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Autore: Sognatrice_2000    13/02/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se quella sera all'Haido City Hotel Conan non riuscisse a salvare Ai da Pisco,e Gin scoprisse il suo segreto?
La giovane scienziata sarà costretta a tornare a lavorare per l'organizzazione,per mettere al sicuro i suoi amici,ma proprio quando Shinichi la verrà a liberare,ella scoprirà che non vuole andarsene.Qualcosa dentro di lei è cambiato,i suoi sentimenti sono mutati. Shiho si ritroverà a vivere una lunga lotta interiore,combattuta tra ciò che è giusto e i suoi personali desideri,scoprendo un sentimento nuovo dentro di sè.Riuscirà l'amore a trionfare per la coppia più bella e misteriosa del manga?
Dedicato alla fantastica scrittrice Aya Brea,che mi ha fatto sognare ed emozionare con la sua magnifica fanfiction ''Mia cara Sherry''.
Un bacione e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia!
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 : libertà o sentimento?- Una scelta difficile
 
Era appena l’alba,e caldi raggi di sole illuminavano il laboratorio nel quale era intenta a lavorare Shiho Miyano. La ragazza,quella mattina,non riuscendo più a prendere sonno,aveva deciso di recarsi al laboratorio per distrarsi dai suoi pensieri.
Ma non era servito a nulla. La sua mente era altrove,vagava tra le provette dai liquidi colorati disposte sugli scaffali ai lati e le formule e i dati sullo schermo del computer,posandosi sempre sul ricordo del giorno precedente.
Rivedeva pian piano, come le sequenze di un film,tutto ciò che era accaduto il giorno prima. Ogni parola,ogni momento,ogni sguardo …. Non ricordava di aver mai provato una gioia simile.
Si alzò dalla scrivania,annusando e accarezzando delicatamente i petali dell’enorme mazzo di rose di rosse che teneva in un vaso lì accanto. Era un dono che le aveva fatto Gin la sera prima. Si era ricordato che quelli erano i suoi fiori preferiti. Ne inspirò a fondo il magnifico profumo, per cercare di non pensare che una parte di lei era addolorata.
 Era quella decisamente più razionale, inspiegabilmente triste. Un senso di colpa e di angoscia le attanagliava il cuore,offuscando la sua felicità. Sapeva che quella era una storia d’amore impossibile,sapeva cosa voleva dire ammettere di amarlo.
Rinunciare ad una vita normale,restando chiusa in quella prigione,senza poter vedere la luce del sole. Tradire i suoi amici,tutti coloro che l’avevano aiutata,tra cui Shinichi.
Shinichi. Quel ragazzo non l’avrebbe mai perdonata per questo. Anche questa era una delle ragioni per cui non si sentiva pienamente in pace con se stessa.
Ma,più di tutto,significava tradire sua sorella. Akemi le aveva insegnato che l’amore era il sentimento più bello del mondo,ma in questo caso era certa che non l’avrebbe pensata così.
Lei stava amando una persona che le aveva tolto uno dei più cari affetti della sua vita,una persona che probabilmente non meritava il suo amore.
Una lacrima silenziosa le attraversò la guancia. Avrebbe tanto voluto dimenticare tutto,il passato e i ricordi dolorosi,e gridare al mondo intero che lo amava. Eppure era impossibile,la sua anima non poteva liberarsi da quell’odio e quel rancore che provava verso di lui,ma al tempo stesso non riusciva a liberarsi da quell’amore così intenso. Poteva sembrare assurdo,ma era proprio così che si sentisse.
Cosa provava veramente verso Gin? Amore o odio?
Per il momento la risposta era nascosta nei labirinti più remoti del cuore,avvolta in un velo di confusione ed incertezza.
 
 
 
 
Conan aprì gli occhi,stropicciandoseli con uno sbadiglio. Era una stupenda domenica mattina,il sole brillava alto nel cielo,ma in quel momento il geniale detective non aveva tempo di rallegrarsene. La sua mente era occupata da pensieri decisamente ben più seri. Lanciò un’occhiata all’orologio a forma di gatto che aveva sul comodino ed ebbe un sussulto. Accidenti,erano già le otto. Doveva sbrigarsi,o sarebbe arrivato in rtardo. Quel giorno,infatti,era stato attesissimo dal bambino. Era il giorno in cui finalmente avrebbe messo in atto il piano stabilito con Vermouth. In base ai loro accordi,infatti,Conan avrebbe dovuto essere nei pressi del laboratorio almeno verso le nove,nascosto da qualche parte con una macchina di riserva. La donna gli aveva dato l’indirizzo scarabocchiato su un bigliettino,il luogo si trovava in una stradina poco trafficata del quartiere di Haido,confinante con quello di Beika.
Egli aveva chiesto aiuto al dottor Agasa,il quale non si era certo tirato indietro,e gli aveva promesso che l’avrebbe accompagnato con il suo maggiolone giallo. Infatti quella notte Conan era rimasto a dormire a casa del dottore,inventando a Ran e a Goro la scusa di voler provare un nuovo videogioco che l’anziano scienziato aveva creato,e promettendo di tornare da loro il pomeriggio seguente.
Entrambi erano al sicuro,e quest’eventualità lo rasserenava.
Veloce come un lampo,si precipitò al piano di sotto a fare colazione e si vestì rapidamente, indossando ovviamente anche il suo orologio spara anestetico e le sue potenti scarpe da calcio.
Era prudente portarli con se,di sicuro potevano essergli molto utili se per caso qualcuno avesse scoperto il loro piano.
Si diresse in macchina con il dottore,incitandolo a fare il più in fretta possibile. Durante quel breve tragitto,però,non potè fare a meno di constatare come i battiti del suo cuore erano accelerati.
Aveva paura,anche se era troppo testardo e orgoglioso per poter ammetterlo. Aveva paura perché sapeva che l’organizzazione era composta da gente malvagia e senza scrupoli,dalla quale poteva aspettarsi di tutto.
“Sei proprio sicuro di poterti fidare delle informazioni di quella donna?”azzardò il dottor Agasa,continuando a guidare.
”Non posso esserne certo,ma vale la pena di fare un tentativo. Qualcosa mi dice che di lei posso fidarmi. E in questo modo,riuscirò anche a incastrare l’organizzazione …. ”fu la risposta misteriosa di Conan. Aveva uno strano sorriso di sfida stampato in faccia,compiaciuto e soddisfatto.
Il piccolo detective aveva nuovamente assunto la sua aria spavalda e sicura di se. In verità,c’era una cosa che Vermouth non aveva messo in conto : l’incredibile astuzia e tenacia di quel bambino.
Non appena liberata Ai,infatti,aveva previsto che sarebbe intervenuta la polizia per arrestare tutti i componenti della banda.
Conan aveva telefonato all’ispettore Megure con la voce di Shinichi,avvertendolo che ad  Haido si trovava il covo di una potente organizzazione criminale. Egli gli aveva creduto,e aveva risposto che si sarebbe presentato con molti altri agenti al posto indicato,per l’ora precisa che aveva stabilito il giovane detective : le dieci e trenta.
Ormai erano quasi arrivati sul posto. Conan gettò un’occhiata al quadrante dell’orologio : erano le nove precise. Sorrise. A quest’ora Vermouth era sicuramente entrata in azione.
 
 
 
 
 
Shiho sollevò di scatto la testa dalla sua postazione di lavoro. Aveva avvertito il lieve bussare di qualcuno alla porta,e andò ad aprire un po’seccata. In quel momento non se la sentiva di vedere nessuno,era terribilmente vulnerabile.
Con sua grande sorpresa,però,si ritrovò davanti un uomo di circa cinquant’anni,dal lungo camice bianco e i baffi curati. Lo riconobbe subito : era uno dei tanti dottori che la portavano spesso a condurre test ed aggiornamenti per il suo lavoro in America. Eppure …. C’era qualcosa di diverso in lui. Non sapeva dire cosa,ma non le sembrava lo stesso.
”Salve”accennò scrutandolo.
“Salve,signorina Miyano. Immagino sia curiosa di sapere il perché della mia visita”esordì lui.
La scienziata sgranò gli occhi. Non se l’aspettava proprio,in effetti …. Che volesse farla partire per l’America per seguire qualche nuovo corso di studi.
“Ho ricevuto l’ordine di portarla in America per condurre un corso di studi molto utile per il suo lavoro.”
Quelle parole furono come una secchiata d’acqua gelida per la ragazza. Doveva partire così,da un momento all’altro,senza preavviso? C’era qualcosa che non quadrava.
“Non posso,e inoltre non ho ricevuto nessun avviso”replicò,indurendo la voce.
Era certa che quello fosse un travestimento,di sicuro quell’uomo aveva cattive intenzioni.
“Non si preoccupi,i suoi superiori sono al corrente di tutto e hanno già dato il loro permesso”ripetè l’uomo con calma.
”No,io non parto!”disse ancora Shiho,a questo punto spaventata.
“Signorina Miyano,la invitò a venire con me”l’uomo aveva improvvisamente assunto un tono di voce autoritario,afferrandola per il braccio.
Shiho si dimenò più volte,ma venne trascinata ugualmente fuori dalla stanza.
Una volta nel corridoio,l’uomo le tappò la bocca con una mano.
”Shh,non muoverti e vieni con me …. Non avere paura,my dear …. ”che strano,quella voce …. Quella voce lei la conosceva. Era una voce femminile,con un aggraziato accento americano.
“Non è possibile …. Vermouth? ” mormorò incredula.
L’uomo fece un sorriso,sfilandosi la maschera e rivelando il volto giovane e perfettamente truccato di una donna,incrociato da una cascata di capelli color oro,sotto lo sguardo basito di Shiho.
“Non c’è tempo per le spiegazioni,seguimi e andrà tutto bene”disse frettolosamente.
Shiho non sapeva il perché,ma le obbedì. La seguì quasi senza pensarci e,finalmente,uscì da quell’edificio,respirando a pieni polmoni l’aria fresca del mattino. Era libera.
 
 
 
 
 
 
Conan guardò l’orologio per l’ennesima volta : le nove e trenta. Cominciava ormai a credere che qualcosa fosse andato storto,i suoi occhi azzurri non si staccavano dalla via dove sarebbe dovuta comparire Ai.
Un quarto d’ora dopo,finalmente,la vide. Ebbe un tuffo al cuore. Accanto a Vermouth,vi era una bellissima ragazza dallo sguardo freddo e malinconico,con un camice da laboratorio,alta e magra.
Cos’era successo? Aveva preso l’antidoto?
Vermouth si allontanò rapidamente, rimettendo il suo travestimento e scomparendo in una via laterale,lasciando soli i due amici.
Shiho,dal canto suo,non appena sollevò lo sguardo,incrociò quello di Shinichi. E una nuova forza si impadronì di lei.
”Shinichi!”gridò,dirigendosi verso di lui.
“Ai!”urlò lui a sua volta,scendendo dalla macchina e correndo nella sua direzione. Era al colmo della felicità per aver visto che stava bene.
Entrambi si fermarono,con il fiatone,l’uno davanti all’altra,fissandosi con sguardi che avevano vari significati.
In quello di Shinichi si poteva leggere sollievo e gioia,mentre in quello di Shiho gratitudine e nostalgia.
Il vento sollevava il camice della ragazza e scompigliava i suoi capelli ramati,facendoli ondeggiare dolcemente,mentre gli occhi si facevano via via più lucidi.
”Grazie,Shinichi”mormorò dopo secondi che parvero un’eternità.
Gli occhi del piccolo si inumidirono.
“Ma cosa stai dicendo,Ai? Era mio dovere aiutarti. Ora vieni,sali in macchina,ce ne andiamo per sempre da qui”le rivolse un caloroso sorriso.
Shiho,a quelle ultime parole,avvertì una spina conficcarsi nel suo cuore,e si girò verso la strada,titubante. Fu quasi tentata di tornare indietro all’istante. Scosse la testa : ma le aveva dato di volta il cervello?
“Ai!”la richiamò Conan,stupito.
”Arrivo”disse lei,prima di entrare nella macchina del dottore. Sì,era quella la strada giusta da percorrere.
Una volta dentro,il dottor Agasa mise in moto e partirono all’istante.
”Grazie anche a lei,dottore”Shiho si rivolse all’anziano signore in tono affettuoso.
“Per me sei stata come una figlia,Ai. Non potevo non aiutarti”rispose lui sinceramente.
La ragazza ricacciò indietro una lacrima. Non era sola,accanto a lei c’erano tante persone che le volevano bene.
”Ora,posso farti una domanda?”la voce squillante di Conan la distrasse dai suoi pensieri.
“Perché hai preso l’antidoto?”
”Per vedere se funzionava”rispose semplicemente lei”ma adesso cambiamo argomento. Voglio che tu mi spieghi il piano che hai elaborato,sono curiosa.”
“Non c’è molto da spiegare. Vermouth si è travestita da dottore,per portarti negli Stati Uniti al sicuro,ed è riuscita a convincere anche gli altri membri dell’organizzazione,anche se non so come abbia fatto. Ma essendo un’attrice particolarmente brava nei travestimenti,era quasi sicuro che il piano andasse a buon fine” Conan sfoggiò un sorriso furbo,uno di quelli che faceva quando si sentiva soddisfatto e pieno di sé.
“Adesso andiamo all’aeroporto,ti portiamo in America,dove sarai al sicuro perché verrai inserita nel programma di protezione testimoni. È già tutto organizzato,stai tranquilla. Ci vorrà un po’ prima che si accorgano della tua fuga,e quando lo faranno saranno ormai dietro alle sbarre”gli occhi di Conan brillava di una luce intelligente e astuta.
Shiho sorrise con nostalgia,notando che era sempre lo stesso. Ogni caso lo faceva emozionare allo stesso modo.
Però,per la seconda volta,avvertì un forte dolore. Se ne sarebbe andata per sempre dal Giappone. Era quello che voleva?
 
A distrarla arrivò poi il ricordo ’improvviso di ciò che aveva nella tasca del camice. Un altro prototipo dell’antidoto. Si affettò ad estrarla e la porse al bambino.
”Considerati i risultati,con questo antidoto non dovresti correre alcun pericolo,anche se un margine di errore c’è sempre. È più duraturo ed efficace degli altri,ma devi comunque fare attenzione”disse,una volta che egli la prese.
”Grazie davvero,Ai”fu la breve ma sincera risposta del bambino,al quale il cuore sembrava aver smesso di battere non appena aveva sentito le parole dell’amica.
Sarebbe tornato Shinichi,sarebbe tornato da Ran. Questo pensiero lo rendeva immensamente felice.
“Tieni presente però che l’organizzazione ha scoperto la tua vera identità,e non so se faresti bene ad assumere quel farmaco. Saresti comunque costretto a fuggire,se non vuoi mettere in pericolo Ran”aggiunse poi Shiho.
“Come l’hanno scoperto?”domandò allora il detective,leggermente agitato,anche se già lo sapeva.
“Il confronto delle impronte digitali”rispose tranquillamente la ragazza.
Conan assunse un’espressione dubbiosa.
“Da quando lo sanno?”domandò allora,incuriosito.
“Da un po’ di tempo,ormai. Sarà circa poco meno di un mese”Shiho si stupì da sola della risposta,realizzandone concretamente il significato solo allora.
”E come mai non mi hanno ancora eliminato?”chiese,insospettito.
La giovane non rispose,rimase immobile a fissare un punto indefinito davanti a sé. Era pazzesco, non riusciva a crederci : davvero Gin aveva risparmiato la sua vita,dato che lei gli aveva detto che potevano avere una relazione?
Non era mai stata pienamente convinta che non l’avrebbe ucciso,ma a quanto pare aveva rispettato la promessa.
Era impossibile che l’avesse risparmiato per questo motivo,nonostante Shinichi sapesse dell’esistenza dell’organizzazione.
“Ai? Ai? Mi hai sentito o no? Cosa ti prende, sembravi su un altro pianeta!”la voce acuta di Conan proruppe nuovamente tra i suoi pensieri.
Si riscosse,abbozzando un lieve sorriso per convincerlo di non preoccuparsi.
“ Non ho niente. E,ad essere sincera,non so nemmeno io il motivo per cui non ti abbiano ucciso”nella sua voce si poteva cogliere un lieve tremolio,si sentiva che non era del tutto sincera.
“Ai,mi puoi dire la verità. C’è qualcosa che mi stai nascondendo?”insistette Conan,preoccupato. Quella storia non gli piaceva affatto.
Nel sentire il suo tono,il volto di Shiho si rabbuiò. Doveva dirgli la verità?
Assolutamente no,si disse subito dopo. Le dispiaceva mentirgli,ma era sicura che non avrebbe capito.
“Niente. Assolutamente niente,stai tranquillo,Shinichi”stavolta il suo tono risultava più calmo,eppure nascondeva una sfumatura tesa che il bambino percepì immediatamente.
Egli decise comunque di non aggiungere altro. Scelse invece di affrontare un argomento che gli ronzava in testa già da un po’ di tempo.
“Ai … vorrei chiederti una cosa. Ecco,vedi,quando ho elaborato questo piano con Vermouth,sono venuto a conoscenza di una storia strana”iniziò titubante.
Shiho lo guardò confusa : dove voleva arrivare?
“Ehm …. Ecco,lei mi ha detto che,tempo fa,Gin aveva un’ossessione particolare per te,che si era trasformata in amore … è la verità?”completò imbarazzato,fissandola negli occhi.
Nel sentire quella frase,il cuore di Shiho sembrò essersi fermato. Lui l’amava,fin da prima. Non era mai stata sola. Nella sua mente si accavallarono le immagini di ogni momento trascorso con lui,i suoi baci,i suoi abbracci,le sue carezze. Accanto a lui si era sentita davvero speciale e unica al mondo. In quel momento provò un bisogno irrefrenabile di vederlo,di lanciarsi tra le sue braccia,di dirgli che lo amava anche lei. Voleva ancora sentire le sue labbra sulla sua pelle,la sua folta chioma che le sfiorava il volto,il calore del suo abbraccio …. Voleva solo rivederlo,voleva provare nuovamente quell’affetto che la faceva sentire al centro del mondo.
”Mi scusi,dottor Agasa,si fermi”quelle parole uscirono dalle sue labbra senza che lei avesse tempo di controllarle.
Sia l’anziano signore che Conan spalancarono gli occhi,allibiti.
“Cosa stai dicendo,Ai?”disse quest’ultimo,incredulo.
Il dottore,invece,accostò lentamente sul ciglio della strada.
“Perdonatemi”mormorò Shiho con gli occhi lucidi”ma non è questo quello che voglio. È assurdo,lo so,sono veramente una sciocca. Ma c’è qualcosa che mi spinge a tornare indietro,che mi spinge a non voler fuggire,ad affrontare la realtà,e soprattutto ciò che provo realmente. Non fatemi domande,vi prego.”
Conan iniziò ad intuire il significato delle sue parole,ma non poteva,anzi,non voleva crederci.
”Ai,non lo fare,ripensaci!.”cercò di afferrarla delicatamente per un polso,ma lei si allontanò.
”Scusatemi,voi siete stati delle persone importantissime per me,e vi ringrazio di cuore. Vi sarò per sempre grata per tutto quello che avete fatto per me. Addio,dottor Agasa. Shinichi,ti auguro buona fortuna. Stai attento,mi raccomando.”
Con un sorriso triste, Shiho aprì la portiera e corse via il più in fretta possibile,cercando di trattenere le lacrime. Era stata un’ incosciente,una sciocca,a prendere questa decisione,ma non se ne era pentita affatto.
In mezzo a quel nero,vi era ancora una luce. La sua era proprio Gin.
 
Conan rimase pietrificato per qualche istante,ma quando vide la ragazza correre via,si lanciò al suo inseguimento.
“Aspetta,torna indietro,Ai!”urlò più volte con quanto fiato aveva in gola,ma lei non si fermò. Dopo minuti che parvero ore,Conan si fermò,ansimando. Ormai l’aveva persa di vista,era inutile continuare a correre.
”Sei uno sciocco,Shinichi,non sei riuscito a proteggerla”si ripetè mentalmente,arrabbiato e disperato. Ma,in quel momento,lo sguardo cadde sull’orologio che aveva al polso e impallidì.
Le dieci e venti. Tra poco sarebbe arrivata la polizia. Doveva impedire che lì vi trovassero anche Ai,ma il tempo non era sufficiente. Ormai era troppo tardi.
Si accasciò a terra,accoccolato con le gambe strette al petto. Una lacrima di senso di colpa e dispiacere gli bagnò la guancia,seguita a ruota da altre,inesorabili.
Sarebbe stata solo colpa sua se le fosse capitato qualcosa di brutto.
 
 
 
 
 
 
 
Shiho sentiva il cuore in gola,la corsa si era fatta più veloce,più affannata. Sembrava una lotta contro il tempo, una corsa per fermarlo. Voleva arrivare a quel luogo che aveva tanto odiato il prima possibile,per vedere l’uomo che amava. Per sentirsi di nuovo completa.
Arrivò davanti alla porta del laboratorio,ansimante e con il fiatone. Si sentiva felice,scoppiava di gioia.
Entrò velocemente,percorrendo con passo veloce tutti i corridoi nella speranza di vedere colui per cui era tornata indietro,colui che le avrebbe fatto vivere una vita infernale,in un luogo pieno di gente cattiva e prepotente. Ma non le importava. Si rese conto che questo,adesso,non aveva più alcuna importanza per lei.
All’improvviso,sbucando da un corridoio laterale,rischiò di scontrarsi con un uomo che andava nella direzione opposta alla sua.
Riconobbe immediatamente il suo impermeabile nero e quell’odore di sigaretta che lo accompagnava ovunque.
”Gin!”esclamò,contenta di averlo finalmente trovato.
Sul volto dell’uomo si dipinse un’espressione stupita.
“Sherry …. Cosa ci fai qui? Non dovevi andare in America? Perché sei tornata indietro … ?”le parole gli morirono letteralmente in gola. Shiho si era lanciata tra le sue braccia,stringendolo forte,e lui ricambiò l’abbraccio.
Solo per questo,Shiho era convinta di aver fatto bene a tornare indietro.
Sollevò il volto,lentamente, incrociando lo sguardo di lui.
“Per te … ”mormorò”sono tornata solo per te … “
Posò le sue labbra su quelle di Gin,baciandolo con dolcezza.
Egli non disse una parola,si limitò ad abbracciare forte Shiho e a ricambiare il suo bacio con foga.
Era una splendida sensazione stringere a sé quell’esile corpo,assaporare le sue labbra rosate. La loro passione era enorme.
Ad un tratto,però,quel magico momento fu spezzato da delle urla.
Furono seguite a ruota da degli spari e altre urla soffocate.
Entrambi si affacciarono cautamente nel corridoio,per vedere cosa stava succedendo. Shiho vide chiaramente alcuni agenti.
Non era minimamente stupita. Immaginava che fosse tutta opera di Shinichi.
Tuttavia non avrebbe permesso che arrestassero Gin. In un attimo prese una decisione avventata,ma che veniva dal suo cuore.
Anche Gin aveva notato la polizia,e prese le mani della scienziata tra le sue.
”Scappa,Sherry … ti sto solamente mettendo in pericolo,non lo meriti … “
Shiho scosse la testa,sorridendo. Lo guardò convinta.
“Voglio venire con te”affermò,senza esitazione.
In quel momento,nei suoi occhi non si leggeva un briciolo di incertezza,né di timore,soltanto tanta,tanta determinazione.
Per lei era giunto il momento delle certezze : non le importava delle difficoltà che avrebbe incontrato,sarebbe rimasta accanto all’uomo che amava,a qualsiasi costo,sempre e comunque.
Solo loro due,per sempre.
 
 
 
 
  
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