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Autore: AlexVause    12/02/2014    4 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 7
 
Arrivata l’alba, fecero colazione con qualche frutto.
Decisero nuovamente di divedersi in due famiglie.
James tornò ad essere il marito di Snow. Henry fu trasformato dalla madre adottiva in bimbo di dieci anni, mentre Emma e Regina assunsero le sembianze di due ragazzine di dodici anni.
- Oh, che belle gemelline!
Esclamò James, strizzando a ciascuna delle due bimbe una guancia, contemporaneamente.
Regina lo guardò torvo, schiaffeggiandogli la mano.
- E smettila!
Sbottò la mora.
- C’è sempre un figlio ribelle, nelle famiglie.
Ironizzò il Principe, rivolto alla Evil Queen che alzò gli occhi al cielo.
- Adesso, posso farvi i dispetti. Siete le mie sorelline.
Rise Henry divertito. Quella situazione gli piaceva molto.
- Ti ci metti anche tu ora?
Più che una domanda, sembrò una supplica da parte dell’ex Sindaco.
- Se posso, Regina, perché così piccole?
Snow era lievemente perplessa da quella scelta.
- I bimbi fanno tenerezza e si intrufolano ovunque, senza essere notati.
Rispose Emma per la compagna.
- Giusto?
Chiese poi conferma alla mora al suo fianco.
In risposta ottenne un pollice alzato.
Anche Malefica, prese le sembianze di una dodicenne, trasformando in seguito Trilly e Hook nei suoi genitori.
- Tutti pronti?
Chiese James, ottenendo risposte positive da tutti i presenti.
- Kristoph, mi ha informato che una vecchia amica di Biancaneve, Gracyanne, detiene tutte le informazioni necessarie per arrivare ai nobili senza insospettire nessuno.
Spiegò il Principe.
- Di che informazioni parli?
Domandò Snow.
- Dobbiamo farci dare i dettagli, su di un incontro che avrà luogo a palazzo, dopocena, fra i reali e delle persone che restano tutt’ora un’incognita.
Proseguì l’uomo.
- E come fa questa donna a sapere tutto ciò?
Chiese Emma incuriosita.
- Gracyanne, lavora a palazzo. Gestisce le cucine. Come ogni mattina, sarà nella sua casa, poco fuori dal villaggio.
Rispose James.
- Quindi, prenderemo le sembianze degli ignoti per andare all’incontro al loro posto? Geniale!
Esclamò Malefica divertita.
- Avevo proprio bisogno d’azione.
Aggiunse poi con un grande sorriso.
- Dividiamoci. Io, Snow e i bambini, andiamo da Gracyanne. Tu Hook, con Malefica e Trilly, andate al villaggio. Costeggiate il castello e mi fate il rapporto sulle guardie presenti e loro posizioni. Tutto chiaro?
Comandò il Principe, alzandosi in piedi.
- Aspettate! Una volta detronizzati i due bell’imbusti, come ci comporteremo?
Chiese Trilly in pensiero.
- Non possiamo ucciderli. Li incarceriamo? E con le guardie come facciamo?
Proseguì poi la donna.
- Ottime domande. Parlando delle guardie, ho qui una missiva redatta da Kristoph, da consegnare a suo figlio Nicolas. Lui ci darà una mano.
Rispose James sicuro di se e di quel piano, pianificato precedentemente con il suo amico. Si fidava di lui e sapeva che non l’avrebbe mai tradito.
- I due idioti, con nobiltà a presso, li lasceremo fuggire. Sicuramente, andranno a cercare la persona che possiede arti magiche e che sa del nostro ritorno.
Aggiunse Regina.
- Due piccioni con una fava.
S’intromise Emma.
- Ottimo.
Confermò James.
 
La nuova famiglia Charming, si trova davanti alla casa dell’amica d’infanzia di Biancaneve.
- Come farai a farti dire dell’incontro?
Chiese Emma alla madre. Voleva sapere se già aveva un piano.
- Le dirai chi sei?
Domandò successivamente Henry.
- Sinceramente, non lo so.
Rispose pensierosa Snow.
Regina, si voltò ghignando verso la figliastra. Era certa che senza di lei, i Charming non avrebbero mai governato a lungo. Avevano pianificato bene le cose, peccato mancassero i dettagli. Erano quelli a fare la differenza.
- Non puoi bussare alla sua porta e dirle: “Ciao sono Biancaneve, come stai? Io sono giovane e diversa, tu vecchia di trent’anni in più. Visto che figata?”
Ironizzò la figlia, anche se seria in volto.
- Certo che no! Che vai a pensare.
Rispose la madre stizzita. Non riuscì a replicare, perché sentì dei passi svelti in lontananza, lungo il sentiero lastricato di ciottoli che portava a quella casa e altre poco distanti.
- È lei.
Bisbigliò Snow alla famiglia.
- Lasciamoci aiutare dal fato.
Propose Regina. Un sorriso sul suo volto.
Con uno schiocco di dita, il cesto contenente della frutta tenuto in mano dalla donna, si ruppe.
Un numero indefinito di arance, iniziò a rotolare giù dalla collinetta, verso i Charming.
I due coniugi aiutarono la donna a raccoglierle, mentre i bimbi fingevano di giocare rincorrendosi.
- Vi ringrazio davvero molto. Mi si è rotto il cestino, probabilmente per il troppo peso.
Sorrise gentilmente la signora.
- Che bella famigliola che siete. Sono i vostri bambini?
Chiese poi.
- Sì.
Rispose Snow, restituendo le arance alla vecchia amica.
- Bambini, venite qui!
Chiamò James. Le due ragazzine ed il figlioletto, raggiunsero i genitori.
- Mi chiamo Margaret e questo è mio marito David.
Le due gemelline di dodici anni, si chiamano Isabel ed Anne, mentre il piccolo è il nostro Andrew.
Biancaneve era raggiante. Era la sua perfetta illusione, della famiglia che avrebbe sempre voluto.
La donna davanti a loro, fece un ampio sorriso.
- Il mio nome è Gracyanne. Venite dentro, vi offro un tè. Oh, quanto adoro i bambini.
Sorrise nuovamente, con fare sincero e la famiglia, accettò volentieri l’invito.
- Hai sentito? “Oh, quanto adoro i bambini”…credi che ci mangerà come la strega di Hansel e Gretel?
Bisbigliò Emma a Regina.
- Spero di no, altrimenti dovrò sistemare pure lei.
Rispose la Evil Queen, facendo un ghigno di soddisfazione.
- Non voglio sapere.
Borbottò la bionda, entrando nella casa. Regina fece spallucce, cercando di scrollarsi di dosso, la frase detta dalla compagna. Ora che si trovavano nella Foresta Incantata, Emma sarebbe venuta a conoscenza di tutto il male causato dalla Evil Queen. Si stava rassegnando a perderla?
 
Biancaneve, ricordando il fatto che una loro amica di vecchia data era morta trent’anni prima, lasciando al mondo una figlia, utilizzò quel tragico episodio come “sua storia personale”.
Disse di essere la figlia della loro amica d’infanzia, per essere accolta calorosamente dalla donna davanti a se.
Odiava mentire, ma fu necessario in quel frangente.
Gracyanne le credette senza batter ciglio.
Fra racconti di marachelle, ricordate da entrambe, almeno un’ora passò.
Era riuscita a conquistare la sua piena fiducia, tanto da riuscire a farsi raccontare qualche pettegolezzo sui reali.
- E così, verso sera, avremo la fortuna di ospitare nell’Enchanted Forest, un gruppo di straniere venute da lontano.
Raccontò la donna, fiera.
- Straniere?
Domandò Snow incuriosita.
James, nel frattempo, fingeva di giocare con i bambini, ma in realtà sia lui che le gemelle ascoltavano ciò che stava per dire la padrona di casa.
- Sacerdotesse con poteri magici. Magia bianca. Le chiamano Druide, da dove provengono.
Vengono qui, per stipulare un accordo con i nostri reali, una sorta di protezione.
Rispose Gracyanne. Biancaneve, era attenta a tutti i dettagli di quello che la donna le stava dicendo.
- Protezione per il villaggio o solo verso i reali?
Chiese poi Snow.
- Quei nobili, sono tiranni egoisti. La Evil Queen andrebbe fiera di loro. Sicuramente pensano solo al loro bene. Il popolo lo spremono fino all’ultima goccia.
Tutti i presenti compresero, come andavano davvero le cose in quel regno.
- Dobbiamo andarcene. James, inventati una scusa.
Bisbigliò Regina al padre.
- Restiamo ancora, magari otteniamo nuove informazioni.
Rispose l’uomo con convinzione.
- Ti dico che dobbiamo andare.
La Evil Queen, fu categorica, ma il Principe non la volle ascoltare.
Così, si mise a fare ciò che i bimbi, sanno fare meglio. Iniziò a piangere senza freno.
James, prese Regina in braccio per calmarla, ma senza esito.
La famiglia Charming si scusò, lasciando la casa con promessa di tornare a trovare la donna al più presto.
Si diressero verso gli alberi e la piccola Regina fermò il pianto improvvisamente.
Il Principe la posò a terra.
- Ma che caspita ti è preso?
Le chiese James, contrariato dal suo comportamento inspiegabile.
- Tre cose. Uno, mi stavo annoiando e non abbiamo tempo da perdere.
Due, temevo un monologo su di me e il mio governo.
Tre, dobbiamo subito intercettare il convoglio.
So chi sono. Verranno da est. Devo avvertire Malefica.
Asserì la Evil Queen.
- Hai un cellulare?
Domandò Emma perplessa.
- Ma no!
Sbuffò Regina innervosita.
- Dille di ritrovarci tutti in paese, davanti al fabbro.
Disse James.
L’ex Sindaco annuì, chiudendo poi gli occhi per contattare l’amica col pensiero.
- Tutto apposto.
Confermò infine la bimba.
- Ora devo consegnare la missiva a Nicolas. Esce di pattuglia, in tarda mattinata. Avviamoci verso il castello.
Informò il Principe. Doveva andare tutto secondo i piani.
- Certo che sei tremenda.
Ironizzò infine l’uomo, rivolgendosi alla bimba dai capelli scuri che fece un lieve sorriso.
 
Dopo aver raggiunto le mura del castello, videro un soldato in attesa, a qualche metro dal sentiero che conduceva alla fortezza.
Nicolas stava per uscire dal grande portone d’entrata, diretto verso il bosco per pattugliare.
- Dobbiamo distrarre quella guardia.
Disse James alle sue due figlie.
- A quello ci pensiamo io e Regina.
Rispose la biondina.
- Cioè?
Chiese stranita la Evil Queen.
- Faremo ciò che fanno i bambini, andremo a giocare.
Rispose Emma, prima di mettersi a correre, ridendo e saltellando verso il soldato.
Regina alzò le mani in segno di resa e scuotendo il capo, sollevò gli occhi al cielo.
- Perché a me.
Borbottò prima di seguire la sorellina.
Corsero un po’ intorno alla guardia, visibilmente infastidita.
- Non funziona.
Bisbigliò Regina.
- Ho in mente una cosa. Tu, seguimi.
Disse Emma sorridendo.
La Evil Queen a quelle poche parole, alzò un sopracciglio.
La bimba biondina, andò a fianco della guardia, imitata dalla sorellina mora, che si mise dal lato opposto.
Emma fece un cenno del capo alla compagna e contemporaneamente, tirarono un calcio sugli stinchi del povero malcapitato.
Dopo ciò, corsero via ridendo.
- Brutte…
L’uomo si massaggiò i punti dolenti, per poi mettersi a rincorrerle, verso il bosco.
James, scosse la testa divertito, avvicinandosi a Nicolas e consegnandogli la missiva.
Con un cenno di assenso, da parte del figlio di Kristoph, il Principe si allontanò.
Poco più in là, il soldato aveva perso le tracce delle bimbe.
Regina prese per mano Emma e scomparvero, apparendo dietro ad un grosso contenitore in vimini, vicino a James.
- Voi due, siete un’associazione a delinquere.
Disse sorridendo il Principe, accarezzando le teste delle gemelline che sghignazzavano.
- Non è certo questo, l’esempio che dovreste dare a vostro figlio.
Aggiunse Snow, raggiungendo la famiglia, assieme al piccolo Henry.
- Guasta feste.
Sbottò Emma incrociando le braccia al petto e mettendo un finto broncio.
Regina, si limitò a sorridere, annuendo ripetutamente con il capo.
 
 
 
 
Note di Alex: Pronti per il divertimento?
Nel prossimo capitolo inizierà l’avventura. Basta tranquillità, ce né stata troppa :P
Alla prox.
  
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