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Autore: ask    17/06/2008    5 recensioni
[...] Una stirpe era morta e una stirpe doveva rinascere. Shinji doveva ammettere che risultare l’Adamo della nuova genesi era decisamente allettante se l’Eva era Asuka. [...] Nuovo titolo per "The Beginning and The End": "The Beginning of a New Time"! Stessa FanFiction, vestito (=titolo) più bello! ^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passavano lenti, i ragazzi dormivano più regolarmente ora, e mangiavano quel poco che restava nel magazzino del bar. Ogni tanto Shinji si sorprese a pensare ad Asuka come raramente aveva fatto. Certo, aveva pensato a lei come culmine del desiderio, bella da impazzire, come compagna di combattimenti e risate, come amica, ma mai come ora sentiva che la ragazza stava diventando di più, con un ritmo lento ed inesorabile si stava trasformando in una risorsa, una compagna di vita. Ogni volta che quel pensiero lo sfiorava, sorrideva: era ciò che desiderava.
Asuka si recava frequentemente in un luogo a lui sconosciuto, lo aveva pregato di non seguirla. Shinji era curioso, ma corretto. Non la seguì mai.
Asuka, nei momenti che ritagliava dalla forzata convivenza, si recava in silenzio vicino ad un piccolo cumulo di lamiere, che aveva trovato in una escursione. Era una formazione più o meno casuale, le lamiere si erano accatastate ad un muro a causa del vento, formando una specie di piccolissimo e rudimentale rifugio. E proprio lì, in quel ritaglio di terra dimenticato e senza nessuna attrattiva, si erano stabiliti dentro una buchetta due gattini, uno era bianco con le zampette nere, l'altro tigrato rosso. Una casualità?
Asuka amava restare a guardarli giocare, il primo gatto era tranquillo e sornione, l'altro dispettoso e permaloso, molto attivo.
Asuka non era il tipo di ragazza tutta fiocchi e trine (anzi, semmai proprio il contrario) ma vedere quelle giovani vite che si rincorrevano era un'esperienza incredibile, in particolare proprio in quel momento di profonda solitudine che sentiva dentro. Era un tesoro, quello che aveva davanti agli occhi, un tesoro da preservare e curare, esclusivamente suo. Un piccolo segreto che voleva tenere per sé.
Forse cominciava a voler davvero bene a Shinji, sempre cordiale e comprensivo, ma non riusciva a capire perché proprio lei, Asuka, stava vivendo così male quella situazione assurda. Certo, il ragazzo la copriva di attenzioni, e lei ne aveva davvero bisogno, ma si sentiva estranea al proprio corpo e alla propria mente, immersa come in un sogno.
Voltò la testa verso il mare di sangue che minaccioso incombeva sempre sui loro pensieri, osservando la testa di Rei Ayanami che nell’acqua sanguigna si stava decomponendo lentamente, attraverso oscuri passaggi sovrannaturali.
In quel momento sentì alle sue spalle un rumore come di passi, e si voltò pronta ad una sfuriata nei confronti di Shinji. Ma non era lui. Era una gattina grigia con un occhio magenta ed uno color ghiaccio.
La ragazzo osservò la piccola creatura con sguardo rapito.
In quel momento sentì un altro rumore alle sue spalle.
Si voltò, piano.
E urlò.

Shinji sentì da lontano l’urlo della ragazza e decise di infrangere la promessa per correre da lei: aveva bisogno di aiuto!
Corse veloce tra le macerie, urlando ripetutamente il nome di Asuka, finché non vide lontano una macchia rossa. Rossa come l’ormai semi distrutto plug suit dell’ex pilota dell’unità Eva 02.
Corse in quella direzione e la trovò in ginocchio, tremante.
- Cos’è successo? – chiese concitato.
- È… è tornata…
- Chi è tornata? Chi?
Asuka lo guardò negli occhi, con sguardo profondo e languido, non tanto impaurito quanto una via di mezzo tra il sorpreso e il triste.
- Rei Ayanami.
Dopodiché Asuka si alzò e si avviò verso il rifugio.

Quella notte Shinji osservò nella semi oscurità Asuka dormire.
Se ben interpretava quello strano sentimento che provava guardandola, probabilmente la amava.
Le si avvicinò, e si sedette di fianco a lei, posandole una mano sulla spalla. La ragazza sussultò un poco, e mugolò nel sonno, disturbata da quel contatto. Ma Shinji non levò la mano. Cominciò a carezzarle la spalla e il braccio, scorrendo con la punta delle dita le morbide curve dei fianchi. Risalì un poco, sfiorandole la guancia e gli occhi chiusi, seguendo il contorno del naso e delle labbra perfette. Poi le prese la mano e la strinse con affetto. Le alzò un po’ il braccio, scostandolo dal petto, dove giaceva piegato, e si distese vicino a lei, circondandosi col suo braccio addormentato. Giacquero così, abbracciati, per un momento infinito. Lui non cessò di carezzarle la guancia nemmeno quando lei aprì gli occhi, assonnata. Quando lo vide vicino a sé, emise un piccolo lamento di sorpresa, corrugando le sopracciglia dal disegno ineccepibile. Ma non si scostò. Si guardarono negli occhi a lungo. Lei si avvicinò. Lui la imitò. E finalmente chiusero gli occhi, dischiudendo le labbra in un bacio sincero…



Ed eccomi qui col secondo capitolo! ^^ avete visto che brava? ho usato l'html! (cosa? nn sono poi tanto brava? dettagli, dettagli..!^^) recensite, sia in bene che in male! ^^ ciau!
  
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