene le avvolgeva la schiena con le braccia e la premeva contro di se con tutta la forza che racimolò in corpo.
Shizune era tutto ciò che desiderava, e che avrebbe sempre desiderato.
Ma poi gli venne in mente Raidou.
La serietà con cui da ragazzino gli aveva detto che avrebbe rivaleggiato con lui da veri uomini, alla pari.
Il sorriso con cui aveva dichiarato che la sua cicatrice sarebbe divenuta il suo orgoglio.
E si rese conto… che ciò che desiderava…. Non poteva permetterselo.
Tirò indietro la testa di scatto, porto le mani sulle sue spalle e la allontanò da se… sotto il suo sguardo stupito. La guardò dritta negli occhi…. Mentre le diceva mentalmente addio.
Perché ora era tutto diverso da quando erano ragazzi.
Raidou che la amava… era sfigurato.
Non era più una competizione alla pari. Non poteva esserlo.
E Genma non voleva, non voleva assolutamente che Raidou pensasse fosse colpa della cicatrice se Shizune non lo amava.
Non voleva e non poteva permettere che lui odiasse la sua cicatrice. Quella cicatrice che era il suo orgoglio. E lui aveva promesso. Aveva promesso che avrebbe fatto di tutto perché questo pensiero non cambiasse.
- mi dispiace….- le disse piano.
- non posso darti quello che vuoi..- Shizune spalancò gli occhi incredula a quelle parole dopo un bacio simile
- non ti odio Shizune, lo giuro. Ma non ti amo nemmeno. Mi dispiace..- sussurrò.
Lei non disse nulla, lasciando andare le braccia lungo i fianchi.
Genma le voltò le spalle. Per un attimo rimase fermo. Socchiudendo gli occhi. Poi si incamminò.
Credette che il cuore avrebbe smesso di battergli nel petto da quel momento in poi. E immerso in quel dolore non poteva fare altro che pensare.

= il nostro gruppo è stato arso dal fuoco. Non è stato soltanto Raidou a riportare una cicatrice indelebile.
Il fuoco di quel giorno ha cambiato ogni cosa. Ha incenerito il nostro futuro di allora e ce ne ha dato uno nuovo. Uno in cui non c’è spazio per il mio amore, ne per quello di Shizune, ne per quello di Raidou =

FINE




  
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