UN
SOFFIO
Eri tu.L’unico.Il solo che mi degnasse di uno sguardo.Avevamo entrambi sei anni quando ti vidi e mi sembrasti uno sbruffone,niente di più, ma iniziai a frequentare Rin e Obito.Con loro passavo ore a giocare e,come te, erano le sole persone che passando per strada non mi guardassero con faccia schifata,nonostante fossi già a pochi anni un jonin.
Poi lui morì e,nonostante litigavate sempre,questo ti cambiò e io mi chiusi sempre più.Per qualche anno non ti vidi e poi verso l’arrivo dell’età adulta mi ritrovai davanti(o meglio ci scontrammo) un uomo maturo.”sei cresciuta” mi dissi tenendomi tra le braccia “anche tu” risposi automaticamente notando che eri comunque rimasto lo sbruffone di un tempo,ma qualcosa in te era comunque cambiato.
Iniziammo a uscire prima come amici e poi come fidanzti;ma accadde.Avevamo dicotto anni quando mi impresse il marchio che ci rovinò la vita;tu cercasti anche di salvarmi,ma mi chiusi e fuggii.le ricerche le abbandonasti subito,ma ogni volta che ti vedo quel batticuore provato quel giorno tra le tue braccia ritorna.
Ora ho qualcuno a cui badare un tuo ex allievo che come me tenti di salvare.
Non dico che ti fermerò,ma mi è stato ordinato e sai che non posso disubbidire ,che oltre al simbolo meìaledetto a cui anche sasuke è vincolato,io sono inchiodata da quel marchio a forma di serpe che a lui mi lega indissolubilmente e il mio viso è diventato duro e freddo.
Sasuke era fuggito. “perché non lo segui come i tuoi?” penso,ma la paura di saperne la risposta mi inaridisce la bocca e me la sigilla.Ti avvicini,mentre arretro;vattene,ti prego,stai facendo male.E come sempre cedo,scivolando tra le tue braccia mi perdo nei tuoi occhi.
“Kakashi…”sussurro,ma tu dolcemente posandomi un dito sulla bocca mi zittisci;le tue labbra sfiorano le mie. “Buone” mi dici staccandoti e notando il lieve sapor di fragola torni al primo bacio,ma non ti soffermi.So che non dovrei ,ma piango;so che mi lascerai nuda e spoglia dentro e fuori e questo mi fa male.
Mi ami,e me lo dici anche,ma la leggerezza con cui pronunci quella frase,neanche,due parole le fa sembrare spoglie e ipocrite.Ma vuoi illuderci di un futuro migliore:io ete ,una cosa impossibile!
Mi guarda,la bacio;quel sapore di fragola da quanto non lo sentivo.riluttante mi stacco e sussurrandole le odiate parole d’amore le prendo le mani.
La voglio,la desidero eppure non può averla;così vicino e così lontana in quel momento.
Sbuffa e io sorrido,le lascio le mani e mi siedo;lei si siede sopra le mie gambe e le cingo la vita.
Ricominciamo a baciarci,questa volta più ardentemente.Eravamo entrambi consapevoli a cosa saremmo giunti;parlare sarebbe stato futile quando i corpi esprimevano al meglio dolore,sofferenza e amore.più volte la ragazza lo aveva definito un ipocrita e un prepotente; “si lo sono” ripete tra se e lei lo guarda interrogativa.La prendo e la poggio sul terreno piano,senza farle male e la bacio scendendo dalla bocca al collo.
Non lo faccio ardentemente,ma con calma perché voglio godermi questo momento.
Pace vive intorno a noi e non la voglio rompere.scendo sfilandole il vestito pian piano lasciandoti in biancheria intia;mentre tu sei già ll’opera e mi levi gli indumenti lasciandomi la maschera e i pantaloni.
Entrambi lasciamo scivolar via gli unici stracci rimasti e la ,ormai, donna levo silenziosa la maschera e baciandomi fa partire quel meccanismo dove le lingue danzando tra loro hanno la precedenza;l’una sul corpo dell’altro,non si fermano e si cercano .voglio la tua femminilità,la desidero,ma sai che non mi piace affrettare le cose.
Mi soffermo a guardare le sue gote appena arrossate e quegli occhi neri come la notte di cui è amica.
La mano li sfiora e scende giù oltre il collo raggiungendo i seni;gioco per qualche minuto con quei boccioli di rosa e poi scendo e la domino.
L’atmosfera si riempie di gemiti,i nostri;vorrei che non finisse mai:i suoi occhi chiusi e l’espressione del suo viso di godimento.
Rimango ancora un po’ dentro di lei,ma non per molto.quando la lascio,mi sussurri “egoista”;la bacio di nuovo e consapevole di esserlo mi vesto e me ne vado .
Sono egoista perché ti voglio ma me ne vado sempre in un soffio