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Autore: Scarlight    12/02/2014    0 recensioni
In questo racconto narro di una ragazza qualunque,come tutte noi che cerca un lavoro ma non tutto va sempre bene.
Ho deciso di scrivere più capitoli per entusiasmare voi lettori,spero che vi piaccia e fra non molto pubblicherò anche il 2°capitolo.
Il racconto è narrato con un linguaggio semplice,NON elaborato in modo che lo possano leggere e capire tutti.
Spero che vi appassionate a questi miei racconti,non aggiungo altro,Buona lettura.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Io, una ragazza qualunque.
1°Capitolo
Un ragazzo di nome Harry

Eccomi li, ferma, vicino la quarantottesima strada, sotto quel mio ombrello porpora scolorito. Passando per i vari negozi di Parigi sento un buon profumo di cupcake appena sfornati e glassati, in quel momento non avevo abbastanza denaro per comprarmene uno, abbasso lo sguardo e cammino per tornare a casa da mia zia, poiché è lì che vivo dopo essere rimasta orfana. Arrivata da zia Dana (diminutivo di Loredana) mi accorgo che non c’è –Sarà uscita-penso fra me e me, poi mi siedo su quel suo comodo divano e accendo il televisore, lo sintonizzo sul notiziario delle 20.00 e li ascoltando quel reporter disastrato mi addormento immersa nei miei pensieri. Il mattino seguente mi alzo frettolosa perché avevo un provino per diventare una specie di segretaria di una azienda stilistica. Scendo giù, prendo un pasticcino, do un bacio a mia zia che è già sveglia, m’infilo quel mio impermeabile giallo e corro alla fermata dell’autobus (sperando che sia ancora lì). Arrivo affannata e vedo che ci sono ancora delle persone ad aspettare la fermata, in quel momento tirai un sospiro di sollievo. Arriva l’autobus e tutti salgono, ma mente andavo su, vidi un ragazzo affannato che correva con quella sua giacca d’avvocato e con quegli occhiali che sembravano inclini a cadere. Io avverto l’autista di aspettare perché c’era un ragazzo per arrivare l’automobilista annuisce con aria stanca e stufa. Eccolo che arriva, saliamo sull’autobus –Grazie per aver fermato l’autista-mi dice affannato-Di niente-gli rispondo, lui inizia ad affrontare un discorso sul suo lavoro:-Sai io sono stanchissimo di questo mio lavoro, alzarsi presto la mattina, restare sveglio la notte per completare delle relazioni è davvero esasperante per un ragazzo come me!-io lo guardo meravigliata, senza aprire bocca però-E tu?Perché sei così in ritardo? Sai ti ho visto mentre correvi per arrivare in tempo alla fermata!-iniziai a diventare rossa ma poi gli risposi-Sto andando a un provino per un’azienda stilistica.
-Bene quindi sei una stilista o modella.
-No, no, ci mancherebbe altro sono solo una candidata per diventare una segretaria.
-Ah, sai non dovresti sottovalutarti, sei molto carina sai.
-N-no che dici! Iniziai a balbettare
Lui mi guardò porgendomi la mano-Piacere Harry- io lo guardai e gli strinsi la mano-Piacere Stephany- l’autobus frenò bruscamente e per poco non cadevo, ero arrivata alla mia fermata, scesi e notai che Harry mi seguiva -Che fai mi segui?-Dissi con aria scorbutica.
-No, no io lavoro qui!
-Qui?Io qui devo tenere il mio provino
-Ah, ok allora, buona fortuna
Ci salutammo ed io salì con l’ascensore al 5°piano di quel palazzo maestoso. Appena entrai nell’ufficio vidi tante altre ragazze come me, più belle di me, tutte in riga e sistemate, dappertutto c’erano manichini tutti vestiti con abiti stupenti, ma le mie fantasie furono interrotte da un bruttissimo tonfo, la porta d’ingresso era spalancata e lì avanti c’era u signore con un vestito glicine, dei capelli arruffati e grigi, con dei baffetti tipo ai tre moschettieri. Entrò con aria severa ma poi disse:-Buon giorno belle signorine, siete veramente solari oggi!-io sinceramente non capivo cosa stesse succedendo perché  egli era sembrato tanto severo ma poi aveva tenuto un comportamento al quanto strano e simpatico.
Ci guardò tutte attentamente, poi arrivato a me si fermò, io pensai:-Ecco ora di sicuro mi caccerà per il mio aspetto oppure mi riderà contro-poi un’esclamazione interruppe i miei pensieri–Sei quella giusta!il lavoro e tuo! Domani alle 7.30 puntuale qui in atelier. Io non potevo credere a ciò che stavo sentendo, tra tutte quelle ragazze bellissime aveva scelto proprio me! Io lo ringraziai e iniziai ad andarmene a passo veloce verso l’ascensore, arrivata a piano terra inizio a correre verso l’uscita e mentre aprivo la porta urtai qualcosa o meglio qualcuno, gli caddi a dosso, poco dopo mi accorsi che era il ragazzo di questa mattina, un certo Harry se non sbaglio, io inizio a dire:-Scusa, scusa, non ti avevo visto!
-Ci mancherebbe altro!
-E che sono troppo felice!
-Fammi indovinare, ti hanno dato il posto
-Si giusto, non vedo l’ora di iniziare a lavorare!
-Ti hanno detto per chi lavorerai?
-No, ma penso per quel signore con i capelli grigi e arruffati!
Harry inizia a ridere:
-Ma perché ridi? Gli domandai con aria perplessa
-Quello è il signor. Marchig e mi aveva promesso di trovarmi un assistente per alleggerirmi il lavoro.
-Non dirmi quindi tu…
-Si giusto, lavorerai per me!
In quel momento mi resi conto perché il signor. Marching aveva scelto una come me.
-Ok, ok,ora devo andare però, si è fatto tardi e non vorrei che zia si preoccupi.
-Va bene, a domani allora, ciao em…domani puntuale mi raccomando
-Si, si, non preoccuparti,Ciao!
Lo salutai e andai dritta a casa a comunicare la notizia a mia zia, anche se più che ottima notizia era buona per via del mio collega, anzi dovrei dire capo.
  
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