CAPITOLO 13
Il giorno dopo
John non si presentò alle prove. Gli altri
membri della band provarono dei pezzi e fecero una breve pausa.
Eleonora stava
quindi camminando per i corridoi di Abbey Road
con una tazza di caffe in mano mentre parlava con Dave quando
andò a sbattere
contro qualcuno.
“Oh,
mio Dio, mi scusi signore, non volevo!” si scusò,
alzando lo sguardo per guardare in faccia l’uomo a cui aveva
versato del caffè
sulla giacca.
E rimase a bocca
aperta.
Era la seconda
volta che lo incontrava in due giorni.
“Mika.”
“Eleonora!”
Il riccio era
ancora più stupito di lei.
La ragazza fece
per andarsene, ma Mika la fermò.
“Aspetta!”
“Cosa
vuoi?” disse lei, fredda.
“Ti
prego, vorrei parlarti, è da un anno che non penso ad
altro che a te.”
“Ah. E
Jim cosa ne dice?”
Mika
sospirò.
“Jim…
Tra me e Jim le cose non vanno molto bene. Per nulla.”
“Quando
ti ho visto ieri non sembrava così.”
Il ragazzo
aggrottò le sopracciglia.
“Ci
siamo lasciati.”
Eleonora ebbe un
tuffo al cuore.
“Ieri
abbiamo deciso di uscire insieme per l’ultima volta
come fidanzati. Eravamo sereni perché ci siamo lasciati in
modo pacifico, senza
litigi.”
“Mi
dispiace.”
“Non
ci sto male come pensavo.” disse Mika.
“Okay,
bene, allora ci si vede in giro…” disse la
biondina
poco convinta.
“No,
ti prego, non andartene di nuovo. Dammi una
possibilità.”
Eleonora lo
guardò male.
“Why
don’t you like whitout making me try?” si mise a
cantare
lui.
“Ma io
non sono un produttore discografico.”
“Considerando
che sei qui, immagino tu ne abbia trovato uno.”
La ragazza
arrossì.
“Sì.”
“Hey,
piccola, senti, ti va di prendere qualcosa con me,
stasera, magari senza versarmelo addosso.”
Eleonora
arrossì di nuovo.
Mika prese un
bigliettino e ci scarabocchiò sopra qualcosa.
Lo porse alla
biondina tenendolo tra due dita.
“E’
il mio numero di cellulare. Chiamami, ti prego.”
Mika si
avvicinò a lei e la abbracciò con affetto.
“Mi
sei mancata.” sussurrò.
Tutto questo si
svolse sotto lo sguardo allibito di Dave, che
non sapeva davvero cosa pensare.
“Tu
conosci Mika?” chiese, quando il riccio se ne fu andato.
“Sì.
E tu hai una passione segreta per lui? Ascolti Mika ed
gli Iron Maiden allo stesso tempo?”
Il ragazzo
arrossì come Eleonora poco prima.
“Perché
non si può?”
“Figurati,
io stessa sono capace di ascoltare musica classica
e heavy metal nella stessa giornata.”
Parlando erano
arrivati davanti alla sala prove.
Li accolse John.
“Finalmente!
Dove eravate finiti?” disse lui.
“Potrei
dire lo stesso di te.” rispose la ragazza.
“Ehm,
avevo bisogno di pensare. Sai, sono stato rifiutato.”
Nelle parole di
John non mancava un certo sarcasmo.
“Il
mio cuore è occupato da un altro, okay?”
urlò Eleonora,
correndo fuori dagli studios e lungo le vie londinesi.
Le strade erano
piene di gente che correva per non arrivare
in ritardo agli appuntamenti.
Ogni tanto
alcuni si giravano a guardare la ragazzina che
correva in maniche corte ad aprile. Nonostante fosse già
primavera, faceva
ancora molto freddo.
Arrivata davanti
a casa, cercò le chiavi, ma si accorse di
aver lasciato la bosa negli studios.
Sospirò
e si sedette sulle scale, aspettando che qualcuno
tornasse a casa.
Sentì
improvvisamente due mani che le coprivano gli occhi.
“Chi
sono?”
“Mika.”
“Prenderai
freddo così, prendi la mia giacca.”
La ragazza prese
un respiro profondo e appoggiò la testa
contro il petto di Mika, ascoltando il suono del vento e lasciandosi
cullare da
esso e alla fine si addormentò con il capo sulle gambe del
ragazzo, mentre lui
le accarezzava i capelli.
NOTA
DELL’AUTRICE:
Mi scuso per la
quantità e la qualità del lavoro,
nonché per
la lentezza con cui pubblico, ma ultimamente le cose non vanno
granché bene.
Mi scuso quindi
con le persone a cui avevo scritto che avrei
pubblicato presto.
Non sto a
ricontrollare quindi se ci sono errori ditemelo.
Spero che nel
complesso vi piaccia, anche se è sempre meno
verosimile e troppo ovvio.
Anyway,
recensite please.
Bye bye,
see you soon (?)