Oh luna, ‘sì bianca sei
Da parer lagrima amara,
Con l’avanzar del buio
Trai luce dal tuo sposo,
Padre, fratello e amico.
Tu sei per lui come Andromaca
Fu per Ettore, domatore di cavalli.
Ogni notte ti lascia sola, tenerella,
Ma non per questo minore
È il suo amore,
Che per servarti ti dona
Tutto il suo fulgore,
E pone di guardia al
Sogno tuo, lievi sentinelle
Celesti, vigili e assorte
Nel loro compito, come figli
Al capezzale dell’amata madre.
Triste però è la vostra condizione,
Visto che l’una muore la vita dell'altro,
E l'altro vive la morte dell’una.
Tanto innamorata sei,
Piccola lacrima solitaria, che
Preferisci perire per l’eterno
Nel vedere la maestà
Dell’amor tuo,
Piuttosto che vivere
Sempre e mai consumare
Quell’attimo di passione
Istantanea ed immortale.