Stava per alzarsi il sole sul giorno che avevo tanto aspettato ansioso. Ero molto turbato e spaventato, perché stavo per andare ad Hogwarts. Non volevo andarci. Probabilmente sembrerà strano. perché tutti vogliono andare ad Hogwarts. Tutti aspettano quel giorno. Ma non io. Io avevo paura. La mia famiglia era sempre stata smistata in Serpeverde. era una famiglia di Serpeverde, la mia, e sapevo che se fossi capitato in un'altra Casa avrei deluso mio nonno e i miei genitori, Io sentivo che non ero destinato a Serpeverde.
Sono sempre stato un po' più timido, più chiuso, più paziente, più sensibile e, a quanto mi risulta, anche un po' più intelligente e saggio rispetto a mio padre.  Lui mi diceva di stare tranquillo, perché il Cappello Parlante tiene conto dei nostri desideri, proprio come aveva fatto con un suo coetaneo, il Signor Potter, anni fa. 
Ma io non riuscivo a stare tranquillo. Percepivo che nella Casa di Serpeverde non mi sarei trovato bene.  E poi volevo che il Cappello Parlante decidesse per me, non volevo scegliere io solo perché avevo paura della reazione di mio padre!
Ma non avevo idea di come l'avrebbe presa. Sicuramente non bene. 
Scesi e feci colazione cercando di sembrare il più sereno e contento possibile. Sapevo che se i miei genitori avessero sospettato qualcosa mi avrebbero sottoposto a una specie di interrogatorio e che se mi sarei ostinato a non rispondere mi avrebbero dato una di quelle loro pozioni, che prepara mio padre, e l'avrebbero usata per farmi tirare fuori la verità e farmi confessare tutti i miei dubbi e le mie preoccupazioni. E sapevo che a papà non sarebbe piaciuto che il suo "Piccolo ma Grande Serpeverde" avesse tutte queste insicurezze su sè stesso. 
Il tempo passò troppo velocemente, quella mattina, e venne la temuta ora: l'ora di andare a King's Cross. Mi misi in macchina, con un groppo in gola grande quanto la mia ansia.
Dovevo escogitare un piano per fuggire da quella situazione.