Severus tornò con il solito passo fiero e lento nella sua stanza dopo aver cenato nella sala grande. Era stanco e continuavano a fargli male le gambe a causa del continuo camminare dentro quell'enorme castello , che era diventato la sua casa molti anni addietro. Ancora ricordava quando Silente lo aveva accolto sotto la sua ala , sentendosi portetto e finalmente in una famiglia. Ogni singolo scricchiolio e sibbillio del castello gli risultava armonioso, conosceva ogni minima crepa o imperfezione delle mura e apprezzava il rumore prodotto dal vento quando passava tra le guglie di Hogwarts. Si, quella era la sua casa. Aveva sempre voluto avere una famiglia propria , ma il male glielo aveva impedito, distruggendo l' unico amore che avesse mai avuto , estirpando fino all'ultima goccia del suo soffio vitale, affigendoli eternamente quell'espressione corrugata e afflitta in volto. Una lacrima inattesa gli rigo' il volto facendogli accellerare il passo fino alla sua camera. Tiro' fuori la bacchetta ruvida tremando , quasi come se l'avesse presa per la prima volta nel negozio di Olivander e pronunciò una formula con voce flebile. La porta di mogano pesante si apri' e si richiuse al suo passaggio. Dall'esterno , nel corridoio, si sentiva l'eco di un pianto lontano, trattenuto per troppo tempo.