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Autore: lightwood_    13/02/2014    3 recensioni
*tratto da un capitolo*
‘E perché sei venuto qua, di notte?'
‘Bè, di solito si fanno sogni la notte, no? E tu sei il mio sogno.’
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Draco e Hermione all'improvviso capiscono. Capiscono cosa provano l'una per l'altro.
E non è il semplice rapporto da compagni di scuola.
Notadell'autrice: All'inizio della storia, dico che i protagonisti hanno 14 anni, ma in realtà la storia ha personaggi 16ENNI come protagonisti. Quindi prendete sul serio l'età dal 7° capitolo, grazie c:
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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                                                                                                                                                       CHAPTER 1


Il sole era appena sorto e un raggio di luce arancione filtrato dalle tende cadeva sul cuscino del letto. Hermione si mosse tra le lenzuola. I suoi capelli color caramello erano sparsi sulla fodera, e ai piedi del letto c’era un baule aperto. I libri di magia erano sparsi dentro senza nessun ordine, e la divisa era l’unica cosa accuratamente piegata e sistemata nella cassa.
Si svegliò. Si mise a sedere sul letto e sbadigliò. Aveva sognato di nuovo quel ragazzo biondo che ormai sognava da tutta l’estate. Ma chi era? Non riusciva a identificarlo, perché ogni volta che stava per guardarlo in viso si svegliava.
Mise a fuoco la stanza lentamente e si tolse il pigiama. Si infilò sotto il getto di acqua calda, nella doccia, e si strofinò con cura. Un altro anno a Hogwarts sarebbe iniziato, e non vedeva l’ora di tornare nel posto che secondo lei era la sua casa. I suoi genitori Babbani erano molto interessati al suo mondo, e per lei era l’unica cosa buona di loro. Due dentisti, che secondo lei erano noiosissimi.
Uscì dalla doccia. Si asciugò i capelli e il corpo, e si infilò abiti babbani per arrivare a King’s Cross. Quando fu tutto pronto, erano le 9.
‘Mamma, andiamo? Ci vuole un’ora per arrivare!’ urlò. Sua madre era in cucina che preparava la colazione per lei e suo marito.
‘Certo tesoro. Dai il baule a papà, che lo carica in macchina.’ Rispose la signora Granger.
Alle 9.15 erano in partenza per Londra. Durante il viaggio, i genitori si fecero parlare per la milionesima volta dei Weasley.
‘… e si, e infine l’ultima figlia è la mia migliore amica, Ginny. È tutta l’estate che mi chiedete di loro, e dai smettetela! Li avete pure incontrati a Diagon Alley!’ esclamò Hermione. Durante l’estate, non avevano fatto altro che parlare della bellezza dei Weasley.
Ron Weasley e Harry Potter erano i suoi migliori amici in assoluto. Poi c’erano Luna e Ginny, con cui amava passare i pomeriggi. Ginny era la sorella di Ron, sempre una Grifondoro, mentre la bionda Luna era una Corvonero e non si vedevano spesso. E poi c’era Draco. Draco Malfoy, Serpeverde, era acerrimo nemico di Harry. Molte volte la chiamava Mezzosangue, a Hermione, per via del suo sangue ‘non puro’. Lui era Purosangue, figlio di maghi, e lei Nata-Babbana. Si sentiva… diversa dagli altri. L’altro anno, a Divinazione, raccontava in giro che aveva visto ‘la Granger’ impiccarsi per il suo sangue sporco, e da quel momento la poca pace che consisteva nel non parlarsi, tra loro, si ruppe. Gli tirò uno schiaffo che gli lasciò il segno sulla pelle pallida, e gli puntò la bacchetta al collo. Per il fatto che la McGranitt, la professoressa di Trasfigurazione, era nei paraggi, abbassò la bacchetta guardandolo con odio negli occhi grigi come il fumo.
L’auto parcheggiò. Il padre della 14enne le prese il baule dal portabagagli ed entrarono nella stazione. Nulla era cambiato. Sempre la solita, bianca stazione di Londra. Caricò il baule su un carrello con la gabbia di Grattastinchi, il suo gatto arancione e peloso, e salutò i genitori. Si avviò poi verso la barriera tra i binari 9 e 10, e con disinvoltura sparì oltre. E si ritrovò al binario 9 e ¾, destinazione Hogwarts. L’Hogwarts Express era quasi pronto alla partenza, e si affrettò a salire. Cercò uno scompartimento libero, e con sua sorpresa trovò quello in cui, tre anni prima, aveva conosciuto Ron e Harry. si ricordava la scena a memoria. ‘avete visto un rospo? Un ragazzo di nome Neville l’ha perso.’ Aveva detto.
Si sedette su un sedile e il treno vibrò. Poi si staccò dal binario e partì, per Hogwarts. Sprofondò nella lettura de ‘La gazzetta del Profeta’ e quasi non si accorse dei due ragazzi che la guardavano divertiti. Alzò gli occhi e sorrise leggermente. Ron e Harry stavano entrando nel suo scompartimento.
‘Hermione!’ esclamò il rosso Ron. Lei si tuffò nelle sue braccia e lo strinse forte. Mai l’aveva abbracciato. Harry l’abbracciò forte e iniziarono a chiacchierare del più e del meno.
Si fece mezzogiorno. Ron si alzò dicendo di andare in bagno. Secondo Hermione era soltanto una scusa, per vedere dov’era quella carina del quinto anno. Lei si infilò la divisa assieme a Harry.
‘Oh, Harry io vado a cercare Luna e Ginny. È strano, le avevo detto di venire al nostro scompartimento. A dopo.’ Disse lei.
Harry rispose con un cenno del capo.
Uscì dallo scompartimento. Tutti gli studenti passeggiavano nei corridoi, e ne riconosceva tanti. Lavanda Brown e Calì Patil, che erano con lei nel dormitorio, Cho Chang, quella di cui Harry era innamorato, la banda delle ragazze di Serpeverde…
Vagò davanti gli scompartimenti fino a trovare le sue amiche. Luna era seduta in un angolo del sedile, con occhi sognanti, e Ginny parlava con Dean Thomas. I loro occhi brillavano e le mani avevano la voglia improvvisa di afferrare l’altro. Tossicchiò, per far notare la sua presenza, e tutti la guardarono. Dean si alzò imbarazzato e salutò Hermione con un cenno del capo. Lei ricambiò e guardò di nuovo le sue amiche. Ginny si era alzata, radiosa, e la stava abbracciando stretta. Luna era anche alzata, ma aspettò che Ginny si staccava per abbracciare l’amica.
‘Hey, ma voi due non dovevate venire da me?’ chiese.
‘Si, ma Ginny continuava a pomiciare con Dean e io stavo leggendo un articolo sui Plimpi di acqua dolce.’ Rispose Luna, come se la teoria dei Plimpi fosse una cosa normale. Lei viveva nella assurdità.
‘Fa nulla. Come è andata l’estate?’ disse Hermione.
Per un bel po’ rimasero in quello scompartimento a metà del treno a commentare i momenti dell’anno prima, a ridere degli avvenimenti divertenti dell’estate e a preoccuparsi di come sarebbe andato l’anno che si stava prostrando davanti. Nulla era meglio per Hermione, che stare a ridere e parlare con le sue migliori amiche.
Ma la porta dello scompartimento si aprì. Un ragazzo biondissimo, pallido, e con due occhi grigi come il fumo fece il suo ingresso.
‘Avete visto il rospo di Tiger?’ chiese. La sua voce era simile a quella di un angelo.
Squadrò ogni persona nello scompartimento prima di avere risposta. Quando indugiò su Hermione, impallidì come una mozzarella e si portò la mano vellutata alla guancia destra. Era lì che lei l’aveva schiaffeggiato, e il segno era quasi visibile.
‘No, non abbiamo visto nulla. Ci spiace.’ Rispose proprio lei. Dopo quell’avvenimento aveva un certo potere su di lui.
‘Ah, grazie lo stesso. Ciao.’ chiuse la porta e sparì via. Ma un attimo dopo la riaprì.
‘Ehm, Hermione, la divisa ti sta benissimo.’ Le fece l’occhiolino e chiuse di nuovo la porta.
Draco Malfoy, quel Draco Malfoy, che le faceva un complimento? Qualcosa non quadrava affatto.
Spalancò la bocca in un’espressione di pura sorpresa. Le sue amiche non erano da meno.
‘Ti… ti ha fatto un complimento? Dopo quello che ti ha detto l’anno scorso?’ Luna era esterrefatta, per la prima volta comprendeva la serietà della cosa, sia perché per lei l’argomento ‘ragazzi’ era una cosa seria, sia perché era comprensiva sui fatti delle sue uniche amiche.
‘Riconosco il sarcasmo quando lo sento. E ora se la vede brutta, quel Malfoy. Ci vediamo per il pranzo, ragazze.’ Ringhiò. Si alzò di scatto e uscì dallo scompartimento. Draco era a pochi passi, che rideva con un gruppo di amici. Alla vista della castana che lo raggiungeva infuriata a grandi passi, si allontanò con una scusa quasi correndo. Lei accelerò il passo e riuscì a strattonarlo dalla divisa. Lo fece girare, e gli puntò un dito addosso. Lui la guardava sbiancato.
‘Tuu! Lurido doppiogiochista del cavolo! So riconoscere il sarcasmo, e non ti conviene fare lo spiritoso con me, Malfoy.’ Disse, con gli occhi nocciola ridotti a fessura puntati sui suoi grigi, pallidi come lui.
‘Ma non era sarcasmo! Giuro!’ rispose il Purosangue.
L’aveva infilato in un angolo del treno, in modo da non dare nell’occhio.
‘Con me niente scherzi, non provare mai più a insultarmi.’
Il panico del biondo svanì, e lui assunse il controllo della situazione. Prese il dito che la Grifondoro gli stava puntando al petto, e lo abbassò con un ghigno.
‘Era un complimento. E comunque, quello che comanda tra noi due sono io. Vedi di non farti la dura, Granger. Ascoltami, se non vuoi credermi sono fatti tuoi. Adesso, ciao.’ disse.
Si spostò da lei e le voltò le spalle, andando via. Ma si girò di colpo.
‘Comunque, la divisa sul tuo corpo è una favola.’
Hermione non sapeva se stava arrossendo come un peperone o no.
CONTINUA…


SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti! Ho eliminato la mia precedente fanfiction sulla base che due ragazzini di 11 anni non possono sapere cos'è l'amore. Qui sono al loro quarto anno e si può iniziare a capire. Come vediamo, Draco inizia a adulare Hermione, che dopo gli eventi (che ho inventato) dell'anno prima, non vuole avere a che fare con il Serpeverde. Ma qualcosa cambierà. Tante, cose.
Bè, spero che recensite in tanti, e che vi piaccia come inizio! Ho già 6 capitoli pronti:3
A presto!
-Lorenza xx-

 
  
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