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Autore: Nonna Minerva    16/06/2008    7 recensioni
In una fredda e piovosa notte d’inverno, un viaggiatore solitario ha dei problemi con la sua vecchia auto. È in aperta campagna e chiede ospitalità alla prima casa che trova nelle vicinanze. Il vecchio che lo accoglie gli racconterà una storia che lo porterà a mettere in dubbio le cose in cui prima credeva e a chiedersi se le decisioni che ha preso siano giuste oppure no.
( Con la partecipazione straordinaria di Remus Lupin e Ninfadora Tonk nei ruoli del Lupo e della Ninfa – Remus\Tonks sullo sfondo ).
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

 

Accolgo con entusiasmo i nuovi lettori e saluto con affetto quelli di lunga data.

Credo che molti di voi aspettino il sequel di Accidentally in Love... non me ne sono dimenticata.

Purtroppo ho attraversato un lungo periodo di forte crisi che sembra essere stato in buona parte superato. Restano comunque gli esami a portare via gran parte del mio tempo e la storia non è semplice da scrivere.

Vi prometto però che non rimarrete delusi, le mie lettrici campione l’hanno accolta con entusiasmo e mi sono state molto vicine negli ultimi mesi.

Spero di riuscire a mandarla presto.

 

Nel frattempo vi lascio a questa storiella un po’ strana, un po’ magica.

Ho segnalato Remus e Tonks tra i personaggi, ma non sono i protagonisti questa volta.

Sentiremo soltanto parlare di loro, tuttavia avranno un ruolo fondamentale per la soluzione della vicenda.

 

 

 

 

WHEN FAIRYTALES BECOME TRUE

 

 

Per il comple

( più di un mese fa, sorry )

della mia

insostituibile Beta...

AUGURI!

 

Prologo

 

 

“È quello che davvero vuoi?”

“Sì,” mormorò la ragazza, un passo davanti a lui nel lungo corridoio affollato di gente, “E’ quello che voglio.”

“Io non credo,” affermò deciso il ragazzo, allungando il passo e parandosi davanti a lei, tagliandole la strada perché si fermasse, “Io credo invece che tu abbia paura di essere felice.”

“Ti prego, è già abbastanza difficile così,” lo supplicò con sguardo implorante.

“Cosa c’è di difficile in noi due che stiamo insieme? Perché non riesci ad accettare il fatto che qualcuno possa amarti?”

“Te l’ho già detto un milione di volte, Mark. Non ho niente da offrirti, sarei solo un peso per te.”

“Quante volte te lo devo ripetere che non mi importa? Mi hai capito? Non mi importa! Non hanno  importanza le cose materiali quando ci si vuole bene.”

“Ma prima o poi diventano importanti e tu ti troveresti legato ad una persona che deve già provvedere per due. Sei tanto dolce, meriti qualcuno che possa darti sostegno e affetto, meriti di meglio.”

“Non mi importa di tutte le altre, io voglio te! In che lingua devo dirtelo che ti amo?”

“Mi dispiace, non lo posso fare. Non voglio questa vita per te.”

“Non credi che stia a me decidere che fare della mia vita?”

La ragazza si limitò a scuotere tristemente la testa.

“Non possiamo tornare a com’eravamo prima?” la supplicò, “Eravamo così felici...”

“E’ vero,” confermò lei, “Ma la felicità dura poco, e noi siamo stati degli illusi.”

“Non è vero,” replicò con veemenza il ragazzo, “E lo sai benissimo anche tu.”

“Devo andare, Mark,” disse piano Abby fermandosi davanti agli ascensori e premendo il pulsante di chiamata. “Sono stata felice con te, ma non poteva durare.”

“E a Sarah? Che dirai?”

“Non lo so, ma questa è la soluzione migliore, per tutti quanti.”

“Resto convinto che sia un errore,” insistette il ragazzo, “Ti prego, ripensaci.”

Abigail scosse nuovamente la testa.

“Non puoi lasciare che finisca tutto così.”

“Mark...”

“Dimmi che non mi ami e non insisterò più,” la sfidò lui.

“Me lo prometti?” chiese, e Mark annuì. “Non ti amo.”

“Guardami negli occhi quando lo dici.”

Abigail alzò lo sguardo ed incrociò quello di lui, e Mark lesse una grande tristezza negli occhi di quella ragazza che aveva amato dal primo momento.

Esitò per un istante, ma poi dalle sue labbra uscirono quelle parole che le fu difficilissimo pronunciare. “Non ti amo, Mark,” disse.

“Non ci credo,” fece Mark, sovrastando con la voce il rumore delle porte dell’ascensore che si aprivano.

“Lo immaginavo,” mormorò Abigail, entrando nel vano dell’ascensore, “Ma hai promesso. Addio, Mark! mi mancherai.”

Le porte si chiusero, lasciandolo da solo in mezzo al corridoio.

 

Continua...

 

 

 

Scommetto che in questo dialogo c’era qualcosa che vi suonava familiare...

Alla prossima!

 

 

 

SPOILER-SPOILER-SPOILER    Capitolo 1

 

“La mia auto mi ha lasciato a piedi, posso usare il telefono per cercare di rintracciare un carro attrezzi?” chiese Mark.

“Non troverà nessuno disposto a venire a quest’ora, siamo in aperta campagna, ma abbiamo una stanza per gli ospiti, se vuole restare, a me e mia nipote farebbe piacere avere compagnia.”

 

  
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