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Autore: Lisaralin    12/02/2014    3 recensioni
"In my thoughts and in my dreams
They're always in my mind
These songs of hobbits, dwarves and men
And elves come close your eyes
You can see them too."

(The Bard's Song, Blind Guardian)
Raccolta di flashfic sui personaggi della saga. Nel segno del caso.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: contiene grossi SPOILER per chi ancora non conosce il nuovo personaggio di BG2:EE!! Siete avvertiti!!

 

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Personaggio: Clara
Genere: Introspettivo, Drammatico, Missing Moments
Rating: giallo virante sull'arancione
Avvertimenti: come ho gia' scritto contiene grossi SPOILER su BG2:EE. Della storia di Clara non si sa quasi nulla, io ho preso il poco che c'era e l'ho mischiato con particolari di mia invenzione. Ma mi e' piaciuta l'idea di dare una voce a un personaggio che non la aveva :)
Ah, e' venuta decisamente piu' lunga di una flashfic, ma ho deciso che non me importa nulla XD


La comparsa

La lama del pugnale brilla di uno scintillio dorato nella luce delle fiaccole che circondano il catafalco. Seduta accanto al corpo esanime del suo amato, la principessa tiene l'arma sospesa con la punta rivolta verso il petto mentre fa correre lo sguardo inondato di lacrime su tutti loro. Le sue ultime parole sono un inno disperato all'amore, vibranti di passione e di dedizione eterna.
Un ultimo sguardo al viso del suo uomo e il pugnale le affonda nel cuore, facendo sbocciare un fiore rosso sulla sua veste immacolata. Un sospiro le sfugge dalle labbra mentre cade riversa sul corpo dell'innamorato.
È un delirio di applausi. Il pubblico scatta in piedi come un sol uomo, le dame piangono, gli uomini chiedono a gran voce il bis, e anche Clara si spella le mani a forza di applaudire, gli occhi lucidi, il cuore che le martella a mille nel petto come tutte le volte che assiste a uno spettacolo che la emoziona.
Mentre il sipario si chiude lancia uno sguardo a lady Nalia, che le siede accanto; anche lei ha le guance rigate di lacrime e si asciuga gli occhi con il fazzoletto ricamato.
Lady Nalia De'Arnise è bella come la principessa della tragedia, e ha un cuore straordinariamente generoso per essere una nobile: nessun'altra dama di una grande casata si abbasserebbe a fare amicizia con l'umile figlia di un bracciante al servizio nelle terre del lord suo padre, o le consentirebbe di sederle accanto nel suo stesso castello durante le rappresentazioni dei bardi. Lady Nalia è diversa dalle altre: è come un'eroina delle tragedie, una principessa coraggiosa che mette la sua vita e le sue ricchezze al servizio dei poveri e degli oppressi. Clara la ammira, per lei si getterebbe nel fuoco e attraverserebbe i Nove Inferni a piedi. E la invidia anche, in fondo: perché il palcoscenico della vita appartiene a quelli come lei. Clara, la figlia del bracciante, resterà sempre e solo una comparsa.
“Devo andare ora, milady.” le dice in tono di scusa quando escono dalla sala grande. Probabilmente suo padre la punirà ancora per essere stata via tutto il giorno. È la stagione del raccolto, alla fattoria hanno bisogno di ogni paio di braccia. Poco importa: se la principessa dalla veste bianca ha affrontato il morso gelido del pugnale per amore del suo uomo, anche lei potrà sopportare un paio di colpi di cinghia in nome della sua passione per il teatro e le canzoni dei bardi.
“Aspetta.” Lady Nalia la trattiene per un braccio e a sorpresa le mette in mano un involto di stoffa, un sacchetto pesante che tintinna a ogni minimo movimento.
“Che cosa... ?”
“Per te.” Lady Nalia non le dà il tempo di protestare. Le mette l'indice davanti alle labbra e parla a bassa voce, con tono da cospiratrice: “Ci ho pensato a lungo. Siamo amiche, e so che non sei felice qui. Lo vedo. So che sogni di fare l'attrice. Con questi potrai.” le chiude le dita attorno al sacchetto di tela ruvida, stringendole le mani con affetto. “Bastano per pagarsi un passaggio fino ad Athkatla, e molto di più. Il mio regalo per un'amica speciale.”
Clara non ha parole, solo un enorme groppo alla gola. E per la prima volta in vita sua osa fare quello che non aveva mai fatto e getta le braccia al collo della sua signora, la sua eroina, la sua dea. Le piange sulla spalla tutta la sua gratitudine e la sua devozione e poi si dilegua nella notte, il sacchetto tintinnante stretto sotto il mantello e un paio di ali spiegate nel cuore.


La serratura arrugginita cede senza difficoltà sotto il suo tocco esperto. Dentro, la tomba puzza di chiuso e marciume, segno che è stata sigillata da parecchio tempo. Meglio così. È più facile rubare ai morti che ai vivi.
Le servono soldi, e subito. La Città della Moneta e un paio di incontri sbagliati hanno prosciugato il suo capitale in pochissimo tempo, e alla Locanda dei Cinque Boccali nessuno ha bisogno di un'altra attrice. Clara si è ritrovata ben presto a fare un mestiere del tutto diverso per tirare a campare. Uno che in fondo ha persino a che fare con la recitazione, soprattutto quando i clienti sono vecchi e viscidi e il loro fiato puzzolente di alcool ti fa salire conati di vomito. Clara ha sopportato stoicamente, come le eroine delle tragedie, sempre in nome del suo sogno. Finché un cliente che l'ha presa in simpatia non le ha insegnato un altro mestiere ancora, allettandola con la prospettiva di soldi facili.
Accende una torcia, guardandosi rapidamente attorno in cerca del sarcofago. La lastra del coperchio sembra pesante, ma con il grimaldello che ha portato con sé non dovrebbe essere difficile sollevarla.
Non riesce nemmeno ad avvicinarsi. All'improvviso la testa prende a girarle vorticosamente, una sensazione di soffocamento le attanaglia il petto. Annaspa, la torcia le cade di mano e si spegne, lasciandola nel buio.
Una voce risuona nelle tenebre, non alle sue orecchie ma direttamente dentro la sua testa:
“Clara.”
Una voce femminile, melodiosa, con un indefinibile accento esotico.
E all'improvviso la vede, anche se ogni cosa intorno è avvolta dal buio. Ma lei è lì, alta e maestosa di fronte agli occhi della sua mente, la pelle bruna e gli occhi neri dal taglio esotico intensi come carboni ardenti, il collo e le orecchie ornati da splendidi gioielli d'oro.
Una regina. Davanti a lei Clara non può fare altro che cadere in ginocchio.
“Sì. Tu sarai perfetta.” dice l'apparizione misteriosa con la sua voce di miele, e Clara pensa che non vorrebbe mai smettere di ascoltarla. “Tu sarai la chiave della mia libertà.”
La regina le prende il volto tra le mani, e la bacia.
E mentre Clara sente la sua coscienza fluire via a brandelli e la mente tingersi di oscurità fa in tempo a pensare che il sipario si sta chiudendo per l'ultima volta, e che in tutta la tragedia lei non è stata altro che una piccola, insignificante comparsa.


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Note: di Clara sappiamo che era figlia di contadini, percio' ho pensato che fosse realistico renderla la figlia di un bracciante al servizio di Lord De'Arnise.
Su come sia avvenuta la sua "possessione" da parte di Hexxat il gioco ci dice ancora meno, percio' anche in quel caso e' tutto frutto della mia fantasia.
  
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