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Autore: uffauffauffa    12/02/2014    3 recensioni
Warren accarezzava con molta dolcezza il viso di Hermione, ancora sotto l'effetto delle due pozioni somministrate. Non vedeva l'ora che aprisse gli occhi per guardare le sue bellissime iridi castano dorate, come i capelli. Ma soprattutto sperava che la vista del redivivo Scott la scuotesse dal suo torpore. Era molto preoccupato per lei, la morte del Professor Xavier, di Scott, ora tornato in vita grazie al potere mutante di Rachel, e di Jane l'avevano scossa molto, tanto da chiudersi nel suo dolore.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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HARRY POTTER vs X-MEN (seconda parte)

Capitolo 6 – e ora di svegliarsi belle e belli addormentati
 

 

Warren accarezzava con molta dolcezza il viso di Hermione, ancora sotto l'effetto delle due pozioni somministrate. Dopo essere ritornato dall'incarico assegnatoli da Silente, il giovane mutante non era più uscito dall'infermeria. I pasti per tutti quelli all'interno della sala, venivano portati da Dobby in persona. Angel non vedeva l'ora che sua 'sorella' aprisse gli occhi per guardare le sue bellissime iridi castano dorate, come i capelli. Ma soprattutto sperava che la vista del redivivo Scott la scuotesse dal suo torpore. Era molto preoccupato per lei, la morte del Professor Xavier, di Scott, ora tornato in vita grazie al potere mutante di Rachel, e di Jane l'avevano scossa molto, tanto da chiudersi nel suo dolore.

“Buongiorno Poppy, buongiorno Luna, buongiorno ragazzi, oh Severus, James buongiorno”, disse Silente. “Buongiorno”, risposero i presenti. Il professore era arrivato in infermeria in compagnia della professoressa McGrannit. “Oh, Luna che brutte occhiaie. Sei stata sveglia tutta la notte? Dovresti riposare un po'”. “Davvero professoressa ho le occhiaie. Che bello, mi piacciono molto”. Difficilmente Luna era scontrosa o triste, persino quando era prigioniera a Villa Malfoy, trovava sempre qualcosa che le piaceva come: l'odore di muffa, il muschio che cresceva lungo le pareti. Aveva persino fatto amicizia con una famiglia di topolini, tanto da portarseli dietro una volta uscita da li. A Silente piaceva molto il carattere della ragazza, soprattutto era felice di vedere che non temeva i mutanti. Il mago pensò per un attimo a Ron, il modo in cui disprezzava Hermione. Temeva che potesse fare una sciocchezza ai danni della ragazza. E non solo a lei.

L'uomo fece un sospiro e riprese a parlare: “Bene, è giunto il momento di destare le nostre ospiti, sono passate due settimane, credo sia ora, ma prima vorrei avere anche il tuo parere professionale mia cara Poppy”. “Fisicamente si sono riprese bene, saranno solo un po' deboli. E' inutile prolungare il loro sonno forzato, hanno bisogno di uscire e respirare un po' d'aria fresca e stare sotto i raggi benefici del Sole”. “Che bella notizia, prepara subito la pozione Occhiopallato”. “Si professore. Luna tesoro prendimi i pungiglioni di celestino essiccati, l'acconito e due zanne di serpente. Professore preferirei non svegliarle di colpo, se per lei va bene e ci vorrà un po' per preparare la pozione”. “Mia cara amica, se questo è per il loro bene allora non ho nulla da obbiettare, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno”. Detto questo l'ex preside e l'attuale preside salutarono i presenti e uscirono dall'infermeria, ma prima Albus chiese a Warren e Scott di seguirlo al settimo piano. “Sta tranquillo ragazzo, Hermione è in buone mani. James, Severus venite anche voi”.

Mentre si incamminavano per raggiungere la stanza delle Necessità, Silente osservò attentamente i mutanti. Sorrise nel vedere le espressioni di stupore e curiosità di Warren e Scott. Erano rimasti incantati dai quadri viventi che li salutavano, dalle scale semoventi, dai fantasmi che svolazzavano qua e là. Amava guardare Hogwarts attraverso gli occhi delle altre persone, era come scoprirla una seconda volta. Arrivati al settimo piano ritrovarono la famiglia Weasley, Augusta Paciock, Lilly ed Harry, Sirius, Tonks e Lupin, i professori e i piccoli mutanti.

I gemelli Weasley erano elettrizzati, non vedevano l'ora di parlare con Naville e Dudley e conoscere tutti gli altri mutanti soprattutto Bestia e Nightcrawler. Il loro aspetto così diverso li incuriosiva molto. Albus entrò nella Stanza delle Necessità in compagnia di Moody e Minerva. I maghi all'esterno sentivano che pronunciavano l'incantesimo per invertire l'Oblivion. Non uscirono subito però, Silente fece un lungo discorso ai presenti, spiegò dove si trovavano e perché erano là. “Nonnetto non sei un po' troppo vecchio per fumare erba?”. Wolverine era un uomo assai brusco e naturalmente credeva di avere di fronte dei vecchietti rimbambiti. “Mi hanno chiamato in molti modi signore, ma mai nonnetto”. Silente rideva di gusto. Sapeva bene che Logan aveva un caratteraccio. Conosceva ognuno di loro anche grazie alle serate che aveva passato in compagnia del professor Xavier a giocare a scacchi.

“Dice la verità Logan, io stesso ho studiato le atri magiche in questa scuola”. “Hai fumato erba anche tu Lametta”. Il mutante aveva l'abitudine di dare soprannomi a tutti: Uomo di Latta per Rasputin, Lametta per Paciock, Palla di Pelo per McCoy, Pennuto per Warren.... Nessuno però osava dargli un soprannome. Nessuno tranne Dudley che lo avevano soprannominato Coltellino Svizzero. Ogni volta che lo pronunciava imitava anche l'accento. Naturalmente anche il cugino di Harry aveva un soprannome, anzi due. Entrambi assegnatoli dal mutante. Dato che aveva i sensi iper-sviluppati, il ragazzo sentiva e vedeva praticamente tutto come una spia... come 00settete o Mata Hari. A seconda della situazione Wolverine usava l'uno o l'altro.

Naville fece un mezzo sorriso, prese in mano la bacchetta e... “Guarda”, disse a Logan “Avis”. Dalla punta dell'oggetto uscirono diversi volatili di forme e colori diversi. “Bel trucchetto da prestigia...”. Logan non completò la frase, perché gli animali evocati lo avevano 'battezzato'. “Porcaccia”. “Affascinante, quindi esiste anche questa forma di potere”. Bestia nonostante l'aspetto era un uomo colto ed educato. “Si Hank”. “Ehi nonnetto, come fai a conoscere i nostri nomi”. “Grazie alla mia amicizia con Charles”. “Frena bello, il professor Xavier non ha mai parlato di te e del tuo mondo”. “ Sono stato io a chiedergli esplicitamente di non farlo. E io non ho mai parlato apertamente di voi ai maghi.” Silente chiuse un attimo gli occhi, cercava le parole giuste per conversare tranquillamente con Wolverine. Cosa non semplice data la natura irruente dell'uomo. “Vedi Logan, voi avevate dei problemi con Magneto e i suoi uomini, e noi avevamo i nostri con i maghi oscuri. Era molto meglio nascondere certe informazioni, qualcuno poteva usarle per nuocere a entrambi i mondi”.

Wolverine socchiuse gli occhi fino a ridurli a due lame sottili. Faceva sempre così quando non era c'erto di potersi fidare. “Signore, lei conosce i nostri nomi, ma noi non conosciamo i vostri”. Il tono di Bestia era calmo e amichevole. Si avvicinò a Wolverine e poggiò la mano sulla spalla dell'uomo: “Credo che possiamo fidarci di loro amico mio”. “Si certo Palla di Pelo, come no, ma fidarsi e bene, non fidarsi è ancora meglio”. “Finiamola con tutte queste ciance, lui è il professor Albus Severus, lei è la professoressa Minerva McGrannit e io sono Malocchio Moody”. Il vecchio mago strinse forte la mano a Bestia e Wolverine. Questo gesto fece sorridere un po' Logan. Al mutante piacevano le persone con una stretta di mano vigorosa. “Bene ragazzi è ora di uscire, molti maghi vorrebbero conoscervi e perdonateli se non vi leveranno gli occhi di dosso, soprattutto gli studenti”. “Mmm”, aggiunse Moody, “Se vi danno fastidio avete il permesso di strapazzarli”. “Malocchio!!”. “Oh avanti Minerva scazzottare non ha mai fatto del male a nessuno, guarda Malfoy, la lite con il bulgaro ha fatto solo bene a quel ragazzino viziato e arrogante.

Quando tutti uscirono dalla stanza delle Necessità, trovarono solo Warren e Scott. Era quasi ora di pranzo e Lupin aveva convinto i presenti ad aspettarli in refettorio. Logan e gli altri mutanti non riuscirono a credere ai loro occhi. Scott era di fronte a loro vivo e vegeto. “Ciclope, sei proprio tu?”. Tempesta accarezzò la guancia del ragazzo e lo abbracciò. Aveva le lacrime agli occhi, come tutti gli altri. Solo Wolverine non piangeva, ma si vedeva che era felice di rivederlo. “Hai la pellaccia dura ragazzo” e lo abbracciò forte. “Signor Silente la famiglia Potter e Piton sono andati in infermeria e andrei anch'io, insieme a Scott. Voglio che Hermione lo veda”, disse Warren. “Vai pure ragazzo mio”. “Perché Hermione si trova li, cosa le è successo?”. “È una lunga storia Naville, ve la racconto lungo il tragitto per andare al piano terra”. Warren che conosceva tutta la storia prese tra le braccia Scott e per fare prima, raggiunse il primo piano volando. “Però Silente quel ragazzo ha una bella apertura alare, ma come fa a portare un peso del genere?”. Moody era esterrefatto dalla forza che Angel possedeva. “Grazie all'addestramento che ha fatto sin da bambino”, rispose pacato l'ex preside. Anche Minerva era sorpresa e affascinata dalla mutazione dell'uomo. A quest'ultima piacevano anche i modi di Bestia che cozzavano con l'aspetto animalesco.
 

*****
 

La prima a destarsi fu Rachel: “Severus”, disse sottovoce, “Sei proprio tu”. La donna accarezzò il viso dell'uomo. “Sono felice di rivederti”. Un dolce sorriso illuminò il volto della mutante. Piton aveva le lacrime agli occhi così come il fratello. Prese la mano che lo accarezzava e la baciò per poi chinarsi a baciare la fronte e subito dopo le labbra. “Perdonami amore mio, sono stato stupido”. Rachel lo guardava con dolcezza. Era ancora debole e le immagini erano leggermente sfocate. “Sono sempre andata al parco, nella speranza di incontrarti di nuovo”. Severus fu sorpreso, felice e lusingato. Prese il suo viso tra le mani e la baciò con più passione. Poi rendendosi conto che non era da solo si stacco da lei per presentarle James. Potter non disse subito di essere suo fratello maggiore, era un argomento molto delicato, e andava detto con un certo tatto. Rachel fu presentata anche a Lily ed Harry. “È suo figlio?” Chiese con un filo di voce, “Le somiglia molto signore”. James annuì.

Anche Hermione si svegliò e il primo che vide fu Warren. Si abbracciarono poi il mutante la invitò a girarsi. Non appena la ragazza vide Scott lo abbracciò stretto come se avesse paura di perderlo di nuovo. Toccava il volto dell'uomo come a volere una conferma. Non diceva niente, ma le sue espressioni di stupore, incredulità... erano più che eloquenti. Il fratello però era deluso. Sperava che riprendesse l'uso della parola, ma non fu così. In infermeria giunsero Silente e gli altri. L'uomo aveva le lacrime agli occhi felice di vedere quella scena, poi chiese all'infermiera della scuola se potevano alzarsi per andare in refettorio con loro. Madama Chips annui. James e Severus aiutarono Rachel, mentre Scott e Warren fecero altrettanto con Hermione.

Quando giunsero nella sala tutti si alzarono, alcuni allungavano il collo per vederli meglio. Un brusio si levò. “Abbiamo un pubblico”, disse irritato Wolverine. “Vedete di finirla imbecilli, sono persone come noi, non degli orchi o dei troll di montagna”. Gli studenti si sedettero eccetto alcuni Serpeverde. Le ragazze chiamavano il fratello di Malfoy. Anche Draco era in piedi e con un cenno della mano invitò il fratello ed Hermione. “Luna? Dove ti siedi?”, chiese il fratello di Draco. “Con i miei compagni Corvonero”. “C'è posto per altre due persone?” “Anche più di due”. Luna prese la mano di Hermione e la fece accomodare. Warren si unì a loro e si presentò agli studenti Corvonero. Le ragazze Serpeverde si sedettero irritate e guardarono storto sia Luna che Draco. I coniugi Malfoy si strinsero, erano demoralizzati.

I gemelli Weasley si erano trattenuti fin troppo per i loro gusti, scattarono in piedi e presero il cugino di Potter per sistemarlo in mezzo a loro. Cominciarono a bombardarlo di domande una dietro l'altra tanto che non davano la possibilità al ragazzo di rispondere. L'unico che non era contento della situazione era Ron. Dudley era di fronte a lui e il ragazzo teneva la testa bassa per non vederlo, ma soprattutto non voleva incrociare lo sguardo di Hermione. La ragazza era proprio di fronte a lui e parzialmente nascosta dagli studenti di Grifondoro e della 'casa' di Luna. Piton si sedette insieme ai professori in compagnia di Rachel, mentre James preferì sedere al tavolo dei Grifondoro insieme alla moglie e al figlio. I piccoli mutanti invece erano seduti al tavolo dei Tassorosso.

Silente osservando sia i maghi che i mutanti prese una decisione: “Sai Minerva, stavo pensando di organizzare una festa, stile Ballo del Ceppo”. “Una festa, Albus sei sicuro sia la cosa migliore, insomma con il gruppo denominato Divisione... non credo che dovremmo fare una festa”. “Oh Minerva cara, c'è ancora un po' di maretta tra i mutanti e noi maghi, magari una festa può alleviare le tensioni e un po' di sano divertimento farà bene a tutti”. La McGrannit non era del tutto convinta, ma appoggiò lo stesso la proposta di Silente.

 

  
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