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Autore: Lala_Chan    16/06/2008    3 recensioni
Nevica…come nevica, stasera. In molti ti hanno detto che assomigli tanto a questo soffice manto bianco, così delicato e leggero, puro… silenzioso… innocente. Tutti amano la neve, eppure… nessuno ama te. La mia seconda one-shot drammatica, spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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buon natale hinata

Salve a tutti! questa è la mia seconda one-shot drammatica, spero tanto che vi piaccia... a differenza di Every spring, è protagonista un solo personaggio, ovvero Hinata... se vi interessa, ho scritto anche fan fiction di altro genere, quelle comiche hanno avuto piuttosto successo: "Deidara si sposa?!?" e "Gaara a Disneyland Paris!" sono state le più seguite. Se avete voglia di dare un'occhiata, per chi non le ha ancora lette, a me fa solo piacere! ^^ apprezzo molto le recensioni, sia positive che negative, di questa e, perchè no, anche delle altre ff... fatemi sapere! Buona lettura

Buon Natale, Hinata

 

Il Natale, la festa più gioiosa dell’anno.

In molti essa distribuisce un grande senso di gioia e di calore, anche nel bel mezzo di un mese gelido come dicembre.

Uno dei doni più belli dell’inverno, una di quelle cornici migliori per il Natale, che tutti sperano accada ogni volta è la neve.

La neve, quella dolce discesa di batuffoli bianchi dal cielo, quella graziosa spruzzatina di zucchero sulle case, sugli alberi, sulle strade.

La neve… una cosa così semplice, che può dare felicità solo presenziando.

Può…

 

 

Nevica…come nevica, stasera.

In molti ti hanno detto che assomigli tanto a questo soffice manto bianco, così delicato e leggero, puro… silenzioso… innocente.

Tutti amano la neve, eppure… nessuno ama te.

Come mai, piccola?

Perché ora corri, scoperta, nel freddo delle serate d’inverno, bagnandoti i piedi, impregnandoti dell’ovattato suono, gelandoti il cuore sempre di più?

Lo so che hai freddo…

 

 

Le orme delle sue scarpine solcano il ghiaccio uniforme.

Lo strascico del kimono oramai è tutto inzuppato...il suo bellissimo kimono, quello delle feste… Uno splendido kimono rosso vivo, con tanti fiori bianchi, come le sue iridi.

Era di sua madre…

Ma come stanno bene, su di lei, quei colori… un incredibile contrasto di passione e candida dolcezza.

Com’è sensibile, lei… Non è felice, nemmeno a Natale…

 

 

Corri, scappa da tutto quanto, scappa dai lividi che ti rovinano la schiena,

dai rossori delle mani che ti hanno stretta fino a sfregiare le tue esili braccia…

Scappa da chi non ti apprezza, ti detesta solo perché non riesci a sbocciare,

non riesci a portare onore alla casata, non riesci a vivere come desiderano loro…

Ti senti impotente, inutile, un’appestata…

Nessuno ti ama…

Piangi, ti fa bene…piangi…

 

 

Ecco il suo albero preferito, un grande abete  ricolmo di neve, sembra glassato,

in mezzo a un campo enorme completamente bianco, leggermente separato dalla piccola pineta…

Sembra lei, così isolata, così semplice… così bella.

Si siede lì sotto, non le importa di bagnarsi…

Lasciandosi andare, sperando che le lacrime si ghiaccino con lei.

Sarebbe bello trasformarsi direttamente in neve… perché no?

 

 

Prendi ciò che hai in tasca, sei venuta qui per questo…

Non pensare, non ce la farai altrimenti.

Non avere paura, dopotutto non può essere peggio di questo.

Non può andare peggio di così… inetta ragazza senza valore, senza comprensione,

senza amore…

Dimostra a chi non ti ama, a tutti quanti, che almeno sei in grado di capire quando è ora di smetterla, hai il coraggio di porre fine… porre fine a te stessa.

Metti la mano in tasca…

 

 

Lentamente, le candide manine scivolano fuori, con in mano un tagliente, piccolo pugnale.

È  quello che ha avuto fin dall’inizio, e che non ha mai imparato ad usare.

Assente di talento, oltre che di determinazione…

Porta il kunai al polso sottile, la mano trema…

Come centrare? Non è importante… basta che esca tanto…

L’indecisione cessa, lei chiude forte gli occhi, e il braccio si muove in un gesto secco.

Nemmeno un urlo… e il liquido schizza.

 

 

Ecco fatto, visto? Sanguini…

Sanguini tanto, cara.

Ora fa un po’ male, forse, ma il freddo allevierà tutto, e in pochi minuti starai meglio…

Starai meglio…

Vai, parti senza esitazione, il gioco è fatto, lascia questo mondo…

Vedi come imbratta la neve il sangue, come hanno imbrattato te?

Ti hanno sporcata, piccola… non sei più pura, ora stai male…

Potrai tornare ad essere libera, come vuoi…

 

 

Sgorga il sangue scarlatto dai suoi polsi,

mentre lei si lascia andare, sempre più debole, sempre più stanca…

I fiori bianchi del kimono sono macchiati dello stesso colore del tessuto di fondo…

Che fosse proprio questo il significato di quell’abito?

Il colore del sangue contro la sua anima candida?

Un presagio, quasi? Un’invito?

Anche se fosse, ormai è stato accolto.

 

 

Ti ricordi, da piccola, come aspettavi la mattina di Natale?

La tua mamma ti preparava sempre una cioccolata calda…

Ti svegliavi sempre presto, come tutti i bambini, per correre a vedere cosa c’era sotto l’albero,

cosa ti aveva portato Babbo Natale.

Stupido, come un vecchio panciuto su una slitta volante potesse convincere così tanto i bambini.

Eppure, non ti rendi conto di quanto è bello, che il suo vestito e la sua barba, neve e sangue,

ti accompagnino verso la morte.

In ricordo degli ingenui tempi felici.

Buon Natale, Hinata.

 

  
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