Quella sera primaverile pioveva; faceva freddo. Le lacrime si mescolavano con le gocce di pioggia.

Ma il dolore non si poteva nascondere, non si poteva cancellare.

Qualche mese prima, lei, Natalie, una bellissima ragazza di 20 anni, dai lunghi capelli neri e dagli occhi azzurri, studiava per laurearsi.

Lui, Bryan, un rinomato calciatore di 22 anni, dal gran bel fisico, con occhi nocciola e capelli castano chiaro, dalla pelle un po’ ambrata.

Loro, una coppia perfetta, stavano insieme da 4 anni ormai, e si amavano

Si erano conosciuti per caso, ad un allenamento di lui.

Natalie era andata per accompagnare la sua migliore amica a guardare allenarsi il ragazzo che le piaceva, compagno di squadra di Bryan.

Stavano sedute sulle scalinate, quando improvvisamente arrivò una pallonata nella loro direzione. Natalie, prontamente, la fermò e subito un bellissimo ragazzo, suo coetaneo, le si avvicinò.

“Wow che presa! Scusa per il colpo…Piacere, Bryan!”

“Piacere mio, Natalie…”

“Spero che ci rivedremo presto, Natalie.”

Non appena Bryan si allontanò, Meggy, l’amica di Natalie, le disse:”Ma sai chi è quello?! Un campione di calcio e per di più il ragazzo più corteggiato di tutto il liceo! Stavolta hai fatto un colpo grande, bella mia!”

Ma chi glielo diceva che aveva fatto colpo? Dopotutto l’aveva solo ringraziata e si era presentato, nulla più. Però era terribilmente carino, e che sorriso!!

Qualche giorno dopo, si erano incrociati nel corridoio della scuola e Bryan la salutò, ricordandosi subito chi fosse.

“Ehy ciao! Chi si rivede! Facciamo anche la stessa scuola: allora è destino”

“Ma dai, ma come fai a ricordarti di me?Avrei giurato che non mi avresti riconosciuta..”
“E come si fa a scordare una così bella ragazza… senti, hai da fare nel pomeriggio?”

E così ebbero il loro primo appuntamento.

Un pomeriggio tranquillo, come due amici. Gelato, passeggiata e tante tante chiacchiere.

Alla fine dell’appuntamento ci fu quel loro primo bacio. Dolce, sicuro, giovane di un grande sentimento che neppure loro conoscevano.

Seguirono altre uscite, alla fine si fidanzarono.

Chiare le parole di Nat, dopo aver accettato “Ti prego…Non prenderti gioco di me…”

“Non lo farò…E’ una promessa”.

E così fu. Una lunga promessa, durata quattro anni.

Quattro anni dopo, Nat era a casa sua a studiare, quando il cellulare iniziò a squillare. Era Bryan, entusiasta e con una nuova notizia.

“Amore, ho una notizia strepitosa! Io e la mia squadra andremo ad un torneo internazionale! Capisci, è un trampolino di lancio per la nostra carriera! Sono così felice amore… Dedico questa vittoria a te, che mi sei sempre stata vicina. Ti passo a prendere per festeggiare. Ti amo”.

Un’ora dopo, Bryan era sotto casa di Nat. Cenarono insieme, in un ristorante rinomato, poi andarono a fare una passeggiata lungo la riva del mare, scalzi.

I primi caldi cominciavano ad arrivare e l’acqua era calma. Ancora fredda dopo lungo inverno, bagnava docilmente i piedi dei due innamorati.

Poi Bryan l’accompagnò a casa, salutandola teneramente come di consueto.

Presto arrivò il giorno del torneo.

Nat seguiva religiosamente ogni partita. Finché un giorno, non poté andare alla semifinale, a causa di un esame. In quella partita, Bryan fu colto da un malore improvviso.

I medici sostennero da subito che era meglio che smettesse di giocare, il suo cuore era troppo fragile per sopportare nuovamente lo sforzo di una partita: era troppo rischioso tornare in campo.

Quella sera, ci fu una lunga discussione tra Nat e Bryan: la sua squadra aveva vinto ed era in finale, lui non voleva e non poteva mancare.

Ma Nat non voleva, ci teneva troppo al suo amore ed era una scelta troppo rischiosa.

“Amore io non posso mancare, DEVO correre questo rischio..Questo traguardo è il frutto di tanti sforzi e non posso lasciare la mia squadra da sola. Non ci sono ma che tengano. Ho 22 anni, sono cosciente e responsabile delle mie azioni”.

Frugò dentro alle tasche e estrasse un medaglione a forma di cuore che si apriva.

Dentro, sulla parte sinistra, c’era la scritta “Love” scritta obliquamente; mentre sulla destra c’era una loro foto dove si baciavano.

“Tienilo, è un mio regalo. Nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto”

Si erano baciati a lungo, quella sera, con amore e con passione. Quasi sapessero che quello sarebbe stato il loro ultimo bacio.

Il mattino seguente, Bryan entrò in campo più determinato che mai e Nat era, ovviamente, in prima fila tra il pubblico, speranzosa e un po’ timorosa.

Il tempo era nuvoloso e di lì a poco, sarebbe cominciato a piovere.

Nonostante questo, la partita procedeva serenamente, finché a metà del secondo tempo un ragazzo non si accasciò per terra, privo di vita.

Quel ragazzo era Bryan, il suo cuore malato non aveva retto alla fatica.

Da quel momento, nulla esistette più per Natalie che subito corse in campo, ad abbracciare e supplicare il suo amore, fra grida e fiumi di lacrime. Parole, disperazione, finché non arrivò l’ambulanza che lo portò definitivamente via da lei.

Nat allora scappò, piangendo disperatamente, verso la stazione.

Le sbarre erano già abbassate e in lontananza si vedeva il treno delle 11:00 che stava arrivando: Nat senza pensarci si buttò sotto. Il treno non riuscì a frenare in tempo.

I funerali furono celebrati contemporaneamente, nella stessa Chiesa, nello stesso momento.

Come a suggellare l’amore tra i due giovani.

Uno striscione, ai piedi della scalinata che portava all’ingresso della Chiesa: “Non hanno potuto vivere felicemente il loro amore sulla terra, ora saranno per sempre uniti e nulla li separerà mai più.”