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Autore: Aires_fly    17/06/2008    1 recensioni
Odio me stesso,odio come tu non hai mai saputo fare,odio questo relitto di esistenza perché ha ancora la forza di mettere un piede dietro l’altro,di finalizzare la sua vita all’effimero riscatto della tua morte,di mischiare le parole per dirti ancora quanto gli manchi.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One shot sullo stile di una song-fic,protagonista Severus Piton.



Bella.

Che sera dannatamente bella,mi trovo a pensare.

Le nuvole spiccano bianche come zucchero filato su questo cielo terso,formano strani ghirigori complicati che non riesco a comprendere…che poi chi l’ha detto che tutto deve per forza avere un senso?No. Non è così. Non tutto ha ragione di essere.

Si avvicina l’ora del tramonto e mi rendo conto che,di fronte a questo maestoso spettacolo di un’indomabile natura,molti resterebbero incantati,semplicemente a respirare,pensando a quanto può essere bella anche la vita. Non io. Io non ci riesco più.

Una volta si,vivevo davvero. Una volta si,avevo una ragione per farlo. E quando il tramonto scendeva sulle mie giornate…io riuscivo quasi a pensare che ne valeva la pena vivere. Perché tu c’eri. Perché c’eri tu.

Cosa c’entra questo cielo lucido

Che non è mai stato così blu

E chi se ne frega delle nuvole

Mentre qui

Manchi tu

Cammino lungo l’acciottolato,nella mente la mia destinazione entra ed esce come un fulmine che,ancora,mi fa troppo male. I piedi si trascinano pesanti,schiacciati dall’insopportabile peso di questo pallido riflesso di esistenza che mi trovo a vivere. provo uno strano piacere nel sentire questo fastidioso scricchiolio che segue i miei passi,questo nodo alla gola che non accenna ad andar via. Una coppia di innamorati cammina di fronte a me,lui le cinge le spalle,lei gli sorride con dolcezza infinita,due fratellini bisticciano sulla via di casa,qualcosa a proposito di un pallone perduto e di ginocchia sbucciate. Sarebbe così bello chiudere gli occhi e rimanere in questa strada,proprio qui,mi dico. E sentire solo la vita scorrere in vene che non sono le mie. Da quanto tempo è che non mi sento vivo?Una bambina piccola ride tanto tra le braccia del suo papà e mentre passa il mio sguardo si posa su di lei. È molto tenera. Ha gli occhi verdi.

Pomeriggio spompo di domenica

Come fanno gli altri a stare su?

Non arriva neanche un po’ di musica

Quando qui

Manchi tu

Quel verde riesce a trafiggermi per la frazione di un istante,poi scrollo la testa. Non è lo stesso verde. Io dubito fortemente che ci sia un’altra persona,in quest’universo vivo e palpitante,che abbia occhi uguali a quelli che luccicavano sul tuo viso. Lascio che il mio pensiero vaghi indisturbato su quegli occhi,suoi tuoi occhi. Che brillavano euforici per ogni piccola cosa,che si riducevano a fessure quando ti arrabbiavi,che si accendevano come fari in un mare in tempesta,che diventavano lucidi d’amore quando stavi con lui,che guardavano ostinatamente nell’opposta direzione,mentre due iridi nere e profonde come tunnel cercavano fameliche la vita che solo tu potevi alimentare loro. I tuoi occhi. Mi mancano tanto,tu mi manchi tanto. Muta e rumorosa condanna da scontare per tutto ciò che ho fatto,questo scricchiolio sinistro e questi ricordi che mi cullano l’anima,mantenendo un ritmo che sta per farmi impazzire,giocando a strizzarmi le viscere ancora un po’. Quel poco che basta per farmi urlare silenziosamente. Quel grido non riesce neppure a straziarmi. Quel poco di me che è rimasto non riesce neppure a farmi pietà.

E adesso che sei,dovunque sei

Chissà se ti arriva

Il mio pensiero

Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Guardo l’orizzonte lucido di stelle che si accingono a sorgere. L’opale imperfetto di questo sole arancione mi ferisce gli occhi,ma non distolgo lo sguardo. Sono anni,anni,che non rifuggo dal dolore ma lo cerco,lo bramo,marcisco e mi purifico in esso. Penso a quanto sognavo,in una vita che non sembra essere la mia,di averti al mio fianco,di assaporare non più da lontano l’odore dei tuoi capelli rosso scuro,di sfiorare il tuo viso con la punta delle mie dita. Che bei sogni. Ma adesso, adesso ti giuro,mi basterebbe saperti viva. Viva e felice. Viva e felice dall’altra parte del mondo,viva e felice stretta ad un uomo che non sono io,con le gote arrossate per un complimento che non uscirà mai dalle mie labbra aride,che affondi le mani nei suoi capelli,che gli concedi le tue labbra. E invece no. La morte divora tutto ciò che sei,tutto ciò che sei stata,famelica. Tarpo le ali ai sogni,non esistono sogni. e che significato ha questo tramonto se so che i tuoi occhi non potranno mai più bearsene?Nessun significato,semplice…perché non ci sei più.

Cosa c’entra quel tramonto inutile

Non ha l’aria di finire più

E ci tiene a dare il suo spettacolo

Mentre qui

Manchi tu

La felicità. Non esiste una definizione perfetta e universale per questo termine. O almeno,nessuno si è dato la pena di spiegarmi com’è che si è felici. Eppure niente mi è sembrato simile alla felicità come i tuoi capelli che il vento portava chissà dove quando mi correvi incontro,in una vita che non è più la mia,come la tua voce che era capace di accarezzarmi l’anima quando mi leggevi le tue poesie, in una vita che non è più la mia,come la tua espressione euforica quando mi raccontavi dei tuoi eccezionali voti in una lunga serie di successi scolastici,in una vita che non è più la mia. Tu eri magica,stracolma di una magia che la mia lugubre inventiva non avrebbe mai potuto eguagliare. Ed ora sei così follemente lontana. Sono quasi giunto alla mia destinazione. È un parco giochi molto poco curato. All’uscita una mamma tiene per mano le sue bambine ridenti,soddisfatte da quella che doveva essere stata una bella giornata. Come deve essere una bella giornata?Mi porto una mano al petto…non ne serbo più il ricordo. Sorrido ad una di loro. Vedo la risata spegnersi sul suo viso e i suoi occhi impauriti distogliere lo sguardo,mentre accellera il passo. Non devo avere un bell’aspetto,con i miei capelli neri e lunghi che tanto male si accostano al pallore del mio viso. Non mi sono mai sentito più solo di adesso…

Così solo da provare panico

E c’è qualcun'altra qui con me

Devo avere proprio un’aria stupida

Sai com’è

Manchi te

Per una volta,una volta sola avrei voluto incontrare nuovamente i tuoi occhi. Con uno sguardo avrei tentato di dirti quanto mi dispiace ed invece mi è stata negata anche questa occasione. Mi è stato negato tutto dalla vita. Ma a me piaceva, una volta,perché c’eri tu. Forse alla fine mi perdoneresti ciò che ho fatto,forse non mi odi e questo pensiero riesce solo a sottrarmi forza,giorno dopo giorno. Io merito odio. L’odio è stato tutto ciò che gli altri mi hanno dato ed è stato tutto ciò che gli altri da me hanno ricevuto. Tranne te. Tu mi hai tenuto la mano per una notte intera e hai riso tanto. Ed io non so più ridere. Tu sei morta ed io muoio dolorosamente e inesorabilmente sulla tua scia. Odio me stesso,odio come tu non hai mai saputo fare,odio questo relitto di esistenza perché ha ancora la forza di mettere un piede dietro l’altro,di finalizzare la sua vita all’effimero riscatto della tua morte,di mischiare le parole per dirti ancora quanto gli manchi. Quanto mi manchi?riesci a sentirmi?Riesci a sentire il mio pensiero?

E adesso che sei dovunque sei

Chissà se ti arriva

Il mio pensiero

Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Eccomi. Ed ecco la mia agognata destinazione. Sono davanti a due altalene sospinte dall’ultima brezza estiva. Non sono due altalene qualsiasi,non è un parco qualsiasi. È qui che ti ho parlato per la prima volta. Ricordo tutto,tutto di quella giornata. Mi sembra quasi di avere davanti agli occhi il mio giubbotto troppo grande,le scarpe vecchie di anni,il viso sudato e il mio troppo imbarazzo. E tu. La tua piccola voce,il tuo piccolo sorriso. Mi siedo su una di quelle altalene,quella di destra,dove ti dondolavi tu. Dondolavi in alto e poi piombavi giù,indugiando nell’aria,troppo perfetta anche solo per essere guardata,Lily. Passo le mani su queste catene e una strana ed ingiustificata emozione aggrava questo groppo alla gola,che si fa troppo pesante. Una volta,anni prima,piogge prima,forse ancor prima che questo ferro si arrugginisse,anche tu ti sei aggrappata dove ora le mie mani indugiano. Sorrido lieve. Voglio dondolare come facevi tu. Mi do una spinta,ma l’altalena rimane ferma. Muovo a casaccio le gambe,non mi muovo. Ancora,ancora,ancora,resto dove sono. Ancora una volta. Sento le lacrime salire agli occhi,sbatto i piedi per terra,calcio via manciate di ciottoli. Voglio dondolare come facevi tu. Come si dondola?devo mantenere la calma. Era qualcosa a proposito di stendere e piegare le gambe,doveva essere così. Tendo le gambe,le piego ad angolo retto,riesco solo a sbilanciarmi. Lo rifaccio,sento di nuovo le lacrime pizzicare contro gli occhi. Voglio dondolare come facevi tu. Mi do una spinta,tendo le gambe,le piego,l’altalena si muove. Ma non riesco a tenere il ritmo e dopo un po’ rallenta fino a fermarsi,cigolando. Mi sento prigioniero del mio corpo. Voglio dondolare come facevi tu. Pianto i talloni a terra con un sinistro scricchiolio che echeggia nella notte. Tendo le gambe,mi piego in avanti. Mi lascio cadere in terra,come un sacco vuoto. Vuoto è la parola giusta,sono vuoto. I ciottoli bruciano contro il mio corpo,perché?è già sera,non dovrebbero essere caldi. Il tuo ricordo brucia nel mio pensiero,perché?sono passati tanti anni,il tuo fuoco dovrebbe essere stato sedato. Brucio io stesso,sull’acciottolato davanti alle altalene. E piango. Piango perché tu sei morta ed io volevo vivere. volevo dondolare come facevi tu.

E adesso che sei dovunque sei

Ridammelo indietro

Il mio pensiero

Deve esserci un modo per lasciarmi andare





Non so davvero da dove mi sia uscita questa storia. Stanotte ascoltavo il nuovo cd di Ligabue e questa canzone "Il mio pensiero" e ho subito,immediatamente pensato ad una Severus/Lily,sebbene in realtà io non sia una fan della coppia.Così mi sono alzata,mi sono messa al pc e ho cominciato a scrivere.E le parole sgorgavano da sole,l'ho finita in meno di un'ora.Non ho nemmeno fatto una revisione accurata del testo e non ho cambiato molto stamattina,quando sono andata a rivederla,quindi perdonate u.u.In realtà dapprima non volevo pubblicarla su questo sito...mi sembra eccessivamente patetica (xDD) però sono troppo curiosa di sapere cosa ne pensate.Quindi per favore...mi lasciate un commento?Ci terrei davvero tantissimo!Bacioni!

  
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